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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Credo che...siano davvero pochi eletti coloro che fanno un lavoro che piaccia loro veramente e siano davvero soddisfatti di quello che fanno. Chi appartiene a questa categoria è davvero fortunato.
Poi c'è anche chi fa un lavoro che non piace più di tanto come lavoro in sé...ma cmq gli permette di campare e qualcosa in più...ovvero di avere soldi per dedicarsi ai propri interessi fuori dal lavoro. Molte persone appartengono a questa categoria....e io mi ritrovo abbastanza in questa. Certo poi, ci sono quelli che lavorano per campare e basta...magari anche con pessime condizioni contrattuali.....e diventa davvero frustrante in queste condizioni...magari non si ha oltre che il desiderio nemmeno la possibilità di dedicarsi ad interessi extra lavorativi: se mi faccio il culo per portare a casa la pagnotta ma non ho altro a cui dedicarmi che mi piaccia...oppure non posso nemmeno permettermelo perché i soldi mi bastano appena per campare, vorrei un po' vedere come mi possa piacere il lavoro e che razza di vita di melma io stia facendo..... |
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Poi c'è la realtà individuale, in cui uno cerca di fare quel che può con quello che ha, oppure si impunta "no ma io voglio una vita soddisfacente come dico io e se non ce l'ho non vale la pena fare nulla". Legittime entrambe le posizioni, ma trovo più vantaggiosa la prima, personalmente. |
Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Aggiungo solo che per quanto mi riguarda il fatto di aver scelto l'opzione più "pragmatica" non mi rende né appagato né felice, è solo che le alternative sarebbero state anche peggiori. |
Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Il fatto che non ci siano alternative migliori (anzi) non basta a consolarmi. Dei social m'importa zero, non li stavo proprio prendendo in considerazione. |
Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Non avere voglia di lavorare è un conto, non avere voglia di essere obbligati a un certo tipo di lavoro che ti ruba la vita e la salute è un altro. |
Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
Vedo che comunque il discorso continua a stare su: lavoro per avere i soldi, mi conviene o no?
Trovo emblematico che nessuno consideri il lavoro come possibile ambito di realizzazione di una parte del sé, e portatore di cose positive come soddisfazioni, successi, conferme del proprio valore, crescita, maturazione, gratifiche non prettamente economiche. Insomma la "vita vera"è proprio altrove. Significativo, specie se si pensa che oggi tanti investono buona parte della giovinezza(e soldi) nella formazione universitaria per "fare quello che piace" un domani. E che il lavoro occupa spesso la maggior parte della giornata di una persona. Insomma mi fa strano che non venga visto come una possibile via di benessere, se non per il tornaconto economico che consente di pagarsi le "altre cose", quelle che fanno stare bene davvero. |
Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Tanti qui hanno grossi problemi a trovare la realizzazione di sé nella società in generale, prima ancora a capire cosa li farebbe sentire più "in asse" e "in equilibrio" col mondo che ad avere i mezzi per farlo, per ben noti motivi. Quindi trovo poco probabile che possa tornare utile allo scopo il lavoro, che già non pochi "normosociali" svolgono come puro mezzo di sostentamento economico e di solito è di per sé impostato e organizzato in maniera da lasciare poco spazio all'autorealizzazione. Io ad esempio avrei in mente una certa tipologia e una certa modalità di lavoro che potrebbe farmi sentire realizzato e appagato, ma sono impraticabili e/o insufficienti a garantirmi un tenore di vita tranquillo. Quindi, tra il soffrire per la precarietà/disoccupazione e il soffrire per il lavoro stabile ma alienante, ho scelto il male minore: Winston Smith works as a clerk in the Records Department of the Ministry of Truth, where his job is to rewrite historical documents so they match the constantly changing current party line. [...] Whenever Winston appears in front of a telescreen, he is referred to as "6079 Smith W". |
Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
Mah, io non escluderei che anche qui qualcuno possa valutare l'opzione di realizzarsi nel lavoro, proprio in virtù del fatto che altri ambiti della vita sono preclusi.
In topic come "una vita da disoccupati" molti denunciano problematiche "normaloidi" sul tema, nel senso che il loro problema è quello di non trovare, di non avere opportunità, di trovare solo cose precarie, e questi sono i problemi giovanili generali, non specifici di chi ha problemi caratteriali. Non tutti certo, altri si sentono male quando vengono chiamati per un lavoro, però una buona parte di persone che sul lavoro sarebbe funzionale come gli altri, mentre soffre più in altri ambiti, c'è. Semplificando: se ci fosse un ambito in cui ci si può realizzare, e io sentissi di avere le risorse per farlo, mi ci ficcherei a capofitto, a maggior ragione se gli altri ambiti sono fallimentari. Tipo l'atleta paralimpico che quando stava bene non aveva mai sognato di realizzarsi in quello sport, e però poi la realtà gli ha concesso quello: o piangere o provare ad avere soddisfazioni diverse da quelle che aveva immaginato all'inizio. Insomma, ricalcolo di obiettivi alla luce della realtà dei fatti. |
Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
C'è chi vede nel lavoro un modo per avere delle soddisfazioni, per coltivare i propri interessi e per affermarsi nella vita e chi lo vede solo come un mezzo per fare soldi e di cui farebbe volentieri a meno se potesse.
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Ciò che si esclude aprioristicamente, invece, ha un esito ben definito. |
Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Non lo sono però per tutti e in ogni contesto. Quindi non è detto che se c'è chi non vede obiettivi/risultati possibili è perché li stia escludendo aprioristicamente. |
Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Oggesú. |
Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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il lavoro ti assorbe praticamente 1/3 della giornata (se va bene) e gran parte della settimana, il tempo libero è pochissimo in proporzione... se togli 8 ore per dormire, 1.30/2 h circa per pranzare e cenare e magari anche 1 o 2 ore di viaggio per chi fa il pendolare rimane ben poco... A parte poi che nel poco che ti rimane spesso non hai tutte le energie necessarie per fare ciò che vorresti.... Si dovrebbe lavorare meno, lavorare ad orari ridotti oppure avere almeno una giornata libera in più durante la settimana (tipo questa settimana avendo avuto un mercoledì libero fa già la differenza) |
Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Anch'io ci vedo (vedevo) una possibilità di realizzazione nel lavoro. Però capita che ti scontri con la realtà dei fatti che ti dice che, non solo per problemi di tipo relazionale, avevi sopravvalutato le tue potenzialità. In parole povere l'obiettivo può venir mancato, cosa che poi ti porta a uno stato mentale in cui ti limiti a lavorare meccanicamente, senza grande impegno e voglia, con poco entusiasmo, che incide sulle possibilità di crescita professionale e mette anche a rischio la continuità lavorativa. Poi ovviamente in quasi tutti i lavori bisogna interagire con gli altri e facilmente un fobico sociale può finire in una situazione che non sa reggere, per cui la motivazione ne risente.
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
Questa sembra l'ennesima discussione sfogo su un tema per cui uno può soffrire e visto che non si risolve: mal comune, mezzo gaudio.
Pure il mio intervento è sicuramente maggiormente mosso da sfogo che altro. Io lavoro, qualcosa di modesto, a periodi mi pesa sopportare le ore di lavoro tutti i giorni che devo fare, vorrei un part time, ma non è verosimile trovarlo nel mio ambito. Inoltre, le pensioni hanno già pessime prospettive in Italia, con un part time prenderai anche meno... chissà che scenari futuri avremo... La mia principale speranza è soddisfare certi desideri che sento ancora possibili. Ma se falliscono: lavoro, stima (di cui onestamente non me ne frega niente), soldi (i beni materiali possono consolare, ma uno o due desideri importanti che ho non si comprano con i soldi, anche se collateralmente servono...), se falliscono i fini è chiaro che il mezzo rimane senza senso. A quel punto si avanza per la paura, la paura di non pagare le bollette, di diventare barbone, di fare una finaccia, resta solo questo a spingere avanti... però, manco a dirlo... la situazione si commenta da sola. |
Se non avessi bisogno di denaro smetterei domattina di lavorare
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Magari ho capito male io, ma mi sembra che la divergenza fondamentalmente sia sul fatto che a te pare strano di notare un certo modo di vedere il lavoro da parte di svariati utenti del forum, a me invece non pare così strano perché ricordo tanti se non proprio una grande maggioranza di post di avversione al lavoro, per un motivo o per l'altro. Post di tanti utenti dove viene espresso il concetto di non congenialità del mondo del lavoro al proprio modo di essere (o viceversa, che poi all'atto pratico è lo stesso). A me sembra proprio un'irriducibilità frequente allo schema più diffuso del lavoro come occupazione principale della vita, che ti prende una delle fette più importanti del tuo tempo ed è uno dei modi principali in cui ti definisci e vieni definito come individuo. Poi ripeto, magari sono io che sovrastimo la frequenza di certe affermazioni. Quindi, quando parli di "obiettivi/risultati possibili" genericamente, a me viene da precisare che non sono tali per tutti e in ogni caso, anzi. Tutto qui. |
Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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E se scrivo possibile vuol già dire che non è certo, e non ho mai detto "per tutti". Non ho generalizzato niente per cui non vedo cosa ci sia da puntualizzare, eh ma non è detto, eh ma non per tutti. Allora anche a chi scrive che il lavoro è solo per mantenersi va detto eh ma non sempre, ma non per tutti e non se ne esce più. Altri scrivono in modo generalizzato, io faccio mille precisazioni restando sul campo delle possibilità e mai degli assoluti, dico "per qualcuno, forse, potrebbe", e vengo puntualizzata comunque, ma basta oh. |
Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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In questo caso mi sembrava opportuno precisare, visto che hai parlato di possibilità in modo generico. Se non sei d'accordo ci sta, non è che dobbiamo pensarla in fotocopia, ma ripeto che non vedo di cosa scaldarsi. |
Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
Mezzo calendario, ho scritto oggesú e manco col punto esclamativo.
Va bene così, ho finito di assecondare il mio doc, per oggi. |
Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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A parte te, ma te si sa che sei boomer polemica. :sisi: |
Attualmente mi sono rifugiato nel lavoro,In un ruolo che non mi compete per le caratteristiche comportamentali che ho.
Faccio 100 per ottenere 1, con una lentezza indescrivibile. Non ho altro da fare al di fuori del lavoro ma sono cosciente che il lavoro per me in questo momento sia un rifugio per evadere da questa società. Avere un pretesto per non avere relazioni sociali (causa troppo lavoro). Ennesimo sabotaggio per evitare relazioni. Dei pochi soldi che metto da parte non me ne faccio nulla, non ho programmi o idee da realizzare. Penso quotidianamente ad un cambiamento, ma questo mondo va sempre peggio, e veramente non sono in grado di prendere decisioni in merito. |
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
senza lavoro si può avere una vita? si, perchè non si vive per lavorare..
casomai, non si vive senza soldi purtroppo.. che vengano dal lavoro, da una vincita, da una eredità, donazione, ecc... |
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
Giusto ieri mi è capitato di parlare con una persona che lavora tantissimo, perché ha un'attività di famiglia in proprio a cui si dedica.In più "nel tempo libero" collabora ad un'altra attività di quel settore. Non ama uscire e viaggiare, e non ha famiglia sua. Si dice soddisfatto della sua vita perché gli piace il suo lavoro e ha la passione.
Io non dico che debba essere la vita ideale di tutti, però che il lavoro possa dare una realizzazione anche significativa e fare vivere una vita soddisfacente, non è da escludere a priori. |
Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
Non lo so se tutti quelli che lavorano tantissimo lo fanno perché amano il loro lavoro o la realizzazione, oppure lo fanno anche per non guardare l'abisso della propria vita privata.
Io stesso in questo periodo quando vado al lavoro, e mai lo avrei pensato, trovo un po' di sollievo, proprio perché mi allontana dai pensieri di un quotidiano in isolamento.. al lavoro due chiacchiere le scambi.. non hai tempo per pensare perché tutto è a ritmi serrati e ci vuole concentrazione. |
Boh tanta gente si autoconvince secondo me, dicono che si sentono realizzati e gli piace il lavoro per dedicarsi a quello e non pensare alla vita privata vuota come un pozzo nel deserto.
Ripeto, troppo facile coprire la non vita con il lavoro. I rapporti servono e sono fondamentali, con o senza lavoro. Puoi pure prendere 2.000€ al mese e poi la sera torni a casa nella tua solitudine e non hai nessuno nemmeno per prendere una birra. |
Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
Non conosco questa persona abbastanza da sapere, ma non credo sia giusto proiettare quello che è realizzazione per noi, sugli altri (per me sarebbe triste vivere così=lui se la racconta). Tutti potenzialmente possono raccontarsela, oppure no.
Non crederci che uno sia contento perché non è l'ideale nostro di vita, è poco obiettivo. Anche fissarsi sull'ideale escludendo col paraocchi il possibile, è un peccato, e quello sì è autoconvincimento perché si vanno deliberatamente a scartare certe possibilità. Si è liberi, ma non credo ci sia vera libertà senza consapevolezze, e la consapevolezza di aver fatto scelte precise, ci vuole. |
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