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Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
Vorrei riportarvi un dubbio che mi balza sempre alla mente quando mi immergo nella lettura del forum.
Spesso qui si legge che i fobici hanno una sensibilità/attenzione al prossimo maggiori rispetto ai normaloni. Si dice che questi ultimi spesso non hanno la sensibilità nel capire le persone, spesso urtano le sensibilità di altre persone senza farci caso o addirittura fregandosene, sono più frivoli dei fobici, meno profondi, meno sensibili per l'appunto. Ma sarà proprio cosi? Seguendo questo discorso se un fobico un giorno fosse miracolato e non fosse più fobico perderebbe la sua sensibilità e si comporterebbe come un normalone? Chi critica la scarsa sensibilità di alcuni normaloni è sensibile perchè tale sensibilità rientra nel suo dna o solo perchè obbligato da uno stato di necessità in cui nemmeno vorrebbe starci? Un miracolato ex fobico rimarebbe più sensibile oppure nel medio lungo periodo adagiandosi alla sua nuova vita quel naturale senso di sopravvivenza insito nell'essere umano e che lo spinge a vivere al meglio, lo porterebbe a comportarsi come chi lui stesso criticava in passato? Se voi non foste fobici sareste comunque più sensibili/attenti al prossimo rispetto agli altri normaloni? Oppure siete giunti alla conclusione che non c'è nessun legame tra fobia e sensibilità e che alcuni fobici dietro un alone di sensibilità dichiarata sono addirittura meno sensibili di tanti altri sotto sotto? Ma soprattutto: cosa vuol dire essere più sensibili? Spesso sento ad esempio dire dalle ragazze "sono una persona molto sensibile anche troppo". E' vero basta poco per farle piangere e per farle soffrire. Rimani perfino sorpreso perchè dicono di commuoversi guardando il film 3 metri sopra il cielo (minchia dico io). Poi però ti accorgi che sono le prime a fare le stronze con gli altri e a volte in maniera anche molto sadica: sono sensibili si ma solo quando riguarda se stesse o le persone a cui tengono. Per me invece uno è sensibile se lo è prima di tutto con gli altri (anche con gli estranei e i conoscenti) altrimenti è troppo facile dichiararsi sensibili. Insomma, generalizzando, si può trarre qualche conclusione? Ai posteri l'ardua sentenza |
Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
Secondo me è una leggenda metropolitana.
Più che altro noto come la sensibilità di certi fobici sia rivolta verso chi ha i loro medesimi problemi, o comunque problemi simili, ma non verso i "normaloni". |
Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
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E ci sono stronzi ed egoisti anche tra i fobici, come ce ne sono tra gli estroversi, e così dicendo. Proprio recentemente una delle tante persone che si spacciano per sensibili, puri d'animo, buoni e troppo altruisti, se ne è uscito con una sequela di insulti verso di me che manco uno scaricatore di porto, solo perchè era stato rifiutato ed ha reagito ( evidentemente ) mooooolto male anche se fa il figo in giro dichiarando quanto la sua vita sia meravigliosa:applauso: Alla faccia dei puri d'animo.:interrogativo: |
Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
"chi critica la scarsa sensibilità di alcuni normaloni è sensibile perchè tale sensibilità rientra nel suo dna o solo perchè obbligato da uno stato di necessità in cui nemmeno vorrebbe starci?"
Per un fobico è normale diventare più sensibile, volente o nolente, non è una questione di DNA ma una situazione coatta dettata dalla situazione in cui si trova, gli è più semplice vedere le sfumature e le sensazioni che provano gli altri, gli è più facile vedere le piccole cose di tutti i giorni perché è di quelle che vive o ha vissuto. Non a caso tantissimi artisti, scienziati, scrittori erano introversi. Questo però di per sé non significa essere migliori per forza, dipende... P.S Hitler era un introversone |
Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
C'è fobia sociale e fobia sociale. Essere sensibili per come la vedo io può essere un "amplificatore" dell'evoluzione di un carattere fobico, ma non ne è la causa. Essere sensibili (che non vuol dire non essere stronzi o esserlo) non implica neanche essere timidi s'è per questo. MA, se le precondizioni per la timidezza ci sono, come detto, essere sensibili può catalizzare il tutto.
E poi mi par di aver letto qui che ci sono un sacco di fobici che non sono particolarmente sensibili :pensando: |
Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
La leggenda, secondo me, è quella che esiterebbe una categoria dei "fobici". Sul sito scrivono un po' tutti, credo sia stato appurato anche da recenti dibattiti ... e quindi, tante teste, tante idee ... e tante sensibilità differenti.
Comunque è anche vero che sul forum, sarà per via del contesto virtuale che tende ad esacerbare certi comportamenti, a volte si vede un po' di astio di troppo, che fa dubitare di una certa millantata "sensibilità" ... p.s.: io non sono una persona sensibile :mrgreen: |
Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
Non è una leggenda ma è distorto il significato.
L'empatia fobica è una consapevolezza acquisita con l'esperienza diretta sul dolore del vissuto e non sulle facoltà interpersonali di comprendere gli altri che anzi spesso mancano. Tecnicamente non possiamo parlare di empatia fobica ma di consapevoleza fobica. Riassumendo un fobico senza medesimo vissuto difficilmente può comprendere altre persone ma è molto facile che possa essere l'unico a comprendere altri fobici per la rarità delle sensazioni sperimentabili. |
Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
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Dipende da persona a persona e questo vale sia per i fobici che per i non-fobici. |
Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
secondo me è una generalizzazione e in quanto tale da prendere con le molle..
ricordo una volta in autostrada, ero in macchina con 4 conoscenti, abbiamo assistito ad un incidente: si è ribaltato un furgoncino.. mentre io ero preso da pensieri tipo "chissà se s'è fatto male" "che pericolo è li in mezzo alla strada" vedo quelli che erano in auto con me che stavano li dal furgoncino e tirar fuori il guidatore.. e io non mi ero manco accorto che fossero scesi! aggiungo che non sono minimamente una persona distratta, anzi.. tutto questo per dire che loro hanno messo subito in moto il lato "emotivo", il cuore diciamo, mentre io ho avendo una emotività glaciale ho messo in moto il cervello.. quindi come ha già detto qualcuno, non vedo alcun legame, varia da persona a persona |
Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
Sono sensibile solo per me stesso e per le persone a cui tengo (cioè nessuno).
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Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
è certo che sono più sensibili delle media....le emozioni li fanno sbarellare proprio perchè hanno una sensibilità spiccata....
l'educazione, il rispetto per l'altro invece sono cose diverse, quelle ovviamente si possono trovare in maggior misura in questa o quella persona, fobia o meno.... |
Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
balle..........
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Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
Qui dentro ho notato che in genere l'atteggiamento riguarda sensibilità che si limita alla propria sfera privata. Il resto non esiste. Che è un mix di sensibilità (troppo facile, se riguarda sé stessi) ed egoismo spropositato.
Quindi mi sentirei di dire: leggenda più che metropolitana. Ma certo non significa che ciò sia legge. Piuttosto, l'andazzo medio. |
Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
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è pieno di gente che non c'entra nulla :male: calma calma, era una battuta visto le altre 86 discussioni aperte sul tema :mrgreen: |
Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
Le cose cambiano.
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Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
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Io comunque penso che sicuramente la maggior parte dei fobici sia sensibile poi ovvio che ci sono le eccezioni... |
Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
I cosiddetti "fobici" non sono diversi da tutti gli altri. Avremo chi in virtù dei suoi problemi è più sensibile ed empatico, chi invece, tutto sprofondato nell'analisi delle sue sofferenze, presta poca attenzione, talvolta perfino in buona fede, alle esigenze e i sentimenti altrui. Per non parlare che alcuni, causa scarsa dimestichezza con le regole non scritte della socialità, feriscono o mancano di rispetto senza nemmeno renderesene conto.
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Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
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Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
Hm... Io ho sviluppato una forte sensibilità verso i problemi degli altri, ma non è stata la fobia sociale. Sono state le mie esperienze, i miei vissuti interiori, le mie sofferenze, i miei dolori. :) Che provo tutt'ora e ciò mi porta a essere più sensibile verso gli altri.
La fobia sociale è un disturbo, ma porta soprattutto a capire chi ha il proprio stesso problema, come ogni disturbo. Credo che la sensibilità verso gli altri sia una dote innata in ciascuno di noi, che aumenta in base le esperienze. :) ^^ Tutto qui. Ciao! |
Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
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Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
secondo me una persona può sviluppare una certa sensibilità verso gli altri, per la condizione in cui si ritrova, che lo può portare ad empatizzare maggiormente verso chi si trova in uno stato simile, ma non necessariamente è così. C'è anche chi è talmente concentrato sulla propria sofferenza da non essere affatto sensibile nei confronti di chi soffre altrettanto o anche di piu', pur magari non facendolo con cattiveria.
Poi credo che sia piu' facile per un fobico essere piu' sensibile verso chi ha problematiche analoghe alle proprie mentre verso gli altri ci si può sforzare di esserlo, ma non si arriverà mai a immedesimarsi con loro fino in fondo. Anche la sensibilità dei fobici ha dei limiti. L'ho già scritto altre volte in altre occasioni, siamo fobici ma non santi. IL "fobico miracolato", come lo chiami tu, a meno che non prenda una botta in testa e perda la memoria, in teoria non dovrebbe perdere la propria sensibilità e comportarsi da perfetto stronzo. |
Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
Secondo me, la sensibilità di un(a) fobico/a può variare da 0 al 100%, mentre la sensibilità di un(a) estroverso/a varia da 0 al 50%, questa ridotta sensibilità dipende dal fatto che un estroverso/a non potrà mai capire fino in fondo cosa sia la FS, il DEP o qualunque altro disturbo mentale (a meno che non li abbia studiati), trattandosi di status totalmente estranei alla comune esperienza. P.es. non m'aspetto che un "normale" capisca come si possa desiderare ardentemente qualcosa ed esserne contemporaneamente terrorizzati.
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Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
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Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
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è la solita storia "se non lo vivi sulla tua pelle è difficile capire. |
Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
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Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
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Qui ok, il fobico gioca in casa anche se ho dei dubbi pure qui. Un fobico considera spesso un estroverso come uno che sta sempre bene e che non ha nessuna problema. Ma non è proprio cosi, anche loro possono non dormire la notte, possono avere i loro grossi problemi ecc. Un estroverso in questo caso potrebbe dire al fobico che non riesce a capirlo. Detto questo ci sono comunque molte altre sfaccettature in altri ambiti della vita in cui si richiede un po di sensibilità per capire le altre persone. Non ci si deve fermare all'argomento "Sofferenze e mal di vivere", se no vuol dire che anche la nostra sensibilità è limitata e capiamo solo quello che ci riguarda |
Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
questa è quasi una leggenda, i fobici iniziali hanno un approccio di zerbinaggio
perchè data la loro depressione puntano sulla gentilezza e le buone maniere sperando di riceverne altrettante e anche perchè hanno un senso di vomito della cafonaggine della società odierna ..... detto ciò il fobico gentile e disponibile una volta ripagato con disprezzo e indifferenza , puo facilmente diventare un sociopatico e abbandonare definitivamente le buone maniere per portare caos nel mondo. |
Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
Uhm... io in realtà faccio una mia divisione differente:
-fobici -normali -idioti I fobici sono quelli che a causa delle loro fobìe non escono di casa o hanno evidente ansia nel fare le cose di tutti i giorni. "normali" per me sono quelli che tutto sommato vanno avanti e fanno quello che possono fra alti e bassi. Sono ritenuti erroneamente timidi solo perchè non sono appunto... ehm.."idioti" <_< come la maggior parte... , mentre la stragrande maggioranza... cioè quelli che gli altri chiamano "normaloni / estroversoni", quelli che hanno atteggiamenti sopra le righe, li considero idioti. |
Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
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Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
sinceramente io non sono molto "sensibile" con la gente, soprattutto se mi gira male, anche se raramente esterno questa cosa dentro però magari divento nera
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Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
In questo forum ho trovato sia persone sensibili, sia persone decisamente insensibili ed offensive nei confronti del prossimo.
Pertanto è una leggenda metropolitana. |
Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
Per me dipende da persona a persona, anche se forse i fobici avrebbero le potenzialità per essere più sensibili: tutto dipende dall'ego però, se se ne ha troppo si finisce per pensare solo ai propri problemi
Però abbiamo le potenzialità per essere più sensibili verso agli altri, per il semplice fatto che siamo noi ad essere più sensibili con con noi stessi:pensando: |
Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
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credo peró che il forum ad alcuni faccia tirare fuori il peggio di sé...:pensando: |
Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
Non è detto che un fobico sia anche doverosamente sensibile, anzi alcuni fobici sono spesso protagonisti di azioni ciniche e poco sensibili, perché sfogano così anni e anni di frustrazione e delusione. Ciò è profondamente comprensibile.
Ci sono, poi, altri utenti che mostrano una sensibilità particolarmente accentuata. In questa categoria rientro, purtroppo, anche io. A volte mi sale l'ansia e vado nel panico quando scopro che un utente ha risposto ad un mio thread od a un mio post e l'idea di dover difendere le mie idee mi spaventa. Altre volte alcuni post e alcuni thread mi gettano un carico di malinconia non indifferente. Per questo, a mio avviso, è sempre opportuno riflettere due minuti prima di postare un messaggio, rileggerlo più volte e cercare di essere sempre cordiali e scrivere con tatto. Qui più di ogni altro posto dovrebbe esserci rispetto e sensibilità nell'affrontare ogni discussione. E invece, mi spiace dirlo, ma l'educazione e il rispetto sono doni non pervenuti presso alcuni utenti |
Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
Io non ho mai creduto che essere fobici equivalesse ad avere un maggior grado di sensibilità, o altruismo.
E' vero che vivere sulla propria pelle determinate paure, può rendere una persona più comprensiva verso chi ne soffre altrettanto, ma ho conosciuto tante persone cosi dette estroverse, molto, molto meno acide e più premurose rispetto a qualche fobico di mia conoscenza. Questi significa che dipende dal carattere di una persona, la sensibilità non è legata all'essere fobici. Penso che se smettessero da un giorno all'altro le mie paure, rimarrebbe uguale il mio atteggiamento nei confronti degli altri. Sono sempre stata generosa e comprensiva, anche quando non ero eritrofobica (vedi come mi ha ripagato il destino, ma pazienza!). |
Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
la nostra sensibilità è data semplicemente dall'amplificare tutte le situazioni di tipo sociale o emotivo.La leggenda sensibilità-bontà è tutta una bufala.Abbiamo dei recettori particolarmente sensibili ad ogni tipo di emozione ma poi basta.
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Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
credo che ci sia correlazione tra fobia sociale e sensibilità
e credo che la maggior parte dei fobici siano persone sensibili ma questo non vuole dire essere automaticamente altruisti o buoni con il prossimo, bisogna infatti tenere in considerazione il grado di frustrazione( e sofferenza) di un fobico che non è minimamente paragonabile a chi fa una vita "normale", ad esempio stare anni chiusi in casa a soffrire quando gli altri invece se la spassano cambierebbe chiunque dentro, la frustazione accumulata è enorme e alcune volte è ingestibile, infatti non mi stupisco se poi alcuni fobici perdono le staffe, come ho letto in un post precedente, e insultano come dei scaricatori di porto alla fine siamo solo esseri umani, la sofferenza cambia le persone alcune volte anche in peggio |
Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
è come nella vita reale , la gente anche sul forum cerca di essere disponibile e gentile per ritagliarsi un posto in questa mini società detta forum , sperando di fare buona impresione o addirittura avere tornaconto, io sono piu propenso a vomitare i miei sentimenti piuttosto che addolcirli per risultare piu " adeguato " al forum.
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Re: Fobici e sensibilità: verità o legenda metropolitana?
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Un paio di mesi fa ho avuto bisogno di un'ambulanza alle 4 del mattino per andare al Pronto soccorso, e sono stato contento che quei ragazzi volontari fossero dei "normali" e non dei "fobici": mi hanno dato coraggio e hanno dimostrato sensibilità, un fobico "sensibile" non sarebbe manco uscito di casa per le proprie paure, ma avrebbe sofferto dentro di sè per non essere potuto uscire... :ridacchiare: |
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