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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
Anche il lavoro è vita, anzi spesso è la maggior parte della vita.
Beato chi può. |
Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Finché ci sono i genitori è giusto rimanere con loro e sfruttarli, tanto credo fosse quello che volevano quando fecero dei figli, che stessero insieme alla loro famiglia.
Io finché posso neetto https://youtu.be/ADvJ8p8yY-c |
Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
Ragazzi in conclusione io dico: fate quello che vi conviene e vi fa stare bene a seconda delle vostre possibilità e fottetevi di tutte le chiacchiere che dicono da fuori "quello vive ancora coi genitori e mantenuto e bla bla bla", tanto ci sarà sempre qualcuno che avrà da ridire su di voi.
Io ormai me ne frego, se ricomincierò a lavorare sarà perché IO ho necessità, non perché qualcuno dall'esterno mi ha fatto la morale etc. e se avete la fortuna di avere una famiglia comprensiva che vi aiuta meglio per voi. Inviato dal mio SM-J510FN utilizzando Tapatalk |
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
il lavoro e necessario per pagare le bollette e affitto della casa,avere tutti gli accessori come computer,telefonini,ps4 e compagnia bella e non meno importante avere e mantenere una macchina.a meno che si vuole fare i mantenuti a vita,ma i genitori non vivranno per sempre.io ho cominciato a lavorare a 14 anni,per vivere in maniera autonoma con uno stipendio fisso senza dipendere dai miei genitori.:bene:
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
Spero di morire nel sonno
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Il lavoro è necessario vero , ma a volte è dura non avendo nient’altro
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
"non ha senso lavorare se non si ha una vita", quanto è vero.
Ho lavorato per un periodo nell'ufficio di un'agenzia, di quelle che da fuori si dipingono come ultra-moderne e fighette. Sono scappata. Ambiente tossico, orari che non permettevano di vivere, persone di conseguenza frustrate. Tempo libero ridotto all'osso, passavo il tempo lì dentro e quando ne uscivo mi rendevo conto che non mi rimaneva niente. Se ti permettevi di uscire prima perchè stavi male ti beccavi mobbing per giorni da parte di ragazzetti frustrati anche più piccoli di te. Tutto per una paga misera, che se non chiedevi nemmeno ti arrivava. Ridicolo. Eh, ma vuoi mettere poter dire di lavorare per l'agenzia Y super figa? Sono tornata a fare la commessa, lavoro svalutatissimo in confronto. I turni, il lavorare a volte la domenica, il contatto con il pubblico. Ma vogliamo mettere? 1200/1300€ puliti, tempo libero, 5 settimane di ferie l'anno, le maggiorazioni, il potersi gestire la propria esistenza... sono sicura che se i miei ex colleghi lo sapessero mi prenderebbero per il culo, perchè faccio "solo la commessa", ma... Non tornerei mai indietro. Mai. Quel cesso non valeva la mia salute mentale. |
Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
Ci ho pensato spesso anche io, infatti i miei pochi tentativi di lavorare in passato li ho conclusi molto velocemente perché non ce la facevo più, non avevo alcuna spinta ed ero pervaso dall'ansia e dalla depressione senza alcuna motivazione che mi spingesse a farli.
Così mi sono detto "ok, non voglio mai più lavorare fuori tra la gente, avere a che fare con le persone che mi fanno solo star male, e avere orari fissi, voglio lavorare da casa e gestire io tutto quanto, come voglio e quando ho voglia, non ne vale la pena di prendermi tanto male da peggiorare la mia vita se tanto la mia vita consiste nello stare in casa principalmente". Così dopo anni di ricerche, di prove e di letture alla fine ora lavoro da casa, al pc (per privacy non dico di cosa si tratta). Di certo non guadagno quanto guadagna uno con lo stipendio, non è altrettanto sicuro, non c'è la stessa puntualità, ma preferisco mille volte questo che avere a che fare con il mondo del lavoro e con la follia della gente. Preferisco avere meno soldi che bruciarmi la mia sanità mentale, che sia a scuola o a lavoro semplicemente la gente mi ha solo fatto stare sempre male per il 90% delle volte e ne ho avuto abbastanza. Continuo a "non avere una vita", inteso come l'uscire poco, ma ho sfruttato internet per fare delle conoscenze online con cui mi sono anche visto, tanto di sicuro con il lavoro non avrei fatto amicizie visto che nel paese in cui vivo trovare una persona diversa dalla massa è un impresa a dir poco eroica. Se avere una vita vuol dire lavorare in mezzo alla pazzia della gente, andare da una parte all'altra tutto il giorno in preda alla frenesia sommerso dagli impegni, coltivare rapporti superficiali e vuoti, preferisco di gran lunga la mia vita. |
Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
a volte guadagnarsi la "pagnotta" diventa relativo se non ti viene neanche fame, ti trascini a mo di zombie e passi tutte le notti in bianco...dipende
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
Mi hanno sempre insegnato i miei genitori (quando erano in vita) che il lavoro e una vita senza macchia nobilitano l'uomo e che mi avrebbero dato delle chances in più per costruirmi una famiglia ed avere una vita normale....
A 19 anni e mezzo dopo un'adolescenza costellata da bullismo di ogni genere e di ogni forma ho tentato il suicidio (purtroppo ho fallito...I miei non si sono accorti di nulla mi ha salvato un dottore...Oltre ad essere un beta cesso avevo problemi di pronuncia...Andavo da un logopedista)... Non ho potuto cominciare l'università per la depressione conseguente e i miei genitori senza darmi un minimo di appello e senza un minimo di pazienza mi hanno costretto ad andare a lavorare due mesi dopo il tentativo di suicidio di cui sopra. (La mia prima busta paga e lo stipendio depositato in banca me lo ricordo ancora...Pensavo fosse l'inizio di una nuova vita)... Da allora sono passati tantissimi anni... Il "come ti permetti cesso schifoso" ha raggiunto cifre iperboliche prima che smettessi di tentare, molti capelli sono caduti, i miei genitori (come altre cinque persone importanti nella mia vita) non ci sono più e adesso sono completamente solo nonostante non sia proprio cosi vecchio... E ho SEMPRE lavorato salvo un periodo di disoccupazione di due mesi scarsi...Ho fatto di tutto..Il tornitore, le pulizie, facchinaggio generico (con la schiena a pezzi facevo lavori "che gli italiani non vogliono più fare" secondo i radical chic choc)...Problemi di scoliosi, problemi alle mani con i movimenti di un certo tipo, una costituzione allora gracile ma nulla poteva fermarmi...Io credevo fermamente che il lavorare onestamente (e con i miei che non mi hanno mai permesso di stare a casa neanche quando potevo) mi avrebbe portato credibilità nella società e con le ragazze... Ebbene signori miei erano tutte fesserie iperboliche... Non esiste meritocrazia nella vita non è chi si impegna maggiormente che ottiene risultati in certi settori della vita... Oggi sono solo ripeto e guardandomi indietro non riesco ad essere orgoglioso per aver sempre lavorato....Sono riuscito a risparmiare (sono considerato un privilegiato per questo...Dopo che ho pagato tasse, e continuo a pagare, per decenni fra le più alte del mondo per mantenere tutto e tutti devo pure considerarmi un privilegiato) e riesco a sopravvivere a livello di sussistenza grazie a questo e grazie al lavoro... Dopo aver messo da parte la speranza di fare una famiglia mi rimangono le mie passioni ed è grazie a loro e a qualche amicizia rimasta che ho desistito all'ipotesi di suicidarmi... Non so quanto andrò avanti ma se qualcuno ipoteticamente mi desse la possibilità di barattare i soldi che ho da parte con un minimo di fortuna a livello sociale e sentimentale io accetterei DI CORSA... Ma proprio senza pensarci un attimo... |
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Che poi se fai un lavoro da 1200 al mese x 5-10 anni e nel frattempo sfrutti i tuoi genitori o parenti hai cmq da parte sui 100k euro minimo, bastano ed avanzano x una vecchiaia, magari in qualche paese esotico come Canarie o sud Portogallo o dove costa ancora meno la vita...
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Dei soldi non se ne trae piacere senza vita sociale... |
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Diciamo che la schiavitù del lavoro è più per stranieri, gente con livello di istruzione basso da non capire di venire sfruttato, e gente con una vita al di fuori delle 9-10 o più ore al giorno nel capannone |
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
Sì, ma tu lavori per campare, per essere "indipendente", e non per pagare i drink agli amici nei locali.
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Io posso pure lavorare tanto ma se fuori da lì la mia vita non mi piace non è che mi sento meglio arrivando a casa stanco morto e non avendo più tempo per nient'altro. Anzi mi sentirei di fare una vita ancora più grama. Inviato dal mio SM-J510FN utilizzando Tapatalk |
Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
Altro che 100k, ce ne vogliono dieci volte tanto o quasi per poter vivere senza lavorare, anche contando di fare una vita super economica e in un paese del terzo mondo.
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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L'inflazione non mi spaventa, anche perchè rimarrà con ogni probabilità bassa a lungo (bassa = meno del 2-3%), poi la sua incidenza è molto soggettiva, perchè legata sia al proprio paniere di spesa, sia all'entità stessa delle spese. Il dato ufficiale dell'inflazione è infatti una media nazionale su numerosi prodotti e servizi ... su una media ipotetica del 2%, quache prodotto farà anche +4 o +5%, altri zero... se io compro principalmente i prodotti che hanno mantenuto stabili i prezzi, il 2% Istat mi fa una pippa, al contrario la avverto molto di più se per sfiga tendo a consumare le cose che sono aumentate di più. Ma anche in quel caso, si può aggirare o neutralizzare... cambiando marche, servizi, fornitori, sfruttando offerte/sconti ... si compensano facilmente i rialzi, specie se lievi, per alcuni anni prima di raggiungere il limite percui non sarà più possibile evitare gli aumenti delle proprie spese. Rimanendo però consumatori dinamici, attenti e non "pigri" e cristallizzati sulle stesse cose, secondo me l'inflazione si potrà sempre se non azzerare, almeno dimezzare, qualunque valore abbia adesso e in futuro. Poi l'entità... la tipica famiglia X riceve (esempio) una bolletta della luce MEDIA di 200 euro bimestrali, io single in piccolo appartamento solo 35 euro medi bimestrali ... arriva una botta di inflazione sull'elettricità e la bolletta sale del +10% (a parità di consumi ovviamente): X passa da 200 a 220 euro bimestrali --> +120 euro all'anno Io passo da 35 a 38.5 euro bimestrali --> +21 euro all'anno Ho subìto le stessa inflazione di X (+10%), eppure c'è una bella differenza, pari a quasi 100 euro in meno come incidenza annua rispetto ad X, senza contare il fatto che compensare 21 euro annuali di aumento è più facile di 120. Applicando l'esempio a tutte le spese, le proporzioni non cambiano: meno spendo, più posso risparmiare e compensare gli aumenti, meno mi danneggia l'inflazione. |
Ultimamente spesso ci penso a questo , comunque il lavoro è uno sforzo notevole per me , in effetti non ho nessuna soddisfazione dalla vita che giustifichi questo sforzo continuato , a volte è molto dura affrontare le giornate lavorative e le difficoltà della vita senza nulla di piacevole e/o positivo in cambio
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
Anche per me lavorare non ha senso.. tanto una vita non ce l'ho.. però è proprio il lavoro che mi impedisce di debordare negli stravizi.. perché per lavorare devi essere un minimo in forma.. quindi diciamo il lavoro ti salva la vita.. però che vita è? merita di essere salvata?
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
A me piace di più lavorare quando ho una vita privata poco soddisfacente, così mi ci posso dedicare meglio e mi tiene occupata.
E viceversa, quando sto bene nel privato lavorare mi pesa di più, se sto già bene a casa e ho cose da fare, cosa ci vado a fare al lavoro, che poi non ho abbastanza tempo ed energie per fare questo e quello? |
Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
E' ovvio,perchè ogni mattina ti alzi e ti domani:per chi o cosa lo sto facendo?Se uno è solo da una vita ha molto poco da perdere..
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
Io, dal canto mio, smetterei sul serio di cercare lavoro infatti, come detto da più di un utente qui, non ha proprio senso lavorare se non si ha una vita e hanno, pienamente, ragione!
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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Re: Non ha senso lavorare se non si ha una vita.
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