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Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
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Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
Il web pullula di video come questi. Persone che chiamano la polizia perché si sentono intimiditi da persone di colore e le vorrebbero lontane dai propri spazi vitali
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Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
in america ritirano marche di cioccolatini, o marche di salse con in copertina donne di colore, addirittura una marca che aveva una indiana stile pocahontas, in quanto "razzista":interrogativo:
Solo a me sembra surreale che si tolgano dal commercio immagini di gente di colore o indiana sulla copertina, perchè inneggianti al razzismo? non è razzismo stesso il sol pensiero? d'ora in poi solo gente bianca sui prodotti onde evitare razzismo? solo a me pare seriamente surreale? |
Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
Sì è surreale.
Come la tendenza della Hollywood degli ultimi anni a evitare di inserire parole come "nigger" o "faggot" nei film per non turbare, rispettivamente, afroamericani e omosessuali. Se fai un film sui ghetti americani è semplice registrazione della realtà inserire gente che dice "nigger", così come se fai un film sul gangster ignorante medio è scontato dica "faggot" a qualcuno; si cerca di rappresentare la realtà in maniera diversa da quel che è come a cercare di sostituirla con qualcosa che è "bello", ma questi scienziati dovrebbero saperlo che a nascondere la polvere sotto il tappeto non si fa altro che accumularla. Fossi un nero o un gay mi sentirei offeso a vedere certi infiocchettamenti che nascondono la realtà. |
Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
Io aspetto fiducioso la messa al bando dell'Amaro Montenegro. :sisi:
Sconfiggiamo il rassismo anche in Italia comportandoci da bravi consumatori eticamente responsabili e politicamente corretti. http://emoticonforum.altervista.org/...ne/zizi/31.gif |
Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
definisci grossolanità dei toni...tanto per cominciare..
perchè temo che tu non abbia ben presente il contesto in cui ci troviamo e la fragilità di una pace sociale che è destinata ad esplodere...letteralmente..nella violenza...nel prossimo futuro. in condizioni simili a quelle degli usa, ma probabilmente ben peggiori, e a ruoli invertiti. d'altra parte in europa già lo vediamo quali siano i danni dell'immigrazione, o quale sia il fallimento del multiculturalismo. basti vedere le banlieu francesi o le altre periferie delle varie città europee. quello che in piccolo succede già nel nostro paese. e che peggiorerà nel futuro, se non si prenderanno delle contromisure sensate. anche lì il problema è rappresentata dalla mafia? in europa? la mente lucida quando si è privati di diritti latita. d'altra parte se deve valere per i devastatori blacks made in usa, o in giro per il mondo per quale motivo non dovrebbe valere per chiunque altro anche sul tema immigrazione? quì non è un problema di mente lucida, quì il problema è prendere atto di una situazione, e voler rimediare, oppure voler difendere un certo status quo, che prima o poi diventerà guerra. civile o razziale. o magari entrambe. ribadisco le mie obiezioni.. i clandestini, o in generale gli immigrati chi li porta in italia? e chi li ha portati negli ultimi 20 anni? chi, invischiandosi alla politica rivendica il diritto, presunto, di fare una sorta di servizio taxi tra le coste africane, o libiche, verso le nostre coste? e i nostri confini? i politici buffoni che sono saliti in segno di solidarietà con i "poveri fratelli africani" in una delle tante navi delle ong piene di clandestini invocandone l'attracco e lo sbarco, a quali partiti e schieramento appartengono? chi ha difeso la capitana tedesca offrendo ogni tipo di solidarietà e ringraziamente per l'opera svolta? speronamento compreso? il problema clandestini esiste da 30, con una palese degenerazione negli ultimi 10, anni anche perchè chi avrebbe dovuto agire non ha mai fatto nulla per impedire lo sversamento continuo di individui indesiderati nei nostri porti. il reato di clandestinità chi l'ha abrogato? io non ho mai detto che la mafia non debba essere un problema risolvibile, ho detto che è ipocrita presupporre l'eliminazione di un cancro sociale che è endemico nel nostro paese. quello che continua a sfuggirmi è quale sia la correlazione, in termini assoluti, con fatti inoppugnabili, pragmatici e concreti tra mafie e clandestinità. o banalmente di presenza sul territorio di tot individui pericolosi, criminali, o totalmente illegali. il fatto che siano manodopera per la vendita di droga e affini? questo vale per una parte...pur non deresponsabilizzando affatto i singoli individui.. ma per tutti gli altri? ed esattamente in che modo questo deresponsabillizzerebbe gli individui che tu ritieni nulla di più che una sorta di ricambio criminale di coloro che riempivano parchi e quant'altro 30 o 40 anni fa? il problema principale o la fonte dei problemi, o della limitazione della propria libertà non dovrebbe essere il singolo immigrato per quale motivo? per quale motivo quindi dovrebbe essere tollerabile la presenza di invidui che a priori non dovrebbero stare in italia e ancora meno delinquere, o circolare sul territorio? individui di cui appunto ignoriamo nella quasi totalità dei casi ogni benchè minimo elemento utile anche alla sola identificazione? figuriamoci la fedina penale o un eventuale, e altresì probabile profilo criminale. continui a citare i sovranisti, eppure di base dovresti ringraziarli.. perchè se ancora il paese non è sprofondato in una pseudo-guerra civile lo devi a loro. anche sul piano immigratorio. quali pensi che potrebbero le alternative senza la destra attuale? il voto a sinistra? o agli antisovranisti? o senza il salvini di turno che catalizza un certo tipo di consenso? consenso che peraltro ha accresciuto esponenzialmente negli ultimi anni, pescando anche tra chi un tempo votava a sinistra? pensi che si possa mantenere la pace sociale in questo paese semplicemente eliminando i sovranisti? o cancellando la lega? o salvini? perchè poi se milioni di italiani avanzano rivendicazioni e difesa dei propri diritti come conseguenza nel ritrovarsi circolanti per il territorio individui non identificati, e il più delle non identificabili che perpetuano quotidianamente e in qualsiasi contesto urbano violenze, reati, sopprafazioni e varie altre tipologie di comportamenti che limitano la libertà di cittadini e poliziotti, e ne mettono in pericolo la sicurezza, e l'integrità psico-fisica....beh, il minimo che possa fare la politica, è ascoltarli. una parte della politica lo fa, l'altra no. quindi sì, il presupposto principale è che vadano cacciati. quello secondario, benchè non meno importante, è che non arrivino affatto. Quote:
quali sono i presupposti per cui sia lecito che circolino per il nostro paese, o sul territorio individui non identificabili, e di cui non sappiamo nulla? non solo ai singoli cittadini, ma il più delle volte anche per le autorità.. non sapere nulla di questi individui, non conoscerne il passato, nè la fedina penale ti sembra un problema minore? negli ultimi 20 anni ne saranno arrivati almeno 1 milione.. tra criminali, pregiudicati/detenuti, clandestini, regolari poi diventati irregolari, o irregolari perchè è stato rifiutato loro lo status di profugo o il diritto d'asilo. e nonostante questo non sono stati espulsi. rimanendo quì. nel frattempo l'africa conta circa 1 miliardo e mezzo di persone. ed il numero è destinato a crescere nei prossimi anni. e continuano a partirne. quindi è un tantino ipocrita sostenere che l'unico problema siano le mafie accusando di cecità i sovranisti, salvando ong o organizzazioni simili, quando parrebbe che di fermare gli sbarchi o l trasbordo nel nostro paese, non ce ne sia la mezza intenzione. già questa è una differenza sostanziale tra sinistra accoglientista, e destra sovranista, o banalmente antisbarchi. o il trasbordo nel nostro paese Quote:
quindi sì, il punto è proprio questo. sbarazzarci delle persone. illegali per il solo fatto di trovarsi in italia senza alcun diritto per farlo. men che meno in presenza di reati. l'obiettività sicuramente non è correlata ad inventarsi numeri, o strumentalizzarne alcuni senza contestualizzare. la questione della differenza tra reati e denunce l'ho già spiegato. prendendo ad esempio qualche esempio di cronaca. in cui è evidente questa distinzione. il che dimostra che non tutti i reati si trasformano in denunce, o numeri ufficiali. anche volendo essere generosi, e prendere per buono un possibile calo generale dei reati, rimarrebbe intatta la correlazione con l'immigrazione. anche dovesse esserci un presunto calo dei reati in generale, se di questi reati si rende responsabile un buon 35%, di immigrati...beh, il problema assume dimensioni comunque preoccupanti. e questo in generale sul numero dei reati. ma sui singoli reati le percentuali cambiano. in peggio. numeri che non sono diversi per le carceri. anche lì oscilliamo tra i 35 e il 40%. in generale. poi ci sono parecchie carceri al nord in cui la percentuale sale fino al 70% e oltre. qual è la percentuale di immigrati in italia? o anche solo di clandestini/irregolari? quali ne siano gli effetti in europa lo stiamo vedendo già da anni..e noi siamo sulla buona strada.. anche quì il problema è la mafia? https://www.corriere.it/esteri/20_gi...646448cc.shtml quali pensino possano essere le conseguenze a medio termine quando questi fenomeni diventeranno la realtà quotidiana in 3/4 d'europa? o ancora di più in italia? |
Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
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Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
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drogarsi non è un reato? dipende. sarebbe interessante una correlazione tra consumo di droga, soprattutto di quelle pesanti, e criminalità. forse il ragazzino che si fa le canne non ha di questi problemi, ma chi si fa di ben altre sostanze solitamente in quanto a pericolosità, sotto vari aspetti o modalità, incide un po' di più a livello di criminalità, o problematiche di ordine pubblico. drogarsi di per sè forse non è un reato, ma il più delle volte aiuta nel commetterne. a vari livelli. Quote:
poi in che modo evidenziare o condannare certe tipologie di ratti porti come conclusione diretta il fatto di legittimare l'evasione? che sia non fare scontrini, per il piccolo commerciante, o la grande evasione dell'imprenditore... stiamo parlando di due tipologie di reati diversi. c'è differenza tra un reato principalmente fiscale, e uno contro il patrimonio, che nella quasi totalità dei casi si traduce in reato contro la persona. il tuo problema è non riuscirne a vedere le differenze? o è il concetto di pericolosità sociale che non è sufficientemente chiaro? perchè se il tizio che mi ruba anche solo 5 euro, ma fosse anche un portafoglio vuoto lo fa minacciandomi, o limitando la mia libertà, o i miei stessi spazi vitali...beh, sì, in effetti il problema non diventa la cifra rubata, ma esattamente le modalità con cui ciò avviene, e soprattutto chi... tipo rifiuti come questi...ad esempio.. https://www.ciociariaoggi.it/news/cr...-tre-immigrati quindi mischiarli serve a cosa...esattamente? tranne forse per benaltrismo... poi...continuo a non capire il riferimento a mio padre.. è un problema che abbia la fedina pulita o che non sia solito rischiare di finire in caserma a causa di resistenze, o reati violenti? ci sono tanti spacciatori con la fedina penale pulita, almeno finchè non vengono beccati, così come criminali che la fanno franca. ma questo in che modo li legittimerebbe o li deresponsabilizzerebbe? probabilmente migliaia di spacciatori in italia, anche tra i vari pusher che infestano le periferie di mezzo stivale, sia tra la feccia importata sia tra gli italiani, compresi quelli che poi finiscono in tv per aver pestato brumotti o qualche giornalista quà e là, o i poliziotti, hanno la fedina penale pulita, o banalmente non finiscono nelle statistiche sulla criminalità… e sicuramente ce ne sono tanti in giro di incensurati ma che di fatto compiono reati, o sono criminali. ma la sostanza cambia relativamente. la fedina penale è sicuramente un indizio. calcolando anche che questo paese è un coacervo di impuniti. però il più delle volte è quantomeno un inizio.. chi la fedina penale ce l'ha sporca, e a più livelli, un qualche riscontro sulla tipologia di persona, o di criminale che ci ritroviamo davanti può sicuramente darcelo. |
Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
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purtroppo... |
Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
1 allegato(i)
ormai manca poco...
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Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
L'Oreal ci ricorda che i bianchi dimmerda sono tutti razzisti e debbono vergognarsi.
https://pbs.twimg.com/media/Ea7WhaeU...g&name=900x900 |
Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
si direbbe che però anche L'Oreal abbia le sue magagne:
https://pbs.twimg.com/media/Ea7hg0eX...jpg&name=small |
Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
non gli hanno spiegato che gli antichi romani erano neri africani evidentemente.
https://pbs.twimg.com/media/Ea6J8rPX...pg&name=medium |
Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
improvvisamente è scoppiata una mondiale "causa razziale", ma se quello sbirro avesse ammazzato un bianco?
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Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
Non so se nel forum ci sia qualche utente di colore: noi stiamo tutti qui a discutere, chi a ritenere ridicola la cosa o esagerata o giusta ma siamo tutti bianchi, il razzismo h24 non l'abbiamo mai provato e quindi non possiamo capire in pieno il problema. Immaginate di avere la pelle nera oltre ai vostri problemi di insicurezza, timidezza, ansia: stareste meglio o peggio in questa società?
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Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
ricapitolando: non esiste un vero e proprio problema di violenza della polizia ai danni della comunità afram. le cifre sono esagerate e la maggiore percentuale di afram uccisa dalla polizia è spiegabile con il fatto che hanno tassi di criminalità e di resistenza all'arresto piu alti. la morte di George Floyd è un chiaro caso di abuso da parte delle forze dell'ordine ma molti altri casi spesso citati come quelli di Trayvon Martin, Micheal Brown, Rodney King o Philando Castile non lo sono nonostante la distorsione operata dalla stampa per farli sembrare tali.
questi sono i fatti, poi ci sono le interpretazioni sconclusionate degli attivisti "anti-razzisti" che vedono razzismo in tutto cio che li circonda, inclusi i fondi di caffè. così come i religiosi vedono padre pio e la madonnina dappertutto, gli attivisti antirazzisti vedono segni di discriminazione in ogni dove. si tratta di persone profondamente insoddisfatte della propria vita che cercano gratificazione nell'idea di essere i "buoni" contrapposti a dei "cattivi" di loro invenzione. se la tua vita non ti soddisfa, non ti resta che immaginarti parte di un gigantesco gioco di ruolo sociale dove tu sei il buono e là fuori ci sono dei cattivi che vanno combattuti con ogni mezzo. dietro al tutto c'è la regia della classe finanziaria mondiale che non vede di buon occhio le politiche nazional-protezionistiche di Trump che costano loro miliardi. non possono certo dire alla gente "non votate Trump sennò noi ricchi perdiamo un sacco di soldi" allora devono inventarsi una narrativa basata su nozioni illogiche e atemporali di razzismo e discriminazione, tirando in ballo la schiavitù o i linciaggi degli anni 30 in modo da alimentare il conflitto sociale e dividere l'elettorato. la lezione che possiamo trarre da tutto questo è quanto potenti siano i media nel manipolare la coscienza collettiva. |
Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
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Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
Diverse persone accoltellate in un parco in Inghilterra https://www.tgcom24.mediaset.it/mond...-202002a.shtml
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Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
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Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
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Perlomeno è così che la vedo da questa parte dell'Atlantico |
Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
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Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
L'Occidente sta esalando i suoi ultimi respiri:
- Modello economico capitalista che è arrivato alla frutta, con sempre più persone fuori mercato che non troveranno più un'occupazione, e uno stato sociale sempre più inesistente. - Rimbambimento ricevuto dai vari media, che ci riempiono la testa di buonismo e cazzate; emblema di tutto il cattivone uomo bianco colpevole di tutto (che tra parentesi grazie al quale i leoni da tastiera di tutto il mondo possono scrivere le loro puttanate) in favore dei "nuovi arrivati diversamente bianchi" dalle qualità umane e lavorative molto dubbie (eufemismo). - Forze dell'ordine sempre più con le braghe calate, anche per via di leggi sempre più permessive nei confronti dei crimini. Si inginocchiano dove dovrebbero manganellare o sparare. Dove non c'è controllo e anzi c'è perbenismo e lassismo la società collassa. Siamo in un momento storico, anche se purtroppo negativo per noi. |
Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
Purtroppo (per noi bianchi) sarebbe anche ora: non perché noi siamo cattivi e loro buoni ma perché abbiamo fatto i padroni del mondo per gran parte della storia dell'umanità.
Parlate tanto di buonismo, io in giro vedo solo molta cattiveria becera e codarda. |
Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
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Siete come canne al vento. |
Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
Il capitalismo non esiste non è un sistema politico, è un sistema economico dove vige il 'libero mercato' che poi è una cosa teorica come teorico è il comunismo, in realtà non esiste neppure una vera società capitalista.
Poi dipende con che cosa lo riempi questo capitalismo, capitalista è stata l'Inghilterra imperialista delle Compagnie dell Indie, L'America di Kennedy , L'italia di De Gasperi, Il Cile di Pinochet e la socialdemocrazia scandinava. Pure la China attuale può essere una manifestazione di capitalismo... Insomma dire capitalismo vuol dire tutto o nulla |
Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
C'é poco da dire: ha completamente ragione lui.
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Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
Un mio contatto fb americano, che reca il mio stesso cognome perché faccio parte di un gruppo chiamato tipo "i muttleys nel mondo", ha pubblicato una foto in b/n risalente forse al periodo della Grande Depressione, in cui si vedono dei bambini di etnia caucasica scalzi, vestiti di stracci in un contesto di povertà, con sotto scritto "ecco i privilegi dei bianchi" o qualcosa di simile. Ha poi aggiunto che i suoi parenti vennero dall'Italia per lavorare nelle miniere di carbone e lui non si è mai sentito un privilegiato anzi ne ha approfittato per ripagare i suoi genitori del duro lavoro, impegnandosi, studiando, prendendo il college degree e trovandosi un lavoro da professionista che gli ha garantito un buon tenore di vita.
E allora cosa aspettano i perfidi nekkri a fare altrettanto invece di piangersi addosso? La spiegazione sta tutta nel video che ho postato sopra, dove il signor Trevor Noah spiega perché la situazione tra un povero di colore e un povero di un'altra etnia non sia esattamente paragonabile, dal momento che i primi partono da una condizione di schiavismo, che ha dato luogo poi a tutta una serie di conseguenze che influiscono anche sul presente. Ecco qui un altro video che approfondisce altri dettagli della situazione: Agli Stati Uniti va però riconosciuto il merito di portare spesso avanti la discussione sul sistema che svantaggia determinate categorie di persone a scapito di altre, diversamente da altri paesi in cui, forse per motivi di minore esposizione, il dibattito non sembra essere così costantemente in fermento. Prendiamo il Brasile, assieme a tanti altri paesi del Sudamerica: la costruzione della nazione brasiliana si originò sullo stesso problema di quella americana, ovvero lo schiavismo, con numeri addirittura maggiori: si dice infatti che la quantità di schiavi portata dal continente africano fosse otto volte superiore. Questo ha generato situazioni di disenfranchisement che vediamo tutt'oggi con la realtà delle favelas e delle grandi disparità economiche e sociali del paese. Ogni nazione ha una sua storia, una sua infanzia per così dire: se l'infanzia del paese non è stata esageramente traumatica, il progresso e lo sviluppo seguiranno derive lineari e senza troppe fratture diversamente, come nel caso di Stati Uniti e Brasile per dirne solo due, gli strascichi si vedranno anche nel momento presente. Come l'infanzia di una persona: se hai subito abusi, molestie, maltrattamenti, ne recherai i segni anche in età adulta a meno che non inizi ad affrontare un percorso di risanamento che ti porta in primis ad ammettere l'esistenza di un problema...è questo che devono fare certi paesi ed è quello che sostiene Trevor Noah nel filmato che ho linkato: un paese nato sullo schiavismo ha un problema, se questo problema non viene affrontato in maniera dettagliata e sistemica, non se ne uscirà mai fuori. Non basta aver eliminato la schiavitù, i segni di quella divisione societaria tra cittadini liberi e non liberi si fanno sentire ancora oggi. |
Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
Però se uno dei problemi è legato al fatto che si parte da una condizione economica svantaggiata, non si può catalogare questo problema sotto l'etichetta di "razzismo".
L'operazione del dividere le persone in due classi e mostrare che una delle due è piú ricca per poi concludere che è la piú povera che ha bisogno di aiuto perché l'altra è "privilegiata" secondo me è un operazione scorretta. Magari in quella privilegiata c'è una parte che è ricca e un'altra che è povera comunque. Si vogliono aiutare le persone? Si aiutino tutti quelli con reddito basso indipendentemente da sesso, colore e cosí via. Secondo me bisogna arrivare a separare i vari elementi che producono svantaggi sociali in questa o quella comunità, soprattutto se sono elementi distinti. Poi insomma se si dividono bene le cose l handicap si capisce che non consiste piú nell essere nero, di handicap ce ne sono diversi e distinti e colpiscono poi singolarmente anche altre persone. Posso fare mille altri esempi per mostrare che questo modo di impostare le cose è fallace. Ad esempio può capitare che tutta un etnia, per motivi storici o altro, si trovi a vivere in una zona dotata di poche risorse, che si fa? Si ragionerá allo stesso modo "vedi che se si appartiene a questa etnia si è svantaggiati?". Ma potrebbe capitare che anche altri vivono in zone depresse e sono svantaggiati allo stesso modo, ma spinti e forzati da questa classificazione fallace dello svantaggio, si percepiranno le cose diversamente "i restanti stanno meglio, sono privilegiati perché non vivono tutti in zone depresse". |
Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
Era ciò che pensava anche Italo Calvino quando scrisse "Diario di un ottimista in America", taccuino di viaggio redatto tra il '59 e il '60, durante il suo soggiorno come cronista oltreoceano. Imbevuto com'era di cultura marxista, non sembrava percepire il problema se non come un problema di classe e non di "razza". Dedicò un intero capitolo a questo tema, spiegando come era arrivato a ricredersi dopo aver assistito a certe situazioni incredibili nel sud degli Stati Uniti.
Per il resto mi affido alle spiegazioni fornite nel video che ho linkato: non è solo un problema di classe, ricchi vs poveri, è un problema che riguarda chi è stato schiavo e chi non lo è stato. Che poi questa distinzione coincida con il colore della pelle e che la si voglia chiamare razzismo è un altro discorso, ma resta un conto aperto nella memoria degli States che non si può sorvolare riducendo tutto a un fatto di reddito e possibilità economiche. |
Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
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Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
Qui spiega ancora meglio il concetto di redlining:
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Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
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http://religiopoliticaltalk.com/redl...thomas-sowell/ https://www.nationalreview.com/2008/...thomas-sowell/ Non esprimo ancora un giudizio definitivo su questa cosa, qua bisogna proprio analizzare tutti i dati e capirci qualcosa per vedere se davvero c'è discriminazione irrazionale e legata a un qualche sentimento di disprezzo o se questi provvedimenti sono utili nell'insieme ai creditori per limitare le perdite. |
Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
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Quindi si, hai ragione. Roma é come un rullo compressore che distrugge tutto quello che trova sulla sua strada. C'é però un dibattito sulla possibile influenza dei popoli italici su Roma in uno scambio che secondo alcuni non é poi così unilaterale. Ps: io quasi quasi un topic lo apro davvero; é troppo divertente parlare di Storia con altri appassionati. Solo che ci riesco solo su internet :D |
Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
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Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
Questo molestatore fa notizia perché l’hanno pestato o perché è tunisino?
https://www.huffingtonpost.it/entry/...b612083c5a5298 |
Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
è uscito un video negli usa dove un ragazzo durante un attacco epilettico viene immobilizzato da 2 agenti e per calmarlo uno dei due gli tirava ripetutamente pugni in testa nonostante fosse già a terra inerme, poi sono arrivati altri agenti, mi chiedo che problemi abbiano da quelle parti, ah il ragazzo era nero ovviamente
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Re: Minneapolis, razzismo, violenza di strada
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1) gli islandesi non portano o portano molta meno criminalità dei pakistani, che ovviamente ce l'hanno nel sangue, come i neri il ritmo (cit.) 2) se un poliziotto uccide a sangue freddo un nero disarmato e impotente è un "compagno che sbaglia" e bisogna aspettare che la giustizia faccia il suo corso, del resto è chiaro come il sole che i poliziotti in USA se la fanno sotto per paura di sicure conseguenze penali prima di andarci pesante con i cittadini... https://pickline.it/2020/06/04/caso-...iti-negli-usa/ https://www.wired.it/attualita/polit...a/?refresh_ce= io invece direi che protestare sistematicamente e ripetutamente contro queste PORCATE (ovviamente senza devastazioni e saccheggi) è un dovere civile e civico, ma ovviamente qualcuno mi darà del black block per questo 3) se la polizia sbaglia va condannata ma senza "starnazzare" (?!), altrimenti vi beccate il cittadino Charles Bronson 4) le condizioni storiche e la mentalità di una società non sono intimamente collegate, tutti nasciamo questa mattina e quello che è accaduto anni fa non conta una mazza nel determinare gli eventi di oggi. Vi sembrano argomentazioni traballanti? Ma dai, per giustificare o minimizzare l'ingiustificabile e l'enormità un po' di mirror climbing ci vuole... |
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