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Porgere l'altra guancia ? ...
Porgi l'altra guancia è un detto di Gesù riportato dal Vangelo secondo Matteo e dal Vangelo secondo Luca.
Il brano evangelico contiene anche altre frasi di significato analogo, come «A chi vuol toglierti la tunica lascia anche il mantello», «Se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due» e «Dà a chiunque ti chiede». Ci sono diverse interpretazioni tra cui quelle letterali e figurate, però si possono riassumere così: «Porgere l'altra guancia» è portare coloro che tentano di offenderci a percepire che commettono un'offesa contro se stessi, poiché l'odio è un'arma puntata contro il petto di colui che odia. «Porgere l'altra guancia» é un atto di coraggio, un esercizio di pazienza; non è un'azione di chi si omette e si rassegna. Detto questo voi cosa ne pensate? Vi sembra utile ,inutile , sembra di subire oppure è un modo per essere superiori all'odio? meglio fare cosi o vendicarsi fino alla mmorte?:mrgreen: Per chi è interessato ai vari significati figurativi e non , allego il link dove vengono spiegati nel dettaglio su "interpertazioni' https://it.m.wikipedia.org/wiki/Porgi_l%27altra_guancia |
Re: Porgere l'altra guancia ? ...
È una cagata pazzesca!
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Re: Porgere l'altra guancia ? ...
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Re: Porgere l'altra guancia ? ...
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Re: Porgere l'altra guancia ? ...
Non ce la posso fare.
Io sono cresciuta in un'ambiente molto cattolico e le varie idee cristiane tipo onora il padre e la madre, etcc, ''porgi l'altra guancia''' sono state usate dalla mia famiglia e dal mio ambiente sociale praticamente come sinonimo di ''ti possiamo maltrattare all'infinito, se ti arrabbi o tenti di difenderti in qualche modo quella cattiva sei tu''. Sono allergica a queste parole e concetti. Li trovo un modo di vivere orribile che rovina le persone e generazioni intere, perchè tutti si sentono obbligati a giustificare e minimizzare i maltrattamenti che hanno subito, e poi li fanno subire ai loro figli e discendenti perchè hanno interiorizzato appunto che ne hanno il diritto. Chiaramente si deve trovare un equilibrio tra il vivere nel rancore eterno e nel ''porgere l'altra guancia'', ma trovare un equilibrio e porgere l'altra guancia non sono sinonimi. Non ho intenzione di perdonare se le persone non mi chiedono scusa e non dimostrano a fatti di essere pentite e non mi aspetto di essere ''scusata'' ''perdonata'' senza aver fatto sforzi per farmi perdonare. Non so se hai mai letto Alice Miller, ma secondo me ''porgi l'altra guancia'' suona buono in teoria, ma nei fatti se ci si obbliga a perdonare o non provare rabbia quando invece la si prova, quella rabbia si trasformerà in qualcosa di diverso e peggiore. |
Re: Porgere l'altra guancia ? ...
@Gattaccia non ho mai letto Alice Miller ,infatti la complessità nella frase sta nel fatto che non è proprio scontata l'interpretazione, perché alla fine qualcuno può intenderla come farsi calpestare ,altri che non ne vale la pena di continuare a reagire e fare la guerra dei 100 anni per dire. Io personalmente penso che non si debba subire ma allo stesso tempo se possibile "tirarsene" fuori ( se possibile perché non sempre si può) in sostanza è preferibile .
È anche un po' come la questione del perdono , che non si perdona l'altro ma lo si fa per sé stessi... sì beh insomma ..chissà :mrgreen: |
Re: Porgere l'altra guancia ? ...
1 allegato(i)
Trovo molto limitante l'idea che reagire ad un torto voglia dire contrattaccare e basta. Anzi si vive molto male se si sente che un "guarda che io merito di essere trattata così" sia una specie di offesa verso l'altro, lo so per esperienza. Ti porta a sentire di potere essere solo vittima o carnefice, a pensarci.
Comunque a "porgi l'altra guancia" preferisco questo vecchio motto della CIA |
Re: Porgere l'altra guancia ? ...
A Stan Smith piace questo elemento @anahí
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Re: Porgere l'altra guancia ? ...
Mi sembra un principio valido in una comunità di persone poco centrate e individuate e in cui tutti si comportano così. L'altruismo sacrificale funziona se c'è reciprocità. Io non reagisco "male", tu non reagisci male, il risultato finale è molto positivo. Nel mondo di oggi non credo sia molto fruttuoso.
Nel mondo di oggi, quando una persona reprime la propria aggressività in modo profondo ma simula un "carattere" che non ha, adottare un'etica della non-violenza e del cedimento di fronte a quella altrui le consente di interrompere questa simulazione, con un certo sollievo. Nel bdsm (che piace non a caso a molti cristiani) in parte funziona così: le persone che si "arrendono" a un partner a cui attribuiscono un grande potere sospendono un'aggressività finta, tenuta su per autodifesa, per sentirsi normali, per non essere identificati come fessi, privi di carattere, ecc. |
Re: Porgere l'altra guancia ? ...
Una cosa interessante comunque è che alcune persone vivono una concezione deviata di aggressività, in cui l'affermazione personale è legata indissolubilmente all'ostilità verso gli altri. Leggendo il commento di Gattaccia mi è venuto in mente questo. Ho immaginato una situazione di persone represse, che non riesce a far stare insieme "rispettare gli altri" e "godersi la vita", per le quali il rispetto altrui è una prigione personale che implica il mortificarsi.
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Re: Porgere l'altra guancia ? ...
Io mi ritengo una persona pacifica che cerca sempre di non ferire o fare torto a nessuno, però pretendo lo stesso dagli altri e su questo non transigo, se qualcuno mi fa un torto (cose serie non stupidaggini che si vivono nella quotidianità), la mia reazione sarà volta a restituire la cortesia anche in maniere ben più pesante di quello che ho subito.
Questo mio modo di vedere le cose ha a mio parere ha anche una funzione sociale, se di fronte a certe ingiustizie non reagiamo la persone che le compiono queste cose continueranno a farle, esempio pratico i miei parenti hanno fatto una serie di azioni molto gravi nei miei confronti pensando probabilmente di non essere scoperti, di recuperare il mal tolto a me non interessa, dò per scontato che avrò solo spese, ma onestamente considerando che hanno anche dei figli giovani che messaggio darei se non andassi per vie legali? I prepotenti e le persone cattive, devono pagare per le loro azioni, sennò non impareranno mai, se loro vanno avanti a comportarsi in un certo modo è perchè nessuno ha mai reagito duramente con loro. |
Re: Porgere l'altra guancia ? ...
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non parlo di cazzatelle. non c'entra niente manco l'aggressività o l'ostilità, parlo semplicemente di non mantenere nella nostra vita persone che hanno fatto torti molto gravi. |
Re: Porgere l'altra guancia ? ...
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Re: Porgere l'altra guancia ? ...
Il concetto di porgere l'altra guancia mi sembra un modo di preservare l'equilibrio, di ridimensionare la situazione negativa. Infatti quando una persona si vuole togliere un peso, vuole smettere di pensare a una cosa stressante, ad un litigio, dice che "non vuole farsi il sangue amaro", proprio perché i sentimenti negativi danneggiano soprattutto chi li prova, perché quando pensi ad una situazione negativa le stai dando sempre più potere e questo la ingigantisce, questo alla lunga ti logora. Apparentemente suona come un atto di sottomissione ma mi sembra anche un principio di sopravvivenza che ti permette di affrontare le avversità senza danneggiare te stesso. Nel senso che a volte combattere strenuamente ti può costare molto a livello di benessere e non sempre conviene farlo.
* Questo discorso è a livello psicologico, di pensiero, cioè prendi atto di aver vissuto una situazione negativa ma questa non diventa il centro della tua vita. Nel pratico non è sempre possibile, dipende dalle situazioni, questo concetto non si può applicare indistintamente, altrimenti si finirebbe per giustificare situazioni davvero ingiuste |
Io non sono una persona aggressiva ma la legittima difesa è approvata anche dal Catechismo della Chiesa Cattolica, quindi il principio evangelico di porgere l'altra guancia non è una cosa che applicherei nella vita neanche se fossi credente, bisogna avere anche un po' di amore verso se stessi oltre che verso gli altri
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Re: Porgere l'altra guancia ? ...
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condivido il non farsi il sangue amaro e non ''vendicarsi'' ma porgere l'altra guancia l'ho sempre intesa in modo molto diverso. |
Re: Porgere l'altra guancia ? ...
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Re: Porgere l'altra guancia ? ...
a 5 anni ho preso uno schiaffo forte da un bambino più grande, talmente forte da farmi sanguinare il naso. mi chiese se mi ero fatto male e me ne diede un'altra più forte. il tutto senza motivo...normale che poi mi sono avvelenato anche io. altro che porgere la guancia, adesso penso che sia meglio attaccare per primo.
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Re: Porgere l'altra guancia ? ...
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Re: Porgere l'altra guancia ? ...
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Le offese spesso raccontano molto della persona che le pronuncia. Possono essere un segno di debolezza o mostrare comunque un punto dolente a seconda delle situazioni (paura? Problemi?). Bisogna però riuscire ad osservare il tutto senza fermarsi alla frase infelice. Senza fare muro. E una volta compreso l'insieme - forse - sarà possibile ricucire o dialogare con altri toni. Certo non è sempre facile e fattibile, a volte lo sforzo è inutile. Però in alcuni casi vale la pena fare un tentativo. |
Re: Porgere l'altra guancia ? ...
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Re: Porgere l'altra guancia ? ...
io l'ho sempre intesa a livello "fisico", dove porgere l'altra guancia sarebbe un suicidio assicurato. e se stiamo a livello letterale, io ho avuto la prova che non funziona stare lì fermi a prenderle. anzi, ti incattivisci. un cane se lo percuoti diventa un demonio, l'uomo è uguale soprattutto da bambino e adolescente, non ha mezzi per difendersi e può solo subire...ma tutto questo non è porgere l'altra guancia, ma caricare una bomba a orologeria.
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Re: Porgere l'altra guancia ? ...
Questo modo di pensare malsano è uno dei motivi che mi ha portato ad allontanarmi dal cristianesimo. Le persone che ci fanno del male vanno allontanate. Ci sono cose che si possono perdonare e cose che non si possono perdonare.
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Re: Porgere l'altra guancia ? ...
Progere l'altra guancia non fa per me.. siamo esseri umani, non santoni ascesi a un piano superiore dell'esistenza.. abbiamo emozioni, giorni si e giorni no.. per quanto un detto possa essere teoricamente affascintante, la realtà è ben altra.. e io sono permalosa :sarcastico:
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Re: Porgere l'altra guancia ? ...
Vi copio l'interpretazione "metafisica"
Piuttosto che rendere "un occhio per occhio", Gesù ci incoraggia a resistere al male, perché dare la nostra attenzione al male invita solo più male nella nostra vita. Allo stesso modo, se qualcuno dovesse colpirci, piuttosto che vendicarci e quindi rimanere invischiati in una battaglia, Gesù ci incoraggia a "porgere l'altra guancia". Questo non è (come alcuni potrebbero aver interpretato) un modo che permetta ad un assalitore di colpire un'altra persona, ma indica che voltarsi e allontanarsi dalla potenziale aggressione è l'unico modo per ottenere un risultato positivo e simile al comportamento di Cristo. La violenza genera più violenza. |
Re: Porgere l'altra guancia ? ...
in una società dove tutti applicassero questa logica non solo di non reagire ma addirittura di sottomettersi al proprio carnefice porgendo l'altra guancia, allora non dovrebbero esistere neanche le leggi perchè ognuno potrebbe sentirsi libero di fare tutto ciò che desidera senza mai pagarne le conseguenze!! sarebbe un mondo del tutto innaturale popolato interamente da sadomasochisti
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Re: Porgere l'altra guancia ? ...
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Re: Porgere l'altra guancia ? ...
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Varykì dov'eri che ti stavo aspettando :D |
Re: Porgere l'altra guancia ? ...
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Re: Porgere l'altra guancia ? ...
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Re: Porgere l'altra guancia ? ...
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Re: Porgere l'altra guancia ? ...
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Re: Porgere l'altra guancia ? ...
no cmq secondo me occhio per occhio è esagerato , ma pure porgere l altra guancia , un occhio per ditino del piede magari a volte è necessario :sisi:
poi dipende dalle situazioni ogni caso è a se |
Re: Porgere l'altra guancia ? ...
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Re: Porgere l'altra guancia ? ...
Per me è possibile solo in casi in cui l'entità dello "schiaffo" non è abbastanza rilevante da toccare altre corde che fanno parte della propria sfera: uno "schiaffetto" isolato posso anche non renderlo, ma se invece lo è oppure assume caratteristiche vessanti in qualunque contesto, ricambio con quello che metaforicamente equivarrebbe a un "calcio in cu*o".
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Re: Porgere l'altra guancia ? ...
porgere la nuca e andarsene...
Una volta fui aggredito da un pazzo, sia se avessi reagito sia se fossi rimasto lì ad aspettare che colpisse ancora sarai stato picchiato male, presi le mie cose e lo lasciai lì. Idem col verbale: una ex coinquilina tendeva a colpirmi psicologicamente, io mi alzavo e tornavo nella mia stanza. Qualche volta evitando di sparecchiare anche se era il mio turno. Se non puoi andartene beh allora comanda l'istinto di sopravvivenza o di autodifesa, ma nelle reazioni non fisiche ciò non sempre riesce a chi è 'fobico', per cui tende a rimandare la risposta puntando inconsciamente a un successivo atteggiamento passivo-aggressivo. La vendetta paradossalmente la trovo più spontanea da applicare a chi ti ha fatto del male non volendolo, anche se non lo ritengo giusto. Se lo ha fatto intenzionalmente un po' ci ha perso anche lui. Tranne cose estreme tipo se fanno qualcosa a un tuo famigliare, lì saltano i "ragionamenti". In un certo senso porgere l'altra guancia può funzionare, se lo fai esplicitamente come una sfida, ma non credo sia questo il senso inteso da Cristo |
Re: Porgere l'altra guancia ? ...
Gesù era un cenobita credeva nella salvezza attraverso il dolore. Così come i martiri, i flagellanti e i portatori del cilicio.
Abituarsi al dolore fisico e ai supplizi della vita era un modo per elevare la propria spiritualità e sentirsi più vicino a Dio. L'opposizione non violenta non è solo del cristianesimo ma anche buddhismo, induismo e tante altre religioni e filosofie, però dipende dal contesto storico perché se da una parte nel cristianesimo abbiamo i martiri torturati, sbranati dalle belve e segati a metà dall'altra ci sono le crociate che han compiuto massacri partendo dall'idea di voler proteggere i pellegrini che si recavano in terra santa (perché evidentemente Dio non lo faceva). Tutto questo si basa sulla buona fede dell'uomo, sulla sua capacità empatica, il senso di colpa e sul guadagnarsi il paradiso. La beatitudine in cui questa gente credeva è un aspetto da non sottovalutare, gli dava la forza di sopportare il peggio del peggio perché ne avrebbero ottenuto un tornaconto nell'aldilà. I comandamenti e lo spauracchio del giudizio universale. L'uomo in realtà non è molto diverso da una belva, i feral childs lo dimostrano, tutto dipende da come viene cresciuto un individuo. Per fare un esempio banale chi nasce e vive nel bronx o in paesi perennemente in guerra con un altissimo livello di criminalità non danno alcun valore alla vita e ai diritti dell'uomo. Questo aspetto faceva molto comodo anche ai regnanti di turno, era una gran bella cosa che il popolo accettasse ogni sorta di ingiustizia senza ribellarsi. Sicuramente combattere e scontrarsi è brutto ma subire è ancora più brutto, anche io sono per l'idea di evitare entrambe le situazioni ma troppo spesso non è possibile e arrivi ad un punto in cui a volte non riesci nemmeno a combattere e non ti resta che trovare un modo di accettare di subire per cercare di soffrire di meno. Difatti io credo che le persone più religiose sono anche quelle che hanno sofferto di più nella vita, persone che han bisogno di dare un senso a questo dolore perché non riescono ad accettare l'idea che l'esistenza è caos senza significato, c'è bisogno di credere, c'è bisogno di sperare che prima o poi (anche dopo la morte) ci sarà tregua. Il buddhismo ad esempio insegna proprio a diventare insofferenti perché le emozioni trascinano nel samsara nel ciclo di reincarnazione, la beatitudine attraverso l'imperturbabilità, ok intanto il popolo cinese ha sterminato i tibetani.. ma se poi tu credi di reincarnarti, credi nel karma, si ritorna a dover considerare le forti connotazioni spirituali di speranza, di giustizia ultraterrena che girano attorno al contesto. Su una persona non religiosa, non spirituale o poco spirituale questa cosa non attecchisce, giustamente. |
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