Originariamente inviata da A_Bittersweet_Life_83
(Messaggio 414391)
Diciamo che nel mio sogno (o forse utopia?) mi auguravo che il mio passato, i miei limiti, le mie insicurezze e paranoie non impedissero di intraprendere un percorso con questa persona.
Ovviamente non è andata così. Non siamo al capolinea, forse c'è ancora qualche spiraglio, ma sono nel CAOS più totale.
Forse speravo di fare goal al primo tiro in porta, sono stato troppo ottimista, almeno per una volta in questa fottuta vita.
All’inizio sembra tutto bello, ma poi quando il tempo passa la messinscena comincia a scricchiolare … come puoi spiegare a una persona che esce 7 giorni su 7 che non hai nessuno, che non sei mai andato in una discoteca, a fare una vacanza, mai avuto una ragazza, ecc. ecc.? Non si può. Cambi discorso. Dici mezze verità. Fai il vago. Però se questa persona ti mette spalle al muro (diciamocelo, è un suo diritto conoscere chi frequenta), che le dici? Come può reagire sapendo che il ragazzo (apparentemente) brillante e simpatico nasconde una serie infinita di problemi e nessun bel ricordo della sua vita?
Ripeto, tutto va bene all’inizio, ma poi saltano fuori i casini.
L’inizio della sofferenza è quando la persona critica i tuoi simili, gli asociali, gli emarginati, ecc. ecc., perché non sa niente di te, o pensa cose errate, e tu dentro ti senti uno schifo, perché è come se le stessi mentendo, e ti senti chiamato in causa, e in colpa. Ma sai anche benissimo che se avessi mostrato il tuo vero volto da subito non saresti con lei in quel momento, perché avrebbe già troncato i rapporti.
Poi ci sono tanti altri limiti, oggettivi e psicologici. Ne cito alcuni, i primi che mi vengono in mente.
La macchina. Dove vai a una certa età senza auto? E anche in caso di auto, come puoi scorazzare per le strade se hai seri problemi di attenzione e concentrazione? Se ti tremano le mani?
Oppure quando lei parla con un altro uomo, questo magari si vanta di aver fatto chissà che, e tu tra te e te pensi “ecco, ora lo paragonerà al sottoscritto e si renderà conto che sono una nullità”?. Vedi potenziali rivali ovunque.
Ti chiedi cosa puoi “offrirle”, come puoi farla uscire dalla routine del solito incontro al solito posto. Ma se non hai mai vissuto devi cercare di rimboccarti le maniche, non conosci nulla del posto né del mondo in generale. Se non hai un lavoro non puoi portarla nei posti che vorrebbe frequentare, la porti in un localetto da due soldi, tu tutto contento, per te è un passo in avanti non da poco, lei si guarda attorno un pò delusa. E devi fare i salti mortali per farla stare bene, perchè quella serata iniziata con il piede sbagliato vada bene, visto che la location non è di suo gradimento ed è abituata ad altri standard.
Poi ci sono le paranoie più stupide, tanto per dirne una… se una sera non ti manda l’sms della buonanotte, e tu pensi che magari hai fatto qualcosa di sbagliato, che è offesa per qualcosa, boh, chissà che le passa per la testa. Insomma, leghi il tuo stato d’animo anche ad un banale sms. Che poi lei, magari, te l’ha inviato ma non è arrivato causa problemi dell’operatore, e intanto tu rimugini e rimugini, e chissà quanti castelli in aria ti fai.
Poi ci sono i blocchi fisici. Problemi SERI.
“Quanto ci vorrà ad abbracciare una donna? cavolo è un gesto banalissimo... adesso la prossima volta che la incontro la stringo forte a me”. Questi propositi però rimangono solo nella tua testa, perché sei come paralizzato, goffo, impacciato, “adesso è il momento? uhm meglio di no… aspetto ancora un attimo… vabbè l’argomento non è indicato per un abbraccio… ci saranno altre situazioni… magari lo farà lei… la prossima volta di sicuro troverò il coraggio …”. Lì per lì non ti sembra vero che sia possibile, dopo anni di zero contatto fisico, ci pensi e ripensi, e ti blocchi, e il tempo scorre, la saluti, e non hai concretizzato nulla.
E ti chiedi “se ho paura di un abbraccio, figuriamoci del resto”. E la volta successiva, solito disco.
Senza contare quella sensazione di incredulità: così abituato alla tua solitudine, ti sembra impossibile che una donna così bella e piena di vita ti consideri, che tu sia riuscito a ritagliarti via via uno spazio sempre più significativo nella vita di quella persona, che il sogno sia lì a portata di mano, malgrado tutti i tuoi casini, e la sgradevole sensazione di non essere all’altezza, e di non meritare nulla.
Il sogno rimane ancora intatto, anche se la realtà lo sta sgretolando piano piano.
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