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Who_by_fire 10-06-2010 16:42

La normalità è un valore?
 
Diverse volte mi è capitato di notare...cioè, volevo dire: diverse volte la mia attenzione selettiva mi ha portato a notare certi commenti da parte della gente su qualche persona che non agisce o si esprime secondo i canoni comuni e i comportamenti comunemente dati per scontati, perché non vuole o soprattutto non è in grado di farlo.

Del tipo:

"Ma quello lì non è normale!" :eek:

"Ti pare normale quello??!"

"Tutte le persone normali fanno [...]" :yes:

"Ti pare normale che [...]??!" :eek:

oppure con orgoglio:

"Sono una persona normale, io!" -.-

Naturalmente mi è capitato anche di essere la persona criticata:

"Tu non sei normale!" :rolleyes:


Beh, allora, premetto che per me la "normalità" è niente di più di un semplice concetto statistico.
Non una cosa soggettiva come pensano buonisticamente alcuni, bensì abbastanza oggettiva, sempre dal punto di vista statistico.

E, in quanto concetto meramente statistico, non porta con sé alcun valore etico o morale di alcun genere, né positivo né negativo.
L'omosessualità è anormale? Certo che lo è. E' un comportamento sessuale condiviso da una esigua minoranza della popolazione generale. Così come lo è, in altri ambiti altrettanto eticamente irrilevanti, l'ascolto della musica dodecafonica o la passione per la pizza all'ananas.

Essere sociofobici o socialmente imbranati è anormale? Certo che lo è. Ca**o se lo è!
Ma non per questo, mi pare, dovrebbe essere una cosa giudicata severamente dal punto di vista di chi più "normale" lo è. Dopotutto, un timido mica fa male a nessuno, no? [a parte se stesso]

Invece noto sempre come ci sia in giro una specie di "religione della normalità" (o "mistica dell'adeguatezza"), e che il non uniformarsi ai canoni comunicativi medi porti con sé, agli occhi delle persone che più si adeguano, una specie di "colpa".
Tipo: comunichi in modo sbagliato con gli altri, quindi----> sei in qualche modo colpevole verso gli altri.
Non c'è lo stesso atteggiamento nemmeno verso gli handicappati fisici ("mica lo fanno apposta! Mica l'hanno scelto loro!").
Ma se tu non hai amici, o se sei ancora vergine a X anni, deve essere una colpa, e deve essere colpa tua. Insomma, deve esserci qualcosa che non va, qualcosa di brutto nel tuo carattere, quindi gli altri ti evitano e non hai amici.
Quella che è una semplice mancanza di competenza (certo accumulatasi nel proprio carattere, dove altro!) viene però scambiata per un carattere intenzionalmente (e quindi colpevolmente) avverso.

Ma, al di là di questo, c'è che la normalità viene spesso proprio vista come un valore in sé. Se dici ad una persona che non è normale, tipicamente la offendi.
Invece, se ci fosse da celebrare una delle due condizioni "normalità" e "anormalità", si dovrebbe proprio celebrare quest'ultima: è l'unica che porta qualcosa di nuovo, che fa riflettere, che stimola la conoscenza...
E' superfluo che aggiunga che molte delle migliori e più interessanti persone che ho conosciuto non si potessero completamente definire "normali".

Io non aspiro alla normalità in sé, ma alla piena capacità di comunicare con gli altri.

--------------------------------------------------------------------

Perché allora anche noi, me compreso, tentiamo tanto di avvicinarci a questa maledetta normalità?

Semplice: perché la si vuole usare come strumento. Come strumento per farsi accettare e capire dagli altri: in un contesto sociale in cui vige la religione della normalità, purtroppo non si potrà mai essere accettati se non si è non dico un sacerdote ma quantomeno un chierichetto della normalità.
E' brutto ma -per ora- mi sembra che sia così.

LatrinLover 10-06-2010 16:45

Re: La normalità è un valore?
 
qui siamo tutti cerebrolesi quindi la normalità ce la sogniamo

dep 10-06-2010 16:49

Re: La normalità è un valore?
 
concordo... :)

il problema è purtroppo che chi non rientra nei canoni della "normalità" viene discriminato, escluso, isolato, trattato da "diverso"..

mi avvicinerei volentieri al concetto di normalità attuale, ma per ovvie ragioni mi è quasi impossibile, dato che per adesso il "normale" deve essere estroverso per potersi definire tale.. :sad:

LatrinLover 10-06-2010 16:51

Re: La normalità è un valore?
 
io non rientro nemmeno nel canone rai quindi non sono normale

dep 10-06-2010 16:54

Re: La normalità è un valore?
 
al contrario, sei normale... perchè sono molti di più quelli che non pagano il canone rai rispetto a quelli che lo pagano... quindi chi lo paga non è normale :D

LatrinLover 10-06-2010 18:06

Re: La normalità è un valore?
 
Quote:

Originariamente inviata da dep (Messaggio 356559)
al contrario, sei normale... perchè sono molti di più quelli che non pagano il canone rai rispetto a quelli che lo pagano... quindi chi lo paga non è normale :D

azz...mi hai Ownato alla grande!!

barclay 10-06-2010 19:02

Re: La normalità è un valore?
 
Quote:

Originariamente inviata da Who_by_fire (Messaggio 356550)
Non c'è lo stesso atteggiamento nemmeno verso gli handicappati fisici ("mica lo fanno apposta! Mica l'hanno scelto loro!").

Il problema è che la Fobia Sociale ed il Disturbo di Personalità Evitante non vengono percepite da nessuno come malattie. Senza contare che i malati di mente vengono comunque guardati con diffidenza.

SilverHawk 10-06-2010 19:36

Re: La normalità è un valore?
 
Quote:

Originariamente inviata da Who_by_fire (Messaggio 356550)
Non c'è lo stesso atteggiamento nemmeno verso gli handicappati fisici ("mica lo fanno apposta! Mica l'hanno scelto loro!").
Ma se tu non hai amici, o se sei ancora vergine a X anni, deve essere una colpa, e deve essere colpa tua. Insomma, deve esserci qualcosa che non va, qualcosa di brutto nel tuo carattere, quindi gli altri ti evitano e non hai amici.
Quella che è una semplice mancanza di competenza (certo accumulatasi nel proprio carattere, dove altro!) viene però scambiata per un carattere intenzionalmente (e quindi colpevolmente) avverso.

perchè loro, gli altri, che cosa ne sanno che un fobico non lo fa apposta a non avere amici, a non uscire ecc...?? Le persone che cosa diavolo ne sanno dei problemi di un fobico? Non andranno mai a pensare ad una fobia quando incontrano un asociale (inteso come tizio senza amici ecc...), pernseranno solo che quella persona abbia un carattere molto brutto e che di conseguenza venga evitata dagli altri. E quindi eviterà a sua volta il fobico. Non penserà mai, per esempio, che sia il diretto interessato ad evitare gli altri e non il contrario.
Invece un handicappato si vede che è andicappato, e la gente tende anche a intenerirsi e anzichè emarginarlo tentano di inserirlo tra di loro a tutti i costi (almeno noi facevamo così). Se un fobico fa: "no ma non me la sento di uscire, ho la fobia" oppure "no non posso fare questo lavoro, ho la fobia" la persona penserà "ma che cazzo vuole questo qua? Manco fosse un handicappato..."
Purtroppo questa è la verità. Scusate se magari il mio post è sembrato un tantinello...duro

Markettino 10-06-2010 19:48

Re: La normalità è un valore?
 
Quote:

Originariamente inviata da Who_by_fire (Messaggio 356550)
Beh, allora, premetto che per me la "normalità" è niente di più di un semplice concetto statistico.
Non una cosa soggettiva come pensano buonisticamente alcuni, bensì abbastanza oggettiva, sempre dal punto di vista statistico.

Guarda ti riporto questo tratto perchè è l'unico punto dal quale discordo...
Conosco persone, che in una mentalità di nicchia come quella imperante nella città in cui vivo, sono etichettate "anormali" senza pietà solo ed esclusivamente a causa delle loro frequentazioni di locali diversi da quelli frequentati dalla massa...
La barriera che divide la normalità dall'anormalità spesso e volentieri è molto esile...

giallorossonellanima 10-06-2010 19:49

Re: La normalità è un valore?
 
magari fossi normale xD

Markettino 10-06-2010 19:53

Re: La normalità è un valore?
 
Quote:

Originariamente inviata da SilverHawk (Messaggio 356636)
perchè loro, gli altri, che cosa ne sanno che un fobico non lo fa apposta a non avere amici, a non uscire ecc...?? Le persone che cosa diavolo ne sanno dei problemi di un fobico? Non andranno mai a pensare ad una fobia quando incontrano un asociale (inteso come tizio senza amici ecc...), pernseranno solo che quella persona abbia un carattere molto brutto e che di conseguenza venga evitata dagli altri. E quindi eviterà a sua volta il fobico. Non penserà mai, per esempio, che sia il diretto interessato ad evitare gli altri e non il contrario.
Invece un handicappato si vede che è andicappato, e la gente tende anche a intenerirsi e anzichè emarginarlo tentano di inserirlo tra di loro a tutti i costi (almeno noi facevamo così). Se un fobico fa: "no ma non me la sento di uscire, ho la fobia" oppure "no non posso fare questo lavoro, ho la fobia" la persona penserà "ma che cazzo vuole questo qua? Manco fosse un handicappato..."
Purtroppo questa è la verità. Scusate se magari il mio post è sembrato un tantinello...duro

Non è duro per niente direi anzi che rende perfettamente l'idea senza eccedere..
Come dice spesso mio padre rivolto al sottoscritto...
"Tu non hai nessun problema!!! Non sai neanche cosa sia un problema vero!!!
Sono tutte pare mentali!!! Guarda quei poveri disgraziati che muoiono di fame!!
Sapessi cosa ho dovuto passare io nella mia vita!!!".etc..etc..
E questo pensiero è quello condiviso da tutti nel mio entourage familiare e non..
E lo definirei anche una buona vetrina di quello che è il pensiero comune...

Gandalf 10-06-2010 20:33

Re: La normalità è un valore?
 
Mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm


La normalità non è un valore, ma allo stesso tempo io aspiro alla normalità.


Poi naturalmente bisognia anche definire cosa sia questa '' normalità ''.


Per me significa avere degli amici ed una ragazza.


Chiedo troppo ? :huh:

Essere Inutile 10-06-2010 20:39

Re: La normalità è un valore?
 
la normalita` e` un valore solo per le persone insicure.
e per insicure intendo quelle persone che non sanno cosa vogliono essere/fare o non hanno il coraggio di esserlo/farlo.
senza arrivare a livelli patologici come molti di noi qua dentro, penso che la maggioranza delle persone lo siano, insicure. chi piu` chi meno.
rendiamoci conto che anche la` fuori tantissime persone sono insicure...
ovviamente fra il bianco (sicurezza di se`) e il nero (fobia) ci sono varie tonalita` di grigio, che corrispondono alla maggioranza della persone...
le persone veramente sicure di se` sono poche, secondo me non piu` della quantita` totale di timidi estremi/fobici/evitanti.
a loro della normalita` non frega nulla, sanno quello che vogliono essere e fanno in modo di diventarlo.
ma la maggioranza no, la maggioranza ha le sue piccole insicurezze che cura con la "normalita`"

Winston_Smith 10-06-2010 20:41

Re: La normalità è un valore?
 
Quote:

Originariamente inviata da Who_by_fire (Messaggio 356550)
noto sempre come ci sia in giro una specie di "religione della normalità" (o "mistica dell'adeguatezza"), e che il non uniformarsi ai canoni comunicativi medi porti con sé, agli occhi delle persone che più si adeguano, una specie di "colpa".
Tipo: comunichi in modo sbagliato con gli altri, quindi----> sei in qualche modo colpevole verso gli altri.
Non c'è lo stesso atteggiamento nemmeno verso gli handicappati fisici ("mica lo fanno apposta! Mica l'hanno scelto loro!").
Ma se tu non hai amici, o se sei ancora vergine a X anni, deve essere una colpa, e deve essere colpa tua. Insomma, deve esserci qualcosa che non va, qualcosa di brutto nel tuo carattere, quindi gli altri ti evitano e non hai amici.
Quella che è una semplice mancanza di competenza (certo accumulatasi nel proprio carattere, dove altro!) viene però scambiata per un carattere intenzionalmente (e quindi colpevolmente) avverso.

Quoto tutto il post di Who, ma in particolare questa parte.
I problemi "fisici" sono problemi, dispiace per loro, poverini, ecc.
I problemi "mentali" sono colpe, come se solo perché riguardano il carattere e l'atteggiamento fossero automaticamente derivanti da una volontà colpevole e da una scelta pienamente libera (e non condizionata da un disagio che si prova in certe situazioni) di comportarsi in un certo modo.
E questa concezione si riflette nell'atteggiamento che spesso si riscontra di scarsa tolleranza verso le lamentele di chi ha questi problemi. Le lamentele di chi ha un dolore a una gamba (anche passeggero) di solito sono più ben accolte di quelle di chi si ritrova senza amici o senza una ragazza. E' molto più facile dire "Non lamentarti e datti da fare" nel secondo caso piuttosto che dire "Potevi evitare di farti male" o peggio "Curati e non lamentarti" nel primo caso, proprio perché entrano in gioco i concetti di volontarietà e di colpa.
Del resto, VOLERE E' POTERE, e guai a chi dice il contario, n'est pas? :cool:

LordJim 10-06-2010 21:12

Re: La normalità è un valore?
 
Quote:

Originariamente inviata da Who_by_fire (Messaggio 356550)

Perché allora anche noi, me compreso, tentiamo tanto di avvicinarci a questa maledetta normalità?

Semplice: perché la si vuole usare come strumento. Come strumento per farsi accettare e capire dagli altri: in un contesto sociale in cui vige la religione della normalità, purtroppo non si potrà mai essere accettati se non si è non dico un sacerdote ma quantomeno un chierichetto della normalità.
E' brutto ma -per ora- mi sembra che sia così.


Molto interessante tutto il discorso però non capisco perché arrivare a questa conclusione pessimistica. Perché adeguarsi alla normalità (quella della maggioranza) se la si sa sbagliata oppure non adatta al nostro carattere?
Puntare a vivere da minoranza ma meglio (rispetto alla maggioranza) non è mica poco.

solo71 10-06-2010 21:43

Re: La normalità è un valore?
 
Il problema è quando siamo proprio noi stessi a pensare a torto o a ragione di non essere normali, perché ci siamo convinti di non essere normali, oppure perché ci hanno detto così tante volte che non siamo normali che in fondo in fondo crediamo sia davvero così.

LatrinLover 10-06-2010 22:05

Re: La normalità è un valore?
 
per essere normali c'è bisogno di un grande atto di coraggio verso se stessi, affrontare tutti senza timore, siate timorati solo di Dio, il resto di chi vi si para d'avanti sono uomini come voi, affrontateli!!!!! Comunque io sento che la fine del mondo è vicinissima quindi o la và o la spacca, questo è il mio pensiero serale,ciao!

Nick 10-06-2010 22:07

Re: La normalità è un valore?
 
Ci sono persone (cerco di non dire più la parola fobico) che anche quando razionalmente o per educazione possono e/o vogliono rifiutare il conformismo aspirano sempre alla normalità, e con sempre intendo anche quando sono normali.
Nella loro mente non saranno mai normali abbastanza, almeno finchè non saranno guariti.
Il paradosso per queste persone è che abbracciare l'anormalità è la via per la guarigione o per lo meno per un po' di serenità.
Ovviamente in questa società significa perdere, quindi per vincere l'ansia della normalità bisogna avere il coraggio di perdere.

Di fatti la mia aspirazione da un po' è quella di essere un fallito contento.

Robedain 10-06-2010 23:15

Re: La normalità è un valore?
 
In genere normalità significa comportarsi secondo ciò che fa la maggioranza della gente e che si reputa giusto e socialmente accettato.
Poi non è detto che tutti debbano adeguarvisi...

Essere Inutile 10-06-2010 23:19

Re: La normalità è un valore?
 
Quote:

Originariamente inviata da Nick (Messaggio 356722)
Di fatti la mia aspirazione da un po' è quella di essere un fallito contento.

dato che un fallito lo sono e sempre lo saro`, e` anche la mia...
ma dovessi fallire anche in questo (cosa probabile), non ho certo intenzione di campare cosi` altri 40 anni

John Doe 10-06-2010 23:30

Re: La normalità è un valore?
 
Quote:

Originariamente inviata da solo71 (Messaggio 356710)
Il problema è quando siamo proprio noi stessi a pensare a torto o a ragione di non essere normali, perché ci siamo convinti di non essere normali, oppure perché ci hanno detto così tante volte che non siamo normali che in fondo in fondo crediamo sia davvero così.

Perchè, non è così in fondo? Come dice Who è un dato di fatto che noi timidi non rientriamo nella normalità, senza che questo implichi un giudizio negativo, anzi. Sforzarci di sembrare normali quando non lo siamo equivarrebbe a forzare la nostra natura, semmai possiamo cercare di valorizzare certi aspetti caratteriali piuttosto che altri, sempre però nel rispetto della nostra identità.

Who_by_fire 12-06-2010 19:36

Re: La normalità è un valore?
 
Quote:

Originariamente inviata da Essere_Inutile (Messaggio 356694)
la normalita` e` un valore solo per le persone insicure.
e per insicure intendo quelle persone che non sanno cosa vogliono essere/fare o non hanno il coraggio di esserlo/farlo.
senza arrivare a livelli patologici come molti di noi qua dentro, penso che la maggioranza delle persone lo siano, insicure. chi piu` chi meno.
rendiamoci conto che anche la` fuori tantissime persone sono insicure...
ovviamente fra il bianco (sicurezza di se`) e il nero (fobia) ci sono varie tonalita` di grigio, che corrispondono alla maggioranza della persone...
le persone veramente sicure di se` sono poche, secondo me non piu` della quantita` totale di timidi estremi/fobici/evitanti.
a loro della normalita` non frega nulla, sanno quello che vogliono essere e fanno in modo di diventarlo.
ma la maggioranza no, la maggioranza ha le sue piccole insicurezze che cura con la "normalita`"

Sono molto d'accordo con quello che hai scritto.

Aggiungo però che non solo la (ricerca inflessibile della) "normalità" è una conseguenza di una forma di insicurezza; ma anche l' "Anormalità" può essere -come sappiamo benissimo- una conseguenza di insicurezze anche peggiori di quelle della maggiorparte delle persone:

Non esiste solo l'anormalità coraggiosa e sicura dello spirito liberato, ma anche l'anormalità disfunzionale di chi non saprebbe nemmeno come fare, neanche se lo volesse, a comunicare in modo "normale" e di questo ne soffre le conseguenze sociali negative.

Who_by_fire 12-06-2010 20:02

Re: La normalità è un valore?
 
Quote:

Originariamente inviata da LordJim (Messaggio 356701)
Molto interessante tutto il discorso però non capisco perché arrivare a questa conclusione pessimistica. Perché adeguarsi alla normalità (quella della maggioranza) se la si sa sbagliata oppure non adatta al nostro carattere?
Puntare a vivere da minoranza ma meglio (rispetto alla maggioranza) non è mica poco.

Pensandoci un attimo, forse non parlo dell'adeguarsi piattamente a tutto quello che "va" (siano cose esteriori o idee), bensì parlo più che altro di possedere ed esercitare un modo di comportarsi e di comunicare che è condiviso e auspicato dalla maggiorparte delle persone, così da "farsi capire" con pochi sforzi da parte loro.
Per esempio, se si vuole esprimere, chessò, gratitudine o stima o amicizia o simpatia o disapprovazione o una critica o... , riuscire a farlo anziché esprimere nulla o peggio ancora sensazioni scostanti.

Cioè, sto parlando di "normalità" nelle interrelazioni, non di omologazione o di conformismo nel senso comune del termine. Una persona anticonformista nelle idee e persino nel modo di presentarsi esteriore [tutto questo fino a un certo punto però!] può essere allo stesso tempo una persona di grandissima normalità in quanto rispetta gli standard comunicativi della gente, si fa capire in modo empatico ecc.

-----

Vedi, io vorrei -poniamo- avere un gruppo di amici più o meno solido possibilmente nella città in cui mi trovo.
Se io -poniamo- declino troppo spesso gli inviti o non esprimo le mie emozioni con la dovuta enfasi (cioè, se ho una modalità di comunicazione che non è "normale"), quell'obbiettivo mi è impossibile.

"Normalità" come competenza nelle convenzioni sociali non opzionali (cit. :D )! A volte "bisogna" sorridere, altrimenti si comunica un'emozione sbagliata...

Winston_Smith 12-06-2010 20:49

Re: La normalità è un valore?
 
Quote:

Originariamente inviata da Who_by_fire (Messaggio 357817)
Vedi, io vorrei -poniamo- avere un gruppo di amici più o meno solido possibilmente nella città in cui mi trovo.
Se io -poniamo- declino troppo spesso gli inviti o non esprimo le mie emozioni con la dovuta enfasi (cioè, se ho una modalità di comunicazione che non è "normale"), quell'obbiettivo mi è impossibile.

"Normalità" come competenza nelle convenzioni sociali non opzionali (cit. :D )! A volte "bisogna" sorridere, altrimenti si comunica un'emozione sbagliata...

Ottima osservazione. Infatti ciò che in vari casi mi crea problemi anche nel relazionarmi con i miei pochi amici è proprio questa difficoltà nel "piegarsi" alle convenzioni sociali riguardanti la comnicazione, come il sorridere "pro forma" (pur senza averne un motivo particolare), o il cercare di far capire perché rifiuto certi inviti. Appena ieri ne ho rifiutato uno perché troppo "oneroso" rispetto alla mia routine quotidiana...

Labocania 12-06-2010 23:00

Re: La normalità è un valore?
 
La ‘vita’, dalla quale siamo esclusi, non si presenta a noi anomali come anomalia, come una visione di sanguinosa grandezza o di bellezza selvaggia; no, il regno delle nostre aspirazioni è proprio la normalità, la decenza, l’amabilità, insomma, la vita nella sua banalità seducente..
Gli affamati, T. Mann

Moonwatcher 13-06-2010 01:07

Re: La normalità è un valore?
 
E quando ti dicono:

"Ma come, non lo conosci? Ma su che pianeta vivi? Non sei normale!" :eek:

(ehm a me capita preferibilmente coi cantanti o coi gruppi :rolleyes:)

Comunque ricordo la scena di un memorabile film, un vero caposaldo della cinematografia, vale a dire La mia adorabile nemica (:D), con la più grande attrice di tutti i tempi, che sarebbe Natalie Portman (:blushing:). In tale scena la mamma della Portman, interpretata da Susan Sarandon, diceva alla figlia tutta una serie di banalità sconcertanti su cosa fanno o dovrebbero fare le persone normali. E la figlia: "mamma, non ho mai visto una persona normale, non credo esistano" (cito a memoria, ma il senso era quello). Quando la figlia quindicenne è più matura della madre, capiterà solo nei film o anche nella realtà?

Who_by_fire 13-06-2010 14:37

Re: La normalità è un valore?
 
Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 357952)
La ‘vita’, dalla quale siamo esclusi, non si presenta a noi anomali come anomalia, come una visione di sanguinosa grandezza o di bellezza selvaggia; no, il regno delle nostre aspirazioni è proprio la normalità, la decenza, l’amabilità, insomma, la vita nella sua banalità seducente..
Gli affamati, T. Mann

[...] Questo voi siete, [...] Siete la calda e soave assurdità della vita, di quella vita che è l’eterno contrapposto dello spirito. Non crediate al suo disprezzo; mai, mai prestate fede ai suoi atteggiamenti di sufficienza. Sotterranei coboldi, spiriti impuri ammutoliti nel conoscere, siamo noi a seguirvi di soppiatto, a distanza, e un desiderio divorante arde nei nostri occhi: essere come voi.

paccello 13-06-2010 14:46

Re: La normalità è un valore?
 
Quote:

Originariamente inviata da moonwatcher (Messaggio 358022)
E quando ti dicono:

"Ma come, non lo conosci? Ma su che pianeta vivi? Non sei normale!" :eek:

(ehm a me capita preferibilmente coi cantanti o coi gruppi :rolleyes:)

Io non me la cavo coi modelli di auto, i personaggi della tv trash-defilippica e i calciatori. Ma chi mi conosce sa che sono "intellettuale" e solitamente non mi rimprovera.

Who_by_fire 13-06-2010 14:55

Re: La normalità è un valore?
 
Quote:

Originariamente inviata da paccello (Messaggio 358194)
Io non me la cavo coi modelli di auto, i personaggi della tv trash-defilippica e i calciatori. Ma chi mi conosce sa che sono "intellettuale" e solitamente non mi rimprovera.

Anch'io non me la cavo con tutte queste cose. E non me ne faccio assolutamente un problema. :)

Purtroppo, non me la cavo anche con l'informatica, il guidare, la geografia, la storia, e le cose concrete che capitano alle persone intorno a me che in teoria dovrei frequentare e conoscere.

paccello 13-06-2010 15:38

Re: La normalità è un valore?
 
Quote:

Originariamente inviata da Who_by_fire (Messaggio 358198)
Anch'io non me la cavo con tutte queste cose. E non me ne faccio assolutamente un problema. :)

Purtroppo, non me la cavo anche con l'informatica, il guidare, la geografia, la storia, e le cose concrete che capitano alle persone intorno a me che in teoria dovrei frequentare e conoscere.

Capisco le altre, perchè sono cose pratiche ed utili, ma vuoi dirmi che storia e geografia sono cose note alla gente "intorno a te"? Non farmi parlare se no scivoliamo nella politica, va :)

John Doe 13-06-2010 17:21

Re: La normalità è un valore?
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 357836)
Infatti ciò che in vari casi mi crea problemi anche nel relazionarmi con i miei pochi amici è proprio questa difficoltà nel "piegarsi" alle convenzioni sociali riguardanti la comnicazione, come il sorridere "pro forma" (pur senza averne un motivo particolare), o il cercare di far capire perché rifiuto certi inviti.

Mi ci ritrovo molto in questa situazione, però devo dire che le rare volte in cui mi sento davvero in sintonia coi miei amici non mi preoccupo più delle convenzioni sociali, non perchè tenti di ignorarle ma perchè semplicemente non le percepisco più come tali: se sorrido lo faccio non per cortesia ma con convinzione. Credo che se vivessimo con più autenticità i rapporti con gli altri non ci faremmo tanti problemi per la forma, in quanto essa andrebbe a coincidere quasi sempre con la sostanza. Il problema è che , almeno nella mia esperienza, l'accesso a questa dimensione è tanto raro quanto inintellegibile...

Who_by_fire 13-06-2010 19:56

Re: La normalità è un valore?
 
Quote:

Originariamente inviata da John Doe (Messaggio 358312)
Mi ci ritrovo molto in questa situazione, però devo dire che le rare volte in cui mi sento davvero in sintonia coi miei amici non mi preoccupo più delle convenzioni sociali, non perchè tenti di ignorarle ma perchè semplicemente non le percepisco più come tali: se sorrido lo faccio non per cortesia ma con convinzione. Credo che se vivessimo con più autenticità i rapporti con gli altri non ci faremmo tanti problemi per la forma, in quanto essa andrebbe a coincidere quasi sempre con la sostanza. Il problema è che , almeno nella mia esperienza, l'accesso a questa dimensione è tanto raro quanto inintellegibile...

Raro, più che inintelligibile! Io qualche rara volta mi sono sentito completamente a mio agio (leggi: condivisione + rispetto), e me ne sono accorto benissimo...e tutto quanto è stato quasi del tutto naturale e senza forzature... :)

John Doe 15-06-2010 16:00

Re: La normalità è un valore?
 
Quote:

Originariamente inviata da Who_by_fire (Messaggio 358387)
Raro, più che inintelligibile! Io qualche rara volta mi sono sentito completamente a mio agio (leggi: condivisione + rispetto), e me ne sono accorto benissimo...e tutto quanto è stato quasi del tutto naturale e senza forzature... :)

Mi sono espresso male :tongue_smilie: Intendevo dire che i fattori che mi portano a stare in armonia con gli altri sfuggono ad ogni tentativo di comprensione e analisi: non saprei dire cioè quando e in base a quali condizioni si determina questa splendida sintonia, anche perchè se sto bene sono portato a non farmi tante domande ma a godere della situazione così com'è, e nel momento in cui mi dovessi interrogarmi sulle ragioni del mio benessere automaticamente lo metterei a repentaglio... :)
Forse quello che ci frega è un'eccessivo grado di consapevolezza:

"Nel momento in cui ci si chiede il significato ed il valore della vita, si è malati." (S. Freud)

Myway 15-06-2010 16:32

Re: La normalità è un valore?
 
Quote:

Originariamente inviata da John Doe (Messaggio 359057)
Forse quello che ci frega è un'eccessivo grado di consapevolezza:

Di solito è la poca consapevolezza che crea problemi....

Robedain 15-06-2010 16:35

Re: La normalità è un valore?
 
Quote:

Originariamente inviata da John Doe (Messaggio 359057)
Mi sono espresso male :tongue_smilie: Intendevo dire che i fattori che mi portano a stare in armonia con gli altri sfuggono ad ogni tentativo di comprensione e analisi: non saprei dire cioè quando e in base a quali condizioni si determina questa splendida sintonia, anche perchè se sto bene sono portato a non farmi tante domande ma a godere della situazione così com'è, e nel momento in cui mi dovessi interrogarmi sulle ragioni del mio benessere automaticamente lo metterei a repentaglio... :)
Forse quello che ci frega è un'eccessivo grado di consapevolezza:

"Nel momento in cui ci si chiede il significato ed il valore della vita, si è malati." (S. Freud)

Un eccessivo grado di consapevolezza e l'essere troppo condizionati dalle reazioni, dalle parole e dai giudizi altrui, per cui spesso non sai come comportarti, cosa dire o cosa fare in queste situazioni per essere socialmente normale...


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