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Significato di "Essere solo"...
Ciao a tutti.
E' da un pò che mi chiedo che cosa si intende quando si dice di "essere solo"... Credo che sia ben diverso che dire "sentirmi solo", in quanto il primo, riconduce ad una vera e propria situazione reale, e non solo il senso di solitudine che ci si porta dentro, come invece accade per la seconda frase... Personalmente, non sò se dire di "essere solo", oppure "sentirmi solo"... Quale situazione reale si verifica quando un individuo è REALMENTE solo? si tratta di non vedere e non voler vedere nessuno da tanto, troppo tempo... oppure è solo una concezione psicologica data dal fatto che non siamo capiti, o non stiamo bene con la gente che frequentiamo nel fine settimana o quotidianamente? Lo so che il discorso forse sembrerà scontato, ma vorrei sentire un pò di voci sull'argomento... A voi la parola! p.s. scusate se ho contorto un pò troppo le frasi, ma stamattina girà così :lol: :lol: :lol: |
esser soli
è una sensazione interiore la folla ti irconda puoi avere tutto ma dentro di te non esiste più nulla che tu voglia esporre agli altri che si allontanano sempre di più e ti senti solo |
Io mi "sento solo"nel senso che di gente ne conosco e non ho grossi problemi a trovar qualcuno con cui uscire,però li sento profondamente distanti da me e so che io con loro non c'entro niente e per integrarmi devo adeguarmi a loro anche se per "finta",giusto per passare la serata.
Preferirei conoscere meno gente ma più simile a me ma a parte che su questo forum non ne ho mai conosciuta,sono stufo di vivere in questo mondo così crudele egoista e superficiale. |
Milo il tuo post l'avrei potuto scrivere io fino ad un mese fa.
Ora però ho smesso di accettare i compromessi e sono davvero solo. Preferisco così,cmq,che stare con gente che non stimo. Spero di trovare qualcuno di simile a me |
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Essere solo per me significa essere solo col proprio dolore
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Ma infatti io ci esco e mi diverto anche con loro,ma nonostante questo quando torno a casa anche dalla più bella delle serate mi sento terribilmente solo perchè non ho nessuno con cui parlare della mia vita e dei problemi perchè troppo diversi dai loro.
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Ora posso rispondere..per me la solitudine è una seconda pelle...che sia o meno in compagnia...o in coppia...mi reputo una persona sola...e rimarrò tale fino alla fine dei miei giorni.
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Il mio avatar riassume bene il mio stato d'animo.
Mi sento lontanissimo dagli altri, anche dalle persone che vedo tutti i giorni...intorno a me non sento il calore delle persone, ma buio pesto e freddo...un corpo estraneo che a volte può venir accettato perchè si mette una maschera...ma che non rappresenta il suo vero io. |
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E non si è soli se qualcuno ti ha lasciato, si è soli solamente se non è mai venuto...come dice giustamente Vecchioni.
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allora....... la solitudine si puo' risolvere solo trovando persone che sono
in sintonia e che hanno comprensione per quello che proviamo. Mi viene da dire amici veri... non quelli con cui ti diverti ma quei cosiddetti amici fraterni con cui non si hanno segreti. La parola amici infatti bisognerebbe usarla solo per questo tipo di persone la parola amici è abusata, quelli con cui vai semplicemente a divertirti sono dei conoscenti... |
Chi ha una famiglia alle spalle che gli da' un po di sicurezza non è assolutamente solo.
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Questa sera mi sento solo come non mai, o comunque come non mi capitava da molto tempo. Solo e senza speranze all'orizzonte. Solo nella mia sfiga, nel mio piccolo inferno personale. Nel mio incubo tascabile.
Essere arenati davanti a un computer, buttati su una poltrona con gli occhi assenti su uno schermo. Una pizza indigesta nello stomaco. Trascinarsi a letto dopo una serata insignificante. La prospettiva di alzarsi alle sei e mezza per prendere ogni tipo di mezzo pubblico e raggiungere un'università che si odia, partecipare ad un esame per il quale non si è preparati, ritirarsi, andare a fare la fila fuori dalla segreteria di facoltà immersi nel gelo mattutino, far valere i propri diritti a costo di litigare con qualche impiegato svogliato e demotivato che cerca di calpestare i piedi altrui, quindi andare a farsi umiliare alla registrazione del voto di un esame che si è ben consapevoli di non aver superato. Infine, pranzare da solo e tornare mestamente a casa con il solito festival di mezzi pubblici. Metropolitana, tram, autobus, piedi. Sì, penso che questo possa essere un discreto ritratto dell'essere soli. Anzi, molto peggio: del sentirsi soli. -.- |
"meno male che si sono altrimenti sarei solo" 8)
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