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Isolamento e soluzioni
No quote.
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Re: Isolamento e soluzioni
E' successo anche a me di alienarmi da tutto e tutti. Ci riuscivo a farlo anche quando ero costretto a essere fuori casa (es. lavoro, supermercato), mi ero allenato ad estraniarmi da tutto quanto mi circondava.
Il problema è che col tempo mi sono accorto che ero il mio peggior compagno ero io: e non potevo toglierlo di mezzo. Un certo giorno ho avuto una paura tale di finire nel baratro, che mi è scattato qualcosa: ho dovuto rimboccarmi le mani e pian piano, riprendere in mano ciò che avevo dentro di me, e anche quello che c'era fuori di me.Non è stato facile. Ma la sofferenza ha iniziato a diminuire e ho capito che era la strada giusta. |
Io ho il lavoro e basta per il resto vivo esattamente come te , pur non abitando in un paese , non ho un amico , sul lavoro ho giusto dei contatti con 3-4 colleghi ma poca roba , forse dovresti provare ad iniziare a frequentare qualche città a te vicina se ti è possibile, magari con il tempo qualche conoscenza più affine a te potresti trovarla , soprattutto se sei giovane
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Re: Isolamento e soluzioni
Io ho vissuto anni così e purtroppo anche io, stando in un piccolo centro, trovo la situazione incancrenita e difficile da sbloccare. Ma se potessi solo cambiare il modello di vita sociale con il tuo io lo farei. A me per esempio non cerca nessuno e non ho occasione di interagire nemmeno con le persone con cui non avrei niente in comune. Ma a quanto pare tu puoi scegliere, anche se non è chiaro se ti cercano loro o li conosci e se gli dicessi di chiamarti lo farebbero. E' più di quanto abbia io e non è difficile perché quanto ho io è zero, e meno di zero non si può :D
Inoltre "farei a cambio" anche per un motivo. A me frequentare gente superficiale non fa né peggiorare né cambiare; ha l'effetto opposto di farmi capire che almeno ho un po' di consapevolezza e di introspezione, per quanto invece di aiutarmi mi danneggiano. Come mi ripeto spesso non devo sposare nessuno :) e prima che qualcuno possa influenzarmi ce ne vuole. |
Re: Isolamento e soluzioni
Anche io vivo in un paesino dove non c è nulla da fare e non conosco praticamente nessuno . Sono anni che esco poco se non per necessità ,prima ci provavo ad adattarmi,mi sforzavo ad uscire e fare nuove conoscenze ma stavo male e più stavo male più mi esaurivo e di conseguenza mi isolavo.
Soluzioni non ne ho purtroppo . |
Re: Isolamento e soluzioni
Ti capisco, anche io per anni ho frequentato persone che non avevo voglia di frequentare, da qualche anno mi sono isolato, non esco praticamente più la sera. Non so dirti cosa è meglio, dipende da te, per me non è importante uscire con tante persone, mi basta avere 2-3 amici fidati e vederli ogni tanto. Quando uscivo con persone che non mi piacevano avevo molta ansia anticipatoria e stavo più male che bene.
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Re: Isolamento e soluzioni
sono nella tua stessa situazione e anche peggio con la differenza che non ho alcuna voglia a migliorarmi, in passato frequentavo gente dello stesso livello che descrivi e li ho lasciati perdere per strada, il mio consiglio è iniziare sport facili come corsa o bicicletta visto che è un'attività abbastanza diffusa e salutare per il cervello, sicuramente ci sarà quacluno/a in zona e in genere l'età media taglia fuori ragazzini e anche iterni immaturi
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Io sono completamente isolata, le uniche persone che ogni tanto vedevo si fanno la loro vita. Durante il giorno parlo solo con la mia famiglia e infatti sto notato conseguenza a livello mentale, l'università era un'occasione per parlare con quelcuno ma è ancora chiusa, quindi non so come uscirne..
Tu non hai modo di spostarti dal tuo paese e partecipare a qualcosa, tipo palestra? |
Re: Isolamento e soluzioni
Stessa situazione, a parte per il fatto che non esco letteralmente mai, la mia unica conoscenza irl si è trasferita altrove, cosa che non mi dispiace troppo perchè come te mi trovavo a disagio a uscirci. Non sono disposto a farlo con chiunque, dato che per me non è sicuramente una cosa fondamentale, ma trovando qualcuno di adatto non mi dispiacerebbe ogni tanto. Adatto nel senso che dovrei averci quel minimo di affinità da fare conversazione quantomeno. Però appunto, come fa qualcuno che è del tutto isolato a uscirne? Non sono certo il tipo disposto a uscire da solo e attaccar bottone, e non mi va molto di iniziare un attività che non mi interessa davvero solo per questo. Posso solo sperare di conoscere online qualcuno della mia zona che abbia le stesse intenzioni
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Da ste situazioni non se ne esce secondo me, soprattutto senza contatti e passati i 20 anni. Nel senso che appunto tutti hanno amici e tu rimani invisibile se sei stato chiuso in casa.
Le cose sono due: o accetti la solitudine(quasi impossibile) oppure chiedi “aiuto” a qualche ex compagno di scuola, magari anche cugini se hanno vita sociale. Altre possibilità non so. Conta che se vai nei bar o nei luoghi di ritrovo non ti caga nessuno, te lo dico sinceramente perché per tanti anni ci ho provato. |
Re: Isolamento e soluzioni
Riporto la mia esperienza: da un paio di anni circa frequento un bar vicino a casa mia che è un porto di mare e si trova gente di tutti i tipi, dai piccoli gruppetti, a chi si conosce da anni, a chi va lì da solo...se hai la fortuna di avere nelle vicinanze qualche posto del genere è un ottimo sistema per socializzare, fare due chiacchiere e "sbloccarsi", chiaramente anche li bisogna capire con quali persone si è più in sintonia e bisogna ricordare che è pur sempre un bar e si può assistere anche a qualche situazione "scabrosa" (battibecchi, discussioni, gente che sbrocca in preda ai fumi dell'alcol, sono cose che possono succedere e bisogna metterle in conto quando si entra in posti del genere).
Ho anche altre amicizie fuori da quell' ambiente cmq, ma in ogni caso la mia natura introversa e tendenzialmente solitaria rimane, non sono mai stato un socialone e mai lo sarò, è un tratto del mio carattere. Questo per dirti che secondo me è importante anche "rispettarsi"; nel senso che frequentare gente che si avverte "incompatibile" con noi fa più male che bene, questo l'ho capito negli anni. Sperimentare si, ma farsi andare bene tutto per non stare da soli meglio evitarlo. Inviato dal mio SM-J510FN utilizzando Tapatalk |
Re: Isolamento e soluzioni
Una soluzione sarebbe mettersi in condizione di dover interagire. Va bene cominciare per gradi, tipo la palestra dove l interazione é molto minima e poi lo sport aiuta a stare in forma nn solo nel fisico ma anche nella mente, così ci aggiungiamo una bella corsetta da fare però in un contesto dove c'è un po' di altri corridori nelle fasce orarie in cui c'è ne di più.
Poi pian piano ci si può spostare a far cose dove è richiesta una frequentazione maggiore e un interazione maggiore, tipo uno sport di gruppo, volontariato e simili dove c'è magari un allenatore, una persona di riferimento che gestisce il gruppo, ed evitare le attività troppo passive. Poi magari mettiamoci pure uno bello/a psicoterapeuta a supporto. |
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Purtroppo se uno è introverso, vive in un paesino dove tutti hanno il proprio gruppo, è pure riservato magari, è quasi normale non avere amici e stare in casa ad annoiarsi se non si ha possibilita’ di spostarsi. Io una macchina non me la posso permettere. |
Re: Isolamento e soluzioni
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Se mi richiamasse qualche ex compagno delle elementari io ci uscirei senza pensarci perché ormai sono distrutto dalla solitudine, come quando vai in guerra e torni a casa con ferite gravi e ti rimangono poi le cicatrici. È vero che non bisogna accontentarsi e di rispettare la propria indole, ma stare soli alla lunga ti manda fuori di testa... |
Re: Isolamento e soluzioni
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Se succede una volta ogni tanto ok ma dopo un po' comincio a stancarmi... Inviato dal mio SM-J510FN utilizzando Tapatalk |
Re: Isolamento e soluzioni
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Si, sicuramente è meglio dello zero che dici tu. Non intendo che mi influenzano ma non riesco ad esprimermi al meglio, a sentirmi molto a mio agio. Quote:
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Stessa situazione,al momento non ho nessuno che si possa definire compatibile.
Negli anni purtroppo, sperando di ottenere non so bene cosa,ho sempre frequentato gente che è al mio opposto. Ho vissuto molte esperienze che di solito i fobici non fanno proprio per questo motivo,ma allo stesso tempo è stato un calvario, perché la costante sensazione di essere fuori posto non ti molla. Crescendo le differenze si sono fatte sentire maggiormente,e non ho più tollerato,mi sono defilato. Ora certo,non farebbero troppi problemi se tornassi,ma sono io a non volerlo, in quanto non mi trovo a mio agio. Il loro livello è grossomodo quello da te descritto. È un peccato che siamo tutti così lontani, chiediamo tutti la stessa cosa, ovvero un po' di vicinanza tra "simili". |
Re: Isolamento e soluzioni
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Re: Isolamento e soluzioni
Le relazioni felici per una persona come me non esistono, avrei bisogno di stare con qualcuno, ma mi sa che questo qualcuno non esiste e se esiste è difficilissimo da trovare.
La solitudine fa male, la cattiva compagnia fa male, ci vorrebbe la buona compagnia, vero, verissimo, ma in un sistema economico basato sullo scambio questa cosa non c è sempre. Capita lo stesso col lavoro, a non fare nulla non si guadagna nulla e si sta male a fare qualcosa di detestabile si guadagna ma poi si sta male per altri motivi, ci vorrebbe un altra possibilità, ma per molti dove cazzo sarebbe quest' altra possibilità? Un mucchio di aut aut che la realtà impone sono una merda (sono simili a quelli tipo o la borsa o la vita), qua uno ci gira intorno sempre a questa cosa, vuol fingere che c è una soluzione, ma dove sta? Per questo poi alcune persone oscillano tra la solitudine forzata e un relazionarsi coatto con persone che non piacciono poi molto. Tutto questo poi che effetto fa? Toglie energie. Non è che puoi scegliere chi frequentare, se poi questa persona non vuole frequentarti devi ripiegare su chi vuole ed è disponibile e se a te non sta bene arriva puntuale la solita risposta: ti attacchi al cazzo. |
Re: Isolamento e soluzioni
Caro Alakazam..eccome se mi trovo in una situazione molto simile (se non UGUALE) alla tua.
Vivo da mesi chiusa in casa, in totale isolamento. Le uniche uscite che faccio sono per andare a trovare i miei genitori, a pranzo, ma mi sono abituata così tanto alla solitudine che ci vado malvolentieri. Quelle poche volte che esco alla sera è per uscire con tre persone che facevano la scuola superiore con me..e ho 30 anni. Nessun nuovo tipo di amicizia, tendo a non confidarmi molto con gli altri perchè, ogni volta che è accaduto, alla fine anche le cose più personali venivano "spettegolate". La maggior parte della gente nuova che conosco cerco di tenerla a debita distanza, non ho voglia di investire daccapo le mie energie con persone di cui non so se posso fidarmi..e per fidarmi intendo poter parlare di come sto VERAMENTE, di quante volte pensi di farla finita senza sentirmi giudicata. a dir la verità, non ne parlo mai con nessuno, come non parlo della mia solitudine.. Sono mesi che tengo la facciata di chi ancora lavora, in realtà sono stata "licenziata" a marzo, dopo la promessa di un contratto a tempo indeterminato. Sto impazzendo, più sto chiusa in casa più mi cresce la rabbia e il malumore, al contempo - paradossalmente - sento il bisogno irrefrenabile di comunicare con qualcuno.. |
Re: Isolamento e soluzioni
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Oppure hanno una "vita" (sociale) extra lavorativa: allora il lavoro diventa un mero costo per poter poi iniziare a vivere dopo, un sacrificio che si accetta volentieri. Per questo molti qui sono demotivati nel cercare o nel continuare un lavoro: se non si ha una "vita" fuori dal lavoro e il lavoro stesso fa schifo sia in termini pragmatici che come ambiente e relazioni sociali, allora si paga un costo per ottenere nulla, "solo" la sopravvivenza in termini alimentari e poco più. Che nella vita difficile di oggi potrebbe essere visto comunque come un gran traguardo, ma rimane comunque "insufficiente" per l'individuo, in termini di bisogni di base, per essere quantomeno sereni. In fondo è una questione di numeri: se rappresenti l'individuo medio del posto dove vivi (Italia o cultura occidentale) e quindi condividi pensieri, esperienze, preferenze etc, ti troverai bene con la maggior parte delle persone, rispetto a chi si trova nella coda della distribuzione ed è...."strano": ci sono pochissime persone come lui. Come appunto capita in questo forum: tra di "noi" qui magari abbiamo molte cose in comune, ma nella realtà, nel posto in cui si vive, ognuno è isolato, non conosce persone simili. Quote:
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Io ormai sono decenni che non esco la sera con delle persone, ho chiuso quei pochi contatti sociali che avevo e mi sono isolato quasi completamente.
Le mie uscite negli anni successivi si limitavano a sbrigare delle commissioni per la mia famiglia e qualche uscita sporadica con mio fratello tipo al centro commerciale della provincia più vicina, o un giretto al mare ecc, e poco altro. Ma forse per tanto tempo probabilmente o non mi rendevo conto che mi stavo isolando sempre di più oppure mi andava bene vivere così lontano da tutto e tutti il più possibile, perché al di là della fobia sociale che allora avvertivo in maniera troppo pesante, sentivo di non avere nulla in comune con quel posto e la maggior parte delle persone,che spesso si comportavano con me con modi ostili o diffidenti, perché almeno da più ragazzo nonostante la mia timidezza ho tentato di avvicinarmi ad alcune persone inutilmente, venendo scartato ed evitato. Poi quello stesso atteggiamento ho iniziato ad attuarlo io negli anni seguenti, con parallelo aumentare del mio malessere ansioso fobico. Ma da sei o sette anni circa ho provato a venire fuori dal guscio in cui mi ero cacciato, cercando di inserirmi gradualmente nel contesto sociale, frequentando qualche corso per provare a socializzare e a stare in mezzo alla gente, mi sono iscritto anche in palestra, cerco di uscire il più possibile, ho trovato qualche nuovo hobby ecc. Però non riesco a trovare persone con cui entrare in sintonia e fare nascere i presupposti per diventare suo amico, perché anche io come te vivo in un paese di poco più di 10000 abitanti e lì non conosco nessuno per via del isolamento che ho praticamente avuto per tanti anni, e i gruppi di amicizia di solito si formano ai tempi scolastici. È con gli anni è tutto più complesso riuscire ad inserirsi nel meccanismo specie se si abita in ambienti piccoli con poche opportunità di conoscere persone nuove. Io mi trovo più o meno in questa situazione se non peggio della tua, perché non ho proprio nessuna conoscenza, posso solo consigliarti di non isolarti ancora di più, come invece ho fatto io perché dopo diventa ancora più difficile uscirne. |
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Re: Isolamento e soluzioni
Il mio attuale isolamento non ha soluzione, scaturisce da un senso di rabbia/delusione/impotenza ormai irreversibile. Le persone che vorrei frequentare sono fuori dalla mia portata, quindi spariscono altrove verso lidi più stimolanti, quelle che restano sparse qua e la sono spesso tediose e ammorbanti. In taluni casi posso essere una specie di tampone temporaneo in particolari fasi di transizione, non qualcuno con cui condividere le cose della vita. Al massimo il vecchio amico di adolescenza da rivedere due volte l'anno per ricordare i bei tempi spensierati, ma poi c'hai famiglia e non hai più tempo. Essere segregati a questi ruoli di riempitivo è mortificante ma inevitabile se dopo una certa età non sei entrato nelle dinamiche della coppia e della famiglia. A questo punto preferisco l'isolamento totale, senza compromessi, piuttosto che dover subire ancora questa umiliazione.
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Re: Isolamento e soluzioni
Più esco più mi rendo conto che stare chiusi in casa è la cosa migliore
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Re: Isolamento e soluzioni
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Ad esempio le persone disagiate mentalmente sono una minoranza, in genere che si fa? Si cerca di farle socializzare tra loro in luoghi appositi, ma spesso la cosa non funziona molto bene, le persone disagiate mentalmente preferirebbero comunque frequentare altre persone e non solo altri disagiati mentali. Certo ci sono gli operatori, ma si tengono a debita distanza, non c'è un vero scambio. Chi è strano non è detto che preferisca frequentare un altro strano per svariati motivi, ora cerco di spiegarmi. Io ricordo che a scuola riuscivo a socializzare con altre persone che si trovavano ai margini come me, ed erano quelle che più mi accettavano, ma si restava comunque tutti ai margini e non si riusciva mai ad accedere alle risorse sociali che contavano davvero... Persone dell'altro sesso ad esempio :mrgreen:. Si crea solidarietà ed empatia, è vero, ma poi certi bisogni relazionali lo stesso rimangono inappagati, il singolo era isolato, poi però rimaneva isolato il gruppo. Viene a crearsi un piccolo gruppo comunque isolato dal resto, conoscere solo il simile può non riuscire a produrre un vero allontanamento dall'isolamento sociale che faceva star male. |
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Vedi però, questa è la prova che gli amici non te li fai in quei luoghi e che di solito molti consigliano di andare in quei posti ma non cambia nulla. Diciamo che andare in palestra, fare corsi, pure roba come pugilato, muay thay etc...non serve per socializzare ma giusto come passatempo per non stare sempre chiusi in casa. |
Re: Isolamento e soluzioni
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Ho sempre pensato che sia meglio lavorare 12 ore al giorno, anche un lavoro del cazzo, e poi almeno vivere e uscire piuttosto di non fare niente e stare sempre in casa isolato ed emarginato. Anche perché possiamo dirne tante ma se non lavori e non studi tutti ti vedono male. |
Re: Isolamento e soluzioni
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Re: Isolamento e soluzioni
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Probabilmente più passa il tempo sto iniziando a pensare che la mia condizione di isolamento sociale sia dovuta alla mia personalità rigida e introversa, all' ambiente familiare iperprotettivo e troppo carico di aspettative e forse soltanto alla fine al luogo di crescita, che pure ha fatto la sua parte come ho scritto precedentemente. Negli ultimi anni mi stava venendo in mente sempre più l'idea di trasferirmi per provare a cambiare ambiente, per vedere magari se le cose si potevano aggiustare un po' o se anche in un altro luogo anche più evoluto fallivo ugualmente , questo dubbio c'è l'ho tutt'ora , poi è venuto questo virus e ho rimandato i buoni propositi di cambiare vita. |
Re: Isolamento e soluzioni
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Per quanto fosse triste, riuscivo a confortare chi perdeva qualcuno..il che è un paradosso, visto che ho tendenze suicidarie..ma questa è un'altra storia. |
Re: Isolamento e soluzioni
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Se però ci sono magari persone strane come te, dunque, continueresti a far parte della minoranza e con tutti i relativi svantaggi, però magari eviteresti di rimanere completamente solo, come capita a molti qui. Poi se potresti scegliere magari sceglieresti di frequentare persone non "strane", ma non sempre, come abbiamo visto, è fattibile. Quote:
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