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Re: Lettera di Michele
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Sarebbe irrazionale chi dicesse "ho paura perché il semaformo mi mangia" (esprimendo un'affermazione falsa perché i semafori nemmeno in linea di principio potrebbero mangiare qualcuno) ma se non si esprime nulla del genere e si ha una paura in sé a monte, per me è una paura come un'altra, come la paura di morire. Se spieghi perché hai paura di A potrai giustificare la cosa con "perché poi segue B da A e di B ho paura", sì ma poi perché hai paura di B? Lo stesso poi si atterra in cose di cui si ha paura in sé senza giustificazione alcuna. E quali cose dovrebbero far paura in sé? Non è detto che debba esserci una sorta di condivisione universale. Perché avere paura di morire è razionale mentre altri tipi di paure (come quella di vivere ad esempio) non lo sono? Se a uno lo disgusta un certo alimento e tutti gli altri lo mangiano la cosa dovrebbe essere irrazionale? :interrogativo: Non riesco ad afferrare queste cose come possono collocarsi ad un qualche livello razionale/irrazionale, visto che non hanno contenuto, sono giudizi a priori soggettivi ed individuali, preferenze o cose che si vogliono evitare in sé. Ogni volta mi sembra che si parta a monte da valori e preferenze diverse, come si fa poi a dire ad un altro che è giusto far qualcosa o meno se alla fine non ha le stesse priorità che hai tu? :nonso: Comunque alla fine nessuno pare l'abbia assecondato il ragazzo e ora è morto, probabilmente è giusto questo per te. Se un bambino ha paura del buio metterlo al buio senza assecondare questa paura poi torna utile casomai lo si volesse "educare"? Non sono sicuro che la cosa funzioni. Comunque qua si scontrano comunque interessi diversi, il problema non è del bambino da solo, è anche nostro perché non desideriamo si comporti in certi modi. Alla fine non è che noi siamo razionali e il bambino non lo è, qua c'è solo un conflitto tra i nostri interessi e quelli del bambino, io la vedo così. |
Re: Lettera di Michele
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Re: Lettera di Michele
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Re: Lettera di Michele
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Re: Lettera di Michele
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Sì, OK, adesso invece le proposte serie quali sarebbero? |
Re: Lettera di Michele
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Se invece pensi di avere abbastanza elementi per esprimere un giudizio sulla storia di Michele, mi piacerebbe sapere quali sono per te. |
Re: Lettera di Michele
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Una persona per non accettare potrebbe anche avere difficoltà particolari che gli psicologi o l'IA dovrebbero essere in grado di riconoscere ed intervenire a modo, non con sanzioni così severe. |
Re: Lettera di Michele
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Re: Lettera di Michele
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Re: Lettera di Michele
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(non intendo solo gli eventuali Incel che si farebbero lucchettare il tronchetto della felicità, ma anche e soprattutto le(/gli eventuali partner assegnati "d'ufficio") |
Re: Lettera di Michele
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Accoppiare la gente per forza è un abominio, tipo come le spose bambine. Va bene essere provocatori, ma non prendendo alla lettera certe esagerazioni. BTW la lettera non parlava di incelitudine se non per un brevissimo passaggio, eviterei travisamenti. |
Re: Lettera di Michele
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Solo le persone interessate possono decidere. |
Re: Lettera di Michele
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No, la mia ovvia constatazione è che con queste forzature nessuno o quasi accetterebbe, uomini, donne, Incel, poco Incel, non Incel... Se è un'opportunità per conoscere nuove persone può risultare interessante per alcuni, ma se devi beccarti chiunque decidano altri per te... credo appunto che quasi nessuno firmerebbe da principio. |
Re: Lettera di Michele
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Re: Lettera di Michele
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Ripeto la domanda: in quanti accetterebbero volontariamente di essere accoppiati con persone scelte da altri? Secondo me sarebbero talmente pochi che il "programma" non funzionerebbe. Sembra Matrimonio a prima vista, solo che lì lo fanno per andare in televisione (cit.), e 9 volte su 10 divorziano il mese dopo (anche lì ci sono psicologi, sessuologi, ecc.). Quote:
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Re: Lettera di Michele
In quanti accetterebbero?
Su questo forum credo tutti. :D |
Re: Lettera di Michele
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Io poi ho come l'impressione che il rapporto U/D favorevoli sarebbe leggermente (ma giusto un pelo) sbilanciato al di sopra dell'1, voi no? E visto che la maggioranza è eterosessuale, come la mettereste? |
Re: Lettera di Michele
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Re: Lettera di Michele
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(per la precisione sarebbe poliandria in questo caso, cmq cambia poco) Quote:
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Proposte bocciate, dai che vi potete inventare di meglio ^^ (ma altrove, qui direi che siamo già troppo OT) |
Re: Lettera di Michele
Io credo FolleAnonimo che si possa farlo anche piu' informalmente puntando sull'impegno e l'onore , una cosa tipo quella del topic "scriviamo a utenti a caso" solo che in questo caso quello che verrebbe richiesto per chi vuole parteciparvi non e' scriversi una volta ma frequentarsi per un certo tempo prima stabilito che puo' essere una settimana o eventualmente anche l'intera vita, magari prendersi l'impegno a un rapporto come si fosse fratelli (anzi ti diro' a volte l'ho pensato anche come soluzione per i tanti che rischiano un giorno di trovarsi totalmente senza nessuno).
Sul sesso dei componenti la coppia si puo' decidere, insomma chi vuole u-d si iscrive li' , se a uno va bene anche u-u la', si puo' anche decidere fin dall'inizio se l'idea e' piu' relazione amicale o sentimentale. Il sesso lo lascerei a parte, insomma se entrambe le persone ne han voglia altrimenti no. Del resto mi pare anche tu dici che la focalizzazione non e' sull'ingropparsi (comunque per chi piu' disposto a rischiare e metter le cose in mano alla sorte si puo' anche mettere una lista che preveda l'ingropparsi). Ci vorrebbe una terza parte qualora entrambe decidessero poi di starsene per i fatti loro perche' che senso avrebbe che si sforzino entrambi? (una terza parte cui loro posson rivolgersi senza far sapere all'altro che non proprio entusiasti). Obbligare con le nostri leggi giuridiche lo credo non possibile (ci sarebbe il matrimonio che un po' di disincentivi a lasciarsi li crea che comunque per essere valido prevede l'atto sessuale) pero' insomma alla fine se proprio non si ha voglia di stare con qualcuno, non lo si sopporta e lo si odia e' meglio andarsene piuttosto che finire per accoltellarlo poi entrambi ci si puo' rimettere nella lista per trovare qualcun'altro. Cioe' la nostra societa' e' vero tende a non ragionare cosi' ma massima liberta' nei rapporti comunque secondo me non e' nemmeno del tutto impossibile da realizzare, intendo senza nessun cambiamento epocale e nuova legge, solo trovando persone che la pensano similmente e comunicando la propria volonta' (ciao sono FolleAnonimo chi vuole impegnarsi - e sottolineo impegnarsi- a un rapporto profondo, duraturo o quant'altro con me? offro in cambio lo stesso) o eventualmente con un minimo di sbattimento (un sito che raccoglie gente che desideri qualcosa di questo tipo). Ecco ci vorrebbe una selezione di gente che impegno e senso dell'onore, che cercan di rispettare le promesse, quello si' (magari si puo' studiare dei modi da libero contratto che faccian si' che l'altro interesse a non comportarsi da verme ignobile, son stanca e non mi viene in mente nello specifico ma non lo vedo impossibile) Pero' a volte ho l'impressione (magari sul tuo conto sbaglio, su di me lo vedo) che si parli e parli ma poi non ci sia realmente tutta sta intenzione di concretizzare, sara' la timidezza/fobia/blocco, sara' la pigrizia, sara' che e' bello parlare di impegni ma poi forse assumerseli davvero non cosi' tanto o altro |
Re: Lettera di Michele
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https://i.imgur.com/6uRWIpr.png Quote:
Certo lui voleva altro però era già qualcosa. Una fetta di torta, un piccolo pezzetto di torta. Poi vai sapere la questione dello zucchero, non si può prevedere con sicurezza assoluta il futuro. :nonso: |
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Re: Lettera di Michele
Molto triste. Ha detto delle robe sulla sensibilità e altre piccole cose che non stanno molto in piedi, ma ora non esiste più conversazione per lui. Ricordatevi che questo è un suo sfogo. Sono più emozioni che altro. Non so dove si può leggere "tutto mi è dovuto", mi sembra una semplificazione enorme. Una buona sintesi invece è la delusione che ha menzionato. Tutto qui. Ha anche fatto riferimento al fatto che non abbiamo scelto nemmeno di essere qui. Per una vita che dovrebbe essere un "dono" è parecchio deludente.
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Re: Lettera di Michele
Fobia sociale..non sei solo (cit.)
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Re: Lettera di Michele
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E trovo che la tua proposta di accoppiamenti coatti e coerciti dallo Stato sia una forzatura grottesca che non c'entra nulla con la tragedia di questo ragazzo. Sì, bisogna preservare la libertà dell'attrazione e del gusto personale, è proprio il gusto omologato la tragedia che esclude chi non rientra nella norma. Quote:
È abominevole per un quarantenne essere obbligato ad accoppiarsi dallo stato dopo averlo espressamente chiesto firmando un contratto? In ogni caso anche senza rapporto sessuale avere una relazione con una persona che non si è scelto e che altri ti hanno imposto per me resta un abominio, ancora di più se si tratta di forzare il proprio orientamento sessuale. Corrotto e malizioso lo dici a qualcun altro, grazie. Alla prossima ti segnalo. Quote:
Cioè che, non sapendo come rispondere alla contestazione che a un simile programma si presenterebbero zero donne o quasi, e quasi solo uomini spinti dall'idea "qualsiasi donna mi assegnino mi va bene" o giù di lì, allora te ne esci dicendo "evvabbé, facciamo anche la coppie gay". E per me questo equivale a dire "ragazzi Incel, per come è strutturata la società non possiamo trovare una prospettiva di relazione di coppia per voi se non gay", che concettualmente è sullo stesso piano di quello che veniva "proposto" (se non imposto) ai gay fino a poco tempo fa: "ragazzi gay, per come è strutturata la società non possiamo trovare una prospettiva di relazione di coppia per voi se non etero", con i matrimoni "di copertura", la repressione del proprio orientamento sessuale e conseguenti tragedie esistenziali. Non capisco quanto ci sia di vero e quanto di provocatorio in quello che proponi, ma di sicuro nella scelta del partner non ci possono essere imposizioni dall'esterno e non è neanche vero che questo eviterebbe tragedie come quella argomento di questo topic. |
Re: Lettera di Michele
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Re: Lettera di Michele
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La penso così perché ho quest'idea leggendo le storie di donne che hanno comunque problemi di singletudine più o meno volontaria. Mai o quasi mai manca in assoluto il feedback da parte maschile, mentre più spesso mancano l'autostima nell'esporsi e nel perseguire la conoscenza con chi piace e/o il sentirsi a proprio agio nell'eventualità di una relazione. Sono problemi diversi che non possono essere risolti tutti insieme con la livella omologatrice dello Stato. |
Re: Lettera di Michele
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Offrire cioè un'occasione di incontro a persone che dichiarano di avere difficoltà nel trovarsele da soli (difficoltà che poi vengono verificate, non ci si basa solo sulla parola, e difficoltà intese come problemi ad avere relazioni, non come difficoltà a trovare la/il figa/o coi soldi) e che vengono accuratamente seguite e selezionate in un percorso conoscitivo sia di sé stessi che degli altri. Quindi non il sito d'incontri-macelleria messicana, ma un contesto protetto e basato sulla personalità e la psicologia delle persone. Si possono anche elaborare degli abbinamenti, purché restino delle semplici proposte, senza alcun tipo di obbligo. Questa potrebbe essere una piccola parte di quella "psicologia sociale" come la intendo io, cioè di una conoscenza applicata ai disagi del/dovuti al vivere sociale che cerchi di fare in modo davvero che nessuno resti indietro (cit.) Una volta che dovesse funzionare, magari anche persone che non si definirebbero Incel potrebbero volerla provare, magari perché deluse dalle precedenti esperienze basate su modalità di conoscenza più superficiali, e questo potrebbe mettere in moto un meccanismo di ridiscussione su ampia scala delle dinamiche più trite di approccio e conoscenza a scopo relazionale. Il tutto però senza dare neanche l'impressione di forzare alcunché, sia per un discorso di giustizia sia perché qui abbiamo a che fare anche con la gente che crede che il 5G causi il coronavirus, figuriamoci i sospetti che genererebbe un programma meno che limpido da questo punto di vista... E poi, come ho già detto, abbinare un lavoro culturale di decostruzione dei ruoli di genere e delle convenzioni sociali in senso lato che parta dalla scuola. |
Re: Lettera di Michele
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Però non è l'angolo del grassone, basta, mi taccio. https://fobiasociale.com/picture.php...pictureid=7424 |
Re: Lettera di Michele
Comunque trovo curioso che abbia liquidato l'argomento love in una dozzina di parole e che tutta la sua lettera parli di lavoro e di una prospettiva economica e qui invece ci si sia concentrati quasi solo sulla dozzina di parole.
https://fobiasociale.com/picture.php...pictureid=7051 |
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Re: Lettera di Michele
Comunque a me la lettera non ha convinto. Zero autocritica* e tutta colpa del mondo cattivo. Poi ovviamente ci sono ben pochi elementi per fare analisi raffinate.
*Per autocritica non intendo roba tipo "quello che sto vivendo me lo merito perché sono io la causa di tutto" ma anche proprio il riconoscere che si ha un problema che dipende da sé stessi e non dall'esterno. |
Re: Lettera di Michele
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Si anche io lo rispetto. La vita può arrivare a dei picchi di insopportabilità che ti fanno arrivare a quel gesto, soprattutto quando capisci che per te non ci sarà mai nessuno spazio in ciò che ti fa felice. |
Re: Lettera di Michele
ho pensato spesso a questa lettera, perchè anch'io avrei scritto una cosa simile.
ma più la leggo e meno mi rappresenta; perchè a michele doveva essere dato tutto quello che voleva. Se avesse avuto uno studio proprio, figa e grana non gli sarebbe bastato. Michele era un'ingenuo che non aveva capito che l'esistenza è una guerra contro l'entropia, si era fatto una storia e voleva viversela. Non voleva accettare un paragone su quello che già gli era stato dato e quello che gli spettava. Non voleva capire che in realtà nulla spetta a nessuno. Il suicidio in questo caso è un'atto d'immaturità, il capriccio finale, come un bambino che si butta a terra perchè non gli comprano il cioccolatini al supermercato, nè più nè meno. avrei capito il suicidio per stanchezza, per logoramento, ma non così. |
Re: Lettera di Michele
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Re: Lettera di Michele
possiamo avere aspirazioni, ma non puoi pretendere che queste aspirazioni ti siano dovute.
perchè dovrebbero esserti dovute? da chi, o da cosa? sta a te decidere di fare una o un'altra strada, e percorrerla senza neanche vedere se sbuca, ma è un destino comune di tutti. Tutti siamo in trincea, ho amici che sono antennisti, che vivono a 400km da casa, che rischiano la vita ogni giorno, che hanno spalato merda tutta la vita. anche loro avevano ambizioni, poi la gente cresce, diventa adulta, fa un compromesso con sè stesso, e vive. bisogna ingoiare il rospo e andare avanti, come facciamo tutti. Non si può imporre il suicidio agli altri come ha fatto lui, è un'atto egoista, è come dire sikkome le cose non sono come voglio io m'ammazzo, siete felici?siete contenti?colpa vostra se mi ammazzo!Datemi quello che voglio o mi ammazzo!! Se si fosse suicidato con una lettere che parlasse dell'impossibilità di un percorso formativo avrei capito, tipo vabbè, non faccio il grafico, datemi almeno la possibilità di reinventarmi! ma così no. |
Re: Lettera di Michele
che schifo.
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Re: Lettera di Michele
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Si è lamentato genericamente delle condizioni della società in cui si è trovato a vivere e che per lui erano insopportabili oltre certi limiti, ma non ha dato la colpa agli altri del suo suicidio, ha chiesto scusa ad amici e genitori. Il resto ce lo metti tu. Invece quello che parla di doveri a me sembra chi scrive: bisogna ingoiare il rospo e andare avanti, come facciamo tutti. Ma chi l'ha detto? Dove sta scritto? Quello che va bene per te e per altri deve andare bene per tutti? Chi ha deciso che "spalare merda tutta la vita" debba andar bene a tutti e che non si possano avere altre aspirazioni, se no si è dei bambini viziati? Sarebbe roba da ok boomer se non fosse tragica. |
Re: Lettera di Michele
ha usato il suicidio come messaggio, proiettando il proprio fallimento sugli altri.
Anche se non l'ha scritto lui è morto per colpa loro, per un loro mancato intervento che non gli hanno fornito ciò che lui pretendeva. Il punto è che non immagino nemmeno un punto di rottura, se uno non riesce a inserirsi nel campo per cui ha studiato va a fare quello che trova, o almeno è così che fanno tutti quelli che sono intorno. Ma è una questione di pura sopravvivenza. dico tutti perchè non ho mai sentito nessuno rifiutare di lavorare in un supermercato perchè ha altre ambizioni. o a pulire latrine o lavorare per amazon o in una fabbrica o in una lavanderia, a prescindere da l titolo di studio tutti si sono messi a spalare merda in mancanza di meglio. |
Re: Lettera di Michele
Lo stato generale delle cose per me è inaccettabile
Se vivere non può essere un piacere, allora non può nemmeno diventare un obbligo, Sono entrato in questo mondo da persona libera, e da persona libera ne sono uscito, perché non mi piaceva nemmeno un po’ paiono piu' autoritari quelli che vogliono imporre la loro idea quelli che dicono "eh no bisogna vivere, se tutto e' una merda la spali come fan tutti, che sei piu' bello che non ti va e pesti i piedi eh, vuoi farci sentire in colpa in quanto societa' ?" lui ha spiegato perche' non gli piaceva (ma proprio per niente, un vero incubo) e una volta spiegatolo cercando di dettagliare il suo sentire per farlo comprendere ha comunicato la sua riflessione che era un suo diritto andarsene (e non vieta che tutti gli altri agiscano come lui se ne han voglia), cosi' da spiegare per chi voleva e poteva capirle le motivazioni del suo gesto (ok riconosco qua e la' abbia lanciato delle accuse, nemmeno pero' totalmente senza senso... la merda magari ha delle cause non so se semplicemente vada accettata senza fiatare poi ciascuno valuta col suo metro di giudizio quanto sensate/fondate, penso che agli occhi un po' di tutti le accuse siano un po' eccessive e stonino un po' almeno messe in quei termini) |
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