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lacambioiolavitache 15-06-2009 08:37

come eravate da piccoli?
 
ieri parlando con mia madre e' saltato fuori che da piccolo ,8 anni, mentre tutti gli altri ragazzi giocavano assieme io me ne andavo infondo al parco... ( dove lei sosteneva abitassero i tossici) :) e me ne stavo li a giocare da solo.....

Bianca 15-06-2009 09:09

Re: come eravate da piccoli?
 
Io da piccola pensavo di venire da un altro pianeta. A scuola guardavo fuori dalla finestra aspettando che arrivassero a prendermi i miei complanetari con qualche mezzo di trasporto volante. :)

paccello 15-06-2009 09:44

Re: come eravate da piccoli?
 
Avevo già un temperamento solitario, passavo molto tempo da solo e avevo pochi amici, ma non ne soffrivo. Già leggevo, parlottavo da solo ecc. Certo se avessi seguito un percorso di normali abilità sociali forse ora sarei messo meglio, con le tipe soprattutto.

morningsheep 15-06-2009 11:20

Re: come eravate da piccoli?
 
Quote:

Originariamente inviata da Bianca (Messaggio 195159)
Io da piccola pensavo di venire da un altro pianeta. A scuola guardavo fuori dalla finestra aspettando che arrivassero a prendermi i miei complanetari con qualche mezzo di trasporto volante. :)

Hahaha, io pensavo di essere il secondo figlio di Dio, Gesùcristo2; segno della mia peculiarità divina era una zigrinatura su un'unghia. Però non dissi niente a nessuno, ogni tanto mi domandavo perché non avessi ancora cominciato a fare miracoli...

life89 15-06-2009 12:10

Re: come eravate da piccoli?
 
mi viene un dubbio...non molto tempo fa ho letto un libro...dove mi sono rivisto molto...parlava dei figli delle stelle...cioè di bambini reincanati su questa terra..ma venuti da altre dimensioni...spesso questa gente e solitaria e riflessiva...si sente fuori luogo in questo mondo..sente ke nn gli appartiene...non è ke siamo figli delle stelle?

MoonwatcherIII 15-06-2009 12:33

Re: come eravate da piccoli?
 
Quote:

Originariamente inviata da life89 (Messaggio 195204)
mi viene un dubbio...non molto tempo fa ho letto un libro...dove mi sono rivisto molto...parlava dei figli delle stelle...cioè di bambini reincanati su questa terra..ma venuti da altre dimensioni...spesso questa gente e solitaria e riflessiva...si sente fuori luogo in questo mondo..sente ke nn gli appartiene...non è ke siamo figli delle stelle?

No, non ti illudere, siamo solo insicuri di merda, rifiuti umani da gettare nel water e tirare lo sciacquone, a meno di alzare le chiappe e darci una mossa per risolvere i nostri problemi. Perdona la troppa finezza ma quando si acquisisce piena consapevolezza di sè, capita di acquisire anche un linguaggio forbito. :D

Il Figlio delle Stelle è lui, il superuomo nietzschiano:

http://davidszondy.com/future/man/starchild.jpg

ovverosia:

Quote:

Nietzsche, radicalizzando il "plus man" emersoniano e la critica emersoniana del culto degli eroi di Carlyle, propugna l'avvento di un nuovo tipo di uomo, capace di liberarsi dai pregiudizi e dai vecchi schemi, di smascherare con il metodo genealogico l'origine umana troppo umana dei valori, nonché di farsi consapevole creatore di valori nuovi. Non sarebbe corretto definire un uomo del genere superuomo: super indica sopra, quindi "super-uomo" vuol dire "colui che è sopra gli uomini" e li schiaccia. Nietzsche in realtà parla di un "oltre-uomo", (traduzione letterale dal tedesco Über-Mensch): l'oltreuomo non schiaccia gli altri ma procede al di là delle convenzioni e dei pregiudizi che attanagliano l'uomo. Esso ha dei valori differenti da quelli della massa degli uomini, quella massa che ha aderito alla filosofia dei sacerdoti e degli imbonitori per farsi schiava di essi.

L'Oltreuomo è colui che ha compreso che è lui stesso a dare significato alla vita, e che fa sua la cosiddetta "morale aristocratica" che dice "sì" alla vita e al mondo. L'Oltreuomo è discepolo di Dioniso poiché accetta la vita in tutte le sue manifestazioni, nel piacere del divenire inteso come alternanza di vita e morte. Affronta la vita con "pessimismo coraggioso", unisce il fatalismo alla fiducia, e si è liberato dai logori concetti del bene e del male attraverso un'elitaria indifferenza a valori etici che considera morti.

Per l'oltreuomo ogni istante è il centro del suo tempo di cui è sempre protagonista. L'eterno ritorno, cioè l'eterna ripetizione, è la dottrina che Nietzsche mette a capo della nuova concezione del mondo e dell'agire umano. Per Nietzsche ogni momento del tempo, cioè l'attimo presente, va vissuto in modo spontaneo, senza continuità con passato e futuro, perché passato e futuro sono illusori: infatti ogni momento si ripete identico nel passato e nel futuro, come un dado che, lanciato all'infinito (poiché il tempo è infinito), darà un numero infinito di volte gli stessi numeri, in quanto le sue scelte sono un numero finito. Il vero Oltreuomo è, in conclusione, colui che danza in catene liberamente e con leggiadria; è lo spirito libero tout court.
Mi sembra sia proprio il contrario di noi, almeno di come siamo ora, non credi? ;)

life89 15-06-2009 13:01

Re: come eravate da piccoli?
 
interessante questo nietzsche

zitello 15-06-2009 13:44

Re: come eravate da piccoli?
 
Le prendevo sempre dai compagni bulli e pure da mio fratello, più giovane ma più robusto.

cancellato3349 15-06-2009 16:44

Re: come eravate da piccoli?
 
sempre timidona =) xò cn gli amiketti ci giokavo,anke se comandavano sempre loro..cioè se si doveva decidere a ke giocare decidevano gli altri.. poi xò non ho avuto + nessuno cn cui giocare xkè ci siamo trasferiti

JohnReds 15-06-2009 17:12

Re: come eravate da piccoli?
 
Sempre stato come ora, anzi forse ero peggio...

Il problema è che un bambino può permettersi di stare da solo, un adolescente no...diventa "sbagliato".

SiVieneESiVa 15-06-2009 18:23

Re: come eravate da piccoli?
 
Quote:

Originariamente inviata da JohnReds (Messaggio 195295)
Sempre stato come ora, anzi forse ero peggio...

Il problema è che un bambino può permettersi di stare da solo, un adolescente no...diventa "sbagliato".

ti capisco...io infatti sono rimasto "bambino"... :D ero forte, mi nascondevo nelle scatole, e ho fatto conoscenza vera con solo una persona...

Flo 15-06-2009 19:14

Re: come eravate da piccoli?
 
Fin da piccola i bambini mi evitavano, me la prendevo molto e piangevo piangevo...
Troppo sensibile, alle volte mi chiedo se ci sono nata depressa..

calinero 15-06-2009 20:31

Re: come eravate da piccoli?
 
ero speciale (cit.)

valmor 15-06-2009 21:07

Re: come eravate da piccoli?
 
Come ora, ma alle elementari la "diversità" ovvero il disagio tra gli altri, lo stare solo, non parlare etc veniva fuori di meno, mentre da lì in poi diventò evidentissimo. Comunque, con il senno di poi, se avessi mai un figlio che presentasse segni di disagio tra gli altri e tendenze evitanti e all'isolamento in età (pre) adolescenziale lo spingerei subito a entrare in terapia con una persona competente (altrimenti meglio lasciar stare) sulle malattie sociali, e a fare piccoli esercizi di esposizione, tentando di ostacolare in ogni modo la formazione di una personalità evitante.

Milo 15-06-2009 21:39

Re: come eravate da piccoli?
 
Da bambino ero molto sensibile(piangevo un sacco) e tendevo alla depressione(ero ossessionato dalla morte)...

Nonostante ciò posso dire che tutto sommato fino all'inizio delle scuole medie son stato normale....

Drowning 15-06-2009 21:41

Re: come eravate da piccoli?
 
Sicuramente più allegro e spensierato di adesso, ma già amavo la pioggia e facevo la danza indiana per invocarla.

Triplalien 15-06-2009 21:54

Re: come eravate da piccoli?
 
mi facevano il bagnetto con l'acido muriatico

ele81 15-06-2009 21:55

Re: come eravate da piccoli?
 
Piccola...

fuoriposto 15-06-2009 22:53

Re: come eravate da piccoli?
 
buono obbediente e silenzioso
innamorato pazzo di una compagnuccia di classe piccolina e dagli occhi celesti che non riuscivo neanche a guardare tanta era la fifa
poi crescendo... son peggiorato :eek:

brio70 15-06-2009 23:00

Re: come eravate da piccoli?
 
io fino all'età di 5 anni avevo un'amica con la quale trascorrevo tutte le giornate.poi siamo stati separati ed è stato un trauma.l'ho rivista dopo 25 anni,ovviamente non la riconoscevo,era con suo padre che mi ha chiesto se sapevo chi fosse.ho risposto di no che però lo immaginavo.anche lei si ricordava benissimo di quando eravamo bambini,ci siamo stretti la mano e io non riuscivo a lasciare la sua.forse i miei problemi sono cominciati allora.ho trascorso la mia infanzia aspettando che tornasse.in seguito sono stato un bambino molto solitario.avevo molta fantasia e vivevo di questa,leggevo molto,mi immedesimavo nelle storie che leggevo e le preferivo alla realtà.inoltre ero molto suscettibile alle critiche,bastava niente per farmi piangere.anche in casa,con i genitori e i fratelli mi sentivo un estraneo.davo l'impressione di essere calmo e buono ma io mi sentivo un vulcano pieno di odio e rancore verso tutti.


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