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re: Reddito Universale di Base
Beh è da un po' di decenni che il lavoro è "solo" uno strumento per la (re)distribuzione del reddito, delle risorse. Mica si lavora per la necessità di produrre, bastano pochi lavoratori per farlo, per produrre qualsiasi cosa. Ovviamente tale strumento c'è dove funziona meglio e dove funziona male.
Così anche il reddito universale è un altro strumento per la distribuzione del reddito e delle risorse. Tutta la roba che il lavoro nobilita l'animo (che è vero nell'accezione psicologica), che se uno non lavora è un fallito perché significa che è pigro, non vuoi sacrificarsi, non vuole servire la società, etc sono solo retaggi culturali derivanti da decenni o secoli fa quando di fronte a carestie e scarsa produzione serviva la manodopera e la collaborazione di tutti per andare avanti, perché altrimenti si produceva di meno, perché la produzione era strettamente legata alla lavoro (manuale) dell'uomo: più uomini=più produzione. Mi sa che non è esattamente il contesto attuale. Però nella cultura sono rimaste queste logiche (così come le logiche portano alle discriminazioni sessiste o razziali). La verità è quella descritta più volte da Svalvolato: oggi non c'è lavoro per tutti perché semplicemente non c'è bisogno che lavoriamo tutti per produrre tutto quello che vogliamo; di tutti i lavori che ci sono oggi solo una parte sono quelli davvero "necessari", sia nel pubblico che nel privato; in futuro la torta sarà più piccola. E aggiungo e ripeto che tutta la roba che se non lavori è colpa tua perché non vuoi faticare ed è una colpa morale è ampiamente superata, non serve il tuo contributo da 8 ore al giorno sudati (o anche più) per la sopravvivenza e la prosperità di tutti, perché come già detto abbiamo una capacità produttiva che va al di là della domanda. Se c'è tutta questa disoccupazione perché lavora una sola persona 12 ore e non due persone 6 ore al giorno? (in alcuni Paesi funziona così), tanto per dirne una; E se dovessimo lavorare tutti quante ore (o minuti) dovremmo lavorare? Ma forse i costi di formazioni sarebbero eccessivi… Cibo ne possiamo produrre quanto vogliamo, energia elettrica pure, case anche, auto pure, e così via. E' un problema squisitamente "economico", non inteso nella sua accezione giornalistica come scarsità di risorse, ma piuttosto di gestione delle risorse in un contesto attuale dove ce ne sono in abbondanza. Al momento questa gestione avviene (quasi sempre e nella sue diverse forme) attraverso il lavoro e la concorrenza. La concorrenza serve per prosperare quando le risorse sono scarse (per aumentare la produttività) e per competere con gli altri Paesi. Una volta andavano di moda le guerre e le invasioni territoriali, adesso vanno di moda le guerre economiche/commerciali, sia tra Stati che dentro gli Stati: chi ne paga le conseguenze non sono più neanche i soldati pagati con due lire, ma direttamente le persone più deboli della società, in termini di disoccupazione, povertà, sfruttamento, espìclusione sociale; che spesso precludono l'accesso ad una vita quantomeno dignitosa, quindi a roba come un posto decoroso dove dormire (esempio delle persone che vivono nelle baraccopoli), cibo, avere una famiglia, dei figli e spesso, come voi tutti sapete, tra malattie mentali ed isolamenti si preclude anche roba un tempo data scontata, come amici, partner, etc. Non c'è la violenza delle guerre "classiche", ma queste funzionano meglio: non si vedono, non si percepiscono e quindi è come se non ci fossero. Anche le criminalità organizzate si sono adatttte a questa nuova logica, perché funziona: una volta c'era molta più violenza in termini di morti e attentati, adesso molto di meno ma vanno direttamente ad intaccare l'economia e la politica, con conseguenze ben più gravi ma però meno d'impatto e meno percepite: non si vedono, non si percepiscono e quindi è come se non ci fossero. Violenza 4.0. Ovviamente nuove soluzioni come il reddito universale (in qualche modo già sperimentate) rappresentano un cambio di paradigma, un cambiamento che percepisco come epocale, sopratutto per certi Paesi. |
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Veramente lo hai detto ... |
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è neccesario essere fighi O intelliggenti, presentabili, asseritvi ecc. |
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Il mio lavoro da scaldasedia, che io immeritatamente ho e altri no, è solo un modo per legittimare il fatto che io riceva lo stipendio, ossia una piccolo parte della grande ricchezza che c'è nel mondo, che mi spetta in quanto nato, e non in quanto lavoratore utile alla società e all'economia...
non mi sento meno parassita di quanto mi sentirei a ricevere soldi senza fare nulla |
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poi fai credi a quello che ti pare, cazzomene. |
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Io stesso lavoro per miracolo... |
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Non ci penso nemmeno, è uno dei passi per entrare nel nwo
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È da tanto tempo ormai che credo che un Reddito Universale sia necessario, e non più una scelta. Ormai solo i dinosauri o gli stolti non vedono che il lavoro semplicemente non basta per tutti, e la situazione non può che andare in questa direzione. Ma non è nient'altro che la naturale evoluzione della società, a cosa servirebbero altrimenti le varie innovazioni scientifiche se non a eliminare il bisogno di lavorare? L'unica cosa triste è che si è dovuto aspettare così tanto per farlo... Ma siamo ancora in tempo, come persone e come esseri senzienti. È questa la verità, senza un Reddito Universale potemmo non durare più di 30 anni come specie su questo pianeta.
E pensare che c'era qualcuno che due secoli fa aveva già in mente qualcosa di simile: "Guardando indietro, 2000-1887". Quello che potrebbe velocizzare questo processo è che questa volta non sono solo un esercito di poveracci che lavorano in fabbrica ad essere sostituiti da una macchina, ma interi porcili di banchieri che vedranno i loro troni trasformarsi in culle di giuda dal progresso delle IA sempre più intelligenti (basta pensare ad AI Dungeon fatta da quattro scappati di casa). Come sempre c'è diseguaglianza, ma perlomeno questa volta porterà all'uguaglianza. Tutto questo senza considerare quello che deve essere il motivo principale per introdurre un Reddito Universale: non si deve vivere per lavorare, e passare una vita intera a lavorare è una merda. Se necessario non mi farò problemi a sostenere questo futuro anche al costo della vita, l'unica alternativa è l'estinzione. Inviato dal Laboratorio Materiali Anomali del complesso di ricerca di Black Mesa |
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Ti va di argomentare? |
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Non è una questione di formazione, le capacità richieste dai lavori più ricercati saranno semplicemente fuori portata per la stragrande maggior parte delle persone. Avete mai visto Trepalium? Il futuro è quello, 20% di persone con tutti i comfort e utili alla società e l'80% che invece è inutile e viene segregato oltre le mura. Città come Rio saranno in futuro la normalità. |
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Il concetto di "lavorare meno - lavorate tutti" potrebbe essere interessante se gestito in un certo modo.... ad esempio garantire/agevolare (se non obbligare) il part-time dopo una certa età (per dire dai 50/55 anni fino all'età della pensione... credo che non pochi aderirebbero....) e con i risparmi assumere dei giovani... non ha senso infatti vedere i genitori che lavorano 12 ore al giorno e i figli 25-30 enni sul divano a far niente....:interrogativo: Per quanto riguarda il reddito universale non sono tanto d'accordo, soprattutto se riguarda le fasce più giovani....(sinceramente non sono d'accordo di pagare la gente per stare tutto il giorno sul divano, soprattutto se è gente in piena attività).... se si decidesse di darlo pero' si potrebbe gestire la cosa che in cambio queste persone facciano dei lavoretti di utilità sociale.... |
Io prendessi il reddito universale una volta che non ho più altre cose da pagare mi piacerebbe rendermi utile prendendomi cura del verde dove abito, magari prendermi cura della natura e comunque lavori di pubblica utilità
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E tu vorresti costringere delle altre persone a lavorare per mantenere chi vuole giacere come Tutankhamon sul divano? Attualmente chi è che ti dà da mangiare? I tuoi genitori che lavorano (o hanno lavorato, se pensionati) o le macchine immaginifiche che svolgono tutto il lavoro al posto degli umani? |
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In quanto all'automazione totale la vedo ancora mooolto in là nel tempo. Un po' come la fusione nucleare, che è sempre stata "disponibile tra qualche decennio", almeno dagli anni Cinquanta. |
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Questo modo di ragionare è pericoloso perché esalta solamente una ristretta minoranza di persone e crea disuguaglianza, quelle che hanno propensione/attitudine/passione a fare i mestieri "ambiti"...e i comuni mortali, quelli che non hanno talenti particolari? Perché dovrebbero essere costretti a fare una vita di merda? Inviato dal mio SM-J510FN utilizzando Tapatalk |
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Qualcuno consigliava di fare il cuoco, ma ormai pure la’ ce ne sono troppi... |
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Il Covid da questo punto di vista sta già mostrando l'inutilità per esempio di diversi colletti bianchi, la cui assenza da diverse aziende per molti mesi non ha pesato affatto; che ci fossero o meno nessuno si è accorto della differenza. Ma anche molte attività di ristorazione, che per esempio campano con uffici ecc..., ci si è accorti che con lo smart working oramai non servono a niente, visto che spesso danno al massimo i 4 salti in padella a 10 euro, di cui si può fare volentieri a meno. |
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Ho solo la terza media; disfunzionalità cognitive dovute ai miei disturbi; i miei disturbi psichiatrici appunto che non mi permettono di affrontare fisicamente e psicologicamente lavori normali; nessun talento o propensione particolare, spendibile in qualcosa di concreto; nessuna esperienza lavorativa. Che futuro potrò mai avere? Non ho prospettive; la mia vita è già indignitosa com'è ora, quanto potrà cambiare anche in caso venisse introdotto un reddito di base? Per lo meno parto avvantaggiato...so già cosa mi aspetta. Spero vivamente di riuscire a farmi fuori prima dei 30 come da piano P.S. Questo è un thread molto interessante, peccato che con la mia ignoranza non sia in grado di intraprendere un discorso costruttivo ed esprimere il mio punto di vista. |
re: Reddito Universale di Base
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Quindi per far sì che il reddito universale funzioni, bisogna pensare prima a come far funzionare una società in cui al più pochi/ssimi continuerebbero a "lavorare" nel modo più comunemente inteso. Sarebbe una società migliore di questa? Magari probabilmente sì, anche a me repelle il sistema odierno e l'ho già detto, ma la nuova società andrebbe costruita/programmata prima. Il reddito universale da solo potrebbe essere il classico tetto posto senza le fondamenta, che alla fine potrebbe danneggiare anche i percettori che ne hanno più bisogno (per fare un esempio, in quanti non farebbero più l'infermiere se avessero un reddito garantito? secondo me non pochi, anzi, e già adesso siamo con l'acqua alla gola...). Ecco perché secondo me per il momento andrebbe dato a chi ne ha bisogno (disoccupati e disagiati vari), e poi quando sarà possibile a tutti. My two cents. |
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imparare, uno puo’ pure laurearsi o diplomarsi ma se è un coglione tale rimane. |
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Un altro motivo che rende irrinunciabile il reddito universale di base è che risolverebbe radicalmente il problema delle pensioni per gli attuali giovani
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Però dovrà comunque essere un lavoro che tenga conto delle mie patologie e difficoltà; resta comunque una cosa complicata da organizzare e mettere in pratica, soprattutto trovare datori che abbiano la voglia di sobbarcarsi la responsabilità di un dipendente del genere, di una bega del genere. Al CSM ci sono apposta gli assistenti sociali e i tutor per il lavoro. |
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Vuol dire che qualcosa alla base non quadra, lo dicono pure loro... Riporto un esperienza diretta raccontata da un mio amico: la ditta in cui lavora si occupa di manutenzioni sulle piattaforme aeree, e un giorno dovettero fare un intervento in un posto dove a fianco avevano una squadra di operai olandesi, che erano venuti a fare più o meno il medesimo intervento. Loro erano in 5 e ognuno si occupava di un compito specifico, mentre il mio amico fu mandato insieme ad un altro collega e basta, quindi erano solo in 2 a fare da tuttofare. Risultato: gli olandesi hanno finito il lavoro in metà del tempo, tranquilli e pacifici, e se ne sono andati, loro ci hanno messo una giornata in più, andando sempre di corsa e dovendo rifare certe operazioni perché facendolo di fretta è anche più facile commettere degli errori. |
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