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Re: Fuggo da sempre dagli uomini. Ora che faccio?
Ciao a tutti ...
Vorrei riferirmi ad una questione che marginalmente tocca tutto il thread. L'ansia nella nostra vita. L'ansia che impedisce di uscire, impedisce relazioni, impedisce nuove scoperte, impedisce di allontanarsi da casa. L'ansia che ci prende al lavoro, in giro, ovunque. Perchè? Perché secondo voi? Uno fugge le donne, oppure fugge gli uomini, per ricollegarmi al thread, ma comunque un peso strutturale è dovuto all'ansia. Come saremmo stati, senz' ansia ... Quanta amarezza, quante occasioni perdute, quante esperienze perse, quanta gente ci ha messo i piedi in testa perché noi ansiosi magari glielo abbiamo permesso ... Mi piacerebbe capire da quelli che ritengono di voler rispondere, il perché di tutto questo. Siete mai riusciti a capire, ad esempio, il perché un vostro familiare (fratello, sorella) non è ansioso e voi invece magari nell'ansia annaspate? Vi riesce difficile oppure avete ottenuto la consapevolezza sulla risposta? Una cosa del tipo: ecco, questo mi differenzia da mio fratello, che ha reagito diversamente agli stessi stimoli a cui siamo stati sottoposti. Noi ansiosi spesso siamo anche paurosi. Non userei la parola "fobici" che è più complessa da gestire, forse più abusata come termine. Preferisco dire - e riconoscere - che dentro di me c'è la paura di fare le cose, oppure una cosa, o alcune cose, e questa paura fa scappare o non affrontare proprio (come l'amica del thread che fugge dai ragazzi, per ricollegarmi) con l'ansia che condisce abbondantemente tutta la situazione come l'aceto e l'insalata. Ora mi domando, e vi chiedo: ansia&paura ... paura&ansia. Altalenanti, crescenti, a volte ci danno un pò di respiro, altre volte ci sommergono. Perché? Estraneo |
Re: Fuggo da sempre dagli uomini. Ora che faccio?
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Re: Fuggo da sempre dagli uomini. Ora che faccio?
Bella domanda dal lettore mascherato.
Mi chiedo spesso come sarei stato senza ansie e paure, magari anche con un tocco di menefreghismo che non guasta mai, e mi paragono a gente con queste caratteristiche che conosco nella vita reale (che poi in verità è più come le percepisco io che come le conosco dall'esterno, magari hanno più ansie & co di quel che sembri e semplicemente le dissimulano). Comunque sia la risposta che mi do è variabile, forse dettata dal mio umore del momento, a volte mi dico che senza questo fardello avrei spaccato il mondo, altre che sarebbe cambiato ben poco. Per quanto riguarda la famiglia, nella mia, tutti, chi più chi meno, siamo di indole ansiosa, io sono il caso più conclamato, gli altri magari tengono sotto controllo ansie e paure in maniera più efficace, ma stringi stringi quando i nodi vengono al pettine è ancora il sottoscritto a dover affrontare ansie e paure anche per gli altri. Abbiamo avuto tutti la nostra equa dose di tragedia familiare, ma io per indole, forse più sensibile, sono quello che ha reagito peggio, sbandando completamente dai binari e non trovando mai la via del ritorno. A volte mi chiedo se aver elaborato certe cose da giovane con un professionista, sarebbe servito ora ad avere carattere diverso e stare meglio. La domanda finale sul perché ansia e paura siano così altalenanti e ci facciano vivere così male è un po', credo, quella (insieme ad alcune altre) sui cui ogni ansioso si lambicca il cervello. Dare una risposta a una di queste domande esistenziali dell'ansioso sarebbe una bella presa di coscienza e un punto da cui ripartire, se esiste in noi un preciso meccanismo per cui ansie e paure si generano. Ovviamente non ho trovato risposte soddisfacenti o utili nel mio caso. Quello che credo di aver capito parlando di me stesso è che questo bagaglio di ansie e paure che mi trascino dietro da gran parte della vita, sia figlio sia del carattere, dell'indole, ma anche dell'ambiente e delle persone che mi hanno circondato negli anni cruciali della crescita (dai 10/12 ai 18/20). Una volta deteriorato il mio io in quel lasso di tempo seguendo atteggiamenti sbagliati e senza un punto di riferimento positivo, arrivando ad essere un giovane insicuro, senza qualcuno a proteggerlo alle spalle o anche solo ad indirizzarlo e a comprenderlo, la strada è diventata senza ritorno. Nonostante nella mia vita ci siano stati alcuni momenti di "successo" non sono stato mai capace di godermeli perché pensavo sempre al dopo, alla controparte, al fatto che non sarebbe durato. Invece di focalizzarmi sul vivere in maniera positiva il momento, penso sempre al peggio, a quando finirà e cosa accadrà dopo di negativo e ansioso. |
Re: Fuggo da sempre dagli uomini. Ora che faccio?
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Re: Fuggo da sempre dagli uomini. Ora che faccio?
So che è vecchia la discussione comunque, ti consiglio in generale di dire subito che non vuoi e non sei interessata, ti posso assicurare che è meglio così che dover rifiutare.
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Re: Fuggo da sempre dagli uomini. Ora che faccio?
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Sto forum va ben oltre il surreale.
Ho messo in ignore metà utenza, tanto non vale la pena inquinarsi con la merda psichica di altri. Questi si comportano come se l'utenza femminile dovesse rendere conto a loro, follia pura. Purtroppo manco si rendono conto, sono affondati nella paranoia e nella presunzione. Addirittura le donne che “danno una possibilità a tutti” e perché a me no? :D Ma che è, l'ufficio di collocamento? |
Fuggo da sempre dagli uomini. Ora che faccio?
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Mica ha detto che è obbligata, semplicemente è una cosa che fa male, è capitata anche a me, è davvero dolorosa. Probabilmente per voi donne sta cosa non vale (o almeno, molto meno che per gli uomini) in quanto biologicamente tali, non la potete capire. Un po’ di risentimento irrazionale ci sta, siamo umani e si soffre. Ps. Vorrei ricordare che ha detto che erano donne che gli piacevano nel caso tu non l’abbia letto, se erano donne a caso con cui voleva solo è tutto un’altro conto e potrei anche essere d’accordo. |
Re: Fuggo da sempre dagli uomini. Ora che faccio?
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Re: Fuggo da sempre dagli uomini. Ora che faccio?
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Soprattutto quelli di una certa età dovrebbero cominciare a vergognarsi e imparare a stare al mondo, anche nel virtuale,anche se hanno i problemi, perché al netto di tutto hanno rotto le gonadi. |
Re: Fuggo da sempre dagli uomini. Ora che faccio?
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L'importante è non mettersi a pensare "non ho avuto nessuna (o poche) relazione perché valgo poco", no il motivo per cui non abbiamo avuto molte relazioni è che ci manca la sicurezza per provarci, ma d'altro canto una persona timida tipicamente ha meno difficoltà a mantenere una relazione una volta che l'ha trovata, ed è questo l' importante. |
Re: Fuggo da sempre dagli uomini. Ora che faccio?
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Poi quel che conta è trattare bene le persone. Si può avere un risentimento verso le donne o verso gli uomini ma comunque portare rispetto alle persone con cui si interagisce. |
Re: Fuggo da sempre dagli uomini. Ora che faccio?
Perché in Italia il timido è percepito seconda scelta.ti fanno sentire inferiore da piccolo e poi sradicare certe convinzioni non è facile.io le donne che davano confidenza ad altri uomini non mi sono mai interessato neanche odiato.quando ha odiato una donna e perché mi ha sfidato e tentato di infangare.se una donna non mi fa niente non ho motivo.una donna sceglie chi vuole,quando ho avuto problemi e perché ho subito delle cose.come qui dentro provocazioni o cose così.perche uno come me devi avere le palle per affrontarlo frontalmente.e le donne preferiscono sparlare.ma la mia forza e anche legata all autismo.capacita di estranearsi che un neurotipico non ha.lautismo porta altre problematiche ma come concentrazione e distacco da degli enormi vantaggi
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Re: Fuggo da sempre dagli uomini. Ora che faccio?
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Re: Fuggo da sempre dagli uomini. Ora che faccio?
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Re: Fuggo da sempre dagli uomini. Ora che faccio?
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Che poi ovviamente deve essere un comunismo per modo di dire, voglio vedere se loro guardano ogni brutta con gli stessi occhi con cui guardano una bella per fare la loro parte nella redistribuzione equa. Poi qui più di qualcuno sta giustificando il rancore di genere, dicendo che è normale, basta non perdere la stima in sé stessi, l'importante è sempre l'IO, il proprio ombelico. |
Re: Fuggo da sempre dagli uomini. Ora che faccio?
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1. Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; e ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in altro caso di perdita di mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà. 2. La maternità e l’infanzia hanno diritto a speciali cure ed assistenza. Tutti i bambini, nati nel matrimonio o fuori di esso, devono godere della stessa protezione sociale Essere amati è un altro diritto. O forse vuoi dire che c'è qualcuno che non merita di essere amato? Manca ancora di un riconoscimento a livello giuridico, mi auguro che arrivi. |
Re: Fuggo da sempre dagli uomini. Ora che faccio?
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