![]() |
Poesie
Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
sei la mia carne che brucia come la nuda carne delle notti d'estate sei la mia patria tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi tu, alta e vittoriosa sei la mia nostalgia di saperti inaccessibile nel momento stesso in cui ti afferro. [Nazim Hikmet] |
Sulla via della guarigione o cambiamento che dir si voglia:
"Scura è la corteccia dell'albero dei ricordi.Azzurra è l'aria." Ciauz... |
Che vento che tira
taglia il respiro spinge un po' in la forse ci vuol cambiare mi sa che non ce la farà mi riesci a sentire in questo rumore? vieni un po' qua fammi sentire il mare al centro di questa città tu che sai ciò che so sai la vita che ho riparati un po' forse ti piove dentro usa la casa che ho fino a che tutte le strade portano a te lascia che piova pure prendiamo il sole che c'è tu che sei ciò che sei che non cambierai mai promettimi che ci sarà sempre un posto che tieni caldo per me fino a che tutte le strade portano a te. (Anonimo) * errata corrige..ho scoperto ke si tratta di una canzone, probabilmente di vasco rossi, cmq sia l'ho trovata su un Blog e m'è piaciuta particolarmente, la sentivo molto in tema cn il momento ke stò attraversando...anzi se qualcuno sà di ke cantante si tratti..me lo faccia sapere..thanks |
Vieni nel mio giardino, amore.
Oltrepassa i fiori che s'offrono splendidi al tuo sguardo, per soffermarti all'improvvisa gioia che illude e illumina nell'incantevole tramonto. Il dono dell'amore è pieno di pudore, non rivela mai il suo nome, si nasconde tra le ombre, diffondendo momenti di gioia ovunque, perfino nella polvere. Prendilo o sentine per sempre la mancanza! Il dono che può offrirsi è semplice come un'esile corolla o una luce dalla fiamma tremante. - da "Dono d'amore" R.Tagorè - |
Se potessi vivere di nuovo la mia vita.
Nella prossima cercherei di commettere più errori. Non cercherei di essere così perfetto, mi rilasserei di più. Sarei più sciocco di quanto non lo sia già stato, di fatto prenderei ben poche cose sul serio. Sarei meno igienico. Correrei più rischi, farei più viaggi, contemplerei più tramonti, salirei più montagne, nuoterei in più fiumi. Andrei in più luoghi dove mai sono stato, mangerei più gelati e meno fave, avrei più problemi reali, e meno problemi immaginari. Io fui uno di quelli che vissero ogni minuto della loro vita sensati e con profitto; certo che mi sono preso qualche momento di allegria. Ma se potessi tornare indietro, cercherei di avere soltanto momenti buoni. Ché, se non lo sapete, di questo è fatta la vita, di momenti: non perdere l'adesso. Io ero uno di quelli che mai andavano da nessuna parte senza un termometro, una borsa dell'acqua calda, un ombrello e un paracadute; se potessi tornare a vivere, vivrei più leggero. Se potessi tornare a vivere comincerei ad andare scalzo all'inizio della primavera e resterei scalzo fino aalla fine dell'autunno. Farei più giri in calesse, guarderei più albe, e giocherei con più bambini, se mi trovassi di nuovo la vita davanti. Ma vedete, ho 85 anni e so che sto morendo. Jorge Luis Borges |
"[...]
Così, andando tra gli alberi spogliati, immaginavo quando afferrando quella rivoltella, nella notte che l'ultima illusione e i terrori mi avranno abbandonato, io me l'appoggerò contro una tempia, il sussulto tremendo che darà, spaccandomi il cervello. cesare pavese -gennaio 1927 |
Solo il tuo cuore ardente
e niente più. Il mio paradiso un campo senza usignolo né lire, con un fiume discreto e una fontanella. Senza lo sprone del vento sopra le fronde né la stella che vuole essere foglia. Una grandissima luce che fosse lucciola di un'altra, in un campo di sguardi viziosi. Un riposo chiaro e lì i nostri baci, nèi sonori dell'eco, si aprirebbero molto lontano. Il tuo cuore ardente, niente più. [Federico Garcia Lorca] |
Poiché l'alba si accende, ed ecco l'aurora,
poiché, dopo avermi a lungo fuggito, la speranza consente a ritornare a me che la chiamo e l'imploro, poiché questa felicità consente ad esser mia, facciamola finita coi pensieri funesti, basta con i cattivi sogni, ah! soprattutto basta con l'ironia e le labbra strette e parole in cui uno spirito senz'anima trionfava. E basta con quei pugni serrati e la collera per i malvagi e gli sciocchi che s'incontrano; basta con l'abominevole rancore! basta con l'oblio ricercato in esecrate bevande! Perché io voglio, ora che un Essere di luce nella mia notte fonda ha portato il chiarore di un amore immortale che è anche il primo per la grazia, il sorriso e la bontà, io voglio, da voi guidato, begli occhi dalle dolci fiamme, da voi condotto, o mano nella quale tremerà la mia, camminare diritto, sia per sentieri di muschio sia che ciottoli e pietre ingombrino il cammino; sì, voglio incedere dritto e calmo nella Vita verso la meta a cui mi spingerà il destino, senza violenza, né rimorsi, né invidia: sarà questo il felice dovere in gaie lotte. E poiché, per cullare le lentezze della via, canterò arie ingenue, io mi dico che lei certo mi ascolterà senza fastidio; e non chiedo, davvero, altro Paradiso. (Paul Verlaine) |
Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia, era l'incartocciarsi della foglia riarsa, era il cavallo stramazzato. Bene non seppi; fuori del prodigio che schiude la divina Indifferenza: era la statua nella sonnolenza del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato. (E. Montale, Spesso il male di vivere ho incontrato) |
Due brevi poesie di Kahlil Gibran:
Uno sguardo che rivela il tormento interiore aggiunge bellezza al volto, per quanta tragedia e pena riveli, mentre il volto che non esprime, nel silenzio, misteri nascosti non è bello, nonostante la simmetria dei lineamenti. Il calice non attrae le labbra se non traluce il colore del vino attraverso la trasparenza del cristallo. ___________________________________ Se un uomo non nasce una seconda volta, la sua vita rimane come un foglio bianco nel libro dell'esistenza. |
Mi è stata suggerita...e la posto :wink:...bellissima:
Tu che t'insinuasti come una lama Nel mio cuore gemente; tu che forte Come un branco di demoni venisti A fare folle e ornata, del mio spirito Umiliato il tuo letto e il regno-infame A cui, come il forzato alla catena, Sono legato: come alla bottiglia L'ubriacone; come alla carogna I vermi; come al gioco l'ostinato Giocatore, che sia maledetta. Ho chiesto alla fulminea spada, allora, Di conquistare la mia libertà; Ed il veleno perfido ho pregato Di soccorrer me vile. Ahimè, la spada Ed il veleno, pieni di disprezzo, M'han detto: "Non sei degno che alla tua Schiavitù maledetta ti si tolga, Imbecille! Una volta liberato Dal suo dominio, per i nostri sforzi, tu faresti rivivere il cadaver del tuo vampiro, con i baci tuoi!". [Charles Baudelaire - Il vampiro] |
"Solitudine"
Ha una sua solitudine lo spazio, solitudine il mare e solitudine la morte - eppure tutte queste son folla in confronto a quel punto più profondo, segretezza polare, che è un’anima al cospetto di se stessa: infinità finita. (Emily Dickinson) |
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 15:28. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.