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Vecchio 21-09-2021, 10:34   #1
Hor
Esperto
L'avatar di Hor
 

Cosa intendo per "esperienze vicarie"? Intendo quelle artificiali, fittizie, virtuali, di seconda mano.
Può essere l'immergersi in narrazioni inventate, per provare emozioni che nella propria vita non ci sarebbero mai, o semplicemente per confrontare le proprie esperienze reali con quelle immaginate.
L'umanità si è da sempre circondata di esperienze vicarie, sin dai tempi dei poemi epici e dei racconti intorno al fuoco e, oggi, con la moderna produzione culturale, ne siamo letteralmente sommersi: serie tv, cinema, libri, fumetti, anime, videogiochi, ecc. ecc. Insomma, c'è l'imbarazzo della scelta.

Penso che un rapporto "sano" (qualunque cosa voglia dire questa parola) con queste esperienze vicarie si abbia nel momento in cui esse si trovano in equilibrio con le esperienze effettive della propria vita di tutti i giorni, con cui possono risuonare e produrre un confronto proficuo.
Ma cosa succede quando la propria vita è talmente vuota da non contenere quasi nulla, quando non si hanno quasi o per nulla rapporti umani, nessun lavoro, ecc. ecc.
Quando, insomma, la vita è simile o uguale a quella di tanti utenti e utentesse di questo forum?
In tal caso le esperienze vicarie possono servire a colmare questo vuoto sterminato, o non funzionano più nemmeno loro? O le si usa come rifugio per scappare a quel vuoto?

Mi rendo conto che, attualmente, l'unica vita degna di nota che conduco è quello coi personaggi e le vicende dei libri che leggo, e aspetto di poter tornare tra quelle pagine per suggerne esperienze e dare un minimo spessore alla mia vita altrimenti vuota.
Ma poi, ogni tanto, mi rendo conto che è poco, è davvero poco.
È come cercare di sostituire con dei farmaci le sostanze che il cervello dovrebbe produrre naturalmente quando si interagisce col Mondo e gli altri, sperando che i primi possano sostituire in toto le seconde. Purtroppo non funziona.
Vecchio 21-09-2021, 10:40   #2
Principiante
L'avatar di Arrow
 

Credo ti sia già risposto da solo. Servono in parte, in alcuni momenti sono molto utili. Ma alla fine niente può sostituire la vita vera
Vecchio 21-09-2021, 10:50   #3
Esperto
L'avatar di Teach83
 

Io le esperienze vicarie, come le hai definite tu, le considerò più un passatempo che intrattiene .
"riempiono il tempo", che altrimenti sarebbe vuoto e pieno di pensieri ammorbanti.

Nel mio caso non fungono da compensazione sociale-sentimentale, a meno che non ci sia un trasporto empatico profondo (e non sempre questo avviene).

Ultimamente questi intrattenimenti stanno perdendo l'ascendente su di me...causa peggioramento umorale, e senza la voglia di letture, vg, film, disegni, ecc.. i brutti pensieri mi invadono, e trovano immense praterie.

Per fortuna qualcosa è ancora rimasta, il desiderio non è sparito del tutto...
Vecchio 21-09-2021, 11:00   #4
Esperto
L'avatar di confusa86
 

Bellissima riflessione, condivido.
Come ti hanno già scritto, la risposta te la sei già data.
Vecchio 21-09-2021, 11:01   #5
Esperto
L'avatar di muttley
 

Miglior topic di sempre, avrei voluto aprirlo io.
La risposta ovviamente è no, anche se per tanti anni per me è stata si.
Vecchio 21-09-2021, 11:12   #6
Esperto
L'avatar di confusa86
 

Aggiungo anche una cosa, nel novero delle esperienze considerate dal topic inserirei anche quelle vissute da altri e da noi indirettamente tramite i loro racconti.
Classico esempio, amici che condividevano con mei momenti da loro vissuti, esperienze interessanti, belle o anche dolorose da me sentite molto fortemente quasi come mie, anche a ripensarci tempo dopo, qualche volta. Non so se sono pazza o se è capitato a qualcun altro, ma mi è successo spessissimo soprattutto con persone a me molto vicine. E non so se trattasi di "semplice" empatia ma effettivamente a volte soprattutto quando ero più giovane e mi sembrava che certe esperienze non potessero riguardarmi, fungevo da attenta ed affettuosa spettatrice delle vicende in primis sentimentali di amici e amiche.
Vecchio 21-09-2021, 11:19   #7
Esperto
L'avatar di Saturnino
 

Mi capita assai di frequente di fare una sorta di "crossover" tra esperienza vicaria ed esperienza reale.
Solitamente parto da quella vicaria che al 90% è rappresentata da un videogioco. Quello che guardo maggiormente è il paesaggio e l'ambiente di gioco (non a caso il genere che gioco maggiormente sono gli rpg o action rpg open world). Diverse volte partendo da un paesaggio virtuale mi sono chiesto se ce ne fosse uno simile nella realtà e sufficientemente vicino da poterlo visitare. Così come l'alter ego virtuale esplora il mondo di gioco...spesso da solo, così la persona reale esplora il paesaggio per conto proprio....con le dovute differenze del caso (nella realtà non ci sono certo i nemici da combattere con armi, poteri o pistole come nel videogioco). In questo caso esperienza vicaria e esperienza reale...sono meno lontane di quanto apparentemente possa sembrare.

Ultima modifica di Saturnino; 21-09-2021 a 12:23.
Vecchio 21-09-2021, 11:27   #8
Principiante
 

Ho sempre vissuto di queste esperienze. Soprattutto quando si tratta di immaginare di avere una relazione anche solo di tipo sessuale.
Vecchio 21-09-2021, 11:51   #9
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Miglior topic di sempre, avrei voluto aprirlo io.
La risposta ovviamente è no, anche se per tanti anni per me è stata si.
Una delle migliori risposte a uno dei migliori topic di sempre, ovviamente anche la mia risposta è no. Ma aggiungo che le evito perché ormai mi fanno male anche quelle. Prima evitavo le robe splatter o disturbanti, adesso anche il diario di viaggio di Darwin mi provoca un grosso dolore perché se un tempo era come viverlo adesso è la consapevolezza che non potrei né potrò vivere un'esperienza anche solo metà di quella. Quindi un altro no a voler dire che non riesco ad arrivare nemmeno al punto di poter vivere un'esperienza vicaria.
Vecchio 21-09-2021, 12:15   #10
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

La realtà (la propria, quella del proprio mondo, delle proprie possibilità) è difettata e così si ricorre alla fantasia, poi si nota che la fantasia è difettata a sua volta in quanto le mancano troppo una serie di attributi e sensazioni più concrete che solo la realtà può darti, e così si torna alla realtà. Si rimbalza continuamente da una racchetta all'altra senza soluzione come una pallina di ping pong, finché la pallina non finisce a terra ed il gioco è finito.

Ultima modifica di XL; 21-09-2021 a 14:31.
Vecchio 21-09-2021, 12:27   #11
Esperto
L'avatar di confusa86
 

Quote:
Originariamente inviata da spezzata Visualizza il messaggio
Per molto tempo direi che a me sono bastate. Anzi, vorrei crogiolarmi di nuovo in quel mondo, il mondo dei libri in particolare, ma ne faccio fatica. Non ho l'ambiente giusto, vivo in un ambiente decisamente tossico e neppure la testa è nella modalità giusta. La vita sta prendendo il sopravvento ed è come se mi stesse mangiando i piedi e io non ho dove spostarmi. Non so più come affrontare niente. Vivo aspettando delle possibilità che non so se mai avverranno, aspettando di uscire da questo paese, aspettando una compagnia che magari non troverò mai.
Condivido in pieno.
Vecchio 21-09-2021, 12:57   #12
Esperto
 

Concordo con le risposte sopra, decisamente non ci si può fare bastare una vita vissuta in differita perché troppe sono le sue carenza un campo sensoriale.

La cosa poi che più mi distrugge però è che le esperienze di cui fantastico non sono infattibili, se lo fossero penso vivrei la cosa decisamente meglio
Vecchio 21-09-2021, 13:46   #13
Esperto
L'avatar di Crepuscolo
 

Quote:
Originariamente inviata da Hor Visualizza il messaggio
Ma cosa succede quando la propria vita è talmente vuota da non contenere quasi nulla, quando non si hanno quasi o per nulla rapporti umani, nessun lavoro, ecc. ecc.
Quando, insomma, la vita è simile o uguale a quella di tanti utenti e utentesse di questo forum?
In tal caso le esperienze vicarie possono servire a colmare questo vuoto sterminato, o non funzionano più nemmeno loro? O le si usa come rifugio per scappare a quel vuoto?
Non funzionano per niente, anzi, mi causano la nausea perché è come se mi allontanassi ancora di più dalla realtà. Infatti quando sto molto giù preferisco stare sul letto a fissare il muro piuttosto che fare qualcosa.
Credo che se avessi una vita un minimo decente riuscirei ad apprezzare di più anche altro come i film, i libri... Ora solo la musica mi aiuta un po' perché non ho bisogno di concentrarmi su niente.

Ultima modifica di Crepuscolo; 21-09-2021 a 13:50.
Vecchio 21-09-2021, 13:48   #14
Esperto
L'avatar di confusa86
 

E che dire invece delle esperienze "di rendita"?
Diciamo quelle esperienze passate, vissute magari una o due volte eh, che però rimarranno sempre fisse nella nostra mente al punto che ricordarle è quasi come riviverle per quanto sono state segnanti e vivide?
A me succede ripensando alla mia ultima e unica "relazione" sentimentale, penso che su quello camperò di rendita,una tristezza assoluta a pensarci...
Ringraziamenti da
Elle_ (21-09-2021), Lalisa (21-09-2021), man20 (21-09-2021), suicide face (21-09-2021)
Vecchio 21-09-2021, 13:53   #15
Esperto
L'avatar di Crepuscolo
 

Quote:
Originariamente inviata da confusa86 Visualizza il messaggio
E che dire invece delle esperienze "di rendita"?
Diciamo quelle esperienze passate, vissute magari una o due volte eh, che però rimarranno sempre fisse nella nostra mente al punto che ricordarle è quasi come riviverle per quanto sono state segnanti e vivide?
A me succede ripensando alla mia ultima e unica "relazione" sentimentale, penso che su quello camperò di rendita,una tristezza assoluta a pensarci...
Non ho nessuna esperienza particolarmente bella da ricordare, qualche momento piacevole si ma niente di che. Sento un vuoto enorme dentro di me.
Vecchio 21-09-2021, 14:56   #16
Esperto
L'avatar di muttley
 

Da sempre l'essere umano ha bisogno di esperienze di seconda mano per riempire di significato la propria vita, non solo chi è più tendente a portare avanti uno stile raccolto e solitario.
Se ripenso all'infanzia, i ricordi migliori sono legati e quanto vedevo in televisione o leggevo sulle pagine dei fumetti, ben poco a quello che vivevo, proprio perché conducevo un'esistenza poco a contatto con iniziative ed esperienze concrete. Ai tempi però mi bastava, e nemmeno le obiezioni dei coetanei, i loro "ma non ti annoi mai?" mi smuovevano. Quanto mi offrivano i media basava e avanza e se sentivo il bisogno di approfondire, lo facevo.
Oggi lo strapotere dell'internet ha quasi esaurito il nostro bisogno di esperienze vicarie, possiamo avere molto e con sforzo minimo. Che sia la volta buona che iniziamo tutti ad aver bisogno di esperienze meno di seconda mano?
Vecchio 21-09-2021, 15:06   #17
Banned
 

Ho passato anni ad immaginare cose e situazioni. Quando sei ragazzino va ancora bene, poi cresci e ti rendi conto che non possono bastare.
Vecchio 21-09-2021, 15:24   #18
Banned
 

Le esperienze vicarie aiutano a non impazzire del tutto, ma la vita reale è 1000 volte meglio.
Ringraziamenti da
XL (21-09-2021)
Vecchio 21-09-2021, 16:38   #19
Principiante
 

Secondo me in alcuni casi le esperienze vicarie possono essere anche dannose quando la propria vita reale è vuota. Quando non si hanno più contatti con altre persone o con la realtà, rifugiarsi nelle storie o in internet può distorcere la visione che si ha della vita e farci approcciare al mondo con delle lenti che non sono funzionali, perché il mondo raramente è come viene narrato nelle esperienze vicarie. Queste esperienze sono sempre più brillanti e entusiasmanti della vita reale e il rischio è aspettarsi qualcosa che non esiste e approcciarsi alla vita seguendo regole che non sono realmente aderenti a quello che è il mondo vero.

Le esperienze vicarie sono buone nel momento in cui integrano (e allora colmano di grandi passioni una vita che raramente è così brillante), ma se vengono usate per far fronte all'assenza della vita vera non credo siano così funzionali.
Ringraziamenti da
sconfitto (21-09-2021)
Vecchio 21-09-2021, 16:47   #20
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da confusa86 Visualizza il messaggio
E che dire invece delle esperienze "di rendita"?
Diciamo quelle esperienze passate, vissute magari una o due volte eh, che però rimarranno sempre fisse nella nostra mente al punto che ricordarle è quasi come riviverle per quanto sono state segnanti e vivide?
A me succede ripensando alla mia ultima e unica "relazione" sentimentale, penso che su quello camperò di rendita,una tristezza assoluta a pensarci...
Questo è un aspetto che personalmente mi tormenta molto più che le esperienze vicarie.

L'aver avuto magari una esperienza di vita vera e l'avere la consapevolezza che probabilmente rimarrà una. Per me diventa un tormento, perché ogni volta che si va in argomento la mente torna sempre e solo a quell'unica esperienza, che per forza di cose diventa il fulcro di un argomento (ad esempio, vita sentimentale e unica relazione), ma che proprio per questo è opprimente e suscita rabbia.
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