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Re: Ma a voi piace vivere?
No, come dico sempre se fossi assolutamente certo che dopo la morte non c'è niente e se accadesse improvvisamente e senza sofferenze non mi dispiacerebbe.
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Re: Ma a voi piace vivere?
Ormai é tutto così lontano da me, asfissiante, devastante.. Debilitante.. Il futuro é una parola taboo..L'amore..é qualcosa di irraggiungibile.. I sogni.. Sono come un treno che ha dimenticato di fermarsi ad una stazione... Quella del mio cuore...
È tutto così "dimenticato".. Ed ostacolante..contorto.. Le parole altrui sono soltanto toni sprezzanti.. Nei miei riguardi... Mi rivedo negli occhi dei morti..ormai spenti.. E incofutabilmente separati dal mondo dei vivi... |
Re: Ma a voi piace vivere?
La vita è qualcosa di molto sopravvalutato
per alcuni esseri umani può essere a volte piacevole per altri è solamente un distillato di crudeltà |
Re: Ma a voi piace vivere?
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Re: Ma a voi piace vivere?
Per nulla
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Re: Ma a voi piace vivere?
Potessimo organizzare la nostra vita per noi stessi invece che per il nostro stupido corpo il vivere sarebbe molto molto più apprezzabile.
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Re: Ma a voi piace vivere?
Come può piacermi vivere se non riesco ad apprezzare nulla? Se sono sola al mondo da sempre e non riesco a legare con nessuno? Se non mi sta bene nulla dei comportamenti altrui e non faccio altro che incazzarmi? Se niente va mai come vorrei io?
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Re: Ma a voi piace vivere?
Mi piace nel momento in cui faccio qualcosa che mi piace o nell'attesa, per il resto non ci trovo nulla di interessante purtroppo.
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Re: Ma a voi piace vivere?
Sapete che c'è? In una delle mie ricerche in rete mi sono imbattuto in questo sito
https://diventarefelici.it/gioia-di-vivere/ ma a me questo tipo di retorica non riesce a smuovermi di un millimetro. Mi sembrano le solite parole trite e ritrite. Abbi coraggio, sii amorevole col prossimo che poi diventi felice, ma con me non funziona per nulla, ad un certo punto col mio prossimo quando sono stressato o più depresso non solo non voglio averci nulla a che fare, gli vorrei solo staccare la testa. I rimedi farmacologici contro il male di vivere li si conoscono, i rimedi psicologici consistono in cose del genere, alla fine nulla mi consola, mi consolerebbe solo una cosa: ricevere forme di amore appropriate senza dover dare o costringermi a fare gesti eroici e coraggiosi come richiede questo tipo di etica qua che è un'altra cosa tra le altre che mi sfascia. Poi mi chiedo: c'è bisogno di un "mental coach" per elaborare 'ste cose? :interrogativo: Si arriva sempre alle stesse ed identiche false soluzioni, noi voliamo, noi risolviamo tutto... Ma cosa risolvi davvero? :nonso: Ti accorgi che non risolvi nulla in concreto se ci sono ancora dei neuroni funzionanti nel cervello. Una malattia la risolve concretamente una cura efficace, non l'atteggiamento di accettazione, l'accettazione non risolve nulla, non dà alcun potere reale al soggetto, il falso potere spacciato per potere a me infastidisce, mi ha sempre infastidito. https://diventarefelici.it/ Noi voliamo, noi facciamo questo e quell'altro, ma la forza di gravità la vince un propulsore reale non 'ste cavolate, così come i problemi reali li risolvono soluzioni piuttosto complicate da elaborare (ammesso che qualcuno prima o poi ci riesca), non il fingersi onnipotenti con questi giochetti. Il peso continuerà sempre ad esserci, non possiamo sollevarci sempre più in alto a piacere, questa è poi la realtà, quella che inevitabilmente costringe tutti a non poter volare oltre certi limiti con sistemi generali. O si inventano nuove scale e strumenti o non si va da nessuna parte. |
Re: Ma a voi piace vivere?
Be' pensando al fatto che quando veniamo al mondo lo facciamo tra le urla di dolore di nostra madre, insnguinati, e la prima cosa che facciamo (senza che nessuno ce l'abbia insegnata) è piangere e urlare disperati, direi che già dall'inizio del viaggio un'idea possiamo farcela :mrgreen: :testata:
A parte questo, la vita in sé, offre tante occasioni di sofferenza intima, mentale e fisica, e più sei sensibile più tali occasioni aumentano; certo aumentano anche i possibili piaceri, però resta il fatto che un dolore segna di più, e più a lungo nel tempo, di una gioia. E questo vale per tutti, sensibili e meno sensibili, "normali" e meno "normali" (il concetto di normalità è molto relativo). Sicurmente per alcune persone l'esistenza è più dura che per altre, ma non è semplice per nessuno, e ovviamente nessuno è sempre allegro, sempre felice e via dicendo. Anche perché la gioia esiste perché esiste la tristezza, così come il bello possiamo definirlo in base al brutto, e via dicendo tutta l'esistenza è dualistica e in base a dei poli opposti possiamo creare scale di valori nella nostra mente e definire tutto. Ma questi termini opposti dobbiamo accettarli entrambi, quello positivo e quello negativo, negare uno dei due termini significa negare l'insieme. E ovviamente non ci sono solo i problemi mentali, meta-fisici, ma anche quelli di carattere pratico: magari devo anche fare un lavoro di merda, che ruba la maggior parte del tempo, per poter mangiare, e adattarmi a un contesto sociale che non mi piace, non mi rappresenta. Mi sembra di aver detto tutte cose ovvie, però, che ci piaccia o meno questa vita, non abbiamo altro, questo possiamo conoscere e questo possiamo vivere con "certezza", quindi tralasciando tutti i discorsi religiosi o spirituali che vanno a indagare ciò che oltre questa vita attuale potrebbe esistere. |
Re: Ma a voi piace vivere?
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Per chi è irrimediabilmente infelice secondo me ci sono solo due possibilità... 1) Uscirne - cancellare il mondo cosciente e piombare di nuovo nel nulla. 2) Allucinare la realtà in una realtà virtuale che si deve poi però credere reale, altrimenti non funziona. La prima soluzione comporta un arresto della coscienza. La seconda lo sviluppo di una forma di psicosi che spazzi via il principio di realtà producendo un mondo alternativo nelle fondamenta che in concreto magari non può esistere ma nutre il soggetto tramite esperienze allucinate. |
Re: Ma a voi piace vivere?
Sicuramente come sto adesso depresso non vivo tanto bene e come se fossi in una situazione stagnante.
In questi giorni insieme a mia madre che è l'unica che mi sta rinquorando per il discorso comunità. Io devo parlarne con la psicologa che me lo ha proposto proprio perché devo cercare di capire se questo percorso mi servirà per riprogettare una nuova vita che ha 30 anni è difficile. Sicuramente il discorso comunità l'ho evidenziato in un mio thread, poi qualcun altro ha voluto esporre la sua esperienza. Ora magari se l'intento della comunità è quello di staccarmi dall'ambiente dove vivo io che per me è nocivo, negativo, incocludente, non valorizzato... perché non provare a pensare a se stessi per una volta soltanto e a capire se riprogettare la propria vita ne vale la pena provarci.... Stando fermi non risolviamo nulla magari si può anche peggiorare...come nel mio caso..il mio consiglio è parlatene con chi vi segue e cercate insieme una soluzione c'è sempre per tutto. |
Re: Ma a voi piace vivere?
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ovviamente non è che tutti possiamo essere Caravaggio o Montale, però creare qualcosa, anche nel proprio piccolo (e con creare intendo di tutto, anche cucinare è creazione) può aiutare, perché comunque quando crei qualcosa dalla sofferenza quella sofferenza viene oggettivata, esternata e quindi almeno la pressione viene abbassata, anche se per poco e poi si ricomincia p.s. la realtà è ciò che la mente crede reale in un dato momento, ad esempio per i buddhisti questa realtà è solo illusione, certo il web può essere una scappatoia, una illusione, ma la vita che viviamo fuori può esserlo altrettanto |
Re: Ma a voi piace vivere?
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https://www.segnalidivita.com/barzel..._una_palla.htm E' chiaro che la realtà non funziona così, non possiamo modificare le sue regole a piacere in relazione alle nostre credenze nei loro confronti, siamo inevitabilmente vincolati a queste regole. Nel virtuale è possibile indebolirle e modificarle, fare esperienza di mondi diversi dal nostro regolati in altri modi, la gravità la si potrebbe far variare col cubo della distanza e così via. Credere un sogno reale non lo fa diventare reale... Credere qualcosa di diverso da ciò che è reale non lo fa diventare reale. La realtà è quel che noi non possiamo modificare, l'unica scappatoia che non la modifica davvero ma fa credere ad una persona di vivere in un'altra realtà è il sogno che viene creduto reale. E' un'illusione, lo so, però potrebbe far star bene. Loro vorrebbero svegliar la gente, ma spesso è proprio l'esser svegli e coscienti il vero problema per me. Quando hai conosciuto com'è fatto il mondo, cosa pensa tizio e caio di te, come sei fatto, com'è regolato tutto, ecco anche quando l'hai conosciuto, cosa potresti mai fare se quel che conosci a te non piace e provi ribrezzo? |
Re: Ma a voi piace vivere?
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Si ma ragazzi, quello che vedere li fuori non è amicizia. I gruppetti che si sballano e si ubriacano tutte le sere non sono rapporti sani e veri. Sono tutti compagnoni. Sei sola, sappi che in realtà lo sono tutti o quasi perché vivono rapporti fintissimi. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Re: Ma a voi piace vivere?
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Re: Ma a voi piace vivere?
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Infatti mi a ho detto che tutti hanno falsi amici, ci sono anche molti -fortunati- che li hanno degli amici veri ma non bisogna deprimersi per questo. Cioè secondo me non ha senso invidiare quella gente che va in disco in gruppo, fumano, si sballano, parlano di cavolate. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Re: Ma a voi piace vivere?
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Re: Ma a voi piace vivere?
ultimamente non molto
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