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MohamedCali 13-01-2010 02:48

L'errore sta nel voler capire
 
L'errore sta nel voler capire le proprie fobie.

Il nostro problema deriva dal fatto che pensiamo troppo... ma per uscire di casa e compiere azioni non si dovrebbe pensare più del dovuto, perchè tutti i normaloni quelle azioni le compiono in automatico...

non è quindi un controsenso pensare di poter risolvere un problema che deriva dal troppo pensare a fobie inesistenti, pensando ancor di più a queste fobie?

paule 13-01-2010 03:00

Re: L'errore sta nel voler capire
 
se intendi lo stare a scavare, trovare motivi e concatenazioni sulla mia vita è tutta fatica sprecata. La mia mente nn segue la logica. Almeno nn è una logica che afferro. Nè m'interessa più. Nè ci vedo soluzioni. A volte semmai capisco senza pensare e dico "Tò, ecco, eureka" ma nn è che mi ci fisso. Mi faccio domande, ma nn cerco delle vere e proprie risposte,perché si trovano solo altre domande.

Modifico dei miei modi di fare se vedo che quelli che uso nn van bene, e basta. e se ancora nn funzionano li modifico ancora, di continuo. vado per prove ed errori.
cioè io cerco di essere me stessa,anzi cerco proprio me stessa e di trovare un equilibrio di conseguenza, se cerchi un oggetto in casa che nn trovi, semplicemente ti alzi e cerchi di immaginare dove possa essere. uguale.

per questo nn faccio più psicoterapia.

Winston_Smith 13-01-2010 03:06

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Quote:

Originariamente inviata da paule (Messaggio 283040)
Mi faccio domande, ma nn cerco delle vere e proprie risposte,perché si trovano solo altre domande.

Le domande non sono mai indiscrete. Le risposte lo sono, a volte (cit.)

MohamedCali 13-01-2010 03:09

Re: L'errore sta nel voler capire
 
bè si ovviamente non dico di agire senza pensare :)

però alla fine qui spesso si scava e si scava nel cercare la causa (affascinanti cmq le teorie della genetica del comportamento)... ma a cosa serve se poi non si usa altrettanto cervello per cercare una soluzione?

se ad esempio si arriva a pensare che x la maggior parte è colpa dei geni... ok, stop, bisogna pensare a come agire x migliorare la propria situazione (e non parlo di situazione economica in sto caso :p)
se si da la colpa ai genitori, amen, se si è a casa si prova a vedere di andare via, se non è possibile si trova il modo (quasi nulla è impossibile se si vogliono fare le cose)
se invece si è già da soli... bè i genitori sono il passato, è ora di pensare a come rimediare ai loro errori (se davvero è colpa loro)
eccetera...

va bene un po' di autoanalisi, ma il troppo fobica!

paule 13-01-2010 03:13

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Le risposte, nel mio caso, sui perché e i per come, son sempre provvisorie. Quindi è inutile cercarne. se ne può parlare a mò di racconto e può anche essere divertente e liberatorio: i miei bla bla bla, io da piccola bla bla bla, ma mai elevandoli a cause di effetti sulla psiche, nè ritenendo la loro comprensione condizione sine qua nn del vivere.
Primum vivere, poi ci sarà tutto il tempo se si vuole per capire. Da vecchi.

Winston_Smith 13-01-2010 03:19

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Non so, forse bisognerebbe specificare meglio cosa si intende per "pensare".
Probabilmente tentare di "pensare", nel senso di spiegare razionalmente determinate fobie e complessi, può essere inutile, o comunque può essere che non se ne venga mai a capo del tutto, dato che non sempre esiste una motivazione precisa, legata a un fatto concreto e riproducibile e a un meccanismo razionale, per ogni sintomo di ansia.
Più utile, invece, potrebbe essere "pensare", nel senso di individuare con una specie di autoanalisi il meccanismo dei pensieri negativi senza per forza volerlo sviscerare nel minimo dettaglio, e, una volta isolatolo, troncarlo oppure riuscire a non farsene condizionare per quanto è possibile.

Intro-spettivo 13-01-2010 04:38

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Quote:

Originariamente inviata da MohamedCali (Messaggio 283043)
bè si ovviamente non dico di agire senza pensare :)

però alla fine qui spesso si scava e si scava nel cercare la causa (affascinanti cmq le teorie della genetica del comportamento)... ma a cosa serve se poi non si usa altrettanto cervello per cercare una soluzione?

se ad esempio si arriva a pensare che x la maggior parte è colpa dei geni... ok, stop, bisogna pensare a come agire x migliorare la propria situazione (e non parlo di situazione economica in sto caso :p)
se si da la colpa ai genitori, amen, se si è a casa si prova a vedere di andare via, se non è possibile si trova il modo (quasi nulla è impossibile se si vogliono fare le cose)
se invece si è già da soli... bè i genitori sono il passato, è ora di pensare a come rimediare ai loro errori (se davvero è colpa loro)
eccetera...

va bene un po' di autoanalisi, ma il troppo fobica!

sono d'accordo...

forse una ricerca troppo esasperata del senso fa male

certo ke stare pensatori tra pensatori è il male anke di brutto!

anke xke mi pare ke alla fine ci si facciano sempre le stesse domande. ripeto: dovremmo aprire un post di vera critica ai comportamenti, al limite oppure...
non zaprei

comunque non sono d'accordo sulla causa genetica delle FOBIE in senso stretto, la schifo proprio (ma lo dico + a me ke a Calinero, vista la violenza della frase, xke ancora ci credo io alla genetica, ma sono ancora in terapia). secondo me sicuramente la genetica dà un carattere (la neurobiologia ha detto ke alcuni tratti di carattere possono essere anke del 40-50% dettati dalla genetica e uno dei tratti maggioritari, unito agli altri, è l'introversione/estroversione -metodo di funzionamento cerebrale, non comportamenti puntuali-). la fobia è una fobia nel senso in cui si intende di solito: farsela sotto.
Quindi uno può nascere introverso, tentare di estrovertirsi, ma poi dopo 6 mesi iniziare a stare male xke ha anestetizzato alcune sue componenti emozionali importanti tipo onestà, sogni, correttezza, empatia etc etc.

andrebbe scavato quello: xke ce la facciamo sotto? dove sta il problema?

insomma l'argomento è gigantesco, xo in via generale i tentativi di paule secondo me sono un ottimo metodo, almeno si scoprono i limiti. comunque rimuginare e pensare secondo me sono 2 cose diverse. senza contare ke esiste comunque il piacere del fantasticare, dell'introspezione, del conoscere, dello studiare...insomma, non è solo una questione di mera figa o di meri soldi (anke se la realizzazione personale fa veramente di bestia, ma in termini social/FAMILIARI/AMICALI-amore e amici-, per quanto mi riguarda, non strettamente monetari)

Nick 13-01-2010 12:38

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Non è questione di annullare il pensiero, ma di evitare le fissazioni ragionando.
Non è che non bisogna pensare, bisogna pensare bene.

MoonwatcherIII 13-01-2010 13:11

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Quoto Nick. Poi come amo ripetere non è che ci sia un modo di risolvere i problemi e le fobie valido per tutti. Al di là del fatto che neanche l'obiettivo è uguale per tutti, al limite si potrebbe dire la ricerca del benessere, che però non è la stessa identica cosa per tutti. Chi ha una mente più analitica DEVE capire, semplicemente perché ne sente un bisogno impellente, non può farne a meno. E comunque pensare analiticamente non equivale a fissarsi o pensare cervelloticamente, anzi non c'è nulla di più diverso. Se si rilegge il post di Clark Kent si vedrà che il suo approccio è stato molto analitico, ma allo stesso tempo dotato di senso pratico, di spontaneità e di naturalezza.

paule 13-01-2010 13:14

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Quote:

Originariamente inviata da moon-watcher (Messaggio 283076)
Chi ha una mente più analitica DEVE capire, semplicemente perché ne sente un bisogno impellente, non può farne a meno. E comunque pensare analiticamente non equivale a fissarsi o pensare cervelloticamente, anzi non c'è nulla di più diverso.

E se si è degli analitici che pensano cervelloticamente?

MoonwatcherIII 13-01-2010 13:15

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Quote:

Originariamente inviata da paule (Messaggio 283077)
E se si è degli analitici che pensano cervelloticamente?

Eh, allora ciò è abbastanza male... :yes:

paule 13-01-2010 13:20

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Ne so qualcosa...

Nick 13-01-2010 13:22

Re: L'errore sta nel voler capire
 
I problemi complessi hanno soluzioni semplici, facili da comprendere e sbagliate (cit) :)

paule 13-01-2010 13:26

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Quindi i problemi complessi non hanno soluzioni?

MoonwatcherIII 13-01-2010 13:31

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Hanno sempre soluzioni, ma non sempre sono ammissibili. :)

paule 13-01-2010 13:44

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Ammissibili? Mi spieghi dottore Luna. Che significa praticamente?


(Sto per contraddire le mie risposte al topic)

MoonwatcherIII 13-01-2010 13:50

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Niente, era una sciocchezza, inammissibili come le soluzioni negative di una equazione... xD

paule 13-01-2010 13:57

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Uhm. Non mi sembra tanto una sciocchezza.
Quindi in matematica ci sono soluzioni a tutto ma certe soluzioni praticamente non lo sono. Non mi ricordo cos'è una soluzione negativa :/
Applicato alla mente umana, allora giungere alla conclusione che i miei problemi mentali sono così complessi da non avere soluzioni analitico-logico-razionali (scusi il gergo usato liberamente) ma dover essere trattati come non problemi, non scibili, non è proprio una cazzata???
:)

p.s. dovrei prendere qualche ripetizione di matematica.

Nick 13-01-2010 14:21

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Quote:

Originariamente inviata da paule (Messaggio 283086)
Quindi i problemi complessi non hanno soluzioni?

Ma no, era solo una battuta.

starlight 13-01-2010 14:50

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Quote:

Originariamente inviata da MohamedCali (Messaggio 283034)
L'errore sta nel voler capire le proprie fobie.

Il nostro problema deriva dal fatto che pensiamo troppo... ma per uscire di casa e compiere azioni non si dovrebbe pensare più del dovuto, perchè tutti i normaloni quelle azioni le compiono in automatico...

non è quindi un controsenso pensare di poter risolvere un problema che deriva dal troppo pensare a fobie inesistenti, pensando ancor di più a queste fobie?

è esattamente in termini semplicementi discorsivi...quello ke mi ha detto stamane la psicolog............................

ma nn sò...nn sono ancora in grado ...in questo momento...

paule 13-01-2010 15:08

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Infatti la maggior parte degli psicologi, nn riuscendo ad aiutare veramente nè ad ammettere la propria impotenza, svincola con semplici consigli pratici a cui ci arrivavamo anche da soli.

MoonwatcherIII 13-01-2010 15:13

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Con le tariffe che si cuccano non ammetterebbero mai la proprio impotenza. :) Ovverosia, se lo facessero sarebbero matti, quindi dovrebbero poi farsi vedere da altri psicologi. E il cerchio non si chiuderebbe mai. :yes:

caostotale23 13-01-2010 15:40

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Bè...certo cali ha ragione (se il problema in questione è la fobia). Ma se il problema è la depressione come la mettiamo? Come puoi dire a un depresso (che già di per sè pensa poco e male) di pensare ancora meno o di non pensare affatto? Io quasi non penso più alle parole che scrivo o dico, faccio in modo che mi vengano automatiche. Penso e dico la prima cosa che mi viene in mente. Me ne frego di tutto e di tutti. Non ho più interesse per nulla ormai. Cerco di pensare e di fare il meno possibile (solo il minimo indispensabile cioè mangiare, bere, fare i bisogni e dormire e qualche volta, se devo uscire di casa, mi lavo altrimenti no) e sapete quali sono i risultati? In 28 anni non ho mai fatto un C***O! Niente amici nè lavoro nè ragazza ne niente di niente...Se pensi troppo ti vengono le paure. Se pensi troppo poco perdi il desiderio e gli stimoli e allora ti viene la depressione. Ho passato quest'ultimo mese a cercare di cambiare percorso, a cercare di farmi degli amici e un lavoro ma è tutto inutile. Certo, non posso pretendere in un baleno di cambiare da così a così però il fatto è che nonostante abbia conosciuto persone e fatto delle cose, adesso sto peggio di prima. Più mi espongo socialmente e più male sto. Se esco di casa mi vengono le fobie. Se sto in casa mi viene la depressione. Ormai non trovo più quasi nulla che mi faccia stare bene. Quando incontro delle persone per strada che conosco a stento riesco a salutarle (anche se si tratta di vecchi conoscenti). Ma non è fobia. E' depressione. Non ho paura di guardarle negli occhi è semplicemente che non ne ho voglia, non ne sento il desiderio e non vedo proprio per quale motivo debba rispettare questa stupidissima convenzione sociale. Ogni cosa che faccio la faccio contro voglia. Ho provato anche a impormi delle cose e degli obiettivi (a "fare i compiti" come mi consigliò calimero una volta in chat) ma nulla! Non riesco proprio a fare nulla e la cosa più brutta è, secondo me, dover fare le cose contro voglia. Quando faccio qualcosa contro voglia non riesco mai a portarla a termine, quindi non vedo perchè debba fare questi "compiti" sapendo che tanto, non avrò mai successo e, anche se riuscissi a raggiungere l'obiettivo prefissato so per certo, perchè nè ho le prove, che non mi darebbe alcuna soddisfazione.

Ma che campiamo a fare? (cit.Death) Boh?!...non mi interessa e non voglio saperlo, spero soltanto di migliorare un pochino (almeno trovare un modo per abbassare la dep e aumentare un pò l'autostima...). Anche se francamente non credo sia possibile, anche con l'aiuto degli psico. Tanto poi, non è che me ne freghi più di tanto, di guarire o meno. Non è poi tanto male essere depressi. Certo, è stancante alla lunga, però basta evitare di fare sforzi e di fare tutte quelle cose che non ci piacciono (cioè tutto, nel mio caso) e si vive benino, nonostante tutto...anche se in una sorta di stato comatoso celebrale. Meglio rimanere in coma che cercare di vivere. Sforzarsi non ha senso, secondo me. Se tutto ciò che si fà, lo si percepisce come uno sforzo è meglio non fare nulla. La vita è fin troppo stancante.
Vabbè...ragazzi sono le 2 (del pomeriggio) IO VADO A DORMIRE!!! (dopo aver già fatto 12 ore di sonno filato vado a farmene altre 12). Ci si vede! (forse) :yawn:

Superman 13-01-2010 15:53

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Quote:

Originariamente inviata da shady74 (Messaggio 283128)
Io mi faccio troppe paranoie anche per cose che non lo meriterebbero... però purtroppo è il mio modo di essere, e finora non sono riuscito a cambiarlo, pur avendo fatto tanti tentativi...

Anch' io mi faccio un casino di paranoie..

uffolo 13-01-2010 20:48

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Quote:

Originariamente inviata da MohamedCali (Messaggio 283034)
L'errore sta nel voler capire le proprie fobie.

Il nostro problema deriva dal fatto che pensiamo troppo... ma per uscire di casa e compiere azioni non si dovrebbe pensare più del dovuto, perchè tutti i normaloni quelle azioni le compiono in automatico...

non è quindi un controsenso pensare di poter risolvere un problema che deriva dal troppo pensare a fobie inesistenti, pensando ancor di più a queste fobie?

Allarme logorrata :)

mmm...ma, sempre se non ricordo male, poco tempo fa non postati un messaggio che diceva "devi capire la causa dell'ansia ecc " ? forse mi confondo con un altro user...

Comunque, la fobia è sì figlia del pensiero, ma i pensieri che la generano ormai sono lontani anni luce e non è facile trovarli visto che sono figli del passato.
Questo ovviamente non significa che è inutile cercare di capire da dove vengono le fobie.
Primo presupposto: una cosa la si può capire ed assorbire su due piani, uno mentale ed uno emotivo.
Secondo presupposto: il tipo di persona che ha la fobia.
Ci sono persone più mentali di altre, più razionali e logiche, e altre più pratiche, più istintive e meno pensanti.

Le prime necessitano di comprendere i perchè delle cose, e tra questi ci sono io, non si accontentano quindi di farsi dire "tu stai così perchè sei sensibile", no, hanno necessità di capire il percorso in cui si è costituita la fobia, quindi..sono sensibile --> questo mi ha portato ad assorbire e sentire in modo accentuato le situazioni -> alcune di queste situazioni mi hanno ferito--> una di queste è il rapporto con un genitore--> mi ha ferito lui perchè in lui mi sono identificato come persona e come modello sin dall'infanzia--> quel modello mi si è poi rivoltato contro ---> quindi ora chi sono---> odio quel modello che mi ha rifiutato --> come posso odiare un genitore --> ho percepito il rifiuto ma quali erano le sue intenzioni reali in quell'atteggiamento? --> urla, annichilisce, ma ha buone intenzioni --> le sue intenzioni sono di proteggermi --> da chi, cosa -> dagli altri --> ha paura degli altri--> ha paura di rimanere da solo --> ha paura di non essere più visto come qualcuno in cui lui si identifica fortemente...ecc...
Questa è razionalità, che può essere scoperta e compresa anche a livello emotivo...il livello emotivo è assai importante perchè è esso che soffre, che copriamo con le maschere che ci creano ansia ed affanno, quando questo corpo emotivo assume che tali atteggiamenti non erano figli di un rifiuto verso se stessi, ma erano atteggiamenti di paura allora si compie un salto in avanti, e la fobia perde vigore.
Manca un presupposto tuttavia.

Le seconde persone invece necessitano di azioni e basta, senza tante spiegazioni, sono persone istintive, dirette, che da un'eventuale profondo ragionamento mentale non avrebbero effetti positivi.
Con queste magari è più necessario focalizzarsi sul superamento della fobia con l'esporsi, in modo livellato, alle situazioni, in modo che comprendano emotivamente che non c'è nulla da temere, e che da questi piccoli passi si spingano pian piano sempre più avanti, prendendo coscienza emotiva che il fantasma temuto non esiste.
Manca un presupposto che dico alla fine.

Il primo tipo di persona solitamente è così perchè è nato tale, tuttavia il mio caso è il secondo tipo di persona che diventa il primo, causa sofferenza, sensazione unica nel suo genere visto l'effetto scavo che ha, essa infatti ti apre profondità interiori non di poco conto, che portano l'essere a pensare, pensare, pensare....

Il presupposto per il primo e il secondo tipo di persona è lo stesso, ovvero la forza di volontà, lo stimolo ad uscirne, la forza per voler superare il tutto.
Questa forza è mira della depressione, e solo chi la vive sa di cosa parlo.
Senza di essa è tutto tremendamente più difficile, arduo nel suo no-sense, e per riacquistarla è necessaria una profonda comprensione di come si valuta il mondo, le persone e ultimo, non per importanza, se stessi.
Questo fuoco è basilare per far tutto, e se si riesce a riaccenderlo, se si riesce a forgiarlo con una visione del tutto più sentita, più sana, più portata alla crescita, si fa un enorme salto verso la libertà di essere.

Intro-spettivo 13-01-2010 20:53

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Quote:

Originariamente inviata da caostotale23 (Messaggio 283127)
Bè...certo cali ha ragione (se il problema in questione è la fobia). Ma se il problema è la depressione come la mettiamo? Come puoi dire a un depresso (che già di per sè pensa poco e male) di pensare ancora meno o di non pensare affatto? Io quasi non penso più alle parole che scrivo o dico, faccio in modo che mi vengano automatiche. Penso e dico la prima cosa che mi viene in mente. Me ne frego di tutto e di tutti. Non ho più interesse per nulla ormai. Cerco di pensare e di fare il meno possibile (solo il minimo indispensabile cioè mangiare, bere, fare i bisogni e dormire e qualche volta, se devo uscire di casa, mi lavo altrimenti no) e sapete quali sono i risultati? In 28 anni non ho mai fatto un C***O! Niente amici nè lavoro nè ragazza ne niente di niente...Se pensi troppo ti vengono le paure. Se pensi troppo poco perdi il desiderio e gli stimoli e allora ti viene la depressione. Ho passato quest'ultimo mese a cercare di cambiare percorso, a cercare di farmi degli amici e un lavoro ma è tutto inutile. Certo, non posso pretendere in un baleno di cambiare da così a così però il fatto è che nonostante abbia conosciuto persone e fatto delle cose, adesso sto peggio di prima. Più mi espongo socialmente e più male sto. Se esco di casa mi vengono le fobie. Se sto in casa mi viene la depressione. Ormai non trovo più quasi nulla che mi faccia stare bene. Quando incontro delle persone per strada che conosco a stento riesco a salutarle (anche se si tratta di vecchi conoscenti). Ma non è fobia. E' depressione. Non ho paura di guardarle negli occhi è semplicemente che non ne ho voglia, non ne sento il desiderio e non vedo proprio per quale motivo debba rispettare questa stupidissima convenzione sociale. Ogni cosa che faccio la faccio contro voglia. Ho provato anche a impormi delle cose e degli obiettivi (a "fare i compiti" come mi consigliò calimero una volta in chat) ma nulla! Non riesco proprio a fare nulla e la cosa più brutta è, secondo me, dover fare le cose contro voglia. Quando faccio qualcosa contro voglia non riesco mai a portarla a termine, quindi non vedo perchè debba fare questi "compiti" sapendo che tanto, non avrò mai successo e, anche se riuscissi a raggiungere l'obiettivo prefissato so per certo, perchè nè ho le prove, che non mi darebbe alcuna soddisfazione.

Ma che campiamo a fare? (cit.Death) Boh?!...non mi interessa e non voglio saperlo, spero soltanto di migliorare un pochino (almeno trovare un modo per abbassare la dep e aumentare un pò l'autostima...). Anche se francamente non credo sia possibile, anche con l'aiuto degli psico. Tanto poi, non è che me ne freghi più di tanto, di guarire o meno. Non è poi tanto male essere depressi. Certo, è stancante alla lunga, però basta evitare di fare sforzi e di fare tutte quelle cose che non ci piacciono (cioè tutto, nel mio caso) e si vive benino, nonostante tutto...anche se in una sorta di stato comatoso celebrale. Meglio rimanere in coma che cercare di vivere. Sforzarsi non ha senso, secondo me. Se tutto ciò che si fà, lo si percepisce come uno sforzo è meglio non fare nulla. La vita è fin troppo stancante.
Vabbè...ragazzi sono le 2 (del pomeriggio) IO VADO A DORMIRE!!! (dopo aver già fatto 12 ore di sonno filato vado a farmene altre 12). Ci si vede! (forse) :yawn:

cazzo sono messo così pure io, preciso, quoto ogni tuo passaggio (soprattutto quello sullo sforzarsi di fare qualcosa!)...e la cosa assurda è ke non ci sia un referente per sta merdaccia...

mi sa ke qui ci vuole un bel thread sulla depressione. sul perché e sul come si è arrivati. lo farò

rigel 13-01-2010 21:22

Re: L'errore sta nel voler capire
 
saremo anche degli emarginati, ma siamo persone profonde, realiste e autoconsapevoli

Death 13-01-2010 21:30

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Quote:

Originariamente inviata da MohamedCali (Messaggio 283034)
L'errore sta nel voler capire le proprie fobie.

Il nostro problema deriva dal fatto che pensiamo troppo... ma per uscire di casa e compiere azioni non si dovrebbe pensare più del dovuto, perchè tutti i normaloni quelle azioni le compiono in automatico...

non è quindi un controsenso pensare di poter risolvere un problema che deriva dal troppo pensare a fobie inesistenti, pensando ancor di più a queste fobie?

Ma io mica voglio capire le mie fobie.
Io quando sto fuori mi sento solo osservato e denigrato, non ci sono troppi pensieri dietro ciò. E' una sensazione.

altair 13-01-2010 21:49

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Quote:

Originariamente inviata da rigel (Messaggio 283216)
saremo anche degli emarginati, ma siamo persone profonde, realiste e autoconsapevoli

quoto, dovremmo apprezzare di piu' i nostri lati positivi

TheRaccoonBoy92 13-01-2010 21:50

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Quote:

Originariamente inviata da Death (Messaggio 283217)
Ma io mica voglio capire le mie fobie.
Io quando sto fuori mi sento solo osservato e denigrato, non ci sono troppi pensieri dietro ciò. E' una sensazione.

Pensiamo troppo si,ma nel senso che ha indicato death,ovvero ci sentiamo sempre osservati e iniziamo a pensare cos'è che non va,cos'è che abbiamo di strano,se siamo ridicoli agli occhi degli altri...

Miky 13-01-2010 21:54

Re: L'errore sta nel voler capire
 
beata l'ignoranza cacchio! ma si è meglio non capire nulal delle notre fobie, meno ci pensiamo,mene ne parliamo e meglio è

altair 13-01-2010 21:55

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Quote:

Originariamente inviata da TheRaccoonBoy92 (Messaggio 283230)
Pensiamo troppo si,ma nel senso che ha indicato death,ovvero ci sentiamo sempre osservati e iniziamo a pensare cos'è che non va,cos'è che abbiamo di strano,se siamo ridicoli agli occhi degli altri...

io sinceramente me ne frego anche di questo, però ho caratteristiche fisiche che me lo impongono lo stesso. Per esempio non me ne frega niente di fare figure di merda o di parlare con gli altri, però mi intrartaglio a parlare, i muscoli sono inconsapevolmente rigidi, sudo molto per l'emozione, ecc.
praticamente per quanto me ne freghi il mio io interiore cerca di schiacciarmi come una sottiletta

EstroversHunter 13-01-2010 22:00

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Quote:

Originariamente inviata da starlight (Messaggio 283111)
è esattamente in termini semplicementi discorsivi...quello ke mi ha detto stamane la psicolog............................

mudestament :cool:

EstroversHunter 13-01-2010 22:01

Re: L'errore sta nel voler capire
 
il problema non esiste, è tutto nella nostra mente (cit.)

quindi annullando il pensiero si annulla la paura :p

agire con schemi fissi, pensare di fare un compito e non curarsi di nulla (es, chiedere un'informazione a qualcuno pensando solo all'informazione e non a chi ce la da)

elie93 14-01-2010 00:45

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Quote:

Originariamente inviata da TheRaccoonBoy92 (Messaggio 283230)
Pensiamo troppo si,ma nel senso che ha indicato death,ovvero ci sentiamo sempre osservati e iniziamo a pensare cos'è che non va,cos'è che abbiamo di strano,se siamo ridicoli agli occhi degli altri...

concordo....:unsure:
per questo io tendo sempre a nascondermi e, sbagliando, cerco di creare delle situazioni per non essere notata

Death 14-01-2010 01:00

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Quote:

Originariamente inviata da TheRaccoonBoy92 (Messaggio 283230)
Pensiamo troppo si,ma nel senso che ha indicato death,ovvero ci sentiamo sempre osservati e iniziamo a pensare cos'è che non va,cos'è che abbiamo di strano,se siamo ridicoli agli occhi degli altri...

Sì, per forza, perché se sorge la sensazione di essere osservato sorge di conseguenza una marea di pensieri, ma sono solo una conseguenza!

Quote:

Originariamente inviata da elie93 (Messaggio 283446)
concordo....:unsure:
per questo io tendo sempre a nascondermi e, sbagliando, cerco di creare delle situazioni per non essere notata

Ma tu sei una ragazza piuttosto carina, ipotizzando che ti guardassero sarebbe comunque non per denigrarti.
Pensa a chi è brutto: chi lo guarda lo fa sicuramente per pensare cose maligne.
Se fosse per me andrei in giro con una sciarpa intorno al volto.

elie93 14-01-2010 01:24

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Quote:

Originariamente inviata da Death (Messaggio 283461)


Ma tu sei una ragazza piuttosto carina, ipotizzando che ti guardassero sarebbe comunque non per denigrarti.
Pensa a chi è brutto: chi lo guarda lo fa sicuramente per pensare cose maligne.
Se fosse per me andrei in giro con una sciarpa intorno al volto.

death ti ringrazio ma quando l'autostima bassa è bassa e da un tremendo fastidio essere osservati perchè sai che in quel momento devi mostrarti per quello che sei e devi dimostrare qualcosa e questo da un gran senso di ansia e finisci sempre con lo sbagliare
e non centra solo l'aspetto fisico...
comunque death puoi essere come vuoi ma se agli altri appari sempre trascurato, abbacchiato, triste, isolato e impaurito è difficile che si possino ricevere compiacimenti...pensa a questo
l'infelicità rende tutti più brutti

Death 14-01-2010 08:35

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Quote:

Originariamente inviata da elie93 (Messaggio 283487)
death ti ringrazio ma quando l'autostima bassa è bassa e da un tremendo fastidio essere osservati perchè sai che in quel momento devi mostrarti per quello che sei e devi dimostrare qualcosa e questo da un gran senso di ansia e finisci sempre con lo sbagliare
e non centra solo l'aspetto fisico...
comunque death puoi essere come vuoi ma se agli altri appari sempre trascurato, abbacchiato, triste, isolato e impaurito è difficile che si possino ricevere compiacimenti...pensa a questo
l'infelicità rende tutti più brutti

Ed io mi chiedo perché in te l'autostima sia così bassa.
Per il resto hai ragione, l'infelicità rende tutti più brutti, anche se forse solo io sono attratto dalle persone infelici :blink:.

elie93 14-01-2010 10:32

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Quote:

Originariamente inviata da Death (Messaggio 283562)
Ed io mi chiedo perché in te l'autostima sia così bassa.
Per il resto hai ragione, l'infelicità rende tutti più brutti, anche se forse solo io sono attratto dalle persone infelici :blink:.

bè me lo chiedo pure io death...;)

comunque sarai attratto dalle persone infelici perchè te le senti più vicine :)

paule 15-01-2010 16:26

Re: L'errore sta nel voler capire
 
Quote:

Originariamente inviata da MohamedCali (Messaggio 283043)
bè si ovviamente non dico di agire senza pensare :)

nel mio caso è l'unica soluzione


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