![]() |
Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
Cosa intendo per "esperienze vicarie"? Intendo quelle artificiali, fittizie, virtuali, di seconda mano.
Può essere l'immergersi in narrazioni inventate, per provare emozioni che nella propria vita non ci sarebbero mai, o semplicemente per confrontare le proprie esperienze reali con quelle immaginate. L'umanità si è da sempre circondata di esperienze vicarie, sin dai tempi dei poemi epici e dei racconti intorno al fuoco e, oggi, con la moderna produzione culturale, ne siamo letteralmente sommersi: serie tv, cinema, libri, fumetti, anime, videogiochi, ecc. ecc. Insomma, c'è l'imbarazzo della scelta. Penso che un rapporto "sano" (qualunque cosa voglia dire questa parola) con queste esperienze vicarie si abbia nel momento in cui esse si trovano in equilibrio con le esperienze effettive della propria vita di tutti i giorni, con cui possono risuonare e produrre un confronto proficuo. Ma cosa succede quando la propria vita è talmente vuota da non contenere quasi nulla, quando non si hanno quasi o per nulla rapporti umani, nessun lavoro, ecc. ecc. Quando, insomma, la vita è simile o uguale a quella di tanti utenti e utentesse di questo forum? In tal caso le esperienze vicarie possono servire a colmare questo vuoto sterminato, o non funzionano più nemmeno loro? O le si usa come rifugio per scappare a quel vuoto? Mi rendo conto che, attualmente, l'unica vita degna di nota che conduco è quello coi personaggi e le vicende dei libri che leggo, e aspetto di poter tornare tra quelle pagine per suggerne esperienze e dare un minimo spessore alla mia vita altrimenti vuota. Ma poi, ogni tanto, mi rendo conto che è poco, è davvero poco. È come cercare di sostituire con dei farmaci le sostanze che il cervello dovrebbe produrre naturalmente quando si interagisce col Mondo e gli altri, sperando che i primi possano sostituire in toto le seconde. Purtroppo non funziona. |
Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
Credo ti sia già risposto da solo. Servono in parte, in alcuni momenti sono molto utili. Ma alla fine niente può sostituire la vita vera
|
Io le esperienze vicarie, come le hai definite tu, le considerò più un passatempo che intrattiene .
"riempiono il tempo", che altrimenti sarebbe vuoto e pieno di pensieri ammorbanti. Nel mio caso non fungono da compensazione sociale-sentimentale, a meno che non ci sia un trasporto empatico profondo (e non sempre questo avviene). Ultimamente questi intrattenimenti stanno perdendo l'ascendente su di me...causa peggioramento umorale, e senza la voglia di letture, vg, film, disegni, ecc.. i brutti pensieri mi invadono, e trovano immense praterie. Per fortuna qualcosa è ancora rimasta, il desiderio non è sparito del tutto... |
Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
Bellissima riflessione, condivido.
Come ti hanno già scritto, la risposta te la sei già data. |
Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
Miglior topic di sempre, avrei voluto aprirlo io.
La risposta ovviamente è no, anche se per tanti anni per me è stata si. |
Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
Aggiungo anche una cosa, nel novero delle esperienze considerate dal topic inserirei anche quelle vissute da altri e da noi indirettamente tramite i loro racconti.
Classico esempio, amici che condividevano con mei momenti da loro vissuti, esperienze interessanti, belle o anche dolorose da me sentite molto fortemente quasi come mie, anche a ripensarci tempo dopo, qualche volta. Non so se sono pazza o se è capitato a qualcun altro, ma mi è successo spessissimo soprattutto con persone a me molto vicine. E non so se trattasi di "semplice" empatia ma effettivamente a volte soprattutto quando ero più giovane e mi sembrava che certe esperienze non potessero riguardarmi, fungevo da attenta ed affettuosa spettatrice delle vicende in primis sentimentali di amici e amiche. |
Mi capita assai di frequente di fare una sorta di "crossover" tra esperienza vicaria ed esperienza reale.
Solitamente parto da quella vicaria che al 90% è rappresentata da un videogioco. Quello che guardo maggiormente è il paesaggio e l'ambiente di gioco (non a caso il genere che gioco maggiormente sono gli rpg o action rpg open world). Diverse volte partendo da un paesaggio virtuale mi sono chiesto se ce ne fosse uno simile nella realtà e sufficientemente vicino da poterlo visitare. Così come l'alter ego virtuale esplora il mondo di gioco...spesso da solo, così la persona reale esplora il paesaggio per conto proprio....con le dovute differenze del caso (nella realtà non ci sono certo i nemici da combattere con armi, poteri o pistole come nel videogioco). In questo caso esperienza vicaria e esperienza reale...sono meno lontane di quanto apparentemente possa sembrare. |
Ho sempre vissuto di queste esperienze. Soprattutto quando si tratta di immaginare di avere una relazione anche solo di tipo sessuale.
|
Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
Quote:
|
Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
La realtà (la propria, quella del proprio mondo, delle proprie possibilità) è difettata e così si ricorre alla fantasia, poi si nota che la fantasia è difettata a sua volta in quanto le mancano troppo una serie di attributi e sensazioni più concrete che solo la realtà può darti, e così si torna alla realtà. Si rimbalza continuamente da una racchetta all'altra senza soluzione come una pallina di ping pong, finché la pallina non finisce a terra ed il gioco è finito.
|
Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
Quote:
|
Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
Concordo con le risposte sopra, decisamente non ci si può fare bastare una vita vissuta in differita perché troppe sono le sue carenza un campo sensoriale.
La cosa poi che più mi distrugge però è che le esperienze di cui fantastico non sono infattibili, se lo fossero penso vivrei la cosa decisamente meglio |
Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
Quote:
Credo che se avessi una vita un minimo decente riuscirei ad apprezzare di più anche altro come i film, i libri... Ora solo la musica mi aiuta un po' perché non ho bisogno di concentrarmi su niente. |
Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
E che dire invece delle esperienze "di rendita"?
Diciamo quelle esperienze passate, vissute magari una o due volte eh, che però rimarranno sempre fisse nella nostra mente al punto che ricordarle è quasi come riviverle per quanto sono state segnanti e vivide? A me succede ripensando alla mia ultima e unica "relazione" sentimentale, penso che su quello camperò di rendita,una tristezza assoluta a pensarci... |
Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
Quote:
|
Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
Da sempre l'essere umano ha bisogno di esperienze di seconda mano per riempire di significato la propria vita, non solo chi è più tendente a portare avanti uno stile raccolto e solitario.
Se ripenso all'infanzia, i ricordi migliori sono legati e quanto vedevo in televisione o leggevo sulle pagine dei fumetti, ben poco a quello che vivevo, proprio perché conducevo un'esistenza poco a contatto con iniziative ed esperienze concrete. Ai tempi però mi bastava, e nemmeno le obiezioni dei coetanei, i loro "ma non ti annoi mai?" mi smuovevano. Quanto mi offrivano i media basava e avanza e se sentivo il bisogno di approfondire, lo facevo. Oggi lo strapotere dell'internet ha quasi esaurito il nostro bisogno di esperienze vicarie, possiamo avere molto e con sforzo minimo. Che sia la volta buona che iniziamo tutti ad aver bisogno di esperienze meno di seconda mano? |
Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
Ho passato anni ad immaginare cose e situazioni. Quando sei ragazzino va ancora bene, poi cresci e ti rendi conto che non possono bastare.
|
Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
Le esperienze vicarie aiutano a non impazzire del tutto, ma la vita reale è 1000 volte meglio.
|
Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
Secondo me in alcuni casi le esperienze vicarie possono essere anche dannose quando la propria vita reale è vuota. Quando non si hanno più contatti con altre persone o con la realtà, rifugiarsi nelle storie o in internet può distorcere la visione che si ha della vita e farci approcciare al mondo con delle lenti che non sono funzionali, perché il mondo raramente è come viene narrato nelle esperienze vicarie. Queste esperienze sono sempre più brillanti e entusiasmanti della vita reale e il rischio è aspettarsi qualcosa che non esiste e approcciarsi alla vita seguendo regole che non sono realmente aderenti a quello che è il mondo vero.
Le esperienze vicarie sono buone nel momento in cui integrano (e allora colmano di grandi passioni una vita che raramente è così brillante), ma se vengono usate per far fronte all'assenza della vita vera non credo siano così funzionali. |
Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
Quote:
L'aver avuto magari una esperienza di vita vera e l'avere la consapevolezza che probabilmente rimarrà una. Per me diventa un tormento, perché ogni volta che si va in argomento la mente torna sempre e solo a quell'unica esperienza, che per forza di cose diventa il fulcro di un argomento (ad esempio, vita sentimentale e unica relazione), ma che proprio per questo è opprimente e suscita rabbia. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 21:46. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.