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Riccio 24-12-2006 11:12

Capacita' di parlare
 
Ieri sera sono stato ad un ritrovo di amici di un mio amico, l'unico che ho.
Questa gente non la vedo spesso, anche meno di una volta al mese.
La scusa per il ritrovarsi era scambiarsi gli auguri di natale. Chiaramente in queste occasioni mi sento a disagio come sempre.

Dopo, ho voluto ragionare sulla situazione in modo logico.
Il mio sentirmi a disagio deve derivare da cio' che si fa in queste occasioni.
Cioe', cos'e' che ha fatto questa gente dalle 9 fino all'una e mezza ?
Chiacchere, parlare e chiaccherare per quattro ore e mezza.

Allora mi sono chiesto se il nostro disagio non abbia qualcosa a che fare con la nostra capacita' di parlare, di comunicare verbalmente con la gente.
La risposta non puo' che essere "si".
E se il nostro problema fosse tutto nella capacita' di parlare ?
Cosa fa la gente quando si incontra ?
Parla per il 90% del tempo.

Forse la nostra timidezza si concentra tutta in una scarsa attitudine alla comunicazione, in una scarsa capacita' di parlare.

Forse se non ci fosse questo problema anche noi potremmo vivere le nostre relazioni pienamente, e saremmo accettati dagli altri.
Molti di noi, io sicuramente, si sentono rifiutati dagli altri, e lo siamo veramente. E se fosse tutto perche' non abbiamo questa capacita' di parlare ?

fede_90 24-12-2006 12:10

secondo me questo disagio nel parlare è provocato dall'insicurezza e dalla paura di essere giudicato che ti fà credere che qualunque cosa dirai sarà sbagliata.
Ad esempio quando sono in chat parlo rmalmente anche per un ora con degli sconosciuti...cosa impensabile nella realtà. Questo proprio perchè lì non hai paura di essere giudicato ma la tua capacità di parlare è la stessa.

calimero 24-12-2006 12:12

credo che il problema o i problemi siano diversi da persona a persona
io ad esempio non ho grosse difficoltà a parlare, nel senso che parlo bene
anzi, quando trovo qualcuno con cui sto bene, parlo troppo, e forse sono logorroico
magari è normale parlare tanto per compensare
ovviamente se agitato anche io faccio fatica a comunicare

ma i miei deficit sono più che altro su altri campi, che riassumerei nella quasi incacapacità totale di fare azioni manuali di precisione se osservato
... tremo!

ma di cosa avrò mai paura?

fede_90 24-12-2006 12:17

Forse perchè sei molto emotivo e ti mette a disagio essere osservato mentre fai qualcosa.

Crisalide 24-12-2006 14:11

concordo, è la paura di essere giudicati che ci blocca...infatti quando sono con una persona con cui mi trovo a mio agio parlo con assoluta tranquillità..invece soprattutto quando sto in un gruppo non so mai cosa dire, e poi penso che se dico qualcosa tutti gli occhi saranno puntati su di me e temo di fare brutte figure, e quindi quasi sempre me ne sto in silenzio o intervengo molto raramente..

_Daniele_ 24-12-2006 14:12

Io non credo di avere difficoltà "tecniche" nell'esprimermi verbalmente, anzi. Più che altro identifico altre categorie di problemi: 1) difficoltà ad attaccare discorso con persone sconosciute o conosciute molto superficialmente; 2) scarsa propensione a parlare di argomenti frivoli o ai discorsi che si esauriscono in una serie di battute continue; 3) convinzione che alle altre persone non interessi/finisca con l'annoiare l'esposizione dei miei pensieri.

gio1 24-12-2006 14:19

Quote:

Originariamente inviata da _Daniele_
Io non credo di avere difficoltà "tecniche" nell'esprimermi verbalmente, anzi. Più che altro identifico altre categorie di problemi: 1) difficoltà ad attaccare discorso con persone sconosciute o conosciute molto superficialmente; 2) scarsa propensione a parlare di argomenti frivoli o ai discorsi che si esauriscono in una serie di battute continue; 3) convinzione che alle altre persone non interessi/finisca con l'annoiare l'esposizione dei miei pensieri.

Vale anche per me, per anni ho pensato che il tutto fosse da attribuire alla fobia del giudizio altrui, poi mi sono accorto che non era cosi. Concordo con i tre punti, e il 3) nel mio caso è quello preponderante.

calimero 24-12-2006 14:23

Quote:

Originariamente inviata da Crisalide
concordo, è la paura di essere giudicati che ci blocca...

apparentemente sembrerebbe così
però non so
sono uno che mediamente del giudizio degli altri (soprattutto se lo reputo errato o fuori luogo) non faccio molto caso
il giudizio non mi viene in mente quando ho paura
è proprio il semplice atto di essere osservato, non di esser giudicato
non mi piace attirare l'attenzione su di me
è come se gli occhi degli altri mi togliessero l'energia, fossero la mia criptonite
questo lo testimonia il fatto che per telefono o per mail, quindi non in caso di anonimato, riesco a scrivere e dire quello che voglio
anzi spesso dovrei star zitto :)

quindi non credo, nel mio caso, sia un problema di giudizio
ci deve essere sotto qualcos'altro

per quanto mi riguarda è il numero che mi terrorizza, non so perchè
se parlo a 1 persona che conosco, ok (se non la conosco un po' bene)
ma già se devo parlare a 2 persone contemporaneamente, la cosa si complica, inizio a sentirmi a disagio
più il numero cresce e peggio è, anche se magari è tutta gente che presa singolarmente mi sta bene
si, deve esserci un'energia invisibile che passa attraverso gli occhi che toglie l'energia :-)
più occhi ci sono e meno energia si ha :)

lo testimonia anche il fatto che cammino normalmente, ma se devo passare davanti ad un gruppo che mi guarda, inizio ad irrigidirmi, come se ci fosse una forza misteriosa che mi blocca, un po' come yamcha in dragon ball, non so se avete presente :)

la risposta più facile sarebbe dire che ho paura che mi giudichino, però non so se è così
magari in quel caso forse
magari mi spaventa il gruppo sociale, magari lo vedo come una somma di menti che fa una supermente che è troppo per me...
chi lo sa :)

apaticusboy 24-12-2006 15:15

Secondo me questa incapacita' di esporsi con tranquillita' quando si è in presenza di altre persone puo' derivare dalla poca abitudine a stare in gruppo e di conseguenza stando da soli si finisce per parlare poco.In famiglia parlate molto?A tavola per esempio ?

Crisalide 24-12-2006 15:28

Secondo me invece proviene da una profonda insicurezza...infatti se fossimo sicuri di noi stessi, e quindi delle nostre opinioni, l'opinione degli altri ci interesserebbe fino ad un certo punto.. invece se siamo così terrorizzati dall'essere giudicati, e perchè siamo i primi a non credere in noi stessi, e quindi il giudizio degli altri ci ferisce..

apaticusboy 24-12-2006 16:00

Quote:

Secondo me invece proviene da una profonda insicurezza...
Questa insicurezza deriva anche dalla paura di inserirsi nei contesti ,stare in gruppo.All'inizio tu vivi in casa con i tuoi ,poi vai a scuola e cominci ad inserirti.E' facendo questo "lavoro " quotidiano che sviluppi la tua sicurezza.

calimero 24-12-2006 16:28

Quote:

Originariamente inviata da Crisalide
Secondo me invece proviene da una profonda insicurezza...

Ne sei sicura? :-)

Immortal 24-12-2006 16:48

Quote:

Originariamente inviata da apaticusboy
Secondo me questa incapacita' di esporsi con tranquillita' quando si è in presenza di altre persone puo' derivare dalla poca abitudine a stare in gruppo e di conseguenza stando da soli si finisce per parlare poco.In famiglia parlate molto?A tavola per esempio ?

secondo me tu hai centrato il punto (almeno nella maggioranza dei casi,credo sia cosi)
e' l'abitudine...noi siamo abituati piu' a star da soli che in gruppo...il disagio e l'insicurezza che proviamo nelle situazioni in cui siamo in contatto con diverse persone (piu' alto e' il numero di persone,piu' siamo a disagio) deriva proprio da quello; e cmq penso che anche se parliamo molto in famiglia,se poi non usciamo in mezzo agli altri estranei,siamo lo stesso a disagio...infatti io penso che L'UNICA SOLUZIONE VERA per gente come noi e' mettersi in mezzo alla gente e abituarsi a stare e parlare con la gente,per quanto puo' essere difficile,e fare esperienze..insomma prenderci il callo con le varie situazioni "difficili" fin quando non ci vengono naturali..fin quando le cose nn vengono naturali non si e' guariti del tutto;

Crisalide 24-12-2006 19:12

Quote:

Ne sei sicura?
sì..perchè? :D

calimero 24-12-2006 19:33

Quote:

Originariamente inviata da Crisalide
Quote:

Ne sei sicura?
sì..perchè? :D

allora sei già guarita, vai e riproduciti :D

viola83 24-12-2006 19:55

Per me il problema è che non trovo mai argomenti di cui parlare... Anche quando faccio una telefonata, devo prima prendere appunti mentalmente su cosa dire!!! :(

dottorzivago 24-12-2006 19:59

Io spesso ono definito "il muto che non parla mai" ....quando avro risolto questo problema saro guarito completamente.
Secondo me ci sono diverse cause a questa incapacità di parlare, l'insicurezza sicuramente e l'esperienza.
Io nno riescoa parlare del niente spesso dico 3 parole chiare senza stare li a fare conversazione!Difficilmente riesco a far finta di essere interessato a cosa dicono gli altri.Questo nasce dalla pocaesperienza.Basta vedere "i normali" che ci provano con le ragazze, si avvicinano e riescono a parlare per molto molto tempo.
L'insicurezza nasce dal fatto di essere uno poco interessante perche avendo poche esperienze nel mondo cosa racconti?....niente! si cerca di essere i piu riservati possibile!
Quando c'è un gruppo di persone che parlano una sopra l'altra come spesso succede non riesco mai a dire la mia perche qualcuno mi parla sopra e tutti sentono l'altro.

Crisalide 24-12-2006 20:47

Quote:

allora sei già guarita, vai e riproduciti
si, magari fossi già guarita..allora che ci starei a fare qui.. :D

_Daniele_ 24-12-2006 20:53

Quote:

Originariamente inviata da viola83
Per me il problema è che non trovo mai argomenti di cui parlare... Anche quando faccio una telefonata, devo prima prendere appunti mentalmente su cosa dire!!! :(

Io ho preso l'abitudine, almeno quando faccio telefonate particolarmente stressanti (ad es. se devo chiamare una ragazza che mi interessa), di scrivermi su un foglio una specie di scaletta con una serie di argomenti da affrontare durante la conversazione, in modo da non rimanere muto senza sapere più cosa dire dopo i saluti ed i convenevoli.

calimero 24-12-2006 21:26

Quote:

Originariamente inviata da dottorzivago
Secondo me ci sono diverse cause a questa incapacità di parlare, l'insicurezza sicuramente e l'esperienza.

anche io, anche quando non provo imbarazzo, mi trovo abbastanza senza argomenti con certe persone
ma questo spesso lo considero non tanto un deficit mio, ma anche loro, dato che magari è gente che parla solo dei soliti argomenti (politica,calcio,macchine, ecc...)
e io, manco a farlo apposta, non ho praticamente nessuno di quegli hobby :)
forse è anche questo il mio problema, non ho più amici con i miei stessi interessi, e anche al lavoro o altrove, quando si comincia a parlare di ste cose, non apro bocca e mi defilo il prima possibile

ma su questo penso sia giusto non sforzarsi, no?
perchè sarebbe fingere con se stessi, se certe cose non interessano, non interessano, non si può farsele piacere solo per fare gruppo

ah, quanti problemi :)

Fritta 25-12-2006 02:01

..

dottorzivago 25-12-2006 10:53

I mi trovo in difficolta con i miei coetanei e i coetanei quando parlano l'80% della conversazione riguarda il tempo libero e gossip, cosa fanno e dove vanno, se parli sempre di lavoro, calcio o altri argomenti vieni a noia.
Ma uno come me cosa dice del tempo libero che ha, e che non conosce nessuno cosa dice?!?!nulla!

Miche 25-12-2006 11:36

Io, per quello che mi riguarda, purtroppo mi riconosco molto in quello che ha detto Riccio nel primo intervento. Ho difficoltà a parlare e non dipende dalle situazioni, sono così fuori, in casa, in chat, ovunque. Non sono in grado di ideare un discorso, seguo sempre con attenzione quelli degli altri, sforzandomi di mantenere un aspetto del viso sorridente :D e sempre attento, i miei interventi si limitano ad una risata :lol: ove necessario o in una conferma delle tesi altrui. Io abito in un paese e la mia paura più grande è uscire di casa e incontrare persone che conosco, con le quali dovrei dialogare :oops: . Questa consapevolezza ha instaurato in me uno stato di depressione e nervosismo che sfogo in ambito familiare, stando sempre arrabbiato ma soprattutto muto, sono capace di non parlare anche per mesi :evil: . Ho preso l'Eutimil per 6 mesi, ero spensierato e riuscivo ad uscire in compagnia di mia madre, ma restava sempre l'handicap di non riuscire a dialogare. Muto e felice. Con il tempo questa felicità artificiale è andata a scomparire, perchè mi sono reso conto che il cambiamento che mi illudevo potesse avvenire era impossibile. Dopo l'Eutimil ho provato il Cipralex e ora Anafranil, ma i risultati sono inesistenti. Al momento non so cosa fare per cambiare la mia situazione :cry:

dottorzivago 25-12-2006 12:33

Il riassumere il discorso dell'altro è qualcosa di buono, molti manuali e libri indicano questa cosa come una buona conversazione anche se a me sembra di prendere in giro l'altro.
Stessa tua situazione Miche ho paura di incontrare chi mi conosce, degli estranei me ne frego.

pisendlav 26-12-2006 18:05

Quote:

Originariamente inviata da viola83
Per me il problema è che non trovo mai argomenti di cui parlare... Anche quando faccio una telefonata, devo prima prendere appunti mentalmente su cosa dire!!! :(

Prendere appunti o fare scalette è utile a mio avviso solo quando devi dire tante cose e rischi di dimenticarle, per esempio a lavoro non potrei farne a meno. Sono discorsi tecnici senza emozioni.
Le discussioni con amici non possono essere previste, spaziano, viaggiano da un cosa all'altra senza un filo logico. Il nostro problema è che ingolfiamo il cervello di tanti pensieri quasi tutti negativi durante le discussioni, anzi a dire il vero partono prima...peggio! Come facciamo a ragionare liberamente se siamo impegnati in mille altre considerazioni inutili e dannose: imbarazzo di sentirsi al centro dell'attenzione, se tanti ci vedono, che stiamo arrossendo, di non dire stronzate (però quando le dicono gli altri ci facciamo tutti una bella risata).
Posso solo dirvi che durante l'università ho fatto un lavoro in cui ero a contatto con tantissime persone, fortunatamente però ogni giorno lo passavo con una persona alla volta. Nel corso dei mesi avevo fatto progressi stupendi, acquistando scioltezza e capacità di parlare di tante cose. Questo atteggiamento piano piano lo vivevo anche al di fuori del contesto di lavoro.
Gli ultimi 2 anni di università poi mi sono isolato ed ho abbandonato tutto. Sono tornato indietro, come non avessi mai vissuto quel periodo. Oggi peggio che mai.
C'è la possibilità di migliorare ed è quella di vivere in mezzo agli altri, con tanta volontà perchè non è facile, ci sentiamo spesso umiliati e ai margini. Ma non vedo altre vie. Sicuramente la cosa peggiore è quella di non uscire più di casa perchè in mezzo agli altri si è davvero alieni fuori dal mondo: in questo caso la "riabilitazione" già complessa di per sè diventa un'impresa.
Non sto giudicando nessuno, è una considerazione obiettiva.

apaticusboy 26-12-2006 18:25

Quote:

Gli ultimi 2 anni di università poi mi sono isolato ed ho abbandonato tutto. Sono tornato indietro, come non avessi mai vissuto quel periodo. Oggi peggio che mai.
Perche' ti è successo questo?

Immortal 26-12-2006 18:32

Quote:

Originariamente inviata da pisendlav
Quote:

Originariamente inviata da viola83
Per me il problema è che non trovo mai argomenti di cui parlare... Anche quando faccio una telefonata, devo prima prendere appunti mentalmente su cosa dire!!! :(

Prendere appunti o fare scalette è utile a mio avviso solo quando devi dire tante cose e rischi di dimenticarle, per esempio a lavoro non potrei farne a meno. Sono discorsi tecnici senza emozioni.
Le discussioni con amici non possono essere previste, spaziano, viaggiano da un cosa all'altra senza un filo logico. Il nostro problema è che ingolfiamo il cervello di tanti pensieri quasi tutti negativi durante le discussioni, anzi a dire il vero partono prima...peggio! Come facciamo a ragionare liberamente se siamo impegnati in mille altre considerazioni inutili e dannose: imbarazzo di sentirsi al centro dell'attenzione, se tanti ci vedono, che stiamo arrossendo, di non dire stronzate (però quando le dicono gli altri ci facciamo tutti una bella risata).
Posso solo dirvi che durante l'università ho fatto un lavoro in cui ero a contatto con tantissime persone, fortunatamente però ogni giorno lo passavo con una persona alla volta. Nel corso dei mesi avevo fatto progressi stupendi, acquistando scioltezza e capacità di parlare di tante cose. Questo atteggiamento piano piano lo vivevo anche al di fuori del contesto di lavoro.
Gli ultimi 2 anni di università poi mi sono isolato ed ho abbandonato tutto. Sono tornato indietro, come non avessi mai vissuto quel periodo. Oggi peggio che mai.
C'è la possibilità di migliorare ed è quella di vivere in mezzo agli altri, con tanta volontà perchè non è facile, ci sentiamo spesso umiliati e ai margini. Ma non vedo altre vie. Sicuramente la cosa peggiore è quella di non uscire più di casa perchè in mezzo agli altri si è davvero alieni fuori dal mondo: in questo caso la "riabilitazione" già complessa di per sè diventa un'impresa.
Non sto giudicando nessuno, è una considerazione obiettiva.

sono perfettamente d'accordo,l'ho detto anche l'altro giorno..e' l'unica soluzione per farcela..niente psichiatri o farmaci..l'unica via e' solo uscire in mezzo alla gente e restarci anche se va male..xche' se ci si chiude in casa si torna in dietro come hai detto....
l'ho provato anche io..lavoravo in una videoteca e ero da solo a servire i clienti e ci dovevo anche parlare..stavo migliorando molto...poi ora che non sto lavorando e nn sto uscendo di casa sto peggiorando alla grande me ne rendo conto perfettamente

pisendlav 26-12-2006 21:19

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Originariamente inviata da apaticusboy
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Gli ultimi 2 anni di università poi mi sono isolato ed ho abbandonato tutto. Sono tornato indietro, come non avessi mai vissuto quel periodo. Oggi peggio che mai.
Perche' ti è successo questo?

Ero arrivato ad un punto in cui dovevo finire l'università, non ne potevo più. Il lavoro era un ostacolo alla velocità. Decisi di mollare tutto e dedicarmi a tempo pieno allo studio. Non avendo mai frequentato l'ambiente universitario per incapacità a relazionarmi e per scelta (secondo me in biblioteca la gente ci va per divertirsi), ho passato praticamente 2 anni, specie l'ultimo, solo con mio fratello. Ogni tanto vedevo gli amici di sempre, ma con loro non funziona, non fanno testo.
Oggi faccio un lavoro in cui oltre ai 6 colleghi, ho pochissimi contatti, tutti rigorosamente uomini (è destino).

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Originariamente inviata da Immortal
sono perfettamente d'accordo,l'ho detto anche l'altro giorno..e' l'unica soluzione per farcela..niente psichiatri o farmaci..l'unica via e' solo uscire in mezzo alla gente e restarci anche se va male..xche' se ci si chiude in casa si torna in dietro come hai detto....

Perchè dici niente psichiatri? Hai avuto esperienze negative?
Io sono giunto alla conclusione che da solo non riuscirò mai a vivere come invece mi piacerebbe, per carità mica diventare estroverso, solo eliminare tutti i pensieri che affollano la mia mente e soprattutto imparare a gestire l'ansia, cioè timido ma senza eccessi (come ero prima di 17 anni). Come mi sento va a momenti, ma tirando le somme penso che sto lentamente peggiorando e credo che una analisi di cosa mi gira per la testa con l'aiuto di uno specialista non possa che farmi bene. (purtroppo questo passo non mi riesce di farlo causa solite menate inutili ma presenti, ma mi son ripromesso di iniziare l'anno nuovo... Certamente vi farò sapere questo forum è la mia valvola di sfogo e certamente ne parlerò).

Immortal 26-12-2006 23:47

Perchè dici niente psichiatri? Hai avuto esperienze negative?

in passato ero a un livello altissimo di fobia sociale(non uscivo mai,manco 1 minuto di casa e vedevo solo la mia famiglia,credo fossi anche agorafobico)..e come inizio mi rivolsi a uno specialista dopo poche sedute 2 o3 e l'uso di uno psicofarmaco (circa 2 settimane di uso)...ho smesso di fare ambedue le cose..perche' non ci credevo,non mi sembrava che mi aiutasse parlare con lo psichiatra,facevo dalla casa allo psichiatra e subito a casa di nuovo...be dopo qualche mese senza mettere il naso fuori dalla porta,ho avuto la forza di uscire da solo senza l'aiuto di nessuno,ho solo chiesto una moto a mio padre...dentro di me capii che mi serviva una scossa,cioe' fare quello di cui avevo paura(uscire)..da quel momento ho iniziato a uscire da solo x conto mio,fino a mettermi in mezzo alla gente (ho iniziato dalla palestra) e mi sono abituato..magari non ero un sicurissimo di me..pero' non avevo piu' paura di uscire e della gente...ce l'ho fatta da solo..fino al lavoro in videoteca che x come ero ridotto al tempo mi sembrava fantascienza
capisci perche' ho detto niente psichiatri..se ci si mette si riesce anche da soli e si risparmiano un sacco di soldi,bisogna crearsi un'inizio,senza aggirare l'ostacolo...pero' non volevo dire che non possa servire a nulla consultare uno specialista,e' solo che se poi non ci si butta anche nella mischia (restandoci) si puo' andare a psichiatra x anni e anni,senza risolvere il problema.

apaticusboy 26-12-2006 23:51

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l'ho provato anche io..lavoravo in una videoteca e ero da solo a servire i clienti e ci dovevo anche parlare..stavo migliorando molto...poi ora che non sto lavorando e nn sto uscendo di casa sto peggiorando alla grande me ne rendo conto perfettamente
hai avuto una ricaduta?

Immortal 26-12-2006 23:57

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Originariamente inviata da apaticusboy
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l'ho provato anche io..lavoravo in una videoteca e ero da solo a servire i clienti e ci dovevo anche parlare..stavo migliorando molto...poi ora che non sto lavorando e nn sto uscendo di casa sto peggiorando alla grande me ne rendo conto perfettamente
hai avuto una ricaduta?

diciamo che la ricaduta me la sono procurata io,non sto piu' facendo nulla..0 impegni e 0 uscire..e di conseguenza sto tornando nn dico come prima ma peggiorando si..pero' adesso so' che mi basta riuscire qualche giorno di fila e mi riabituo..non ho piu' paura di affrontare le uscite ecco...
tutto i primissimi giorni...e' questione di allenamento

apaticusboy 27-12-2006 00:15

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diciamo che la ricaduta me la sono procurata io,non sto piu' facendo nulla..0 impegni e 0 uscire..e di conseguenza sto tornando nn dico come prima ma peggiorando si..pero' adesso so' che mi basta riuscire qualche giorno di fila e mi riabituo..non ho piu' paura di affrontare le uscite ecco...
tutto i primissimi giorni...e' questione di allenamento
Ma riesci ad interrompere questa situazione cosi' di punto in bianco ?Ti viene facile?

Immortal 27-12-2006 01:13

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Originariamente inviata da apaticusboy
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diciamo che la ricaduta me la sono procurata io,non sto piu' facendo nulla..0 impegni e 0 uscire..e di conseguenza sto tornando nn dico come prima ma peggiorando si..pero' adesso so' che mi basta riuscire qualche giorno di fila e mi riabituo..non ho piu' paura di affrontare le uscite ecco...
tutto i primissimi giorni...e' questione di allenamento
Ma riesci ad interrompere questa situazione cosi' di punto in bianco ?Ti viene facile?

facile no,pero' mentalmente si,nel senso che so che devo farlo e che una volta fuori mi riabituo subito...perche' ho l'esperienza di averlo gia' fatto..non so se capisci..prima ero anni che nn uscivo (quando ero grave)
e pensavo che ero spacciato..ora se sto 1 mese o 2 in casa nella mia testa c'e' che mi ribasta uscire qualche giorno e torna tutto normale,lo faccio e si avvera,solo l'istante quando riesco e' strano,un po d'ansia,mi sento insicuro e spero di non incontrare nessuno nelle scale :D ..ma poi il giorno dopo va meglio...


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