Re: Thread Comunismo
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Re: Thread Comunismo
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Ripeto, tu mischi troppo l'idea fascista con la sola guerra (che pure hanno fatto i comunisti) |
Re: Thread Comunismo
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ma sai che Marx non riteneva che il comunismo fosse attuabile in Russia per via dell'arretratezza industriale? |
Re: Thread Comunismo
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Io non sono un filosofo, perciò mi limito a dire: tutti sbagliano. E per fortuna si sono sbagliati entrambi, almeno grazie al socialismo reale abbiamo ancora un mucchietto di diritti sociali da farci portar via come dei coglioni... |
Re: Thread Comunismo
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Oggi c'è chi paga per lavorare, sostenendo costi incredibili, oggi le aziende se ne fottono di chi sei, vogliono solo che tu sia un burattino da girare a più non posso, noi giovani non vedremo mai la pensione, attaccati dietro a degli 'smart job' senza tutele che permettono a sempre meno monopoli di arricchirsi sfruttandoci sempre più deliberatamente. Probabilmente sei tu quello chiuso in un guscio che non è capace di leggere la realtà che lo circonda... |
Re: Thread Comunismo
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E se la minaccia del comunismo fosse stata cruciale nell'evoluzione del capitalismo in Consumismo? Pensaci bene: mettiti gli "occhiali di Marx" e leggi la storia dei rapporti di produzione come faceva lui, solo estendi l'ottica al giorno d'oggi, che noti? |
Re: Thread Comunismo
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La nostalgia per la DDR è un fatto concreto: la popolazione germanica è come la nostra vittima di un lavaggio del cervello esemplare, eppure l'uomo, per quanto colpito nella coscienza, riesce ancora a fare un bilancio della propria qualità di vita e nel caso tedesco a comprenderlo peggiorato rispetto ai tempi della Germania dell'Est. Il voto a Berlusconi è un fatto astratto, psicologico: la popolazione italiana è esasperata, la televisione gli porge Berlusconi come il messia - nonostante i disastrosi 10 anni di governo del milionario criminale - e l'Italiano medio, lobotomizzato, affida la propria decerebrata esistenza al milionario criminale, il quale penserà per bene ad abbassare ancor un po' di più i diritti a tutti e spargere un po' di odio sociale aiutando i propri amici milionari. L'esasperazione dei cittadini tedeschi è quindi un fatto concreto, il voto degli Italiani a Berlusconi è la risposta sbagliata (tele-guidata, oserei dire) al medesimo stato di esasperazione. Come vedi, la dittatura capitalistica è uguale qui come a nord, seppur a guidarla siano facce diverse, magari una volta di destra e un'altra volta di sinistra. Brutti tempi, brutti tempi. Quote:
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Re: Thread Comunismo
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Tra l'altro i diritti più importanti come pensione, tredicesima, ferie ecc si devono al FASCIMO non al comunismo. I diritti dovuti al comunismo sono briciole rispetto a quanto ottenuto col Fascismo. Mi sa quindi che vive in una cupola fatta di fantasia |
Re: Thread Comunismo
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Come hai detto tu i tedeschi della DDR sono vittima dell'indottrinamento dell'ex regime a cui erano sottoposti e che oggi, proprio come in Italia, sono esasperati dalle prospettive future di un continente alla deriva che non riesce più a farsi valere nel mondo (vedi l'Asia con Cina, India, Korea del Nord che fanno quello che gli pare sia economicamente che militarmente). Proprio come da noi che abbiamo avuto il Fascismo si dice che quando c'era lui si stava meglio, così fanno quelli della Germania Est che dicono che si stava meglio sotto l'Urss, ma questo perchè oggi più che mai vale il detto ''si stava meglio quando si stava peggio'' Quanto a Berlusconi quello che dici non ha un senso visto che non è più come fino ai primi del 2000 dove come mezzo di informazione vi erano solo i giornali e la TV (se ti va, molti entrambi di Berlusconi) e quindi si doveva ''credere'' a questo o a quello. Oggi c'è internet e ognuno può farsi le sue ricerche. Il fatto che molti votino ancora Berlusconi è perchè, conoscendo la storia, ha fatto mooooolti meno danni dei governi di sinistra e anche adesso è difficile fare peggio di così Quote:
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Re: Thread Comunismo
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Eppure, perché il capitalismo avrebbe dovuto mai firmare la propria condanna a morte? Perché teorizzare la società senza classi, la società senza stati, la società comunista? In un dato momento, in dati punti della terra, la dittatura del proletariato ha avvicinato grandi masse all'avvento dell'anarchia - il comunismo, di fatto, è un'anarchia che passa secondo diverse fasi, di cui la prima è per l'appunto la dittatura proletaria. Abbiamo fra le nostre mani un'arma, e se e quando le masse insorgeranno imbracciando gli ideali socialisti, il punto di approdo dell'attuale sistema - il più basso immaginabile - verrà spazzato via e così tutti i suoi ipotetici sotterfugi. Non mi importa della funzione sociale dell'URSS o della Cina maoista; abbiamo lì elementi che sono utili per abbattere il capitalismo? Senz'altro, perciò applichiamoli affinché sia la volta buona in cui il capitalismo crolla per sempre. E' un'associazione forse irrazionale, ma pensando a una di quelle terre in cui si è vissuta la dittatura del proletariato, voglio citare Erich Honecker: <<[...] giunto alla fine della mia vita, ho la certezza che la Rdt non è stata costituita invano. [...] Un numero sempre maggiore di persone dell'est si renderà conto che le condizioni di vita nella Rdt li avevano deformati assai meno di quanto la gente dell'ovest non sia deformata dal capitalismo e che nelle scuole i bambini della Rdt crescevano più spensierati, più felici, più istruiti, più liberi dei bambini delle strade dominate dalla violenza della Repubblica Federale. I malati si renderanno conto che nel sistema sanitario della Rdt, nonostante le arretratezze tecniche, erano dei pazienti e non oggetti commerciali del marketing dei medici. Gli artisti comprenderanno che la censura, vera o presunta, della Rdt non poteva recare all'arte i danni prodotti dalla censura del mercato. [...] Gli operai e i contadini si renderanno conto che la Rft è lo Stato degli imprenditori e che non a caso la Rdt si chiamava «Stato degli operai e dei contadini». [...] Molti capiranno che anche la libertà di scegliere tra Cdu, Spd, Fdt è solo una libertà apparente>> |
Re: Thread Comunismo
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Il fascismo ha istituito certe cose per contenere la spinta bolscevica, e ti dirò di più, non voglio mettere in dubbio che sotto certi aspetti l'Italia mussoliniana fosse preferibile a quella odierna, ma non certo perché Mussolini fosse un benefattore, ma perché le condizioni internazionali imponevano certe scelte per placare le rivendicazioni delle persone. Il 'Si stava meglio quando si stava peggio', è, in parte, sempre comprensibile; di anno in anno, questo tormentone assumerà sempre più valenza, perché se una volta a comandare erano le borghesie nazionali, si è poi passati a quelle cosmopolite ed ora il potere sta tutto passando in mano alla grande finanza, che di quei interessi borghesi (cari anche al fascismo) farà fagotto e butterà tutto nel cesso. Da un lato, ti sembrerà strano, ma capisco anche la tua nostalgia per il fascismo; sono una persona aperta. Quel che vorrei fare capire è che il fascismo non era affatto benevolo, era solo uno degli strumenti del capitalismo per tenere le masse al proprio posto, oggi è una dittatura desueta, le masse sono state spente e si sta passando alla loro completa defraudazione. |
Re: Thread Comunismo
il comunismo è la catena con cui tenere al guinzaglio i popoli. Dandogli il minimo indispensabile per sopravvivere, gli si mette nelle condizioni di non curarsi di come venga gestito il mondo, di quello sfruttamento appunto dell'operaio che sì è tutelato, ma perchè fonte di guadagni assai più grandi (per chi li comanda dalle sedi di governo) rispetto al lavoro che svolgono.
Privo di proprietà privata l'uomo vive in uno stallo tra l'obbedienza allo Stato padrone che lo sfama, e il volersi ribellare sapendo però di perdere quello che non possiede (la proprietà privata appunto). Il comunismo era, ed è, la più grande forma di egocentrismo dei padroni al potere che, con la scusa di tutelare quelle che loro vedono solo come formiche operaie, si arricchiscono a dismisura e vogliono provare al mondo intero la loro ricchezza (vedi corsa alla conquista dello spazio tra Urss e Usa, o invasione economica mondiale cinese). Il Fascismo invece è tutto il contrario. Si è accollato l'aiuto ai poveri dando lavoro, terre a chi non ne aveva per niente( togliendone magari a chi ne aveva troppa, ma questo non costringeva alla fame ne gli uni ne gli altri), ha messo sullo stesso piano di diritti datori di lavoro e lavoratori. Ha contribuito a dare delle certezze alle persone che quindi hanno potuto crearsi una famiglia senza dover sopprimere un sentimento (perchè fare una famiglia e farla vivere nello stento? o fare dei figli mantenendoli nell'ignoranza e quindi più facili ad essere manipolati da un governo, come quello comunista, volto solamente allo sfruttamento per i fini personali di 4-5 tiranni leader del movimento? Ha egualizzato davanti alla legge, al diritto alla sanità e all'istruzione, ricchi e poveri. Certo non ha estinto la differenza nelle tasche, ma è riuscito se non altro a ridurla in favore di chi ne aveva più bisogno (i poveri appunto). Ma quello che più ha reso grande il Fascismo, è stato il rispetto che vi era tra tutte le categorie perchè entrambe avevano capito di essere parte della stessa madre Patria e che gli uni dipendevano dagli altri e che non c'era giovamento per nessuno a sfruttare il prossimo. Era un affiatamento sociale che si poteva vivere nelle strade o nei tanti comizi politici, dove non si era classificati tra gente di destra se ricca o povera se di sinistra, perchè vivevano sulla propria pelle quel cambiamento tendente ad un benessere sociale ed econimico collettivo. |
Re: Thread Comunismo
Il fascismo è nato è come guinzaglio per i proletari data dalla paura di rivoluzioni rosse. Poi è cambiato il paradigma dopo la crisi del 29 e si è riscoperto statalista. Il fascismo anni 20 è quanto più vicino ci fosse al liberismo che porta povertà tutt'oggi.
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Re: Thread Comunismo
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Re: Thread Comunismo
Mussolini ha tradito i lavoratori e si è allenato col padronato, infatti il fascismo assurge a notorietà grazie allo squadrismo contro operai e braccianti, è così difficile da capire?
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Re: Thread Comunismo
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Re: Thread Comunismo
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Re: Thread Comunismo
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Infatti Mussolini fece approvare una riforma fiscale favorevole ai grossi capitali, la privatizzazione dei servizi telefonici e delle Assicurazioni, il salvataggio da parte dello Stato di industrie e banche in crisi, il contenimento dei salari e l’allungamento dell’orario di lavoro a nove ore. Grazie a questa politica di liberismo economico, nella prima metà degli anni Venti si verificò un forte sviluppo industriale e le maggiori imprese, come la FIAT, la Montecatini (che produceva fertilizzanti) o la Snia (produttrice di fibre artificiali) aumentarono notevolmente le loro esportazioni. Nel settore dell’agricoltura , la politica economica del fascismo seguì due indirizzi fondamentali: aumentare la produzione del grano, anche attraverso una bonifica di zone incolte, e accrescere il numero di mezzadri e piccoli coltivatori diretti, frenando l’esodo verso le città. Ma alla fine degli anni Venti l’economia italiana fu scossa da una grave crisi provocata da cause interne e internazionali. mussolini, per frenare la continua svalutazione della lira, aveva imposto una rivalutazione forzata, che aveva provocato una forte riduzione delle esportazioni. La situazione precipitò quando anche in Italia si fecero sentire gli effetti della crisi internazionale del 1929: molte fabbriche fallirono, la disoccupazione aumentò sensibilmente (nel giro di pochi anni i disoccupati passarono da 300.000 a un milione) e i salari dei lavoratori furono diminuiti. (sounds familiar?) Per combattere la crisi, nel 1933 il fascismo diede vita all’IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale) un ente statale che, attraverso il controllo delle banche, finanziava le industrie siderurgiche, cantieristiche e meccaniche. A partire dal 1935 la ripresa industriale fu favorita dalla politica di riarmo del fascismo e dalla guerra d’Etiopia. Complessivamente l’intervento dello stato nell’economia fu così ampio che alla vigilia della seconda guerra mondiale nessun paese al mondo, ad eccezione dell’URSS, aveva, proporzionalmente, un numero di aziende statizzate maggiore dell’Italia; ma con questa caratteristica: che nello stato fascista la mano pubblica interveniva in difesa di interessi privati e addirittura settoriali. Il sistema, in altri termini, sanciva sia l’intervento dello stato nelle industrie e nelle banche del paese, si per converso l’influenza dei più potenti gruppi industriali e finanziari sulla politica economica del governo. Con ciò esso legava più strettamente fra loro, in un rapporto di reciproco controllo e di interessi solidali, il regime fascista, la grande industria e l’alta finanza. Se il primissimo periodo fascista, quello delle squadracce, getta le basi per la salita al potere di Mussolini, la marcia su Roma segna la critica del sistema parlamentare, che viene accusato di essere corrotto, lento, e di non riuscire a prendere decisioni. Per questo motivo occorre correggerlo, renderlo più efficace, con la riforma della legge elettorale verso il maggioritario ed un Senato di nomina regia che non interviene del processo legislativo. L’efficienza del sistema è la scusa per procedere all’accentramento dei poteri nelle mani del Primo Ministro, potendo così – con il sostegno di insigni editorialisti ed economisti – raggiungere il Pareggio di bilancio ed aprire il Paese alla preminenza delle leggi di mercato. (Renzi 2.0) |
Re: Thread Comunismo
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Quali erano invece i diritti che i tiranni comunisti davano ai propri operai? Non troverai un ex Urss che ti dirà che si stava bene sotto il comunismo, italiani OPERAI che invece ti diranno che si stava bene col Fascimo ne trovi a iosa |
Re: Thread Comunismo
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Per quanto riguarda la Carta del lavoro posso anche riderci su: ti ho detto come in Germania i salari siano stati bloccati dal tuo amato Hitler, pochi minuti fa Harold ti ha scritto come le condizioni siano migliorate sotto il fascismo non per i lavoratori ma per chi li sfruttava. Prendi pure la Carta del lavoro quindi e mettila in bagno, dove sta bene, leggiti la Costituzione sovietica del 1936. Articolo 118: I cittadini dell’URSS hanno diritto al lavoro, cioè diritto di ricevere un lavoro garantito e retribuito secondo la quantità e la qualità [delle loro prestazioni]. Il diritto al lavoro è assicurato dall’organizzazione socialista dell’economia nazionale, dall’aumento incessante delle forze produttive della società sovietica, dall’eliminazione della possibilità di crisi economiche e dalla liquidazione della disoccupazione. Articolo 119: I cittadini dell’URSS hanno diritto al riposo. Il diritto al riposo è assicurato dalla riduzione della giornata lavorativa fino a 7 ore per l’immensa maggioranza degli operai, dall’istituzione di congedi annuali per gli operai e gli impiegati con mantenimento del salario, e dalla predisposizione di un’ampia rete di sanatori, case di riposo e club, posta al servizio dei lavoratori. Articolo 122: Alla donna sono accordati nell’URSS diritti uguali a quelli dell’uomo in tutti i campi della vita economica, statale, culturale e sociopolitica. La possibilità di esercitare questi diritti è assicurata dall’attribuzione alla donna dello stesso diritto dell’uomo al lavoro, alla retribuzione del lavoro, al riposo, all’assicurazione sociale e all’istruzione; dalla tutela, da parte dello Stato, degli interessi della madre e del bambino; dalla concessione di congedi di gravidanza alla donna, con mantenimento del salario, e da un’ampia rete di case di maternità, di nidi e di giardini d’infanzia. Articolo 123: L’uguaglianza giuridica dei cittadini dell’URSS indipendentemente dalla loro nazionalità e razza, in tutti i campi della vita economica, statale, culturale e socio-politica, è legge irrevocabile. Qualsiasi limitazione diretta o indiretta dei diritti e, al contrario, qualsiasi attribuzione di privilegi diretti o indiretti ai cittadini in dipendenza della razza o della nazionalità alla quale appartengano, così come qualsiasi propaganda di settarismo razziale o nazionale, ovvero di odio e disprezzo, è punita dalla legge. Ecco lo stato dei lavoratori, altro che quello borghese del fascismo. |
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