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Capacita' di parlare
Ieri sera sono stato ad un ritrovo di amici di un mio amico, l'unico che ho.
Questa gente non la vedo spesso, anche meno di una volta al mese. La scusa per il ritrovarsi era scambiarsi gli auguri di natale. Chiaramente in queste occasioni mi sento a disagio come sempre. Dopo, ho voluto ragionare sulla situazione in modo logico. Il mio sentirmi a disagio deve derivare da cio' che si fa in queste occasioni. Cioe', cos'e' che ha fatto questa gente dalle 9 fino all'una e mezza ? Chiacchere, parlare e chiaccherare per quattro ore e mezza. Allora mi sono chiesto se il nostro disagio non abbia qualcosa a che fare con la nostra capacita' di parlare, di comunicare verbalmente con la gente. La risposta non puo' che essere "si". E se il nostro problema fosse tutto nella capacita' di parlare ? Cosa fa la gente quando si incontra ? Parla per il 90% del tempo. Forse la nostra timidezza si concentra tutta in una scarsa attitudine alla comunicazione, in una scarsa capacita' di parlare. Forse se non ci fosse questo problema anche noi potremmo vivere le nostre relazioni pienamente, e saremmo accettati dagli altri. Molti di noi, io sicuramente, si sentono rifiutati dagli altri, e lo siamo veramente. E se fosse tutto perche' non abbiamo questa capacita' di parlare ? |
secondo me questo disagio nel parlare è provocato dall'insicurezza e dalla paura di essere giudicato che ti fà credere che qualunque cosa dirai sarà sbagliata.
Ad esempio quando sono in chat parlo rmalmente anche per un ora con degli sconosciuti...cosa impensabile nella realtà. Questo proprio perchè lì non hai paura di essere giudicato ma la tua capacità di parlare è la stessa. |
credo che il problema o i problemi siano diversi da persona a persona
io ad esempio non ho grosse difficoltà a parlare, nel senso che parlo bene anzi, quando trovo qualcuno con cui sto bene, parlo troppo, e forse sono logorroico magari è normale parlare tanto per compensare ovviamente se agitato anche io faccio fatica a comunicare ma i miei deficit sono più che altro su altri campi, che riassumerei nella quasi incacapacità totale di fare azioni manuali di precisione se osservato ... tremo! ma di cosa avrò mai paura? |
Forse perchè sei molto emotivo e ti mette a disagio essere osservato mentre fai qualcosa.
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concordo, è la paura di essere giudicati che ci blocca...infatti quando sono con una persona con cui mi trovo a mio agio parlo con assoluta tranquillità..invece soprattutto quando sto in un gruppo non so mai cosa dire, e poi penso che se dico qualcosa tutti gli occhi saranno puntati su di me e temo di fare brutte figure, e quindi quasi sempre me ne sto in silenzio o intervengo molto raramente..
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Io non credo di avere difficoltà "tecniche" nell'esprimermi verbalmente, anzi. Più che altro identifico altre categorie di problemi: 1) difficoltà ad attaccare discorso con persone sconosciute o conosciute molto superficialmente; 2) scarsa propensione a parlare di argomenti frivoli o ai discorsi che si esauriscono in una serie di battute continue; 3) convinzione che alle altre persone non interessi/finisca con l'annoiare l'esposizione dei miei pensieri.
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però non so sono uno che mediamente del giudizio degli altri (soprattutto se lo reputo errato o fuori luogo) non faccio molto caso il giudizio non mi viene in mente quando ho paura è proprio il semplice atto di essere osservato, non di esser giudicato non mi piace attirare l'attenzione su di me è come se gli occhi degli altri mi togliessero l'energia, fossero la mia criptonite questo lo testimonia il fatto che per telefono o per mail, quindi non in caso di anonimato, riesco a scrivere e dire quello che voglio anzi spesso dovrei star zitto :) quindi non credo, nel mio caso, sia un problema di giudizio ci deve essere sotto qualcos'altro per quanto mi riguarda è il numero che mi terrorizza, non so perchè se parlo a 1 persona che conosco, ok (se non la conosco un po' bene) ma già se devo parlare a 2 persone contemporaneamente, la cosa si complica, inizio a sentirmi a disagio più il numero cresce e peggio è, anche se magari è tutta gente che presa singolarmente mi sta bene si, deve esserci un'energia invisibile che passa attraverso gli occhi che toglie l'energia :-) più occhi ci sono e meno energia si ha :) lo testimonia anche il fatto che cammino normalmente, ma se devo passare davanti ad un gruppo che mi guarda, inizio ad irrigidirmi, come se ci fosse una forza misteriosa che mi blocca, un po' come yamcha in dragon ball, non so se avete presente :) la risposta più facile sarebbe dire che ho paura che mi giudichino, però non so se è così magari in quel caso forse magari mi spaventa il gruppo sociale, magari lo vedo come una somma di menti che fa una supermente che è troppo per me... chi lo sa :) |
Secondo me questa incapacita' di esporsi con tranquillita' quando si è in presenza di altre persone puo' derivare dalla poca abitudine a stare in gruppo e di conseguenza stando da soli si finisce per parlare poco.In famiglia parlate molto?A tavola per esempio ?
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Secondo me invece proviene da una profonda insicurezza...infatti se fossimo sicuri di noi stessi, e quindi delle nostre opinioni, l'opinione degli altri ci interesserebbe fino ad un certo punto.. invece se siamo così terrorizzati dall'essere giudicati, e perchè siamo i primi a non credere in noi stessi, e quindi il giudizio degli altri ci ferisce..
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e' l'abitudine...noi siamo abituati piu' a star da soli che in gruppo...il disagio e l'insicurezza che proviamo nelle situazioni in cui siamo in contatto con diverse persone (piu' alto e' il numero di persone,piu' siamo a disagio) deriva proprio da quello; e cmq penso che anche se parliamo molto in famiglia,se poi non usciamo in mezzo agli altri estranei,siamo lo stesso a disagio...infatti io penso che L'UNICA SOLUZIONE VERA per gente come noi e' mettersi in mezzo alla gente e abituarsi a stare e parlare con la gente,per quanto puo' essere difficile,e fare esperienze..insomma prenderci il callo con le varie situazioni "difficili" fin quando non ci vengono naturali..fin quando le cose nn vengono naturali non si e' guariti del tutto; |
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Per me il problema è che non trovo mai argomenti di cui parlare... Anche quando faccio una telefonata, devo prima prendere appunti mentalmente su cosa dire!!! :(
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Io spesso ono definito "il muto che non parla mai" ....quando avro risolto questo problema saro guarito completamente.
Secondo me ci sono diverse cause a questa incapacità di parlare, l'insicurezza sicuramente e l'esperienza. Io nno riescoa parlare del niente spesso dico 3 parole chiare senza stare li a fare conversazione!Difficilmente riesco a far finta di essere interessato a cosa dicono gli altri.Questo nasce dalla pocaesperienza.Basta vedere "i normali" che ci provano con le ragazze, si avvicinano e riescono a parlare per molto molto tempo. L'insicurezza nasce dal fatto di essere uno poco interessante perche avendo poche esperienze nel mondo cosa racconti?....niente! si cerca di essere i piu riservati possibile! Quando c'è un gruppo di persone che parlano una sopra l'altra come spesso succede non riesco mai a dire la mia perche qualcuno mi parla sopra e tutti sentono l'altro. |
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ma questo spesso lo considero non tanto un deficit mio, ma anche loro, dato che magari è gente che parla solo dei soliti argomenti (politica,calcio,macchine, ecc...) e io, manco a farlo apposta, non ho praticamente nessuno di quegli hobby :) forse è anche questo il mio problema, non ho più amici con i miei stessi interessi, e anche al lavoro o altrove, quando si comincia a parlare di ste cose, non apro bocca e mi defilo il prima possibile ma su questo penso sia giusto non sforzarsi, no? perchè sarebbe fingere con se stessi, se certe cose non interessano, non interessano, non si può farsele piacere solo per fare gruppo ah, quanti problemi :) |
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I mi trovo in difficolta con i miei coetanei e i coetanei quando parlano l'80% della conversazione riguarda il tempo libero e gossip, cosa fanno e dove vanno, se parli sempre di lavoro, calcio o altri argomenti vieni a noia.
Ma uno come me cosa dice del tempo libero che ha, e che non conosce nessuno cosa dice?!?!nulla! |
Io, per quello che mi riguarda, purtroppo mi riconosco molto in quello che ha detto Riccio nel primo intervento. Ho difficoltà a parlare e non dipende dalle situazioni, sono così fuori, in casa, in chat, ovunque. Non sono in grado di ideare un discorso, seguo sempre con attenzione quelli degli altri, sforzandomi di mantenere un aspetto del viso sorridente :D e sempre attento, i miei interventi si limitano ad una risata :lol: ove necessario o in una conferma delle tesi altrui. Io abito in un paese e la mia paura più grande è uscire di casa e incontrare persone che conosco, con le quali dovrei dialogare :oops: . Questa consapevolezza ha instaurato in me uno stato di depressione e nervosismo che sfogo in ambito familiare, stando sempre arrabbiato ma soprattutto muto, sono capace di non parlare anche per mesi :evil: . Ho preso l'Eutimil per 6 mesi, ero spensierato e riuscivo ad uscire in compagnia di mia madre, ma restava sempre l'handicap di non riuscire a dialogare. Muto e felice. Con il tempo questa felicità artificiale è andata a scomparire, perchè mi sono reso conto che il cambiamento che mi illudevo potesse avvenire era impossibile. Dopo l'Eutimil ho provato il Cipralex e ora Anafranil, ma i risultati sono inesistenti. Al momento non so cosa fare per cambiare la mia situazione :cry:
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Il riassumere il discorso dell'altro è qualcosa di buono, molti manuali e libri indicano questa cosa come una buona conversazione anche se a me sembra di prendere in giro l'altro.
Stessa tua situazione Miche ho paura di incontrare chi mi conosce, degli estranei me ne frego. |
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Le discussioni con amici non possono essere previste, spaziano, viaggiano da un cosa all'altra senza un filo logico. Il nostro problema è che ingolfiamo il cervello di tanti pensieri quasi tutti negativi durante le discussioni, anzi a dire il vero partono prima...peggio! Come facciamo a ragionare liberamente se siamo impegnati in mille altre considerazioni inutili e dannose: imbarazzo di sentirsi al centro dell'attenzione, se tanti ci vedono, che stiamo arrossendo, di non dire stronzate (però quando le dicono gli altri ci facciamo tutti una bella risata). Posso solo dirvi che durante l'università ho fatto un lavoro in cui ero a contatto con tantissime persone, fortunatamente però ogni giorno lo passavo con una persona alla volta. Nel corso dei mesi avevo fatto progressi stupendi, acquistando scioltezza e capacità di parlare di tante cose. Questo atteggiamento piano piano lo vivevo anche al di fuori del contesto di lavoro. Gli ultimi 2 anni di università poi mi sono isolato ed ho abbandonato tutto. Sono tornato indietro, come non avessi mai vissuto quel periodo. Oggi peggio che mai. C'è la possibilità di migliorare ed è quella di vivere in mezzo agli altri, con tanta volontà perchè non è facile, ci sentiamo spesso umiliati e ai margini. Ma non vedo altre vie. Sicuramente la cosa peggiore è quella di non uscire più di casa perchè in mezzo agli altri si è davvero alieni fuori dal mondo: in questo caso la "riabilitazione" già complessa di per sè diventa un'impresa. Non sto giudicando nessuno, è una considerazione obiettiva. |
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l'ho provato anche io..lavoravo in una videoteca e ero da solo a servire i clienti e ci dovevo anche parlare..stavo migliorando molto...poi ora che non sto lavorando e nn sto uscendo di casa sto peggiorando alla grande me ne rendo conto perfettamente |
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Oggi faccio un lavoro in cui oltre ai 6 colleghi, ho pochissimi contatti, tutti rigorosamente uomini (è destino). Quote:
Io sono giunto alla conclusione che da solo non riuscirò mai a vivere come invece mi piacerebbe, per carità mica diventare estroverso, solo eliminare tutti i pensieri che affollano la mia mente e soprattutto imparare a gestire l'ansia, cioè timido ma senza eccessi (come ero prima di 17 anni). Come mi sento va a momenti, ma tirando le somme penso che sto lentamente peggiorando e credo che una analisi di cosa mi gira per la testa con l'aiuto di uno specialista non possa che farmi bene. (purtroppo questo passo non mi riesce di farlo causa solite menate inutili ma presenti, ma mi son ripromesso di iniziare l'anno nuovo... Certamente vi farò sapere questo forum è la mia valvola di sfogo e certamente ne parlerò). |
Perchè dici niente psichiatri? Hai avuto esperienze negative?
in passato ero a un livello altissimo di fobia sociale(non uscivo mai,manco 1 minuto di casa e vedevo solo la mia famiglia,credo fossi anche agorafobico)..e come inizio mi rivolsi a uno specialista dopo poche sedute 2 o3 e l'uso di uno psicofarmaco (circa 2 settimane di uso)...ho smesso di fare ambedue le cose..perche' non ci credevo,non mi sembrava che mi aiutasse parlare con lo psichiatra,facevo dalla casa allo psichiatra e subito a casa di nuovo...be dopo qualche mese senza mettere il naso fuori dalla porta,ho avuto la forza di uscire da solo senza l'aiuto di nessuno,ho solo chiesto una moto a mio padre...dentro di me capii che mi serviva una scossa,cioe' fare quello di cui avevo paura(uscire)..da quel momento ho iniziato a uscire da solo x conto mio,fino a mettermi in mezzo alla gente (ho iniziato dalla palestra) e mi sono abituato..magari non ero un sicurissimo di me..pero' non avevo piu' paura di uscire e della gente...ce l'ho fatta da solo..fino al lavoro in videoteca che x come ero ridotto al tempo mi sembrava fantascienza capisci perche' ho detto niente psichiatri..se ci si mette si riesce anche da soli e si risparmiano un sacco di soldi,bisogna crearsi un'inizio,senza aggirare l'ostacolo...pero' non volevo dire che non possa servire a nulla consultare uno specialista,e' solo che se poi non ci si butta anche nella mischia (restandoci) si puo' andare a psichiatra x anni e anni,senza risolvere il problema. |
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tutto i primissimi giorni...e' questione di allenamento |
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e pensavo che ero spacciato..ora se sto 1 mese o 2 in casa nella mia testa c'e' che mi ribasta uscire qualche giorno e torna tutto normale,lo faccio e si avvera,solo l'istante quando riesco e' strano,un po d'ansia,mi sento insicuro e spero di non incontrare nessuno nelle scale :D ..ma poi il giorno dopo va meglio... |
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