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Re: Utilità sociale della prostituzione
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ho visto prostitute proprio obese.. |
Re: Utilità sociale della prostituzione
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Poi, non sto a sindacare più di tanto sulla percezione altrui di sé stessi anche perché, nano-aneddoto, molte mie partner quando mi dicevano "non mi stancherei mai di guardarti" si sentivano spesso la mia uscita "hai bisogno di un lassativo?", proprio in virtù di una certa vena autocritica che mi scatta ogni tanto :D Quote:
La domanda in questo caso, però, è perché il cliente le ricerca. Nella mia esperienza indiretta chi s'indirizza verso queste fisicità lo fa perché le associa a volontà di trasgressione estrema, per usare un eufemismo. Quote:
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Perché? Perché per me il lavoro è solo una fonte di reddito e non è autorealizzazione e perché, probabilmente, potrei limitarmi a prostituirmi a "tempo parziale" e vederlo come base reddituale per potermi dedicare ad attività che mi realizzano di più, magari anche traendone ulteriore reddito. In più mi piace l'idea di dare piacere fisico a terze persone e conoscere persone nuove. Discorso analogo, per carità, lo farei nel settore della pornografia. All'atto pratico non lo farei mai perché non vorrei dispiacere chi mi sta accanto (non ho mai avuto partner che avrebbero accettato ciò) e la mia famiglia. Quote:
Io vedo la qualità di un rapporto sessuale influenzata molto dalla gratuità dello stesso e da una genesi derivante dall'attrazione fisica/esteriore. Poi, se il ragazzo vede le ragazze solo come oggetti sessuali, per quanto non condivida affatto la visione, non scuote più di tanto questa lettura i miei principi morali. Diciamo che rimango neutrale. Quote:
Alla fine, la domanda essenziale è: perché Tizio decide di far sesso con Caia? Perché Caia ha peculiarità fisiche o di personalità che attraggono. E' solo questo il mio concetto di "merito" che è sicuramente soggettivo. Come dico sempre, io sono favorevole ad un mondo dove ci sia la prostituzione ma ritengo che sia anche un diritto del singolo esprimere la sua critica e giudizio sul prossimo. Criticare non implica impedire che una persona si rivolga ad una prostituta. |
@liuk
In alcune parti del discorso da te quotate ero ironico e stavo praticamente sostenendo la posizione opposta alla mia per mettere in luce alcuni elementi, per me, incoerenti. Non ho capito se questo è palese oppure passa l'idea che io pensi determinate cose. Tralasciando il punto dell'attrazione sessuale e connessi, concordo a grandi linee con quanto da te scritto. Giustissimo che si critichi anche la prostituzione e il farvici ricorso. Non vedo perché non si dovrebbe. Io stesso ho anche critiche in tal senso e non è che voglia incoraggiare la prostituzione in massa. Tuttavia sono infinitamente più critico -come si sarà notato - nei confronti delle posizioni che negherebbo alle persone la libertà di disporre del proprio corpo liberamente, entro i limiti di legge. O che vorrebbero accomunare tutti i clienti di prostitute a stupratori e sfruttatori dell'altrui debolezza; mirando a negare qualsiasi possibilitá e forma di prostituzione indiscriminatamente. |
Re: Utilità sociale della prostituzione
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Re: Utilità sociale della prostituzione
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quindi escludi tout court la possibilità che una persona adulta e sana di mente possa desiderare, a pagamento e non, di essere trattato, in un determinato momento (si parla troppo spesso di vendita del corpo, ma a rigor di logica al massimo si dovrebbe parlare di affitto), come un oggetto di piacere? No, perché a me è capitato. E non me ne volere, così come non me ne vogliano altri, ma ho l'impressione, senza che questo voglia essere considerato un attacco personale, che molti dei contrari alla prostituzione per ragioni morali analoghe possiedano una visione limitata dell'ampio spettro di dimensioni che la sessualità possiede. Forse questo è dovuto a giovane età, forse a inesperienza, o a entrambe, o ad altro. O forse mi sbaglio. Sta di fatto che in un mondo dove una domanda e un'offerta esercitate in modalità totalmente consapevoli e consenzienti, che non produce danno a nessuna persona, se questo genere di trattative può essere resa illegale (ovvero se qualcuno auspica siano rese illegali), mi domando perché non possano essere rese illegali, con le medesime argomentazioni, qualsiasi altro tipo di transazione fra persone, con dei criteri totalmente arbitrari (es: vietiamo di far pagare la musica perché è vendita dello spirito musicale ed è degradante per il musicista, inoltre l'idea che i musicisti alla fine servano solo a scaldare le orecchie e appagare le multiformi libidini musicali degli ascoltatori continuerebbe a perpetuarsi nei secoli con grave pregiudizio di quei musicisti che non vendono la loro musica, ma che nell'immaginario degli ascoltatori rimangono degli oggetti di piacere ). |
Re: Utilità sociale della prostituzione
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E troverei altamente fuorviante parlare di tutte queste situazioni come se fossero una cosa sola. Quote:
Se si parte dal presupposto che in qualsiasi forma di prostituzione ciò avviene in ogni caso, onestà intellettuale imporrebbe secondo me: 1) di dimostrarlo 2) di includere nel calderone anche i casi di prostituzione non "classica", ovvero quelli in cui un elemento detereminante dell'attrazione femminile o maschile è determinato dalla materialità (stare insieme per i soldi, o per il tenore di vita, o per la fama/posizione sociale del partner, ecc.). Anche lì c'è pragmaticità a pacchi, e spesso anche cinismo, no? Visto che vuoi mettere le cose in discussione, apriamo la discussione anche a questo tipo di rapporti. |
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Poi ho aggiustato. Si nota quando scrivo da smartphone, tra formattazione del testo e punteggiatura escono dei porcai unici a volte. |
Re: Utilità sociale della prostituzione
Io sono favorevole a legalizzare la prostituzione, ci sarebbero meno malattie, più sicurezza e lo stato incasserebbe più soldi, d'altronde di recente nel pil hanno contato anche alcune attività illecite, comunque in italia purtroppo regna il bigottismo e questa cosa non si farà mai.
Io su questi argomenti ho un pensiero liberale,le idee di liuk76 sono simili alle mie e il suo mi pare un discorso sensato. |
Re: Utilità sociale della prostituzione
Non si può parlare di utilità sociale della prostituzione perché legalizzarla va a vantaggio prevalentemente della popolazione maschile eterosessuale che così per avere rapporti sessuali con una donna può ricorrere a una seconda possibilità oltre a quella di avere relazioni sentimentali con una donna.
Le donne proprio per questo vantaggio che conferisce al maschio tendono a vederla negativamente perché perderebbero il monopolio del consenso, perché visto che la violenza sessuale è illegale e la prostituzione lo è pure, l'unico modo di fare sesso legalmente con una donna sarebbe tramite una relazione più o meno impegnativa che disponga del pieno consenso della stessa. Ed ecco perché le femministe la odiano tanto ma non riusciranno a distruggerla, ovviamente ci hanno costruito sopra la morale su quanto è squallido andare con le prostitute e cose del genere, la cosa veramente squallida è andare con una femminista, cioè con una che lavora all'indebolimento dei diritti del tuo sesso a favore del suo. |
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Voglio ragionare ancora sulla prostituzione, aiutandomi anche con i testi che sto leggendo, magari aprirò un altro topic e fuori da questa sezione. |
@ ondine
Occhio però a non decontestualizzare la citazione, che altrimenti passa Roma per toma. Io nei miei discorsi ho sempre parlato di prostituzione come scelta tra varie, possibili, alternative. Non di prostituzione per sopravvivenza, sfruttamento o condizione sociale che la impone. Di non-scelta insomma. Se mi dici che poi questa non è la condizione della maggioranza delle prostitute : ok, non l'ho negato. E posso concordare coi tuoi pensieri. Solo che io stavo parlando di prostituzione pienamente volontaria, (appunto) del perché avviene etc etc. Non di prostituzione - praticamente - forzata dalle circostanze esterne alla persona, sfruttamento della stessa e altri fenomeni Se poi per te rientra tutto sotto un'unics bandiera, libera di dirlo ed esporre i tuoi punti di vista. Il forum sta qua apposta. Però non me fate passà per lo stronzo che incoraggia o sostiene indiscriminatamente tutte le forme di prostituzione. Grazie. |
I miei pensieri non servono a granché, molto meglio quelli di chi ha avuto modo di dedicare buona parte del suo tempo ad osservare il fenomeno da vicino e a pensarlo.
Mi piacerebbe riportarli qui, solo che mi sento un po' “sola” nel discorso, ma confido che possano aiutare altri a pensare meglio la cosa e non solo me. |
Re: Utilità sociale della prostituzione
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Alla fine anche il depresso di FS fa così. Si auto-reclude fra quattro pareti, eliminando le possibilità ("conoscere gente? No, troppa paura. Andare da uno psicologo? No, mi prenderebbe per pazzo. Seguire i consigli su internet? No, non mi capiscono." ecc.). La "vera" mancanza di alternative si chiama schiavitù e va combattuta in quanto tale, a prescindere dall'attività unica a cui si è chiamati. Può essere prostituzione, come può essere fare il mimo ai semafori. Ma quando si parla di ragazze ignoranti che non hanno voglia di andare a fare le pulizie, quella non è mancanza di alternative. E' scelta di alternative. Qualcuna ne è consapevole, qualcun'altra cova rancore per la sua incapacità di assumersi la responsabilità delle proprie scelte (comprese quelle passate e relative conseguenze). |
Una risposta alla FAQ “e un operaio allora? anche un operaio vende il proprio corpo e ne esce logorato, ammalato, e spesso muore”.
Così praticamente si utilizzano le dannose conseguenze del capitalismo per giustificarne l'aspetto più odioso, cioè quello che mira a rendere tutto mercificabile, anche il sesso, l'affettività, l'intimità, la libertà della persona. Pagando, il cliente compra una temporanea libertà su quel corpo e su quella persona, in alcuni casi il margine è più ristretto, in altri più ampio, in ogni caso il desiderio (della prostituta di fare sesso con il cliente) non è una discriminante. Se il mio pensiero è ancora “rozzo” avrò tempo di affinarlo. |
Re: Utilità sociale della prostituzione
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