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Essere diversi
Mi sono sempre sentita così...
E' una sensazione continua che ti fa sentire tra l'altro di non poter mai essere come gli altri, normale, comune. Eppure nonostante tutte le mie difficoltà spesso mi chiedo se sia veramente un male, essere diversa. A parte le cose che non riesco a fare ho imparato ad accettare il mio modo di essere, e ho rinunciato anche a cambiarlo, che tanto è inutile. A volte penso di essere stata solo molto sfortunata nell'incontrare la gente che mi sta accanto...persone con cui non ho nulla in comune, nè caratterialmente (e questo posso accettarlo perchè è ovvio che non ci può essere nessuno uguale a te, sarebbe anche assurdo) nè parlando di interessi, stili di vita, passioni...ecc. Fin ora ho incontrato solo una persona più simile a me ma stiamo lontane e quindi è un pò come se non ci fosse. Per il resto mi ritrovo ad uscire la sera, sforzandomi immensamente per farlo (sia per non far parlare mia madre, che mi tormenterebbe a vedermi a casa dato che non sto studiando, sia per cercare di cambiare un pò), e mi ritrovo con gente con cui non ho ASSOLUTAMENTE NULLA in comune, tranne l'età. E non so mai di che parlare, non voglio sembrare l'intellettuale o quella che fa le cose diverse dalla massa (es. non ascolto musica commerciale, non faccio sport, non bevo, non fumo...). Così finisco sempre per sentirmi diversa...un pesce fuor d'acqua. E non riesco a divertirmi. Mai, qualsiasi cosa facciamo...anzi spesso mi annoio e non vedo l'ora di tornare a casa. Esempio: ieri sera disgraziatamente abbiamo incrociato uno (amico della mia amica e mio ex compagno di classe, con cui non avevo più rapporti da anni ovviamente perchè cancello tutti dalla mia vita) e siamo andati fuori paese...una noia mortale. Erano tutti accumunati da qualcosa, non so, come se fossero sullo stesso livello e io invece in un'altra dimensione. Poi il tale correva a 160 e io non avevo nemmeno il coraggio di dirgli di rallentare...cmq ovviamente non salirò mai più sulla sua macchina. Ma la cosa che detesto è che si ripete sempre uno stesso copione...come se non avesse mai fine. E io mi sento sempre diversa, fuori posto...comincio a desiderare di andare a casa, e penso che mi sarei divertita di più a guardare un film e giocare col cane. Poi però penso: ma ho 21 anni, posso continuare a vivere fuori dalla società? Evidentemente no...poi a maggior ragione in estate, la cosa è sarebbe più sconcertante. Quindi mi sforzo, esco, mi annoio, insulto mentalmente tutti quelli con cui sto, poi torno a casa, senza aver realmente avuto contatti umani di qualità e senza essermi divertita, frustrata e amareggiata perchè so che probabilmente non troverò mai nessuno con cui sentirmi bene. Che vita triste... |
Non sei tu ad essere diversa,è il mondo che è cosi' la' fuori.Puo' non piacerti,puoi continuare ad uscire e fare le tue valutazioni ,sceglierne di farne parte o meno ma non lo puoi cambiare.Puoi provare pero' ad essere te stessa la' fuori e a guardarlo con i tuoi occhi.
Oppure vivilo con spensieratezza,avrai tempo per essere seria e distaccata.Il tempo passa in fretta. |
Re: Essere diversi
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Voglio cominciare un discoso che sicuramente suscitera' molti commenti oppure nessuno perche' chisssa' il messaggio non verra' colto. Su questo forum si fa un gran parlare di quanto siamo inadatti ad avere a che fare con quelle persone che ci circondano. Se da un punto di vista e' vero che le nostre capacita' di interelazionarsi possono essere minori ,mi viene da pensare che questo nostro essere meno maturi da questo punto di vista possa essere determinato anche dal fatto che abbiamo voluto preservare quello che siamo senza scendere a compromessi. Bisogna sempre prendere atto che l'inadeguatezza e' un sentimento di non appartenenza ,ma forse allora piu' che cercare di eliminare questa sensazione dovremmo cercare delle persone che ci possano capire. Il discorso qua si potrebbe allungare ,potrebbe prendere risvolti sociologici riguardanti anche una realta' ,soprattutto quella italiana,in cui maschilismo ,continua ricerca del divertimento ,superficialita' ,violenza,distanza fra i sessi ,sono all'ordine del giorno. Io fin dalle elementari ho avuto difficolta' a relazionarmi ,pero' mi sono sempre reso conto che era perche' non avevo nulla a che vedere con quelle persone.Cosa che puo' essere normale in una realta' di paese nella quale il livello di ignoranza e' molto alto e le prospettive molto basse tra i giovani;quindi io ragazzo cresciuto da uno psicologo/ingegnere e una maestra non sopportavo quella realta'. Con questo non posso certo prendermela con le persone che mi circondano ,la colpa non e' loro ,ma sono le circostanze e i contesti che li hanno resi come sono . Io per esempio vivo nei castelli romani e non sopporto uscire ,perche' mi ritroverei con amici che non pensano altro che bere e correre con le macchine ,amici con i quali non riuscirei nemmeno lontanamente ad avvicinarmi a fare un discorso serio. Quindi ,si ,a un certo punto ,se dovessi prendere loro come modelli ,mi dovrei sentire inadeguato ,sbagliato . Per fortuna da un po' frequento l'ambiente universitario nel quale la realta' e' abbastanza diversa. Il problema e' che 13 anni spesi in totale isolamento ,a contatto con gente di quel tipo ,che mi ha sempre giudicato ,rifiutato ,non compreso ,mi ha reso una persona chiusa ,sfiduciosa nel contatto con la gente. La mia unica esperienza positiva ,apparte qualche rapporto felice anche con ragazze per fortuna,e' stata andare a Londra ,dove ho visto persone che avevano una vita che corrispondeva esattamente ai miei canoni. Il problema e' che loro avevano un lavoro ,l'inglese ,l'universita' ,molta piu' cultura di me ,e quindi nonostante desiderassi enormemente avere a che fare con loro finivo sempre per essere il disadattato che viene da una piccola realta' di paese in un paese sotto certi aspetti cosi' arretrato come l'Italia. Al momento non mi arrendo ,sto vivendo una sorta di isolamento . Pero' mi sto armando di strumenti di studio ,un inglese migliore ,esperienze lavorative ,presto una licenza da barman,insomma tutto quello che mi potrebbe servire per poter fuggire da qui. Si perche' io mi sento ORGOGLIOSO DI ESSERE DIVERSO da molta gente perche' so che c'e' una REALTA' DIVERSA. NON E' ESSERE MALATI SE SIETE E VI COMPORTATE IN MANIERA DIVERSA DALLA MASSA. L'importante e' trovare delle ancora di salvezza ,che possono essere delle persone o anche degli obbiettivi a lunga gittata ,come il mio di fuggire a Londra appena posso. Quindi se posso darti un consiglio personale Aleydis e' non arrenderti che tanto prima o poi persone che ti capiscono le trovi .Non scendere a compromessi per essere diversa da quello che sei. |
Tu non sei affatto diversa! Nessuno di noi è diverso! Guardiamoci allo specchio: siamo esseri umani, non extraterrestri, solo che noi abbiamo del buon senso e della timidezza in più rispetto a tutti gli altri! :wink:
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o qualche vittimismo o piagnucolio in + rispetto ad altre persone..cmq concordo siamo esseri umani! |
e gia la vita fa davvero schifo minchi aaveva più fortuna forrest gump che io ...se ti può fare piacere sono frustrato e depresso anche io
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mi ritrovo perfettamente in quello che hai scritto Aleydis ...e cioè nel sentirti soli in mezzo a persone che sono diverse da noi ..per interessi ..per quello che pensano ..mi sono ritrovato in situazioni simili tantissime volte e devo dire che a quel punto è meglio starsene a casa
..e anche tu Razzler hai detto una cosa giustissima "il fatto che abbiamo voluto preservare quello che siamo senza scendere a compromessi" e farlo in questa società dove l'omologazione e il sovrapporsi delle identità sembrano essere l'unica regola da seguire per evitare l'esclusione sociale è da coraggiosi!!! il problema però è che se si nasce o si cresce in un contesto che nn ci appartiene il nn fobicosociale cerca il suo ambiente ..cerca chi condivide i suoi interessi , i suoi ideali ...mentre chi è un fobicosociale rimane a casa e si isola e basta!!! |
La vita è come una scatola di cioccolatini,non sai mai quello che ti capita.
Stupido è chi lo stupido fa.. |
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« Se glielo dico non ci crede ma... io corro come il vento che soffia » |
Porco giuda, anche io la stessa identica maledetta frustrante sensazione.
Ho parecchi amici, una vita tutto sommato soddisfacente e ringrazio il cielo per questo. Ma mi sento spesso solo. Solo, chiuso nel mio mondo. Appollaiato sul mio eremo di pensatore un po' pazzo, di ventenne filosofo e sovente fuori dalla realtà. Boh. Non so nemmeno cosa è reale e cosa no. Cosa è giusto e cosa sbagliato. In questo ultimissimo periodo ho pensato tanto a questa cosa... alle volte mi pare d'essere un alieno. Non che la cosa mi dispiaccia eh, è bello alla fin fine accorgersi di essere diversi, di distinguiersi da questo schifo. Ciò non toglie che siamo persone, esseri umani. E come tali abbiamo BISOGNO della vicinanza dei nostri simili. Troppo spesso, per noi, questi simili sono troppo infantili, superficiali, volgari... Ma perchè non creiamo un gruppo nostro? Qui ci sono tante persone di Roma e dintorni ad esempio. Perchè non vedersi al di fuori di questo contesto? Io non sono sociofobico, ma l'invito è rivolto a tutti: timidi e meno timidi. Così, per parlare, confrontarci, conoscerci davanti a una birra, o andare a mangiare una pizza assieme. E chissà che non si scopra una vera affinità. Che ne dite? |
Re: Essere diversi
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Io non so di cosa parlare con gli altri;segretamente, dentro di me, vorrei discutere e riflettere di concetti profondi e filosofici, a seconda di ciò che succede nel mondo, o semplicemente condividere certe mie opinioni sugli esseri umani, sulla vita, sugli scopi che inseguiamo, esprimere le mie critiche alla società, le mie idee su alcune questione importanti..e sentire le opinioni dell'altra persona.. vorrei condividere i miei interessi, parlare di libri e di eventi culturali, senza aver paura di essere considerata strana, o intellettualoide (come avviene con gli altri), senza dover per forza indossare la maschera della superficialità per parlare con gli altri...vorrei paralre di cose un po' più serie di quei discorsi superficiali che sento tra le persone comuni(uh, la borsa di gucci, che bella, uh il telefonino nuovo, ooh quella se la fa con tutti, oh britney spears ecc) Cioè io non dico che bisogna essere sempre seri, anzi, è ovvio deve anche esserci il momento dello scherzo, ma questo momento, prima di tutto, non deve essere necessariamente superficiale, e poi non dovrebbe occupare tutta la parte del discorso con una persona... E poi il trattare temi profondi e filosofici, non esclude mica le battute e lo scherzo..Non deve essere sempre un discorso serio, può anche essere divertente... Mi è capitato molto spesso che finissero amicizie per tutti questi motivi(e lì la fobia sociale, non centrava nulla), oppure recentemente mi è capitato di sfuggire ad una possibile amicizia, proprio perchè, la persona in questione risulta essere un po' superficiale, troppo attaccata ai discorsi della massa..Insomma, non voglio fare la snob, ma non voglio neanche sacrificare (o come dice qualcuno, compromettere) la mia natura, per fingere di condividere ciò che dice, e per nascondere ciò che sono e ciò che penso. Perchè è impossibile aprirsi e provare ad essere se stessi con questo tipo di persone, io ci ho provato e il risultato è stato disastroso. Io appartengo a quella corrente di pensiero (socialfobica) che crede che noi non dobbiamo cambiare, dobbiamo solo trovare qualcuno (non necessariamente socialfobico o timido, non è importante questo aspetto) che apprezzi la nostra vera natura, che la condivida con noi, perchè anche lui alienato (magari anche per altri motivi diversi dai nostri)... Insomma dobbiamo trovare qualcuno con cui possiamo essere noi stessi, ed esprimere i nostri pensieri diversi dalla massa, senza dover fingere più. Qualcuno che condivida la nostra stessa condizione di alienati dalla società, chi per un motivo, chi per un altro. |
Si si questo lo so..Ma io mi riferisco alle mie esperienze, so che anche personi normali possono essere sensibili, questo è ovvio,ma forse il problema è mio..Quando ho provato ad esprimere la mia vera natura, sai che hanno fatto? Mi hanno abbandonato, o per un pretesto o per un altro.
Il fatto è che essere sensibili, non include il fatto di poter capire certi disagi di una persona, certi sentimenti, certi interessi...Quello a cui mi riferivo sono gli interessi e le passioni per temi profondi, che mediamente le persone normali, o non hanno, oppure mettono in secondo piano e si compromettono anche loro nella superficialità...Anche mia sorella è sensibile, eppure appartiene a questo secondo tipo, cioè è una persona comune, abbastanza superficiale, ma sensibile nel profondo, eppure non riesco quasi mai a parlare con lei di cose profonde, perchè predilige la superficialità, e io devo sempre adattarmi di conseguenza, senza poter essere me stessa... Sono stanca di venire incontro agli altri, vorrei che qualcuno venisse incontro a me almeno una volta,e cercasse di capire cosa penso, quali sono i miei interessi, vorrei essere apprezzata per la mia diversità, insomma, mi sa che chiedo troppo.. Purtroppo nella mia vita ho avuto amici molto superficiali, ma tanto. E mi sono stancata di accontentarmi. O con qualcuno che davvero mi interessa e a cui interesso, e con cui condividere passioni e interessi, oppure meglio da sola. Mai più fingere! |
Con temi profondi, intendo quegli argomenti che si propongono di entrare nel retroscena della realtà che percepiamo con i sensi, che sono dibattuti dalla psicologia, dalla filosofia ecc, quei temi che riguardano il ribaltamento della realtà comune, o che trascendono la realtà stessa. Degli esempi?
Parlare di viaggi astrali, dell'anima, delle realtà alternative che non conosciamo, delle teorie sui buchi dello spazio tempo, oppure molto più concretamente sui messaggi subliminali delle pubblicità, sul decadimento culturale della società, sul grande fratello di massa che accendiamo ogni giorno con il telecomando ecc..oppure le cospirazioni del nwo, e mi piacerebbe discutere anche dei retroscena dell'informazione, spesso manipolata..mi piacerebbe andare insieme alla ricerca dei fatti... Mi piacerebbe parlare e discutere su temi filosofici, che hanno proposto i filosofi, ma non necessariamente, anche in generale. Come il mito della caverna di Platone, il pensiero e la critica di Nietzsche, oppure parlare di poesie e di letteratura... Oppure, osservare il comportamento delle persone, e analizzarlo, secondo il nostro pensiero, le nostre opinioni, o dai punti di vista delle teorie psicologiche... Oppure semplicemente discutere sulle opinioni politiche e di ciò che accade nel mondo, sulle opinioni che abbiamo su temi come la democrazia, la libertà di stampa e di parola, sull'ambiente, sui problemi dell'umanità e del mondo... |
non sono argomenti da tutti depressa, sicura di aver le basi? ;)
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Le basi ce le ho, ma di sicuro devo approfondire le mie conoscenze, non è che credo di possedere nelle mie mani tutto lo scibile umano, ma di certo quegli argomenti mi appassionano, e in questi ultimi anni mi sono documentata molto. Poi, ad esempio, per quanto riguarda la psicologia, sono un po' carente, ma c'è sempre tempo per imparare. E tutto il resto che ho elencato sono OPINIONI su temi importanti, giuste o sbagliate che siano.
Non ti preoccupare, ho imparato da un certo Socrate che non bisogna peccare della presunzione di sapere, perchè il sapiente è colui che sa di non sapere Comunque, grazie di sminuirmi così. Nightvision, se vai a rileggere ho scritto anche attualità, politica, e problemi che riguardano la società e l'umanita! |
saggerata, non ti ho sminuita
diciamo che non è facile farsi le basi su certi argomenti soprattutto in psicologia, se parti ad esempio da freud e lo consideri la bibbia, sei nella preistoria e non lo sai certe cose senza basi o senza una guida di riferimento (es studi all'uni) non ti portano a nulla, perchè ci sono cose non più valide di cui tu magari pensi siano il top, oppure non sai come e quale scuola abbracciare, fai fatica a distinguere i vari pensieri, insomma, è facile incantarsi con certi argomenti e fare un mix bello a parole ma poco concreto |
Ciao Aleydis,anche io mi sento spesso come te,però secondo me sei anche sfortunata nelle tue frequentazioni non tutte le "compagnie"hanno un livello così "basso"di argomenti e poi hai 21 anni vedrai che crescendo le persone migliorano (non tutti ma qualcuno si) e porbabilmente cominceranno a presentarsi occasioni di uscita per te quanto meno più piacevoli.
Il mio consiglio è continua ad uscire e cercare di conoscere gente nuova con un pò di fortuna potresti conoscere qualcuno quanto meno più interessante anche se non proprio uguale a te. Io personalmente stò uscendo con ragazzi con i quali mi sento profondamente diverso ma sono persone valide con cui si può conversare piacevolmente quasi di tutto,non è come trovare persone simili però secondo me è già qaulcosa almeno non mi annoio più come magari mi succedeva fino a qualche anno fa.... |
Purtroppo tempo fà mi è capitata la stessa situazione, trovarmi con molti amici ma non riuscire a parlare praticamente di nulla, alcuni erano amici da molti anni ma non sò se per gli argomenti o per paura me ne stavo lì fuori dal gruppo.
Era come se non mi sentivo accettato, quando stavo con loro oltre a non divertirmi non mi sentivo preso in considerazione, gli argomenti erano sempre i soliti, ma si sà è così. Cmq, depressa devo dire che gli argomenti che ti interessano sono molto specifici e quindi anche per persone come noi più sensibili, sarebbero davvero difficili da trattare. E' vero che sarebbero degli argomenti interessanti, ma se ne sai poco, è davvero difficile intavolare discorsi, mentre per discorsi sul grande fratello e fenomeni simili ne troveresti molte ma non per parlarne da un altro punto di vista. Perché le persone vedono il grande fratello e ne parlano in tutti i modi senza capire che infondo è una grandissima cavolata..... Quindi anche io penso che alla fine basterebbe trovare le persone giuste, con cui parlare liberamente senza sentirsi fuori dal mondo o essere escluso dal gruppo perchè fuori dal coro. |
Anch'io mi sento diverso dagli altri. Sia nel bene (meno superficialità, una vaga cultura) sia nel male (quando non mi sento a mio agio in giro, il non essere ancora riuscito a conquistare nessuna). Mi è capitato alcune volte di uscire con amici eppure sentirmi estraneo, perchè intavolavano dei discorsi a base di macchine, moto, occhiali, vestiti, rapporti con donne, nei quali io non avevo un beneamato ca**o da dire.
Il trucco credo stia nel non sottostimarsi per il sentirsi diversi -è quello che sto provando a fare io- e cercare di esprimere sè stessi con persone perlomeno affini. Il web dovrebbe aiutare. |
Rilancio la mia proposta: perchè non provare a frequentarsi? Almeno quelli che non abitano lontano e che sono vicini d'età.
Se ci pensate cosa possiamo risolvere stando qui a lamentarci? Bisognerebbe darsi da fare. |
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io ho superato la fase "mi sento diverso = superiore" perchè alla fine molte volte qui leggo gente che si sente migliore degli altri solo perchè è "diversa" perchè non vede il grande fratello, che considera gli altri "italiani medi" (il terribile muttley) ma alla fine siamo tutti uguali, e anzi, i cosidetti diversi, sono molti di più di quelli che pensate, ormai è una moda fare l'intellettualoide di sinistra (cit.), l'esperto di cinema altezzoso, colui il quale discute di cose da g8 in salotto (rima) anche io mi sento diverso e ho mollato tutti i conoscenti perchè nessuno ha i miei hobby, perchè io ho un mix di cose davvero strane, che vanno da cose da introversoni e particolaroni, a gusti da socialone di brutto brutto brutto quindi mi considero un mezzo sangue, non adatto ai socialoni xchè non parlo di calcio, auto e cose del genere, ma manco ai cosidetti introversoni riflessoni, perchè ti posso parlare di gf e di unz music però alla fine ho superato la fase in cui schifavo il mondo xchè erano diversi da me, perchè li vedevo tutti uguali si è vero, molti son troppo uguali, ma è una scelta loro, e anzi, a guardarla dal punto di vista pratico la loro aggregazione è quella che ne esce più vincente, rispetto a chi si distacca e rimane solo son scelte di vita, e la diversità non deve essere vista più come lo sterotipo dell'intelligenza, del bene e della democrazia anche nel diverso può esserci il male, così come nel normalone detto questo, anche a me piacerebbe conoscere qualcuno davvero simile a me, ma temo sia impossibile 8) |
Ringrazio tutti per le risposte e per aver condiviso le vostre sensazioni...a quanto pare c'è molta altra gente che si sente come me! Questo però ovviamente non mi fa piacere, ma almeno so che non sono la sola. Non so come si può risolvere questa situazione...si probabilmente incontrando persone più simili a noi, ma non credo sia così facile come sembra...ci vuole impegno e anche un pò di fortuna! Senza fortuna ormai non si va più da nessuna parte...io per quanto mi riguarda non sono molto fortunata, non so voi! Un'altra soluzione potrebbe essere il tentare di condividere i nostri interessi con le persone che conosciamo già, cercare di coinvolgerle...e arricchirle anche, perchè no, a me personalmente fa piacere quando qualcuno mi dice una cosa che non so, mi incuriosisco, mi piace imparare cose nuove. Anche se non tutti sono così disposti a imparare...comunque, se si trattasse solo dell'incompatibilità degli interessi con gli altri sarebbe facile..purtroppo non è solo questo, io personalmente ho un mare di complessi correlati che mi impediscono un sacco di cose. A volte piombo senza motivo nell'apatia, non voglio vedere nessuno e non ho voglia di fare niente. Invece la maggior parte delle persone che conosco sono attive e solari, cosa a cui io non mi avvicino nemmeno lontanamente. Anche perchè sono molto tendente alla tristezza...anche quando non ne ho motivo. O almeno sembra che non ci sia motivo ma evidentemente c'è...dovrei solo farmi vedere da qualcuno, cercare aiuto...ma purtroppo ora come ora non ho la disponibilità economica (a casa siamo piuttosto sottoterra finanziariamente)!
Pazienza..intanto devo convivere con questa mia situazione, l'unica cosa positiva è che ultimamente ne capisco sempre qualcosa in più, così magari riesco a gestirmi meglio! Grazie per la solidarietà comunque... |
Adesso, non vorrei che aveste frainteso il mio messaggio. Mi sono riletta, e sembravo una che voleva fare la superiore di turno, non è così. Volevo solo spiegare, ciò di cui mi piacerebbe parlare con le persone, a parte le solite cose musica, film, eventi, cose personali ecc, che anche queste sono importanti, ma non credo di essermi spiegata bene..
Io con le persone o ipotetici amici,non riesco mai ad andare al di là di quei temi comuni e basilari, per esporre quelli di cui avevo parlato ieri, magari delle volte (non dico sempre), mi piacerebbe entrare nel profondo delle cose, e parlare dei nostri valori o pensieri a proposito della realtà, della religione, della società, del mondo, oppure discutere su libri che abbiamo letto, o temi filosofici che ci vengono in mente....Oppure, parlare di temi un po' meno conosciuti e approfonditi come viaggi astrali, cospirazioni globali (11 settembre, nwo, massoneria) ad esempio... E Per entrare nei retroscena della realtà, intendevo anche, condividere opinioni sui comportamenti delle persone, o sulle convinzioni errate, radicate tipo "il latte fa crescere forti e sani", "la nutella è composta prevalentemente da cioccolato" ecc (proprio due esempi che mi sono venuti, tra l'altro ne ho parlato con una mia diciamo, conoscente, e mi ha guardata come se fossi un'aliena) Ah cali scusa per ieri, per la mia permalosità, (o alla maniera sociofobica, "troppa sensibilita", così suona meglio :D ) anch'io sono convinta che essere troppo intellettualoidi, solo per far parte del gruppo o perchè va di moda sentirsi diversi dagli altri, non vada bene comunque. Perchè si passa da un estremo all'altro. Conosco uno, che è odiato da molta gente, proprio perchè con questo suo fare intellettuale un po' troppo costruito, è troppo altezzoso...E devo ammettere che mi da sui nervi anche a me, dato che ad ogni cosa che dici, ti ferma per contraddirti con le sue tesi che sono sempre le più perfette e acculturate... Alla fine bisogna trovare un equilibrio, tra la superficialità, e la profondità.. |
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e quando ci si sente diversi dagli intellettuali o pseudotali e dai nn intellettuali come si mette???
nella mia vita nn ho mai trovato una persona (DICO UNA) che condividesse i miei interessi ..e allora ho provato a forzarmi ..a farmi piacere quelle degli altri ma nn ha funzionato! le coincidenze nn esistono! |
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trovare persone i cui interessi coincidano perfettamente coi nostri è difficile, personalmente io mi accontento di trovare persone la cui sensibilità, concezione di vita e prospettive siano abbastanza vicine alle mie. per fare un esempio a me non importa una beata fava di moto e affini, ma se trovassi un patito dell'argomento che al contempo ha qualche altro interesse in comune con me o quantomeno riesce ad accettare anche i miei interessi e con cui si riesce a discutere su argomenti "neutri", allora è possibile che io e lui si diventi amici.
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Se sto male si vede da un km di distanza. E' ovvio che molta gente invece nasconde i propri sentimenti... ma a me basterebbe anche saper fare questo, dato che quando piombo in questi stati non posso nasconderlo a nessuno. Lì cominciano a scattare tutte le domande e mi rompo... |
Sapete, da poco ho scoperto una cosa interessante. E' da un pò di mesi che ci rifletto, e anche ieri sera ne ho avuto conferma. Ho scoperto che per stare bene con gli altri si deve dare. Qualsiasi cosa. Non parlo di cose materiali ovviamente...parlo di darsi, di essere spontanei, di condividere pensieri, interessi, dare consigli, fare favori. Anche se pensi che la persona davanti a te magari non capirà questi tuoi "doni" o non mi accetterà...perchè questo non avviene mai. Mi è capitato proprio ieri sera...ho deciso di allentare un pò la corda (la cosa è stata più facile perchè ero senza occhiali :D), di essere più spontanea. Così ho detto esattamente quello che pensavo nel momento in cui lo pensavo, ho condiviso interessi (e sono anche rimasta stupita di certe persone con cui per stupidi pregiudizi non avevo mai parlato di queste cose), ho dato consigli, ho riso, sono stata spontanea il più possibile. E mi sono divertita. Sono tornata a casa con un sorriso (il che non capita spesso).
Questo per farvi capire che partendo prevenuti sulla gente, stando continuamente sulla difensiva, si peggiora solo le cose. So che ovviamente queste tendenze fanno parte della nostra condizione (anche se devo dirvi che non so più se sono davvero socialfobica o solo timida e diffidente) ma dovremo almeno provare ad abbandonarle per un pò...per vedere che effetto fa. Tanto non abbiamo nulla da perdere. Io ieri mi sono buttata e ho passato una bella serata. Per una volta non mi sono fatta paranoie, non mi sono trattenuta...ed è stato liberatorio. Addirittura tornata a casa ho cominciato a fantasticare su progetti futuri, pensando che IO SONO VIVA e se voglio posso fare tutto. Niente è impossibile. Basta volerlo. Spero di continuare ancora così, perchè è stato davvero bello! |
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Non dare dunque retta a chi come Calimero tenta di coinvolgerti nella sua spirale di perdizione 8) |
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Si deve pensare di meno a sè stessi quando si è con gli altri. Smetterla di preoccuparsi sempre per sè anche se non ce n'è motivo, logorandosi il cervello perchè "forse quello che ho detto era sbagliato", "chissà cosa penseranno se dico questo o faccio l'altro", "perchè nessuno mi capisce", "perchè nessuno mi rivolge la parola"...ecc. Dobbiamo smetterla di pensare queste cose...ci dobbiamo solo rilassare, non pensare a quello che gli altri possono pensare, non impegnarsi a costruire ogni frase o ogni azione prima di parlare o agire...dovremo solo essere più spontanei. Fidarci di più degli altri, aspettarci di meno (le grosse aspettative non servono a niente, solo a generare ansia), imparare a dare oltre che pensare solo a ricevere. Sono tutte belle parole vero? Certo poi applicarle non è poi così semplice...ma si dovrebbe procedere per gradi io credo. Personalmente sto cominciando da poco a notare queste cose, a capirmi di più e soprattutto a voler risolvere i miei problemi. Di strada ne ho ancora tanta davanti..ci saranno alti e bassi..ma ne vale sicuramente la pena! Tutti possiamo migliorare...partendo in primo luogo da noi stessi, con la nostra volontà. Certo a volte è necessario anche l'aiuto di qualcuno...ma la volontà personale è la cosa fondamentale. Speriamo di potercela fare! |
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nei nati tra gli anni 80-85 pochi avrebbero seguito trasmissioni come De Filippi e Lucignolo... invece ora guarda le ragazze 15-20enni....tutte lì a spettegolare su quelle cavolate...addirittura andare a vedere in diretta 0'na puntata di Amici... Sono i vincenti? a me pare che quando faccio affermazioni del tipo "e ti lamenti che in sti giorni sono + silenzioso del solito? E almeno non tengo il cervello occupato con roba tipo la De Filippi" l'autostima di chi ho davanti diventa piccola piccola...ma proprio piccola.... allo stesso modo per chi è troppo estroverso. Una volta io ero il più estroverso (ma non obbligavo nessuno ad essere come me e non prendevo per il posteriore chi era introverso - sempre tenerone io :D). Oggi sono introverso (e mi da fastidio un tantino il troppo egocentrismo), ma so alternare l'introversione all'estroversione. Mi piace rimanere minuti e minuti ad osservare le persone? ad ascoltarle in silenzio? magari i miei momenti di brillantezza/ironia (che una volta erano tutto) oggi sono più ridotti? non sono più il tipo da disco (2 volte soltanto nell'ultimo anno solare con sbornia annessa perchè mi ci avevano pregato)? Mai sentito una persona darmi del perdente, sfigato ecc...ecc... innanzitutto perchè non mi sento tale...anzi ritengo di avere un carattere bello duttile e forte e sono sempre pronto a reagire e poi perchè la mia introversione forse m'ha reso meno "divertente" d'un tempo, ma a detta degli altri + misterioso e con l'idea di essere + sicuro, con il carattere forte, ma anche dolce e sensibile. Se al sabato sera si vuole andare in disco si sa già che la mia risposta è al 99% un no e nessuno per questo si è mai sentito in dovere di dire "a". Detto questo sono di sinistra- anarchico-comunista (ma non sono un intellettualone :P) e purtroppo mi sa che ho attraversato da poco la fase in cui mi infastidisce altamente tutto ciò che non segue la mia testa (dalla regione a chi si conforma alla massa - tutti quei ragazzi che sono proprio uno uguale all'altro mi fanno provare quasi pensa). Io nella mia "nuova" identità mi trovo da Dio...mi sento un Dio...e non sono io a sentirmi un gradino sopra gli altri, ma per me sono gli altri che fanno di tutto per essere un gradino sotto al mio (che è ben diverso --> io dal mio "circolo" non escludo nessuno --> tutti sono dotati di cuore e testa e quindi tutti possono essere se stessi...chiaro che se uno sceglie di essere la "massa" e stop x me non è altro che spazzatura). E dirò di più...probabilmente se non la pensassi così non sarei in una situazione molto diversa dalla vostra (insomma non escludo che anch'io con un passato differente e un carattere/modo di pensare differente sarei potuto essere un potenziale sociofobico). Invece è proprio questo mio modo di pensare che mi fa essere fiero della persona che sono, che mi fa camminare a testa alta solo e in compagnia, che se ho qualcosa da dire me la fa uscire spontaneamente (dalla battuta, alla provocazione, alla frase dolce, alla frase seria). X il resto sono daccordo con Aleydis e gli altri: quando si è con gli altri si deve raggiungere un compromesso. Non si deve pensare al proprio stato d'essere e d'apparire, ma a relazionarsi con gli altri perchè all'altro interessa solo apprendere qualcosa da noi. Negli ultimi tempi con una leggere flessione da introverso è stato qualche volta + difficile, ma ho cercato sempre di farlo perchè quando ero solamente estroverso è stato questo che mi spingeva a socializzare e il ricordo di com'ero m'aiuta parzialmente anche nelle mie scelte. Da estroverso parlavo perchè parlando creavo sorrisi sulle amicizie che più amavo, facevo passare loro il tempo, parlavo della caccola sotto il banco fino ad arrivare alla mia concezione d'amicizia e dell'amore, scherzavo eprovocavo. Oggi semplicemente cerco di fare altrettanto (tenendo in conto che sono leggermente + introverso di allora e che non è giusto forzare qualcosa che in realtà non voglio) |
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