![]() |
Il partner ideale ...
In questo periodo sto pensando molto a questo aspetto della mia vita.
Non credo di essere mai stata una persona ossessionata da queste cose. Non ho mai sentito la necessità o ricercato direttamente qualcuno con cui poter aprire una conoscenza, con l'intento di farlo diventare qualcosa di più. Ho sempre vissuto il momento, senza farmi tanti problemi. Ed in generale cerco di carpire il positivo dalla persona che mi sta accanto. È sempre stato così. Anche se si trattava di caratteri e vissuti, molto distanti dal mio. E forse è qui che ho sempre sbagliato .... Sono consapevole di essere una persona con un background particolare, che inevitabilmente mi ha in qualche modo influenzato negativamente o positivamente ( dipende dai punti di vista ). L'assenza di esperienze relazionali fà sicuramente male, ci credo e lo capisco. Ma penso che anche la consapevolezza di avere una difficoltà obbiettiva ad interfacciarsi con persone che ti capiscono (veramente) poiché accumunate da un vissuto difficile o simile al mio. Indipendentemente da tutto, mi sento sempre un pesce fuor d'acqua, in qualsiasi luogo o contesto. Anche su questo forum a volte, anche se credo che mi faccia bene leggere e riflettere anche sulle problematiche degli altri, nonostante io le percepisca come problematiche lontane dalle mie. Questo è irrilevante, su questo sono certa. Il mio dubbio è che ci siano persone che possano comprendere veramente cosa si prova ad avere questa sensazione. Che purtroppo non è legata a disturbi o portata da paranoie. È un problema organico, che devo gestire e comincia a pesarmi. Scusate. Sono consapevole che questo è più che altro uno sfogo e che non c'è molto da dire. Ma se ci fossero persone che in qualche modo capiscono cosa intendo e che hanno avuto esperienze relazionali, ma non si sono mai sentite capite fino in fondo, mi farebbe molto piacere sapere e capire come gestiscono questo aspetto. E se sono riusciti a fare del proprio vissuto bizzarro, qualcosa di positivo ? (Per se e per gli altri ) |
Re: Il partner ideale ...
Sono stato per diversi anni in un gruppo di amicizie e si facevano le cose che di solito fanno i gruppi di amici: si esce la sera, ci si riunisce a casa di qualcuno per passare la serata, si esce il sabato sera, si va in giro, si fanno vacanze insieme. Ho visto svolgersi le naturali dinamiche di un piccolo gruppo: gente che arriva, gente che se ne va, gente che litiga, gente che parla bene degli assenti, altri che parlano male. Alcuni erano più spigliati ed estroversi, altri erano molto chiusi e timidi. Sono nate coppie, se ne sono sfasciate altre. Mi fermo qui.
In quegli anni ho capito alcune cose. - Non sono per tutti. Che non vuol dire essere migliore degli altri ma che oggettivamente sto bene solo con un numero molto ristretto di persone. - Per me, che ho avuto un percorso di vita molto particolare, la banalità è diventata un sorta di lingua franca: quando ho provato, e ci ho provato tanto, a dire qualcosa di me, percepivo negli sguardi altrui la stessa mimica di incomprensione che di solito si ha quando qualcuno ti si avvicina per strada per chiederti delle informazioni in sumerico. - Frequentare delle persone e non poter interagire con qualcuno simile a me, per modi e per esperienze di vita, mi ha logorato nel lungo periodo, rafforzando in me la convinzione che quel tipo di persona non esista. - Ho dovuto accettare di non poter esprimere la mia persona, e la mia personalità, perché non c'erano i presupposti per farlo. E dubito che ci saranno. Mi è capitato di rifiutare delle conoscenze, sia per amicizia sia per relazioni, perché fingere di essere "standard" è diventato per me insostenibile nel lungo periodo. Non so se ho centrato il punto o se intendessi altro. Non quotare. |
Re: Il partner ideale ...
Quote:
Il fatto che agendo e pensando in questo modo, spesso ci si preclude delle belle conoscenze o si vive "al di sotto/sopra " delle proprie possibilità. (ovviamente sto parlando esclusivamente a livello di vissuti) |
Re: Il partner ideale ...
Ma uno non e tenuto a socializzare con chi percepisce non possa capirlo,io sono sempre stato selettivo,e non penso di aver sbagliato..ho sempre voluto una persona simile a me e lo ribadisco,lo vogliamo tutti persone affini a noi,con background vissuti simili per poterci capire,non c'è nulla di male in questo..con le persone diverse uno si sente un pesce fuori d'acqua chiaro
|
Re: Il partner ideale ...
Se ti riferisci al sentirsi un pesce fuor d'acqua per la sensazione di essere in qualche modo "speciali" e incompresi posso rispondere che potevo farmi tali film mentali nel periodo dell'adolescenza. Poi crescendo ho capito di essere semplicemente limitato, scadente. Ma questo paradossalmente mi rendeva ben voluto da ragazzo, avevo molti amici perché emanavo quel senso di leggerezza e un briciolo di demenza che faceva anche ridere a volte. Ovviamente passati i tempi della leggerezza e delle stronzate tutto si è dissolto, le persone di valore hanno intrapreso strade e percorsi seri, sia lavorativi che di coppia e famiglia. Io sono rimasto il demente di sempre, il tipo strambo che ti faceva ridere quando eri ragazzo e che ti viene in mente solo quando vuoi un attimo staccare il cervello e prendere un mood nostalgico come le vecchie foto sbiadite e stropicciate. Nelle relazioni che ho avuto le cose andavano più o meno allo stesso modo, stavano con me perché le facevo ridere, quando invece si doveva affrontare le problematiche serie della vita di coppia tutto andava in malora. Il massimo che ho resistito in una relazioni sono stati due anni, ma teoricamente era finita molto prima.
|
Re: Il partner ideale ...
Quote:
Non ho mai pensato di essere speciale o cose simili. Cosa significa essere speciali ? Io non ho una definizione per questo concetto. A meno che non contestualizzato in un argomento specifico. Il punto è questo : Se una persona che ha vissuto una situazione non ordinaria nell'ambiente circostante, avrà un pensiero e un modo di vedere la vita sicuramente diverso rispetto a chi ha avuto problematiche più orinarie. Es: Un ragazzo Palestinese, che ha visto determinate cose e vuole cercare qualcuno che riesca a capire quello che prova se si guarda indietro. Una ragazza che è sopravvissuta ad un evento che ha sconvolto una città e per questo , nonostante la ita vada avanti, avrà inevitabilmente un pensiero differente da chi non passa certe cose. Ora ho fatto esempi a caso, ma spero che si sia capito meglio cosa intendo. |
Re: Il partner ideale ...
Conga,secondo me non c'è nulla di strano in quello che dici,il proprio vissuto cambia ,da persona a persona . Ti senti un pesce fuor d'acqua? Penso che tantissimi/e qui si sentano così. Io invece trovo ammirevole il fatto che tu non cerchi né pretendi ,provi a vedere le cose come vanno in modo spontaneo ,quindi non ti lasci scoraggiare delle differenze (come hai espresso nel primo post)
|
Re: Il partner ideale ...
Nelle relazioni esistono sempre delle zone d'ombra. La comprensione non può essere totale, persino le esperienze in comune non ti mettono sullo stesso piano. Pensa, ad esempio, a un lutto importante. Esistono diversi modi per attraversarlo, assimilarlo. Tizio sarà disperato, Caio arrabbiato con il mondo, Sempronia per quanto sconsolata metterà in atto un approccio più pratico, razionale. Il lutto unisce queste persone, si rivedono sicuramente in alcuni passaggi ma è come se ci fosse un limite. Superato quel confine il terreno in comune si trasforma in sabbia e la sabbia è fatta per sollevarsi e finire negli occhi con il primo soffio di vento.
Quindi come si fa? Di base dovremmo riempire quelle zone d'ombra con il rispetto e l'affetto verso l'altro. "Non ti capisco del tutto ma ti voglio bene. Posso non sapere tante cose ma ti ascolto volentieri. Parliamone". Purtroppo spesso mancano le basi (tempo e voglia), poi mettiamoci la stanchezza, il nervosismo, varie ed eventuali e così il dialogo viene a mancare. Detto ciò siamo tutti/e un mistero.. alla fine la natura umana è in parte enigmatica. |
Re: Il partner ideale ...
Non serve avere cose in comuni o vissuti simili per trovare il partner, quello forse è utile per l'amicizia ma non mi sembra che si parli di questo. Nelle relazioni si cerca altro, non serve sentirsi compresi ma sentirsi attratti.
|
Re: Il partner ideale ...
Questa ragazza che mi interessa ha avuto il mio stesso percorso lavorativo, vuole stabilizzarsi, una famiglia in futuro, abbiamo una visione simile e un’età ravvicinata
Poi non la conosco caratterialmente più di tanto, è ambiziosa, studiosa, e molto bella. Per cui è ovviamente compatibile, dipende da lei se le piaccio , se accetterà errori da principiante delle relazioni e atteggiamenti scostanti dettati dai disturbi Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Re: Il partner ideale ...
Banalmente potrei aggiungere che l'essere capiti completamente da qualcun altro è pura utopia, dal momento che spesso noi stessi non riusciamo a capirci, a esplorarci e trovare una sorta di accettazione o consapevolezza di ciò che siamo.
Vivere isolato è per me il sollievo maggiore. E spesso litigo pure con me stesso; figurarsi il dover avere un'altra persona d'intorno a cui dover spiegare il perché di questi stati d'animo. |
A me interessa solo avere rapporti di amicizia ( profonda e vera ) di avere un partner ne faccio volentieri a meno , ritengo di non trovare nulla di più di quel che possa dare un amicizia , se non il sesso , a chi interessa
|
Come è già stato detto da altri utenti, il partner ideale è una utopia spesso difficile da trovare anche per coloro che non hanno i nostri problemi.
Se ho ben compreso il senso del tuo post, mi sembra di aver capito che il tuo dubbio sia se possa esistere un compagno effettivamente in grado di poter comprendere ed accettare le tue difficoltà. Io credo di sì...anche se parliamo di numeri bassi, quindi sarà difficile incontrarlo. Personalmente, io avevo trovato una donna che mi aveva accettato, nonostante le mie difficoltà, e ci ho convissuto per qualche anno. Poi ci siamo lasciati ma non per i miei problemi...anzi, in quegli anni mi ero anche rimesso un pò in pari con una vita normale. Per cui, mi sento di consigliarti di non chiuderti nella sfiducia e di continuare a credere invece che sia possibile trovare non l'ideale ma la persona giusta per te...perché da qualche parte esiste. Sul forum ho visto che una buona parte degli utenti si è rassegnata alla propria condizione di isolamento...io non voglio farlo. In alcuni periodi della mia vita ho vissuto quasi normalmente per cui ho potuto apprezzare la differenza...e posso certamente dire che una vita di solitudine non è vivere...non è vita! Avendo una certa età non ho molto tempo per cambiare ma almeno voglio provarci fino alla fine... poiché non ho alcuna intenzione di vivere vecchio e solo. Divagazioni personali a parte, ti sprono ad avere più fiducia nella sensibilità altrui...non siamo tutti uguali e così come ci sono tante persone superficiali, ce ne sono altrettante dotate di grande sensibilità e capacità di comprensione. |
Re: Il partner ideale ...
Riguardo alle relazioni a me non è mai fregato troppo ma verso i 20-25 ha iniziato a pesarmi di più il fatto di non avere una relazione, inizialmente perché sono stati gli altri (soprattutto "le altre") a prendermi in giro perché non ero fidanzata. Tra ragazze dire di essere fidanzate fa molto "status" e chi non lo è a volte diventa un po' la sfigata del gruppo. Causa timidezza e isolamento ho pochissima esperienza, ho avuto due frequentazioni dal vivo e due relazioni a distanza ma in ogni caso è sempre finita male. La mancanza di esperienza ti rende ingenua, tante cose non le sai interpretare. Infatti solitamente vengo usata e poi ghostata o bloccata, lasciata senza mezza parola, rimpiazzata nel giro di pochissimo e umiliata. Mi ero anche convinta che una relazione tra "persone problematiche" potesse funzionare meglio, perché ci sono molti punti in comune e c'è la possibilità di parlare di argomenti che con altri non affronteresti mai, cosa per me molto importante ma la verità è che le "persone problematiche" sono comunque persone, si creano le stesse dinamiche di sempre, quindi nemmeno quella è una strada più sicura. Il partner ideale non esiste, le altre persone sono labirinti, la cosa migliore è non avere grosse aspettative e non fidarsi alla cieca. Appena qualcuno mi dà un briciolo di attenzione io subito condivido troppo presto i miei problemi e le brutte esperienze ma poi finisce che quella persona nel frattempo mi ha capito alla perfezione e saprà esattamente come sfruttarmi, perché gliel'ho detto io stessa. Quindi la poca esperienza sociale e il fatto di essere problematici crea tanti ostacoli. Dopo tutte queste delusioni sono molto stanca.
|
Re: Il partner ideale ...
ho riletto la domanda, per me non esiste quello che cerchi nell'altro. le incomprensioni sono naturali, io credo che ogni persona sia un mondo, più ti avvicini e più scopri cose che ti fanno rivalutare le precedenti impressioni.
io sono ghiotto di aneddoti specialmente sulla vita delle persone a me vicine, a volte li vedo nel loro malessere ma non capisco cosa sia. ci sono persone che nascondono molte cose, a volte mi spaventa questo abisso altrui, infatti non leggo mai i messaggi personali per tutelare la mia salute mentale. ci sono molte cose che potrebbero distruggere l'immagine che ti eri fatto, da piccolo mio padre era un mito, ora il rapporto è diverso, più maturo. lo vedo con le sue debolezze, è più umano, ma a volte mi viene da disprezzare tutti quelli che considero diversi da me. |
Re: Il partner ideale ...
Devi cercare sul forum per me vara qui ci sono donne affini,poi fai tu..il mio consiglio è questo
|
Re: Il partner ideale ...
Quote:
|
Re: Il partner ideale ...
Il fatto che lei venga incontro a gente diversa e una cosa molto bella mostrando adattamento,non e da tutti e non sarebbe tenuta a farlo..
|
Re: Il partner ideale ...
Quote:
però vuole stabilità economica e secondo me famiglia tradizionale, è un toro d'altronde |
Re: Il partner ideale ...
Come fai a sapere che e toro che sei un agente della Cia,mi fai paura vara,e Charlotte cos e scorpione.. ah
|
Re: Il partner ideale ...
Grazie a tutti per le risposte e il vostro punto di vista.
Alcuni hanno più o meno inteso quello che intendevo. O quasi... Ho avuto relazioni, tutte abbastanza serie ed effettivamente ogni persona mi ha lasciato qualcosa di buono. Ed avevano entrambi un vissuto diverso dal mio , ma inevitabilmente c'erano aspetti o problematiche in comune. Quelle che hanno più o meno tutti. Sono anche cosciente che il partner ideale forse è un idea utopistica, ma credo che si possa ridefinire il concetto quando si parla di queste cose. Non è detto che una persona che idealmente non rientra nelle tue aspettative, non possa però essere la persona ideale. Quello che mi chiedo è se un vissuto, una certa dose di esperienze possa rientrare di più rispetto a chi magari ha un passato differente. Un vegano potrà mai decidere di stare con uno che va a caccia ? Una persona che lavora per organizzazioni umanitarie, potrà mai stare con un magnate del petrolio ? |
Re: Il partner ideale ...
Quote:
|
Re: Il partner ideale ...
Non invado la privacy di donne senza il loro consenso non esiste assolutamente,però era curioso che tu acceda a tutte ste informazioni..
|
Re: Il partner ideale ...
beh ma non sono un hacker, è tutto pubblico. mi è capitato di non trovare ragazze, ma se hanno i social e sai quattro cose c'è possibilità.
a me mette angoscia non sapere chi ho davanti, devo sapere almeno un po' del suo passato. |
Re: Il partner ideale ...
Quote:
Io personalmente non riuscirei a vivere con una persona che ha degli ideali/convinzioni diametralmente opposti ai miei. Per dire, non potrei stare con una che frequenta il mondo ecclesiastico. Poi magari dipende anche dall'elasticità caratteriali che possiamo avere nei confronti dell'eventuale partner, ma io son di quelli che preferisce stare solo piuttosto che male accompagnato. |
Re: Il partner ideale ...
Quote:
|
Re: Il partner ideale ...
Quote:
Penso che sia molto difficile, nelle nostre società, arrivare a costruire relazioni su base contrattuale, cioè senza dare per scontato né che siamo un "noi" a priori né che non possiamo diventarlo. Scontiamo una forte mancanza di autorità individuale, in quanto le regole che orientano la nostra vita sono sempre e sistematicamente al di fuori del nostro potere decisionale. Spesso in termini pratici, quasi sempre in termini psicologici. Quante volte, pensando a un problema, ci diciamo che "si fa così"? Il "si fa", l'etica, il "buon senso", ci rendono sostanzialmente sudditi e incapaci di incontrarci tra individui. Lo stesso linguaggio è vissuto, oltre che come uno strumento, come una norma irriformabile, come testimoniano le resistenze a ogni suo uso creativo, per non parlare di cambiamento. Del resto, la libertà è invenzione recente. La nostra democrazia non esiste che da 80 anni, siamo abituati da millenni ad essere sudditi e non siamo stati né ci siamo formati per la vita libera. Penso che le persone con vissuti difficili più di tutte avrebbero bisogno di relazioni buone e vere. L'atteggiamento generale però non lo consente, se non occasionalmente e comunque mai a livello di gruppo. Credo che la timidezza, lungi dall'essere un difetto, nasconda una percezione acuta di questo problema e il rifiuto di normalizzarsi su un registro conformistico. Ma anche la difficoltà di scrollarselo di dosso e il fegato di vivere in un mondo che ne è schiavo, non se ne preoccupa e magari lo impone. Una volta pensavo che, proprio per via del fatto che relazioni buone e oneste sono un'urgenza assoluta per le persone in difficoltà, queste avessero più delle altre la motivazione per infrangere lo status quo. Anche adesso lo spero un po', nonostante le delusioni. Credo che la difficoltà maggiore sia nel trattare se stessi come individui, prerequisito per incontrarsi. |
Re: Il partner ideale ...
Per spiegarmi meglio, credo che in una relazione si sia sempre almeno in 3: l'uno, l'altro e la cultura, ovvero il gruppo in cui siamo cresciuti e viviamo.
Comprendersi reciprocamente non è impossibile in assoluto, ma bisogna prima emanciparsi. La nostra cultura e l'educazione che riceviamo, nonostante le apparenze, non ci portano all'emancipazione e quasi sempre la ostacolano. A questo si aggiunge poi il gruppo dei pari, che emancipati in genere non sono e guardano con diffidenza o disinteresse chi lo è o cerca di diventarlo. |
Re: Il partner ideale ...
Io mi definisco spirito alternativo e libero tendo a voler costruire rapporti spontanei,imposto la comunicazione su modalità autentiche spontanee,la psicologa batte sempre sul tasto che le persone dirette pochi filtri vengono isolate,perché non si omologano,io i filtri un po li uso ma non posso snaturare la mia natura,da giovane ne usavo di meno ecco
|
Re: Il partner ideale ...
Intelligente ,con Emozioni vive ,sensibile
Una sorpresa di colori per chi lo conosce veramente |
Re: Il partner ideale ...
Non penso ci sia una partner ideale per me, forse neanche compatibile. Sento che mi manca qualcosa per destare interesse di quel tipo ed infatti sono invisibile. Forse è sbagliato farlo (valutare me stesso in base all'interesse che ricevo) ma per me questa è una conferma che non valgo molto come persona.
|
Re: Il partner ideale ...
Quote:
Per me un conto sono le qualità che cerchiamo in una partner, se poi non riusciamo a identificare la persona oppure non riusciamo a essere corrisposti è un altro conto. Io adesso un’idea ce l’ho ma bisogna vedere se è realizzabile o meno Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Re: Il partner ideale ...
Vara e ora di quagliare entro Natale però,la gente ti chiederà i fatti tra un po',e il momento di svolta dove salire sul carro..3 mesi decisivo..a Natale ti voglio vedere a Roma con la lady
|
Re: Il partner ideale ...
Quote:
|
Re: Il partner ideale ...
Quote:
Sì, non saprei. Ci ho parlato poco e non mi piace fare domande dirette . Se lo chiedesse a me sarei infastidito Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Re: Il partner ideale ...
Quote:
Hai ragione, 3 mesi sono anche troppi. Se entro 3 settimane sono ancora al palo significa che me la sono giocata male e che non c’è più speranza con lei Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Re: Il partner ideale ...
Il partner ideale per me non penso che esista. Io più vado avanti e più divento una persona frugale, essenziale, libera da quasi tutto ciò che è superfluo. La gran parte della gente invece vive molto di apparenze, di cerimoniali, di inseguire la carriera a discapito delle cose belle della vita.
|
Re: Il partner ideale ...
Raramente mi sento capita, e comunque succede in momenti fortuiti e non in assoluto. Ma io credo che si può volere molto bene a una persona con cui non c'è comprensione perfetta E vice-versa qualcuno potrebbe capirti bene e comunque essere indifferente a te, o anche usare quella comprensione per ferirti nei tuoi punti deboli.
|
Re: Il partner ideale ...
Immaginavo la mia relazione ideale con una persona con cui ci sarebbe stata un'intesa facilissima e quasi preverbale. Immaginavo che l'altrə avrebbe compreso i miei pensieri più intimi, che avrebbe apprezzato film, musica, arte, simili ai miei ma forse quasi anche che li avrebbe apprezzati per gli stessi miei motivi. Che quelle cose che non dico mai a nessuno perché non so neanche come dirle, ma sono molto importanti, le avrei potute dire a ləi perché con quell'intesa le parole sarebbero arrivate naturalmente. E che ləi poi avrebbe capito perché sente cose simili. Momenti simili sono capitati, ma erano molto effimeri e simili all'esperienza di prendere MDMA in serate con amici intimi, dai racconti di alcuni miei amici
Però adesso è cambiato molto il mio modo di intendere le relazioni. Ho avuto varie esperienze negative con persone che mi capivano abbastanza, e positive con persone che non mi capivano. Adesso non ho molto bisogno di essere capita, ma voglio essere accolta e che mi si voglia bene. Qualcosa del tipo "non mi sono mai sentitə come te in questo momento ma va benissimo che tu ti senta così e io ti sono vicinə". Questo è molto bello secondo me. |
Il mio partner ideale è Delta80
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 12:16. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.