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Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
E cmq prima o dopo moriremo tutti
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Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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Anzi, non vedo chi possa saperlo meglio di me. |
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Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
Un winston su mille fobici ce la fa
(ma quanto è dura la salita) |
Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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L'impossibilità per me è qualcosa di oggettivo, non c'è nulla da sapere o meno, un osservatore esterno verificando certi dati dovrebbe poter dire è possibile/impossibile esattamente come di una equazione si può dire se ammette soluzioni o meno. Quindi il fatto che lo sostenga tu per me conta zero. Quote:
Se mi dici la mia è una scelta + paura/blocco o altre definizioni che non mi vengono in mente non avrei nulla da obiettare. |
Lo interpreto allora come un no.
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Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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Io penso che nessuno dei due sia impossibilità, di questo son certo. Se sia più scelta o blocco solo tu puoi saperlo. Il potere lo trovo fuori luogo in entrambi i casi. |
Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
Interessante questa diatriba tra volere e potere.
Io la penso come Spinoza: la volontà non esiste. Gli uomini non fanno quello che vogliono ma quello che possono. Non si spiegherebbe perchè dovremmo essere scontenti; se esiste la volontà, dovremmo essere contenti di essere soli perchè lo abbiamo voluto noi. Forse perchè siamo masochisti e ci piace così? Io non lo credo. |
Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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Superman è solo un fumetto (e anche lui non è onnipotente). |
È plausibile secondo te che la scelta sia cresciuta attorno a un blocco, per adattarsi a esso?
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Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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No, non è una resistenza. E' proprio non poter fare; io, nel mio caso (perchè ad una certa età qualcosa si comprende) credo sia stato il fatto di non sapere, di non comprendere cosa fosse il mondo intorno a me e cosa fossero gli altri. Di conseguenza, non sapevo assolutamente come fare. Ma ciò mi fa anche capire che, in base a quello che "sentivo" allora, qualunque cosa facessi ero condannato all'insuccesso. Ne sono convinto adesso più di prima; adesso, in base a quello che comprendo ora, sarebbe diverso, ma il tempo è passato. Cosa concludere? Che la società, per come è impostata, è sbagliata. Ci atomizza, ci isola, non ci dà nessun punto di riferiemnto, nessuna conoscenza, nessun aiuto; anzi, poichè siamo in competizione ognuno contro l'altro semmai gli altri cercano di eliminarti. E poi comunque i valori dominanti oggi sono deleteri. |
Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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Comunque l'obiettivo di tutti non è quello di capire qualcosa ma di star meglio in base ai propri parametri. Comprendere è un mezzo come un altro. Poi io non osservo mai analisi lucide, ci son sempre posizioni di parte, ed in buona misura contrapposte. Quando si vuole andare a spiegare qualcosa in termini motivazionali a qualcuno, più che spiegare si cerca di influenzare l'interlocutore, quindi non è che la persona viene invitata a conoscere qualcosa, viene persuasa retoricamente ad agire in certi modi in cui prima non avrebbe agito. La persona poi potrebbe riconoscere quelle che tu chiami resistenze come istanze legittime, quindi già il chiamarle resistenze rappresenta una posizione di parte, uno schierarsi su di un fronte. Si cerca di spostare un conflitto esterno all'interno, ma non è mica detto che una persona riconosca queste reinterpretazioni di parte. Questo giochino l'ha messo su Freud e ad un certo punto quando la comunità scientifica ha iniziato a rompere le uova nel paniere Freud ha iniziato a parlare di resistenze alla psicoanalisi, le persone non prendevano coscienza che l'educazione familiare li faceva resistere tutti a riconoscere le idee psicoanalitiche, quindi il conflitto non era tra una persona che crede 'non A' e Freud che crede 'A' è interno alla persona che crede 'non A' perché ha delle resistenze ad ammettere 'A'. Insomma bisogna farsi analizzare e portare a termine positivamente la cura riconoscendo le resistenze. E a queste cose ci dobbiamo credere? :nonso: Cosa c'è di differente dai credi religiosi? Per me i conflitti spesso sono esterni, tra individui che vogliono fare o credono in cose differenti, spostarli internamente ad alcuni individui conviene a certe istanze sociali (così come poteva convenire a Freud e gli psicoanalisti quella manovra), non è detto che conviene all'individuo singolo che viene letterlalmente diviso e spezzato a pezzi per convenienza di una parte. |
Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
Ad ogni modo da "impossibilità" siamo passati ad un misto di "blocco", "scelta" e "impossibilità", quindi di fatto già mi hai dato ragione. :sole:
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Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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Considero un onore aver vissuto fino ad oggi senza essermi piegato a questo. Non la pensiamo diversamente Winston. |
Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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Quanto al discorso sulla società, modificherei la definizione da sbagliata a imperfetta. Siamo passati da una società pre industriale che cercava di eliminarti fisicamente per la sopravvivenza ad una società post industriale che ha edulcorato il principio della prevaricazione tra esseri umani in forme più sfumate (competizione per il lavoro per esempio). E principio di un pensiero coerente verso qualsiasi analisi critica della società dev'essere quello di adoperarsi per fare la propria parte nel modificarla. |
Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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I cambiamenti che ci sono stati nel mondo sono il frutto di azioni collettive. Anche tu, Muttley, se qualcuno ti buttasse giù da una finestra puoi provare a volare con tutta la forza della tua volontà ma alla fine ti spiacchiresti al suolo. |
Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
Aggiungo che, appunto, siccome la società può cambiare solo se si agisce insieme, non potrà cambiare se si continua ad accettare il paradigma che ognuno deve cambiare se stesso; come dice Winston, siamo tutti diversi. Diversi, ma con uguali diritti, oggi negati.
Non siamo noi, Muttley, che dobbiamo convincerci che "possiamo". Siete voi che dovete convincervi che "non possiamo". Dopo che ve ne sarete convinti, sarà possibile cambiare le regole generali. :) |
Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
Elemosinare?
Muttley, sei proprio deludente. Esempio tipico di "pensiero debole"; altro che fallacia illogica, qui siamo proprio all'assenza del pensiero. L'individualismo che è nella vostra mente non vi permette nemmeno di concepire il collettivismo; lo pensate nel suo contrario, come "elemosina". Mentre invece è nel sistema individuale che si è costretti ad "elemosinare" come dici tu. In un sistema in cui tutto è a disposizione di pochi, o comunque di alcuni, gli esclusi tendono ad elemosinare. Cosa che non succede invece quando tutto è di tutti, quando non ci sono distinzioni, nè selezione. Vediamo se mi faccio capire. Quello di cui discutiamo qui, la solitudine del timido, è soltanto uno dei tanti aspetti ingiusti di una società, quella capitalistico-liberista, nonchè tecnocratica, che non è "imperfetta" come dici tu, ma completamente sbagliata. Essa è in realtà più feroce ed escludente di quelle che l'hanno preceduta. E lo sarà sempre di più. Nessun problema specifico da essa prodotta potrà essere risolto isolatamente dagli altri, perchè è il paradigma centrale che deve essere rovesciato. Quindi, povertà, emarginazione, collasso ambientale, guerra, disugugalianza, solitudine, sono tutti dovuti alla solita causa, la differenza tra ricchi e poveri e l'ideologia individualista che la sostiene. La disintegrazione liberista causa solitudine perchè in un mondo competitivo la prima preoccupazione è giudicare l'altro, "selezionarlo". Se uno non ha i requisiti stabiliti da chi si trova in alto è tagliato fuori. Di contrappasso, in un mondo di uguali, tali requisiti non esisteranno più. Ognuno sarà accettato per quello che è. "Da ciascuno secondo le sue capacità; a ciascuno secondo i suoi bisogni"; lo disse Morelly nel suo "Codice della Natura" pubblicato nel 1755. In un mondo così non il sesso (termine riduttivo) ma l'amore sarà al centro. E l'amore, per sua natura, non esclude nessuno. Io di sicuro non elemosinerò mai niente da nessuno. |
Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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Voglio proprio vedere se nel tuo mondo una donna da 8 dara' amore ad un 4. In una societa' fatta di scambi e merci limitate saranno sempre dati valori diversi a merci diverse. Chi sta in alto giudica in virtu' del suo denaro e del suo potere; anzi soprattutto grazie a quest'ultimo, ed e' su questo che secondo me si puo' lavorare. |
Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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Bisogna accettare l'evidenza che non tutti siamo predisposti e inclinati allo stesso modo per le stesse dinamiche comportamentali. E' più comodo ed efficace per la società basarsi su un assunto del genere, ma esso dimostra la sua fallacia sempre più man mano che passa il tempo. E' tempo di riconoscere che la realtà è multidimensionale. |
Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
Tanto Muttley ai tempi di Rosa Parks avrebbe detto che era nella natura dei neri essere inferiori ai bianchi e chi si lamentava lo faceva perchè rosicava di non essere bianco :sisi:
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Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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qui siamo proprio all'assenza del pensiero. Quote:
Se parti dal presupposto che questa società sia intrinsecamente e diabolicamente sbagliata, salti i processi necessari alla sua modifica. Persino Marx esordisce con un elogio del capitalismo nella sua opera più celebre, in quanto ha rappresentato un passo imprescindibile per il superamento della società feudale. Sostenere quindi che qualcosa sia assolutamente sbagliato o assolutamente giusto mutuando gli schemi morali della religione, non aiuta a cambiare le cose. Solo assumendo i paradigmi dell'imperfetto e del perfettibile si possono cambiare le cose, sia a livello individuale che collettivo. La tua mi sembra una visione quasi messianica, dove separi in maniera netta ciò che per te è bene da ciò che reputi essere male, un'impostazione autoconsolatoria volta a rendere più tollerabile il proprio senso di autoaccettazione. Non mi piaccio, non mi accetto quindi ciò che mi fa sentire tale dev'essere un'emanazione del male. Per millenni l'uomo ha elaborato impostazioni di questo tipo onde evitare di accettare l'inaccettabile, ovvero il proprio senso di finitezza e mortalità. Tu stai facendo un'operazione analoga con questo tuo (che poi è anche il nostro) senso di inadeguatezza. Quote:
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Re: Chi sono gli Incel, uomini che odiano le donne
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Il muro di Berlino non è caduto con modalità e tempi direttamente consequenziali al suicidio di Ian Palach, mi pare. Quote:
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