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Re: Guarire dalla fobia sociale
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Poi quando c'è sforzo e non ottengo nulla ne vengo fuori ancora più frustrato, tutta questa cosa nell'insieme io non la sopporto volentieri, tiro avanti male, non mi va di vedere certe persone, mi sono pure sforzato come suggeriva la psicoterapeuta ma mi sono stancato lo stesso. Se devo impegnarmi e alla fine di energie ne perdo ancora di più, preferisco non far nulla, non ho voglia di alzarmi la mattina, non la sento come una malattia, è la mia vita con le sue possibilità che mi interessa poco. Per qualsiasi cosa minimamente positiva mi si presenta puntalmente il conto salato da saldare. Che posso fare se non trascinarla faticosamente? |
Re: Guarire dalla fobia sociale
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Con "ragionamenti" intendo il "modo di pensare" che, detto così, è un concetto molto vago, ma credo che sia proprio questo il punto fondamentale. La mia psicologa mi ha fatto capire che ognuno di noi ha un modo di pensare che si è costruito partendo dalle caratteristiche innate del suo temperamento, poi adattate ed evolute in base alla personalità che sviluppa e alle esperienze e i traumi che vive. Ogni difetto che tu pensi di avere e che, per quanto ti sforzi, non riesci a correggere, è invece un comportamento che tu SCEGLI di utilizzare per ottenere dei VANTAGGI. Prima di tutto bisogna capire quali sono le cose che facciamo (o che non facciamo) che ci fanno stare male, poi bisogna capire cosa si intende con "stare male" e infine bisogna chiedersi "Quale sarebbe il vataggio di un comportamento che mi ha portato a soffrire per tutta la vita?" Farsi questa domanda è più importante di cercare di capire il perchè ci comportiamo in una certa maniera, perchè i motivi che stanno dietro sono, il più delle volte, inattaccabili: ci hai messo tutta la vita a costruirti un castello di ragionamenti e gisutificazioni (anche validissime) per convicerti che era meglio fare in un certo modo. Nel mio caso mi sono impegnato così tanto nel cercare le giustificazioni dei miei comportamenti che mi sono dimentacato quali fossero i vantaggi che stavo ottenendo (anzi non avevo mai pensato che potessero esserci dei vantaggi). Eppure (parlo sempre di me), anche isolarsi dal mondo e non volere più uscire di casa ha dei vantaggi ENORMI perchè si evitano tutte le situazioni che per noi sono "pericolose" e, nel mio caso, evito di incontrare qualsiasi persona per paura che questa possa farmi soffrire emotivamente. Visto così (non esco di casa perchè ho paura che qualcuno mi faccia soffrire), non sembra un ragionamento che sta in piedi perchè i vantaggi (cioè il fatto che nessuno mi fa soffrire) non sono giustificati dalla sofferenza che comporta il mio comportamento di isolarmi dal mondo. Però se mi metto lì, potrei scriverti 100 pagine di motivazioni e giustificazioni (anche validissime per me) che mi hanno portato a comportarmi così e vedrai che, seguendo il MIO ragionamento, alla fine tutto starà in piedi perfettamente e io non potrò fare altro che lamentarmi (e compiacermi di quanto io riesca a capire bene i miei problemi). Beh non è così, almeno per me, è per questo che ho messo in disucssione tutto quello che pensavo di me stesso e del mio modo di pensare, perchè per quanto un ragionamento mi possa sembrare valido ed inconfutabile, se mi fa stare male, significa che è sbagliato. Tornando all'esempio del mio precendente post: per tutta la mia adolescenza ho pensato che per essere accettato dalle ragazze dovevo essere come i "fighi" e ho sempre cercato di imitare il loro comportamento, solo che se hai uno scolapasta e imiti qualcuno che ha un secchio, non otterrai niente comunque, quindi: - Se quello che ti interessa sono veramente le ragazze attratte dai "fighi" e, come loro, ti interessa solo scopartele, allora devi capire cos'è che ti ha portato a scegliere di usare uno scolapasta - Se invece capisci che a te non interessa veramente quel tipo di ragazze e quel tipo di rapporti, devi smetterla di imitare gli altri e andare per la tua strada. Se fai quello che VUOI davvero fare, allora ci riesci bene. Se non riesci bene in qualcosa, significa che non è quello che vuoi davvero fare. Il problema è che capire quello che si vuole davvero dalla vita è difficilissimo, ma rinunciare a volerlo scoprire, equivale a rinunciare di voler vivere. |
Re: Guarire dalla fobia sociale
Che poi c'è il dettaglio non trascurabile che non tutte le persone iscritte sono propriamente fobiche, c'è chi arriva qui ad esempio x problematiche depressive ma non ha ansia sociale quindi gli eventuali metodi terapeutici sarebbero differenti, in teoria.
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Re: Guarire dalla fobia sociale
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Re: Guarire dalla fobia sociale
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Re: Guarire dalla fobia sociale
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*non nel senso che devi ma che non credo ci sia altra soluzione Toh ho risposto seriamente solo a XL non so perché, spero gli altri non si offendano se li ho presi a spunto solo per fare l'imbecille. XD |
Re: Guarire dalla fobia sociale
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Poi sono d'accordissimo con te che l'esposizione continua non risolve proprio nulla, e che bisogna trovare quello che fa veramente per noi, ma penso anche che se non ci si espone nemmeno un po', non si capirà mai cos'è che cerchiamo. Se uno è fobico e non esce di casa, non risolve il problema sforzandosi ad uscire di più, ma lo risolve cambiando il suo modo di pensare, ma se uno è pure depresso e non fa niente per cercare di stare meglio, non risolverà niente comunque. IMHO |
Re: Guarire dalla fobia sociale
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Re: Guarire dalla fobia sociale
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Volevo solo dire che, stando alla mia esperienza personale, penso che starsene rinchiusi in casa a non fare niente e lamentarsi di quanto si stia male, non aiuta ad uscirne, ma è l'esatto opposto. |
Re: Guarire dalla fobia sociale
Rileggendo ho visto che si è continuato a parlare di "palle". Però prendere coscienza della realtà e dei propri sentimenti non lo vedo tanto associabile alle suddette, che c'entrano più nel caso di affrontare la tipica situazione della vita sociale che si evita o si vive passivamente. Arrivare a quel risultato mi sembra invece non tanto derivante da un atto di volontà definito, quanto da qualcosa che si realizza, eventualmente, più o meno spontaneamente e in modo graduale e con diverse "ricadute". Un processo che dipende più dalle esperienze e probabilmente dalla propria intelligenza / sensibilità che da una decisione coraggiosa.
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Re: Guarire dalla fobia sociale
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Re: Guarire dalla fobia sociale
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Re: Guarire dalla fobia sociale
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