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realizzare che siete voi il problema
quando me ne andai da casa dei miei genitori, i vicini di pianerottolo che per oltre 10 anni erano stati freddissimi (letteralmente buongiorno e buonasera) iniziarono a essere cordiali e aperti verso i miei genitori perchè io devo averli involontarimente sempre inquietati in qualche modo. anni anni a dirmi che il problema erano gli altri e invece no, doccia fredda.
E voi? |
Re: realizzare che siete voi il problema
Anche io per molto tempo ho dato agli altri la colpa dei miei problemi. Poi finalmente ho capito che anche se a volte incontriamo dei deficienti, spesso succede che il vero problema è il nostro modo di ragionare o reagire agli eventi.
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Re: realizzare che siete voi il problema
l'ho realizzato verso i 19-20 anni...la mia vita era completamente distrutta a causa della depressione...ma ho dovuto toccare il fondo prima di prendere completamente coscienza....prima era solo una percezione
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Re: realizzare che siete voi il problema
Ho realizzato di essere io il problema tempo fa, per quello che serve.
Risolverlo significherebbe essere un'altra persona e quello che sono alla fine è tutto quello che ho |
Sempre saputo di essere io che faccio schifo
Il mio psicologo ha detto che devo accettarmi per come sono La mia psichiatra ha detto che non devo sentirmi sbagliata Vogliono prendermi per il culo |
Re: realizzare che siete voi il problema
Sempre saputo
Anche perchè, non fossi io il problema chi lo sarebbe? |
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Ma non con i vicini, con i compagni di scuola, con i parenti. In TUTTE le cose. Ho capito che non riuscirò mai a trovare altri amici o una persona che mi stia vicino. Io sono strano, problematico, delicato, sensibile, solitario, depresso, realista... Sono del tutto incapace a interagire. Devo accettare questa mia condizione e devo imparare ad essere felice anche da solo. La mamma non sarà eterna. La mia migliore amica non so se rimarrà tale per tutta la vita. Se non accetterò la solitudine potrei impazzire. (Per usare il termine meno brutto possibile...) |
Re: realizzare che siete voi il problema
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Non è una cosa inutile, anzi è un'autocoscienza che può anche essere positiva. |
Re: realizzare che siete voi il problema
il problema non sono io, il problema sta nell'educazione ricevuta (nella "non educazione" ricevuta), i miei genitori mi hanno trasmesso comportamenti asociali, era impossibile non immaginare un
epilogo del genere. mio padre passa la sua vita parlando male degli altri, i suoi difetti li ha sempre tenuti ben nascosti, quando ha torto ha l'abitudine di abbandonare la stanza lasciandoti lì a parlare da sola come una scema, mia madre è una persona molto fragile e dal carattere passivo, teme le decisioni e rimanda all'infinito. il mio problema è di aver subito influenze negative fin dall'infanzia e di aver appreso degli schemi di comportamento che il resto del mondo considera assurdi, integrarsi è faticoso, non riesci ad accettare l'idea di dover acquisire abilità di cui la maggior parte delle persone ha perfetta padronanza. adesso che sono adulta e mi sono finalmente resa conto dei difetti della mia famiglia mi tocca rimediare agli errori degli altri. è molto difficile, la società sembra essermi ostile e io vivo molto male questo doversi integrare per forza. Inviato dal mio HUAWEI VNS-L21 utilizzando Tapatalk |
Re: realizzare che siete voi il problema
Sì, se ci raccontiamo che il problema sono gli altri per non doverci sottoporre al nostro giudizio critici, diventa difficile avere un rapporto equilibrato col mondo che ci circonda.
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Re: realizzare che siete voi il problema
Dare la colpa agli altri, al destino o altro, ci toglie la responsabilità di guardarci dentro e capire che siamo noi a fare delle scelte, giuste o sbagliate che siano sono comunque scelte nostre, niente succede o capita.
Un bambino non ha difese e per non impazzire del tutto, è costretto a prendere delle vie alternative che sono adattive finchè si è piccoli, quando cresciamo le stesse vie non vanno più bene, ci fanno vivere male e soffrire. Capire i propri limiti ed errori è importante, per cambiare rotta e imparare a comportarsi nel modo più equilibrato possibile. Purtroppo le persone perfette non esistono, possono farci del male, non darci l'educazione giusta, causarci traumi, ma sta a noi porvi rimedio. Fa incazzare, può non essere giusto, ci si sente "meno" rispetto a chi certi problemi non li avuti, ma non abbiamo alternative e la consapevolezza è il primo passo. |
Re: realizzare che siete voi il problema
dire "Il problema sono io" è già un bel passo avanti, perché presuppone di sapere chi si è, cosa non sempre possibile...
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I miei occhi non chiari sono il problema
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Re: realizzare che siete voi il problema
Io non sono un problema, sono una persona, al limite sono causa (o meglio concausa) dei miei problemi, nonché l'unica persona che può agire su essi per risolverli. Piccola pignoleria, lo so. 🤓
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Re: realizzare che siete voi il problema
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Re: realizzare che siete voi il problema
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Lo so, volevo fare il finto modesto. 🤓 XD |
Re: realizzare che siete voi il problema
Sapendo che ho un problema e non "sono io il problema", cambia.
Perchè mi sento diversa. Non peggiore e non migliore. |
Re: realizzare che siete voi il problema
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Re: realizzare che siete voi il problema
Secondo me non è una questione legata alla colpa.
Se una zanzara mi punge provo disagio indipendentemente dalla colpa che ha l'insetto nel fare quel che fa. Che sono io il problema ed inizio ad incolparmi come portatore di sangue che attira l'insetto in modo nefasto, a me cosa importa? Io desidererei riuscire a vivere come voglio e può essere che il come voglio vada in conflitto con insetti animali e anche persone, e da questo malanno qua non si guarisce, credo. Il problema sono io o le zanzare? Il problema non posso essere io, per il semplice fatto che sono io a porre e definire i miei problemi e voler andare in questa o quella direzione. Cos'è un problema? :nonso: Io sono un problema per la zanzara se cerco di schiacciarla quando questa tenta di succhiarmi il sangue, la zanzara è un problema per me, perché quando mi punge provoca un certo danno e fastidio. Chi o cosa rappresenta un problema o meno è qualcosa di relativo. Che io possa essere un problema per gli altri o altri esseri viventi mi è sempre stato chiaro, ma detto questo si può aggiungere anche "e chi se ne frega", io vivo sempre per me, non per le zanzare o altre persone. Io per altre persone posso essere una zanzara fastidiosa ma vale anche il viceversa, non ho capito per quale motivo dovrei pensarmi come un problema per me come lo sono per altri assumendo il punto di vista di qualcun altro. Dovrei non schiacciare più le zanzare quando mi pungono perché devo riconoscere che io per me stesso sono un problema così come lo sono per loro? Io osservo conflitti su piccola e larga scala, chi afferma che si è tutti in pace col creato e si va d'amore e d'accordo, afferma fregnacce. Gli individui non sono mai oggettivamente problemi per se stessi, questa cosa dei problemi è relativa e non oggettivabile. Se qualcuno vuol pensarsi come un problema per le zanzare posizionandosi anche dalla parte delle zanzare stesse, può farlo, ma non è qualcosa di oggettivo che si riconosce, è una scelta ponderata o magari un qualcosa che si sente, se tu senti che sei un problema per te così come lo sei per qualcun altro, senti questo, ma non è detto che lo senta anche io. Io posso essere consapevole di creare disagio, ma potrei anche preferire me stesso e il mio punto di vista rispetto agli altri punti di vista. |
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