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Che fatica
Da un paio di giorni mi sto impegnando per cercare di comprendere gli umani, per capire se è possibile convivere con loro, trovare in loro caratteristiche simili a quelle che cerco.
Per adesso sto facendo una fatica tremenda. I loro discorsi sono così ossessivamente legati al sesso, ai modi per far sesso, alle battute sul sesso, alle dimensioni del sesso, ecc. Ogni tanto escono nuovi, accennati, discorsi di carattere generale, oppure sul calcio (che a me piace anche), ma spesso si chiudono nel giro di poche battute, per poi ritornare a parlare di sesso, o di amore (sesso). Possibile che gli umani non pensino ad altro? Non è nemmeno un problema di età, poiché è un problema che coinvolge umani di ogni età. Uff, non credo che riuscirò mai a comprendere gli umani, mi sto già stancando. |
Re: Che fatica
ma fatti una scopata!
Oppure guarda un partita e non ci pensare. Lol |
Re: Che fatica
Da misantropo quale sono ti dico che stai generalizzando.
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Re: Che fatica
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Re: Che fatica
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Re: Che fatica
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Mi rendo conto che per nessun umano possa essere molto piacevole parlare di questi argomenti, perciò potrei scendere a compromessi e parlare di informatica, musica, anche calcio, ma a livelli diversi dal solito "Hai visto il nuovo Iphone? Che bello!!" o il "Messi è più forte di Maradona, Napoli m***a". |
Re: Che fatica
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Io ho espresso semplicemente il mio pensiero, il fatto che non ti piaccia non dovrebbe significare che tu debba trovare un qualsiasi modo per criticare me. Apprezzerei invece che tu esprima una critica sul mio pensiero, ma se mi accusi di qualcosa, devi portare delle prove. Elogiato il mio pensiero? Io ho sempre detto di essere diverso, ma di non sapere se di un livello più alto o più basso. Per quanto mi riguarda, non credo di aver mai, in nessun modo, detto di essere migliore degli altri anzi, siccome mi sento unico al mondo, molto probabilmente la mia razza si è estinta, e questo, in teoria, la rende una razza inferiore, anche se ribadisco che questo, ancora, non lo so. Come ho spiegato anche in altre discussioni (che presumo tu abbia letto, visto che le tiri in ballo), io ho un bisogno vitale di esprimere il mio pensiero, ma l'ho capito solo ultimamente, ed è per questo che ho aperto diverse discussioni nell'ultimo periodo. Quando apro una discussione, lo faccio proprio per ascoltare i pensieri altrui. Come ho già detto, io voglio provare a comprendere gli umani, anche se ciò risulta molto faticoso, a causa di ciò che ho scritto nel primo messaggio di questo topic. È faticoso, perché a me quei discorsi non destano il minimo interesse, e quindi finisco con l'annoiarmi. Io sono tranquillamente disposto a parlare di quegli argomenti, ma ad un livello che non sia quello che riscontro invece nei discorsi medi degli altri (e presta attenzione, ho parlato di diversità di livello, non ho detto che sia un livello alto o basso, non posso di certo definire io cosa sia di livello alto o basso). E poi, in via teorica, se mi sentissi superiore agli altri, non mi darei come unica alternativa alla comprensione umana, il suicidio, piuttosto dovrei egoisticamente sentirmi più importante degli altri, e quindi pensare che debbano essere gli altri a morire (ribadisco, in via del tutto teorica). |
Re: Che fatica
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Io, fisiologicamente, sono umano, mangio e bevo come chiunque altro. È la mia "essenza" a non essere umana, o almeno, non uguale a quelle degli umani di questa epoca. Per "essenza", da un punto di vista scientifico, intendo il layout neuronale che fa da base alla creazione dei pensieri. Non so se la mia "essenza" appartenga ad un epoca passata, futura, o mai esistita e che mai esisterà, posso tranquillamente essere un'eccezione dettata dal caso (geneticamente parlando). Mi sembra sottinteso che, ogni mia affermazione, sia l'espressione di un parere personale (come ogni affermazione di qualunque essere umano). La verità assoluta non ce l'ho in mano io, né nessun altro. Io non sto chiedendo aiuto (e quando lo chiedo, generalmente sono molto umile), sto provando con le mie forze a trovare umani che ricordino, per caratteristiche, un qualcosa di simile a me. Perché, come ho già spiegato, il mio obiettivo è quello di cercare persone simili a me, non quello di osservare e basta, come dici tu. Dici che non espongo dubbi, ma questa intera faccenda è basata invece, interamente, su un mio personale dubbio. Sto andando avanti per tentativi. Prima, quando accreditavo la teoria che fossi uguale a tutti gli altri, ho fallito, ed ora non mi resta altra scelta se non quella di provare ad accreditare questa teoria. Il dubbio è proprio quello che la mia teoria non sia corretta, ma ci devo quanto meno provare. L'alternativa, come ho già detto, per il momento è il suicidio, poiché non ho altre teorie alle quali poter dare credito in caso di fallimento. Una cosa però, non puoi dire che non fa alcuna differenza che io accetti il concetto di superiorità/inferiorità, altrimenti non avresti dovuto accusarmi di aver detto di essere superiore agli altri. |
Re: Che fatica
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Capisco la tua insofferenza Forse abbiamo motivi diversi non so Io li riassumo in un profondo tedio verso la banalità, vale anche per te? Non tanto banalità di argomenti specifici, ma di modi di essere |
Re: Che fatica
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Ho elencato argomenti specifici solo per far capire il mio pensiero, non per criticare chi parla degli argomenti specifici in sé. Come hai detto tu, non si tratta degli argomenti, ma dei modi di essere. |
Re: Che fatica
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Ti assicuro che, ai tempi in cui ancora frequentavo altre persone, riuscivo a trovarne che non fossero ossessionate da questa strana cosa chiamata sesso. Certo, erano persone che rientrerebbero nella categoria dei "nerd" e quindi si parlava di argomenti nerdistici. In sostanza si sostituiva un'ossessione all'altra, ma almeno erano ossessioni con cui personalmente potevo entrare in risonanza. Quote:
Forse si tratta solo di cercare più a fondo... |
Re: Che fatica
boh, purtroppo tutto ruota intorno all'ammmmmore, mi sto anche stancando di ascoltare musica perchè tanto tutte le canzoni sono su questo fantomatico ammmmmore, quindi.....ex, fidanzate, di nuovo ex, discorsi del tipo "ehhhhh le donne le donneee" (ma che cazz sono ste donne, degli essere mitologici lol? fanno parte di una razza a parte? BOh); oppure viceversa (vuoi uomini ecc ecc), senso della vita basato ovviamente sempre sull'ammmmmore e sempre così
oppure al massimo uscite, ricordi di uscite, ricordi su dettagli idioti della propria vita a cui non frega nulla a nessuno |
Re: Che fatica
La vita è una fatica unica
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Re: Che fatica
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Re: Che fatica
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In generale parlano sempre di cose che non mi interessano, con una predilezione per l'argomento del sesso. E questa cosa l'ho notata in diversi posti, virtuali e non. Quote:
Non si parlava quasi mai di altro che non fosse il sesso. Diciamo che è stato proprio quell'esperienza a darmi l'ispirazione per questo topic. |
Re: Che fatica
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Tempo fa aprii un topic a riguardo. |
Re: Che fatica
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All'adattamento preferisco l'isolamento. Ti ho già fatto notare che io valuto le considerazioni di chiunque, anche quelle contrarie (e ti ripropongo la domanda, dov'è che avrei rifiutato di valutare un'opinione contraria, di qualunque tipo?) ma c'è differenza tra valutare ed accettare. Se dovessi accettare sempre le opinioni altrui, solo per poter stare con persone che non mi interessano, probabilmente finirei col suicidarmi nel giro di 2 giorni, oltre al fatto che verrei visto come il classico disperato che asseconda tutti. Mai detto che sia solo a causa del fatto che si parli di argomenti poco interessanti, che io non mi sento umano. Quello l'ho realizzato solo pochi giorni fa, anche se un dubbio ce l'avevo già da prima. Ma non si tratta di una certezza, come ho già detto, la verità non ce l'ho in mano io. Si tratta più di una sensazione inconscia. |
Re: Che fatica
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Quello che sto cercando di fare è proprio tirarmi fuori dall'isolamento, ma non per questo sarei capace di adattarmi, perché ne soffrirei troppo (e lo so per esperienza, per questo lo do per scontato). Sono disposto a trovare persone con caratteristiche simili alle mie (e questo è già, per me, un grande cambiamento di mentalità), ma la ricerca risulta molto più difficile del previsto, e non sto riuscendo a sostenerla (oggi ho avuto una brutta ricaduta). Quote:
Non è per nulla facile inserirmi in una discussione, neppure nel virtuale, e non sono in grado di rompere le discussioni altrui imponendo le mie, anche perché spesso e volentieri questa cosa non riesce nemmeno ai "normali". |
Re: Che fatica
Sono arrivata alla conclusione che bisogna per forza adeguarsi per essere felici, far finta di essere come gli altri. Mi fa schifo ma è così, alla fine si deve fare buon viso a cattivo gioco diciamo. Eppure quanto vorrei essere solo me stessa e fare solo quello che mi va di fare e di dire
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Re: Che fatica
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In tutta la mia vita le relazioni che ho avuto sono state basate sull'illusione, quelle stesse relazioni che ho voluto troncare perché mi causavano una sofferenza nettamente maggiore rispetto alla solitudine. Io non credo di pretendere molto, sarei disposto anche a parlare di calcio, ma non con persone che si divertono ad insultare un popolo solo perché una squadra è di una regione piuttosto che dell'altra (esempio). Non sopporto più le relazioni basate sulle apparenze, già è un grande passo per me che stia tentando di interagire di nuovo con gli umani (prima odiavo tutti indistintamente). Non ti trovo affatto una persona stancante e ottusa, infatti portare avanti discussioni in questo modo, senza essere davvero coinvolto, riesco a farlo, e mi risulta anche piacevole. È quando c'è un coinvolgimento più diretto che risulto inadatto alla gestione della situazione (persino in una chat pubblica). Così la ricerca è molto più difficile, e le poche volte che sembra di trovare qualcosa di interessante, si chiude tutto nel giro di poche battute, oppure non ricevo risposta. È per questo che faccio fatica (ricollegandomi al titolo del post), in 5 giorni già sto pensando di rinunciare, oggi sono stato molto male per questo motivo, stavo meglio prima, paradossalmente. |
Re: Che fatica
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Tutt'oggi, nelle pochissime relazioni che ho (giusto un paio di colleghi universitari con i quali scambio un paio di parole), sono costretto a simulare, ma non soffro particolarmente perché, essendo solo colleghi universitari, non c'è nessuna aspettativa da una parte e dall'altra. Se per avere persone con le quali mi trovi bene, devo per forza simulare, preferisco rimanere così, soffro di meno. |
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