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Si toglie la vita a soli 17 anni
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Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
Una forza e un coraggio invidiabili per scappare da un mondo crudele.
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Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
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Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
17 anni, ad un passo dal momento in cui avrebbe abbandonato il tremendo distruttivo discriminatorio eccetera eccetera mondo scolastico e avrebbe potuto godere di una boccata d'aria fresca, ho pensato in un primo momento.
Poi, però, viene il "dettaglio" che il mondo di oggi non è più quello che era appena 10 anni fa, ora tutto vola sui social e la scarsa reputazione che uno può avere nel "ristretto" ambiente dell'istituto che si frequenta può arrivare a perseguitare più o meno ovunque. Se la soluzione non può essere la semplice risposta al "come", a quel punto si deve aggiungere la domanda "dove". |
Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
RIP per questo povero ragazzo.
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Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
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Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
A quei tempi prendevo quotidianamente del cesso schifoso indegno di vivere dalle ragazze (parole letterali), botte a non finire dai miei coetanei maschi bulli (tutti attualmente felicemente accoppiati), banalizzazioni sulla mia condizione dai professori e negazione della mia condizione dai miei defunti genitori...
Adesso ho passato la quarantina e sono ancora qui solo, orfano sempre cesso e schifato.... Ma sarei dovuto morire allora sarebbe stato molto meglio per me e per chi mi circonda.... |
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A me il tutto lascia estremamente scoraggiata, l'articolo poi boh, non lo prendo come oro colato ma mi fa chiedere cosa devono fare esattamente i genitori allora; non gli hanno permesso di giocare a un “videogioco violento” a cui il gruppo dei pari giocava e quindi è finito emarginato, si dice che questa è stata la causa per cui è stato preso di mira per anni perché visto come cacasotto e debole (mi sembra un po' riduttivo però va a sapere), i genitori gli hanno vietato i social perché veniva bullizzato(?) ma così è finito ancora più escluso
Insomma la verità è che il tuo gruppo dei pari occupa una realtà precisa, fa certe esperienze, e se tu non le fai rimani tagliato fuori, come si rimedia a questo? Cercando un altro gruppo? Sì ma dove? Chi te lo trova? Cambiando classe e scuola fino a quella giusta? Cercando gruppi sportivi? Poi implicando che non ci sia un tessuto sociale di ragazzi di paese/quartiere/condominio che costituiscono il tuo mondo. Ma poi mi dico cosa possono i genitori contro la potenza del gruppo dei pari e delle cose del mondo esterno: videogiochi, mode etc.? Fino a che punto possono arginare e negare etc.? [poi i genitori possono anche non comprarti il videogioco ma col pc lo pirati in tre secondi] Perciò che cazzo devono fare, uno fa un figlio e se lo trova sballottato fra marchi d'abbigliamento, videogiochi, musica con testi particolari, gruppi di pari che hanno più influenza di te perché per un ragazzo il gruppo dei pari è il suo mondo e l'adolescenza è quel momento di distacco etc., perciò fino a che punto si può proteggere un figlio, e come? E poi magari il male non lo trova dove tu pensi che possa trovarlo, ma in altri posti. Magari era più sano che giocasse a GTA piuttosto che andasse tre mesi a lavorare sottopadrone al mare trattato di merda. Oppure magari gli fotte la testa più la classe sbagliata che 300 ore a GTA Che palle Penso che bisogna scegliere bene da genitori le proprie battaglie e come aiutare il figlio, ma non c'è neanche una vera e propria perfezione perché le regole degli adolescenti sono regole della jungla in cui non c'è una giustizia, si gioca secondo altre regole ed altri valori, e allora come si fa? Se si cambia classe cento volte ma il ragazzo o la ragazza hanno delle caratteristiche caratteriali “perdenti” nel contesto della crudeltà adolescenziale? Come cazzo si fa insomma? E se cambiare classe fa sentire il ragazzo un fallimento e un debole minando ancora di più l'autostima? Perché il gruppo dei pari è sentito in maniera fortissima, in quel momento ci si distacca dagli adulti in maniera fortissima e quello che è giusto e sbagliato passa in ultimo piano, conta solo il mondo in cui sei immerso quotidianamente, che è quello dei tuoi coetanei, ed è estremamente soffoccante e claustrofobico, non c'è una fuga, specialmente ora che internet e irl sono fusi insieme |
https://it.findagrave.com/memorial/1...elix-alexander
Felix was bullied to death. He is forever loved and missed. Letter written by Felix’s Mum: “On April 27th 2016 our beautiful 17-year-old son took his own life. He decided to do this because he could not see any way to be happy. His confidence and self-esteem had been eroded over a long period of time by the bullying behaviour he experienced in secondary education. It began with unkindness and social isolation and over the years with the advent of social media it became cruel and overwhelming. People who had never even met Felix were abusing him over social media. He found that he was unable to make and keep friends as it was difficult to befriend the most "hated' boy in the school. His schoolwork suffered and he found school a daily struggle. He changed schools for 6th form, something he would not contemplate before, as even though he was miserable he was also terrified of the unknown and was sure that because he felt he was so worthless, another school would make no difference. He did make friends at his new school and the teaching staff found him to be bright, kind and caring. He was however so badly damaged by the abuse, isolation and unkindness he had experienced that he was unable to see just how many people truly cared for him. I write this letter not for sympathy, but because there are so many more children like Felix who are struggling and we need to wake up to the cruel world we are living in. I am appealing to children to be kind ALWAYS and never stand by and leave bullying unreported. Be that one person prepared to stand up to unkindness. You will never regret being a good friend. I have been told that ‘everyone says things they don't mean on social media’. Unkindness is dismissed as 'banter' and because they cannot see the effect of their words they do not believe there is one. A quote I saw on Facebook recently resonated with me and I think is worth thinking about before posting anything on social media. Our children need to understand that actions have consequences and that people are wounded, sometimes fatally by these so called 'keyboard warriors". Not all children participate in online abuse, but they may be guilty of enabling others to do it. They do this by not reporting it, by not supporting or befriending the child being abused, which just validates the bully's behaviour. I appeal to teachers to look out for signs that children are struggling. Poor grades or poor behaviour may signal a child crying out for help. Listen to parents who may report problems and monitor their social interactions. Are they sitting alone at break time or lunchtime? Are they particularly quiet or are they perhaps too loud? I do not expect teachers to be psychologists but they have a unique overview of children's lives and they are able to recognise a difficulty early and help signpost towards help. Education is a vital part of change. Children need to be shown from a very early age the necessity of kindness to each other. Incorporate these valuable lessons into the PSHE programme early in a child's school life. They all have smart-phones at a very young age and it is vital that they are guided on how to use them responsibly and kindly. Finally I appeal to parents. Please take an interest in what your children do online. Find out what social media platforms they are using and be sure that their use is appropriate and kind. We don't like to think that OUR children could be responsible for being cruel to another child, but I have been shocked by the "nice' kids who were responsible in part for Felix's anguish. Even if they only say something horrible once, that will not be the only person who will have said something that week. Group chats can be a particular problem and they can disintegrate into hate-fests very easily. It is too simplistic to say, ‘Why don't you just block them?’ or ‘You don't have to read it!’ This is the way young people communicate now and many are actually are losing the ability to communicate effectively face to face. On several occasions we removed all form of social media from Felix as it was causing so much distress, but that just isolated him further and he felt that it was a punishment and not a protection. Look at your children's Twitter, Instagram, Snapchat, Googlechat and Facebook. Help them understand that if they are writing or posting something that they would not want you to read then they should not be doing it. Help them self-edit before they post. What are they watching online in their bedrooms? Children are witnessing a warped form of reality as violence and pornography are being 'normalised" by their ease of access. We have a collective responsibility to prevent other young lives being lost to unkindness and bullying. You may see that I have repeatedly used one word in this letter and I make no apology for this. The word is kindness. I said this at our son's funeral. Please be kind always, for you never know what is in someone's heart or mind. Our lives have been irrevocably damaged by the loss of our wonderful son; please don't let it happen to any other family.” |
Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
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A me sinceramente sembra impossibile che un genitore possa controllare più di tanto l'attività online del figlio ["controllo" che poi magari porterebbe ad altri problemi]. La verità è che si è aperta una possibilità enorme e fuori controllo
Non esiste più tornare a casa e "staccare" dall'ambiente scolastico e dai bulli Non hai più uno spazio per te, dove riprendere fiato Penso che sia anche questo soffocamento e questa assenza di via di fuga a far sentire una persona con le spalle al muro |
Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
Un problema oggi coi social è che per un ragazzo afflitto dal bullismo non c'è tregua.
Un tempo il bullizzato viveva l'incubo a scuola e trovava conforto a casa. Al massimo provava terrore all'idea di andare a scuola il giorno dopo. Oggi coi social non c'è più quella separazione e come la storia di questo ragazzo ci mostra, il rischio è che ci siano ragazzi o ragazze che prima vengono bullizzati a scuola e poi esclusi o cyberbullizzati sui social. |
Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
Penso che se non avessi avuto i videogiochi o internet come via di fuga all'epoca del bullismo forse sarei messo ancora peggio. che è un pò la "trappola" degli hikikomori ma è anche ciò che ti ""salva""
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È stato coraggioso e anche parecchio, si è risparmiato rotture di coglioni, gente di merda, delusioni, sofferenze. Bravo.
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Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
È l'età a cui ci ho provato io (senza riuscirci).
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Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
Premesso che per capire cosa si prova certe situazioni bisogna viverle.
Però ritengo che 17 anni sia veramente troppo presto per togliersi la vita. Sei ancora in una fase dove non sei definito e nel giro di un anno o due la tua esistenza si può ribaltare in positivo senza che tu ti accorga di come sia potuto succedere. A 17 anni devi poter sperare. Poi magari andrà di merda uguale, ma non puoi saperlo ancora. Mi auguro ad ogni modo che tutti quegli ignobili bulli che lo ha rovinato e che avran cercato di pararsi il culo in ogni modo trincerandosi dietro ai "non credevamo che..." periscano lentamente dietro i sensi di colpa o il destino riservi loro qualcosa di beffardo. |
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Quei bulli tanto la faranno franca come sempre, e continueranno a prendere per il culo altri ragazzi, va sempre cosi’, pure gli insegnanti sono omertosi e si girano dall’altra parte, a nessuno frega niente di nessuno. |
Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
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Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
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Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
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Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
Ma è ovvio che nella maggior parte dei casi si capisce già a 17 con buone probabilità dove andrà la tua vita... Ma non c'è ancora una sentenza di condanna. Affacciandoti alla fine delle superiori hai ancora possibilità di formare nuove amicizie ed entrare in diversi contesti sociali e magari avere un po di culo nel fare degli incontri giusti.
Ovvio che il bullismo ti segna, ma non è per tutti una condanna a morte. A quell'età c'è anche chi si risolleva, per forza d'animo o per botte di culo esterne. A me non è capitato, a voi nemmeno, ma qualcuno riesce a farcela. Secondo me, pensare che uno emarginato/bullizzato/evitante/introverso a 17 anni ha il destino scritto è sbagliato. Poi che spesso è così è vero, ma non cadiamo anche noi negli errori che noi stessi aborriamo, quelli di una società dove se hai qualche esitazione in quegli anni ti da per mediocre se non addirittura fallito e ti chiude tutte le porte. Avesse trovato qualcuno che offriva lui una mano avrebbe potuto farcela. Capisco anche i sensi di colpa dei genitori che si colpevolizzano di avergli tolto i social e di aver contribuito a emarginarlo. Purtroppo in situazioni così delicate (per di più vittima di bullismo grave) il genitore può fare ben poco. E appena fa rischia di far danni. |
Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
proprio oggi è uscita la notizia del suicidio di un medico, peraltro responsabile del centro vaccinazioni covid di due distretti. Giusto per precisare che la depressione, e tutte gli altri disturbi emotivi, non guarda in faccia nessuno. E' una falciatrice spietata senza condizione alcuna.
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Si ma non viviamo mica in un film che il bullo viene sconfitto e il buono aiutato, la realta’ dei fatti dice che il bullo continua a bullizzare e il buono lo prende nel culo magari viene anche visto male perche’ denuncia la cosa.
Peggio la fine delle superiori, forse in quel periodo c’è qualche speranza di trovare amicizie, finite le scuole le cose possono solo complicarsi. Io a 16 anni avevo una vita sociale ma tendevo sempre ad essere così come sono ora, il carattere quello è, puoi coprirlo un po’ magari, poi pero’ viene sempre fuori. |
Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
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Perché quelle del "gruppo" sono regole e valori diversi, robe più istintive, crudeli. Se ci si pensa anche il fatto di arrivare ad essere costretti a cambiare scuola per colpa dei comportamenti degli altri fa abbastanza rabbia |
Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
in quelle condizioni verrebbe da pensare che non valga la pena sprecare la propria vita da solo, nella solitudine. lasciando che gli altri si facciano la loro vita serenamente e non paghino mai...
meglio portarseli dietro i propri carnefici. poi a conti fatti, meglio a 17 anni, che prolungare l'agonia a tempi infiniti. anche se a 17 anni forse c'è speranza per reagire e mandare affanculo tutti. ma se il mondo ti opprime e sei solo, meglio prima che poi... |
Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
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i social sono stati e sono un'arma a doppio taglio. da una parte ci sarebbe stata la possibilità di conoscere altre persone, al di fuori dei propri ambienti, o contesti...creando nuove relazioni, amicali, o affettive... dall'altra però si sarebbe potuta rivelare un'arma tremenda. sia dal punto di vista del bullismo, sia della frustrazione. non tanto facebook, ma tra tiktok, istagram, o youtube... beh, forse le distanze o le frustrazioni si sarebbero acuite ancora di più. tra like, balletti..e quant'altro. anche solo a vedere la ragazza che ti piace con mille foto, video e commenti, o like su instangram avendo la certezza che prima o poi qualcuno più figo, se la prenderà...a suon di chat o like. 20 o 25 anni fa, era tutto un po' più...easy. sempre e comunque difficile per alcuni, ma c'era meno visibilità o meno tendenza all'apparire. oggi forse è quasi quasi decisamente peggio per gli adolescenti, o per chi va dai 12 anni ai 30... |
Comunque tutti quelli che dicono che abbia fatto male sembrano scienziati, se uno arriva a togliersi la vita evidentemente non lo fa’ per gioco, mica puoi tornare in vita e rifare la missione come in un videogame.
Sapeva che non sarebbe tornato mica indietro e quell’azione cosa comportava. In quel gesto c’è solo lucidità. |
Meglio farlo a 17 che farlo a 27, o addirittura 30 e passa.
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Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
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Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
Posso riportare e ampliare la mia esperienza.
Come già detto io avevo tentato di togliermi la vita proprio a quell'età. Non si trattava di bullismo, ma di una situazione (sui cui dettagli non entro) che mi portava a una alienazione estrema rispetto alla realtà, al Mondo, a tutto. Al tempo non capivo come stessero precisamente le cose, sapevo solo di stare così male da vedere come un "dovere" il togliermi di mezzo. Era l'unica soluzione al dolore. A posteriori, adesso che sono cresciuto, che ho una prospettiva di lungo periodo, posso capire con lucidità quali fossero i problemi che avevo e che mi avevano portato a tentare l'estremo gesto. Per venire alla questione che molti sollevano in questo topic, ovvero se sia "presto" o no togliersi la vita a quell'età, non saprei cosa rispondere. A distanza di tanto tempo da quel tentativo, vedo che ho vissuto diverse cose, ho avuto qualche (piccola) soddisfazione dalla vita, e anche molta sofferenza, a volte anche superiore rispetto a quel tempo. Adesso, poi, mi trovo ancora in una situazione tutt'altro che facile. Ma, soprattutto, i problemi che mi avevano portato al tentativo non sono stati risolti e forse non lo saranno mai. In più se ne sono aggiunti altri. Se mi chiedessero se, tornando indietro, avrei fatto bene a suicidarmi, non saprei proprio cosa rispondere. Forse a farmi dire di no è la speranza (frutto dell'istinto vitale, e quindi forse cieca e stolta) che le cose possano migliorare, che lottando con tutte le poche forze che ho qualche margine di miglioramento possa rosicchiarlo a questa vita. Ma, come detto tra parentesi, forse è solo l'istinto di sopravvivenza, mascherato da razionalità, che mi fa pensare queste cose... che mi porta a decidere di vedere come andranno le cose, perché chissà. In ogni caso io continuo ad avere il massimo rispetto per chi arriva a decidere di togliersi la vita, non importa a quale età. Si tratta, e chi è arrivato a provare il gesto sa che è così, di un atto estremamente personale, le cui circostanze non sono sempre semplici da sondare. Io non mi sento di giudicare chi lo compie, e questo, ripeto, a prescindere dal momento della sua vita in cui arriva a farlo. |
Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
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Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
"I compagni cominciano a dirgli che è un coniglio, che è un debole"
C'è sempre questo tema ricorrente fra i giovani, ma anche poi negli adulti, del coraggio, della spavalderia. Perché è una società che non ammette l'avere paura, non lo perdona. Mai. E ci devono sempre rompere i coglioni da quando nasci a quando muori con questa stronzata megagalattica del coraggio.. come fosse l'unica cosa che conta nella vita.. come se l'intelligenza ad esempio non contasse niente. Anche se poi il ragazzo non aveva paura del videogioco, questo era quello che pensavano i bulli, semplicemente gli era stato vietato dai genitori. E qui forse subentra anche la vergogna. In tutti gli ambiti, nel lavoro, nella vita relazionale è sempre richiesta una forte dose di coraggio. Anche chi subisce grossi traumi e per questo sviluppa dei disturbi.. non dico che debba essere elogiato, ma quantomeno compreso almeno in parte o tutt'al più lasciato in pace.. invece spesso viene anche deriso. Non è detto che sia stato così, ma sembra come se quel ragazzo nel compiere il gesto finale abbia voluto dimostrare che lui non era quello che pensavano, che lui non aveva paura.. rimane solo il fatto che una vita è stata distrutta.. e magari le cose potevano andare diversamente. Una vita di un giovane che ancora non è un uomo maturo, non sa cosa è meglio decidere per se stesso, e lì tutti hanno sbagliato, amici, genitori e insegnanti. |
Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
No dai a 17 anni lo trovo troppo prematuro, la vita è difficile ad ogni età (e credo che per le nuove generazioni di adesso lo sia anche di più) ma a quell'età hai ancora il tempo per riscattarti, vivi ancora di sogni e speranze e hai la giovinezza dalla tua parte, hai ancora tempo di vivere dei bei periodi e provare un po' di felicità (anche se magari in quel preciso momento stai vivendo l'inferno ma potrebbe essere solo un momento passeggero)....
il difficile verrà dopo, più si va avanti e più le cose si fanno complicate tra una marea di problemi, la vecchiaia che avanza e l'insorgere di vari problemi di salute.... ecc..... quindi un ultra 40/50 enne e oltre che vuole farla finita lo posso capire benissimo, ormai poi la vita gli ha presentato il "conto"....... ma a 17 anni darei ancora qualche "chance" alla vita.. |
Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
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A parte internet esistono ed esistevano tante altre questioni.. problemi in famiglia, difficoltà economiche, malattie, varie ed eventuali. Oggi c'è un elemento in più, certo. Però le case non sono sempre e comunque un nido... non lo sono mai state. Dipende un po' dalla fortuna. E secondo come anni fa anche senza social rischiavi di rientrare a casa e trovare dei guai. I bei tempi passati non sono per forza così belli.. |
Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
Secondo me qua non si tratta di riflettere sul fatto che sia prematuro o meno suicidarsi a 17 anni ma bisogna guardare al motivo che lo ha spinto a compiere quel gesto. Da quello che c'è scritto nell'articolo lui si è tolto la vita perché era bullizzato e non perché non era soddisfatto della propria vita. Quindi se nessuno gli rompeva le palle si sarebbe potuto fare la sua vita, inseguire i suoi sogni, coltivare i suoi hobby ecc... È questa la cosa che rende molto grave questa vicenda, lui non è che non aveva voglia di vivere per problemi suoi interiori o psicologici, sono stati gli altri a spingerlo al suicidio.
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Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
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Il suicida ha sempre voglia di vivere, ha fottutamente una sfrenata voglia di vivere, ma non di fare quella vita che fa’. |
Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
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Re: Si toglie la vita a soli 17 anni
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