Oltre la timidezza
I "timidi" possono anche piacere, anche perché i "normali" spesso si definiscono timidi.
Io credo di andare oltre la timidezza. Credo di essere un DORMIENTE. E voi? E poi... come parlate? Con vigore? O con calma eccessiva, lentezza, bassa voce? |
Re: Oltre la timidezza
I timidi possono piacere perché oltre alla timidezza possono avere altre qualità. La timidezza nell'uomo è una qualità che non piace alle donne, c'è poco da aggiungere, però c'è da dire che è una qualità molto diffusa e se le donne scartassero coloro tutti sopra una soglia abbastanza popolare di timidezza, allora perderebbero troppe opportunità.
Quindi non conta tanto essere o non essere timidi, ma quanto. Più lo sei e meno vantaggi hai con le donne. |
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Re: Oltre la timidezza
La questione sarà per sempre fonte di discussione, secondo me. Se la timidezza è lieve, diventano fondamentali altri parametri, ma non credo che sarebbe un vantaggio.
Essere il contrario di timido, per la società "sveglio" o "brillante", in pratica estroverso, comporta molti vantaggi nel campo lavorativo. In un thread su un forum di seduzione, si discuteva sull'alpha e sul fatto se fosse più attraente il tipo brillante e estroverso oppure l'uomo misterioso. Secondo me tutto gira intorno al concetto di utilità storica: uno può essere taciturno e dormiente quanto vuole, ma deve dare la sensazione di poter essere il leader quando serve. O meglio, quando serve a lei. |
Re: Oltre la timidezza
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possa definirsi riservato. le persone chiuse non piacciono mediamente. conosco persone di bell'aspetto che hanno avuto un successo molto limitato con le donne proprio per accenni di introversione. l'altro giorno in palestra c'era un ragazzo poco più che ventenne, fisicato alla grande, leggermente timido, bel viso, anche abbastanza curato, che mi ha detto che in piscina non lo guarda nessuna e al massimo gli dan del pompato (tra l'altro senza avere nemmeno la creanza di non farsi sentire). qualsiasi minima insicurezza ti vien fatta pesare. ora lui sicuramente di ragazze ne trova, ma è come se combattesse con una mano dietro la schiena. è "depotenziato". |
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a queste dinamiche. è il discorso cruciale secondo me: quando qualcuno ci sprona a "migliorare" diventa troppo spesso un sottinteso a "copiare gli altri". quindi a fare una sorta di gerarchia più o meno consapevole tra estroversi/introversi e tra chi ha successo con le donne e chi no. |
Re: Oltre la timidezza
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Poi bello il metodo di imparare a vincere la paura dell'acqua buttandosi in pieno oceano. |
Re: Oltre la timidezza
riguardo al link.
pensare che io possa iscrivermi ad un corso di danza o recitazione per sentirti più in "comfort zone" è come dire che a forza di andare in discoteca uno ci fa il callo ai posti con tanta gente. posto che in se la discoteca è alienante pure per un estroverso dove tutto è eye-contact e non vi è comunicazione di nessun tipo. a 32 anni, ho violentato il mio essere a sufficienza. un conto è non avere grossi problemi al telefono con sconosciuti, un altro è provare "comfort" in situazioni sociali estreme. tra l'altro non credo che a molti piaccia andare in un posto in cui non si conosce nessuno o che sia così facile vedere gente socializzare di punto in bianco (e vale per la media degli estroversi). ma poi credo anche dipenda, in parte, dagli interessi e dal modo di avvertire stimoli. la zona "comfort" non può prescindere dai gusti personali. e questo vale anche per la natura dell'incontro: provarci se si è soli è diverso che provarci se hai un pubblico. anche perché sarebbe un provarci inefficace rispetto a qualsiasi estroverso presente. una sorta di competizione impari. |
Re: Oltre la timidezza
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mi ricordo una sera che mi han portato ad una festa all'aperto con dj ed è stata una tortura anche se avevo bevuto un po'. più c'è gente, più l'introverso si chiude. e vi sono dei limiti alla propria adattabilità. infine mi è venuto in mente questo: al di la di tutto siamo sicuri che sia così piacevole comunicare con le persone in senso lato? cioè ci sentiamo meglio dopo aver parlato con una ragazza? dopo esserci uscito? dopo (per miracolo) aver combinato qualcosa? (al di la del momento in se) o, come credo io, ci sentiamo meglio solo se effettivamente proviamo un sentimento? essendo l'introverso selettivo secondo me dovrebbe adattare la sua vita ad una conoscenza del prossimo di tipo selettivo. quindi evitare conoscenze di massa, ma conoscenze mirate (semmai) |
Re: Oltre la timidezza
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Secondo me generalizzi un pò troppo, basandoti solo su quello che provi tu. Non prenderlo come un giudizio, è solo una mia impressione, poi magari sbaglio; ma mi dai l'idea che siccome a te annoiano (o mettono proprio a disagio) le feste, oppure comunicare in senso lato non ti interessa e via dicendo, allora sembri presupporre che sia così per tutti. Ma non lo è.. o perlomeno non è così nel mio caso. Io le poche volte in vita mia a cui sono potuto andare a delle feste mi sono trovato benissimo (magari se alzavo un pò il gomito, va detto). Quando ho potuto avere apprezzamenti da parte del gruppone ero ugualmente felice. Eccetera eccetera. Insomma non vorrei passare per superficiale, ma il dramma è che tutte (bhe, non proprio tutte ma ci siamo capiti) queste cose che fanno i ragazzi di oggi, a me piacciono e ho fatica a farle per altre ragioni. Magari sono un estroverso intrappolato nel corpo di un timido, non lo so, o magari la mosca bianca sono io. Ma anche quando leggo di un ragazzo che si lamenta sul forum di non avere amici o ragazza, io ho più questa impressione (cioè di una persona che davvero vorrebbe, ma non può) piuttosto che di qualcuno che fa queste cose per mero spirito di imitazione, ma in fondo in fondo potrebbe farne a meno o comunque una volta ottenute camperebbe male (cioè, degli altri ho questa impressione, di me sono certo visto che ho provato, chiariamo). |
Re: Oltre la timidezza
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A mio avviso servirebbero solo a creare disagi nuovi , i quali andrebbero poi digeriti con molta fatica. Certo se avessi oggi 18 anni potrei pormi come traguardo di riuscire ad essere , magari nel giro di qualche anno, adatto anche per situazioni ad alta socialità, ma avendo grossomodo la tua età , mi concentro anche io su cose ben mirate, come amicizia ed a maggior ragione come rapporti sentimentali , e vedo le uscite residue che faccio solo come occasioni per poter incontrare persone di un certo tipo, anche se è una possibilità molto difficile. |
Re: Oltre la timidezza
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E' ovvio che adesso, sia per età sia per mentalità, la parte che vorrebbe essere normale socialmente si sta affievolendo, non credo che mi servirebbe più adesso iniziare a girare per discoteche, party mezzo ubriaco, frequentare ragazze solo per andarci a letto col relativo apprezzamento sociale, adesso cerco altro.... |
Re: Oltre la timidezza
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Le feste o il gruppone di amici o lo svago tipo quello che hai descritto tu puoi sostituirli col farsi una famiglia, una posizione sociale accettabile e via dicendo. |
Re: Oltre la timidezza
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anche io sono andato ad un addio al celibato alla Duna degli Orsi, a Marina di Ravenna, un bar danzante in spiaggia pienissimo murato di gente e mi son divertito. PER FORZA: ERO UBRIACO TOTALMENTE e mi ricordo a sprazzi la serata. ma se sei ubriaco ti diverti anche in casa con due amici. Quote:
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