Re: Farmaci e ideazione suicida
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Re: Farmaci e ideazione suicida
E a proposito di cazzate, ora che sono proprio calmo, vedo molti "normali" fare di quelle pazzie, che io penso:"e meno male che sono io il bipolare! Questi fanno di quelle bipolarate..."
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Re: Farmaci e ideazione suicida
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Re: Farmaci e ideazione suicida
Ippocrates e Phoenix,
Ricordate che siamo ospiti di Svers0, e del bisogno che ha espresso nell'aprire il thread. Evitiamo le diatribe sui pesi atomici delle molecole. Fate i bravini, su! |
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Re: Farmaci e ideazione suicida
Ammetto pure io di avere un certo scetticismo con i farmaci perché come avevo detto ne presi uno diversi anni fa e effetti collaterali ne avevo ma avendo smesso presto ho paura di essermi preso solo gli effetti collaterali senza aver sperimentato gli effetti positivi perché feci la testa di cazzo e smisi di prenderli dopo due settimane circa ma questo è un problema di mentalità perché anche a prendere farmaci non per il cervello mi faccio problemi.
Ora sono arrivato alla situazione che o mi suicido o prendo qualcosa perché ho capito che con questa chimica cerebrale non si va da nessuna parte, ho notato che ogni tanto ci sono dei periodi spontanei di miglioramento ma durano troppo poco e quindi non cambiano niente. Qualcuno ora si chiederà perché sono indeciso su una cosa del genere visto che l'alternativa è morire, la voglia di arrendersi è così alta che mi chiedo se valga la pena davvero provare. :pensando: |
Re: Farmaci e ideazione suicida
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I 12+ anni di studio non sopperiscono a queste lacune e non garantiscono la qualità del metodo che uno specialista utilizza; In più, credo che chiunque di noi abbia assunto o continua ad assumere psicofarmaci può tranquillamente dire di saperne di più di uno psichiatra, su un piano pragmatico. Voglio dire, gli psichiatri non hanno modo di provare sulla propria pelle gli effetti di ciò che prescrivono, perciò la loro competenza, per quanto teoricamente eccelsa, sarà sempre incompleta. Ergo, le mie argomentazioni (che essendo solo soggettive non hanno lo stesso valore delle cose scritte sui testi) si basano su effetti provati, non semplicemente ipotizzati. Quote:
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Tengo a precisare che replico a ciascuno senza la minima ombra di ostilità, ognuno ha le sue opinioni. Comunque Sverso, è una decisione molto importante e che va ponderata per bene. Fossi in te cercherei prima di trovare supporto altrove, se poi dovessi optare per una terapia farmacologica appurati che lo specialista sia uno con i controfiocchi, magari fai qualche colloquio conoscitivo con più di un dottore. E ricordati che i farmaci non sono la soluzione, tutt'al più potrebbero essere un aiuto (inutile puntualizzare ulteriormente cosa ne penso in merito, perciò lascio scritto così). Non arrenderti, non ne vale la pena! |
Re: Farmaci e ideazione suicida
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Re: Farmaci e ideazione suicida
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Se leggi libri di qualsiasi altra specializzazione di medicina di 50 anni fa troverai delle incongruenze assurde, vuoi un esempio? In caso di lombalgia acuta fino a pochi anni fa ti consigliavano riposo per settimane, adesso già dopo il secondo giorno ti dicono di muoverti xchè si è visto che i risultati sono migliori. Si chiama progresso. L'omosessualità era inclusa xchè a quel tempo socialmente nn accettabile e la psichiatria si occupa di curare nn la patologia, ma la disabilità oggettiva e soggettiva che questa provoca nel soggetto che è costretto a vivere in una società composta nella grande maggioranza da persone che certi disturbi (o comportamenti) nn ne hanno. Ormai l'omosessualità è accettata, di conseguenza nn provoca alcuna disabilità nelle persone gay. E' in base a questo che vengono definiti i disturbi di personalità, se per esempio vivessimo in un mondo di eremiti di sicuro il dep nn esisterebbe Quote:
Infatti qualcuno ha "cura" la propria depressione con la coca, qualcuno seda la sua ansia con l'alcol, ecc...tutte cose che vanno ad alterare la chimica cerebrale e che guarda caso temporaneamente risolve o elimina i sintomi. Quote:
E' impossibile convincere un credente che Dio nn esiste, per lo stesso motivo per cui nn è possibile dimostrarne la sua presenza. Di conseguenza nn posso cercare di convincerti che ti stai sbagliando se nemmeno tu porti delle prove certe di ciò che affermi Quote:
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Re: Farmaci e ideazione suicida
Sverso,
con tutto quello che ho assunto in 23 anni, so benissimo che degli effetti collaterali ci sono. Il punto è che li ignoro, perché non mi sono mai informato, perché ogni giorno mi occupo di quello che devo fare e così gli effetti collaterali sono l'ultimo dei miei pensieri. Ad ogni modo, sono tollerabili. E in ogni caso, gli antidepressivi sono farmaci salvavita. Quindi, perché temere un eventuale aumento di peso più della morte? E infine: di depressione sono morti in tanti, di effetti collaterali non è morto nessuno. |
Re: Farmaci e ideazione suicida
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questo è scherzoso, ma vero. Conviene chiedere consiglio più a un vecchio, che a un giovane. La lunga esperienza è più affidabile che la poca. I timori che adesso ha Sverso, io li ho avuti nel 1991, quando ho preso le prime pillole. Adesso, dopo tanta strada, a riguardare le mie paure di allora, mi faccio tenerezza. |
Re: Farmaci e ideazione suicida
A pensarci, in quel 1991, quando dovevo prendere le pillole, avevo veramente tanta paura. Leggere il bugiardino, mi riempiva di confusione e di altre paure.
Non mi sono mai chiesto il perché; me lo chiedo adesso. Il perché è questo: l'antidepressivo e ansiolitici non sono farmaci terrificanti, in sé stessi. Quella che è terrificante, è la condizione in cui ci arriviamo, che é quello stato -ricordiamolo- in cui abbiamo paura di TUTTO, non certo solo dei farmaci. |
Re: Farmaci e ideazione suicida
Riflettiamo:
In qualsiasi terapia ci capiti di dover fare, riponiamo speranza, che si tratti di antibiotici, di cortisonici, di intervento chirurgico, di radioterapia (questa si, piena di pesanti effetti collaterali). Solo con gli psicofarmaci nutriamo sfiducia, paura e disperazione. Dov'è la differenza? Ma è nella depressione! Perché la depressione è fatta di sfiducia, paura e disperazione. Ho provato sulla mia pelle che cos'è la depressione acuta e non mi sarei fidato nemmeno della Madonna, qualora mi fosse apparsa. |
Re: Farmaci e ideazione suicida
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Re: Farmaci e ideazione suicida
Sto un pochino dicendo la cosa di essere depresso a casa ma credo sia abbastanza deleterio specie per mio padre che prende antidepressivi e ansiolitici da una vita e a vedere un figlio col suo stesso problema dieci volte ingrandito si deprime e beve, che situazione di merda, devo cavarmela da solo nel caso, in effetti non sono più un ragazzino. :pensando:
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Re: Farmaci e ideazione suicida
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Re: Farmaci e ideazione suicida
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Re: Farmaci e ideazione suicida
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Re: Farmaci e ideazione suicida
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Re: Farmaci e ideazione suicida
In generale:
noi usiamo dire "prendo o non prendo le pillole?" Come se le prendessimo da un distributore automatico. Ma la terapia si basa sui colloqui con un medico. Dei problemi in famiglia o di particolari risposte a un farmaco, si parla. La terapia non è mica come una puntata alla roulette, dove si perde o si vince tutto in una mossa sola! Piuttosto è simile a un torneo di burraco, dove c'è tutto il tempo e il modo di aggiustare il gioco. |
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