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Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
Quelli che dicono che chi non riesce a lavorare basta che chieda la pensione, forse lavora per pagarsi gli sfizi. 280 euro autonomie non te ne danno, al massimo sono un aiuto per chi ti sta mantenendo , ma difficilmente sono la soluzione, di certo non per tutti, non per chi deve pagarsi l' affitto e di che vivere. Chi ha ste soluzioni facili in tasca è perché non sa di che parla.
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Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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comunque, aver maturato così presto tutte queste esperienze ti ha senz'altro favorito. Nel mio caso ad esempio il primo problema riguardo al lavoro è proprio che sarei scartato quasi da tutti avendo esperienze e qualifiche molto scarse. |
Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
Non capisco come un esempio così specifico possa essere d'esempio per altre situazioni così tanto variegate e diversificate in tutti gli aspetti.
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Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Comunque, passiamo al lato pratico: non avevi ansia sociale a quanto ho capito, ma non ti piacevano i rapporti sul posto di lavoro, cosa abbastanza comune direi. Non avevi altri problemi mentali che ti precludessero di vivere il lavoro normalmente, in quanto ti sei ammalata dopo per via dello stress. Siamo piuttosto fuori dalle dinamiche di gran parte dei disoccupati sul forum... In senso strettamente lavorativo, la commessa, la cassiera, la barista, la cameriera, sono figure in cui il sesso femminile è largamente preferito. Non voglio sminuire quanto hai fatto, ma attualmente certi lavori sono molto meno accessibili al maschio; se poi ha pure problemi di "certa natura"... I lavori senza competenze facilmente accessibili a un maschio sono abbastanza pochi e richiedono quasi sempre una certa esperienza. In alcune parti d'Italia non è così, ma se non si ha la fortuna di essere nati lì, è quasi sempre un gioco a perdere, vista la necessità di pagare affitto, spese, auto, ecc. La volontà non è sufficiente, un uomo che per anni è stata bloccato per qualsiasi motivo, non viene più assunto per fare il muratore, il piastrellista, il falegname... È necessario essere già pronti per certi lavori. |
Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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che in italia ci sia questo scoglio dei 30 anni è un dato di fatto, l'età conta molto, in altri paesi no, non lo dico io |
Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Dire: "Io ho fatto così" non ha senso, siccome non c'è una sovrapponibilità tra situazioni. |
Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
Io comunque dubito che qua dentro abbiamo tutti delle disabilità così grandi da renderli del tutto inabili al lavoro. Se mi dite che uno non lavora perchè il lavoro si fa fatica a trovarlo sono d'accordo ma che non lo si fa perchè non si è in grado di fare nemmeno un lavoro mi sembra molto strano.
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Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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sono frasi che non considerano tutta una serie di paure, ansie, difficoltà, ostacoli. |
Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Solo che per parte di questi lavori ci vogliono qualifiche che non ho e che al momento non sono nelle condizioni di riuscire a conseguire. Poi vi è un'altra ampia parte di lavori che potrei benissimo svolgere se soltanto qualcuno mi insegnasse e mi permettesse di imparare. Invece si cerca prevalentemente gente che ha già esperienze e che non va formata da zero. Oppure ci sono lavori che farei volentieri ma per i quali c'è scarsa offerta, come il commesso in negozi di dischi o libri. Mettiamo inoltre che non ho la patente e che non parlo un inglese fluido: anche volendo, è oggettivamente difficile che possa lavorare, pur non avendo difficoltà nell'interagire col pubblico come un tipico fobico. |
Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
Ormai per lavorare chiedono esperienza anche per fare il caffè in un bar al paesello in provincia di Udine, per dire, il baretto del paesello di 1000 abitanti chiede esperienza perchè non ha tempo di spiegarti 5 minuti come si fa un caffè all'unico cliente alcolizzato che ha. Voi direte, ma che ci vuole a fare un caffè. Nulla, è questo il punto! Non ti prendono se non hai quell'esperienza. Bisognerebbe avere il fegato di andare li a dire, il lavoro che offri è molto semplice e banale, non serve l'esperienza, fammi fare una giornata pure gratis e ti dimostro che imparo in 5 minuti. Chiedono esperienza per far tutto. Io mi sono candidato per fare l'operaio di confezionamento, cioè cose che fanno anche persone con disabilità fisiche o intellettive, non mi hanno mai chiamato. Come se mi fossi candidato per lavorare alla NASA. Una volta, in una pizzeria mi ha servito un ragazzo down bravissimo che aveva problemi alle mani, eppure riusciva a fare il suo lavoro assolutamente bene, nonostante tipo gli mancassero dita. Nessuno ha voglia di formare, tutti pensano che il proprio lavoro sia qualcosa che deve essere spiegato in vent'anni, super importante e super difficile (i boomer hanno un ego smisurato)
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Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
Parti dal presupposto che tu un lavoro lo troverai non certo per accontentare tuo padre e tua madre ma per vivere, che mi pare la cosa più importante.
E, soprattutto, per essere finalmente indipendente e potertene andare da una casa in cui ti gridano in faccia e ti rompono i coglioni ciclicamente. "Sono un fallito che non potrà mai lavorare" equivale a darsi una martellata sui piedi e poi lamentarsi perchè si cammina male. Se rifiuti a priori l'idea allora significa che non ne hai nemmeno così tanta voglia, un po' come quelli che ti dicono: "Sì sì, io voglio lavorare, però no un lavoro nel weekend, no un lavoro che mi occupa il pomeriggio, no un lavoro faticoso, no un lavoro che mi fa alzare troppo presto..." Sì, vabbè, allora aspetta che arrivi qualcuno che ti dia un lavoro su misura, beato a te. Arriva il momento in cui bisogna accettare che lavorare è una gran rottura di coglioni che comporta sacrifici e ci costringe a sopportare tante situazioni, ma quando l'alternativa è stare a casa senza fare una sega e sentire persone che ti rinfacciano di non fare una sega allora bisogna chiedersi quale delle due si è disposti a sopportare di più. Io non sopporto la non-indipendenza; preferisco lavorare e rompermi i coglioni ma avere un posto mio in cui tornare dopo il lavoro in cui non c'è nessuno che mi rinfaccia nulla. A 30 anni direi che sarebbe pure ora. |
Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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