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Re: Guarire dalla fobia sociale
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Re: Guarire dalla fobia sociale
Comunque non intendevo "usare le palle" nel senso di "fare cose nel mondo esterno", quanto piuttosto preoccuparsi del proprio famigerato "mondo interiore". Fare i conti con pensieri, emozioni, atteggiamenti, desideri...
Al limite, come scriveva arruz in un altro topic, anche solo per riconoscere che la propria interiorità esiste ed è rilevante, anche se magari troppo impegnativa da affrontare, e mandare al diavolo chi invita sprezzantemente a "tirare fuori le palle" in qualche senso normativo. Anche i fobici potranno riconoscersi un po' di dignità umana, no? Senza, appunto, sentirsi uomini difettosi con l'obbligo di ripararsi, redimersi, correggersi, o quello che si vuole. Il limbo di cui sopra, in cui si è talmente insicuri da distorcere tutto, raccontare bugie agli altri e crederci, mi sembra davvero difficile da sopportare, e almeno quel minimo di sicurezza necessario a dire "non voglio realmente cambiare perché è troppo impegnativo e doloroso" mi sembra un buon obiettivo. Almeno, io personalmente mi pongo l'obiettivo di arrivare a valutare le mie cose in termini realistici, capendo quali sono davvero le questioni in gioco, senza inseguire l'uno o l'altro mito astratto o limitarmi a criticarlo reattivamente. |
Re: Guarire dalla fobia sociale
Seriamente, qui ci sono persone che non sentono neanche un barlume di emozione, non sanno né si chiedono perché, recepiscono tutto in termini di impulsi caotici e ottusi, privi di qualsiasi reale intelligenza.
E i problemi sono "non ho amici"? "Non ho la fidanzata"? Le soluzioni "fare volontariato" e "trovarsi degli hobby soddisfacenti"? Quand'è che si inizia a trattarsi talmente tanto male da distorcere la realtà in modo così imponente? |
Re: Guarire dalla fobia sociale
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Non vedo come l esame di realtà possa risolvere malcontenti del genere, essere consapevoli mi sembra che alla fine non serva quasi a nulla se i propri valori non sono allineati con quel che si ha attorno e di cui si dispone. |
Re: Guarire dalla fobia sociale
Le palle ce le hanno tutti, mancano le motivazioni reali per tirarle fuori. Cioè tirar fuori le palle per fare cosa? Questa domanda rimane senza risposta. Altre frasi fatte come "bisogna combattere sempre nella vita"? Ok ma qual è la posta in gioco? Lotto davvero per qualcosa che voglio o solo per non affogare? Possiamo raccontarcela quanto ci pare la favolette del "volere e potere", certe battaglie sono impari e la vita è breve.
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Re: Guarire dalla fobia sociale
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personalmente , parlando di robe spicciole , quando sento l amore per x factor e cose cosi , sento il distacco totale lol , del tipo che per me è una delle cose che rappresenta il raschiamento del barile della società :sisi: , però nn mi sento manco di odiare ste persone , è una visione mia che nessuno mi toglierà dalla testa , ma nn parlo di x factor solo come programma tv etc... , per me rappresenta un modo di vivere , un modo di pensare , un tipo di società ... magari esagero io ma molte volte dalle piccole cose vedo cose più grandi , dei modi di vivere diciamo .... nn mi importa manco che qualcuno capisca sta visione , ma nn voglio far parte de sta gente , me fa sentire male proprio ahha ... se uno per curarsi deve cambiare la sua visione è meglio restare malati |
Re: Guarire dalla fobia sociale
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Tu vuoi la moglie piena e la botte ubriaca, mi sembra. Non vuoi far finta che la realtà ti piaccia; non vuoi però neanche prendere troppo sul serio il fatto che non ti piace, e regolarti in uno dei modi di cui sopra. Aggiungo: tu lo sai perché non riesci/non vuoi uscire dal suddetto limbo in cui non prendi nessuna decisione (non in rapporto al mondo esterno, ma al tuo modo di affrontarlo)? Non pensi che sia questa una questione seria di cui occuparti? |
Re: Guarire dalla fobia sociale
Ma perchè pensate che curarsi equivalga a cambiare la propria personalità e conformarsi alla massa degli "italiani medi"?
Io vorrei avere una ragazza, ma non è che per farlo sono disposto a diventare un tamarro minorato mentale che va in discoteca a rimorchiare, perchè in primis non ne sarei in grado e poi non è quello che voglio diventare. Questa cosa l'ho capita solo ultimamente perchè per tutta la mia adolescenza ho sempre pensato che DOVEVO diventare come quelli che erano popolari, ammirati e circondati da ragazze. Il fatto è che io non ero come loro, ma ero molto più timido e sensibile e ho sempre vissuto questa mia "diversità" come un mio difetto da correggere: per essere felice e realizzarmi dovevo diventare estroverso e "duro", dovevo diventare un VERO uomo (indendo lo stereotipo dell'uomo "vero"). Questa cosa mi ha portato a fallire innumerevoli volte, perchè per quanto io mi sforzassi, non riuscivo a comportarmi come i miei coetanei "di successo", ma mi ostinavo a volerli imitare, per essere anch'io come loro, anche a costo di nascondere la mia vera natura. La verità è che io non ho niente a che fare con lo stereotipo dell'uomo "vero": io non sono un duro sicuro di sè in grado di imporsi sugli altri anche con la forza e, cosa più importante, io NON VOGLIO diventare così, perchè non mi piacerebbe e non penso che essere timidi e sensibili sia di per sè un problema. Quello che devo fare è smettere di imitare gli altri, smettere di pensare che io sia "difettato" e gli altri sono esempi da seguire, e accettarmi per quello che sono, cercando di trovare i miei lati positivi e coltivarli. Penso che siamo tutti diversi, ognuno vuole cose diverse e non è omologandoci al mondo che ci realizzeremo. Io ho messo in conto il fatto che non riuscirò mai ad essere completamente integrato in questa società, ma lo accetto, io voglio trovare il mio angolo di mondo dove poter essere me stesso, ma prima devo essere in grado di capire quello che sono e quello che voglio e, soprattutto, devo accettarlo e devo imparare ad amarmi per quello che sono. Se io non mi amo, non posso aspettarmi che qualcun'altro ami me. So che è difficilissimo accettarsi ed amarsi per quello che si è, ma è l'unico modo per riuscire ad uscire dalla depressione e per vivere invece di limitarsi a sopravvivere. Secondo me il vero obiettivo della terapia non è quello di "cambiare", ma quello di "accettarsi" (che probabilmente è ancora più difficile) |
Re: Guarire dalla fobia sociale
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Come a dire "ce le ho, guarda". L'opposto potrebbe essere invece ben rappresento dalla locuzione "avere la coda tra le gambe", dove anche qui abbiamo un richiamo etologico al comportamento canino di sottomissione. Quindi le gonadi maschili diventano allegoria di potenza, cioè di potenzialità. L'organo genitale (dal latino "gignere" , generare) metafora della forza creativa, strumento essenziale per poter affrontare i problemi, "creando" la soluzione, ovvero strumenti grazie ai quali essa diventi meno irraggiungibile. L'invito può anche essere un'esortazione a non vergognarsi dei propri attributi, ma invece di metterli in mostra fieramente. Ciascuno di noi avrà i suoi, c'è chi è dotato in carisma, chi in pazienza, chi è fantasioso, chi è determinato, ecc. Una prospettiva interessante da cui analizzare la frase potrebbe essere il rendersi conto che l'esortazione a "tirar fuori le palle" implica il riconoscimento dell'esistenza delle stesse, seppur nascoste. Quindi è tutto sommato un'implicita attestazione di stima. È come dire "puoi farcela, le risorse ce le hai". Sebbene capisco l'acredine dei destinatari di siffatta esortazione! Ma anziché reagire arrabbiandosi forse si potrebbe rispondere chiedendo di quali palle l'altro parli. Fuor di metafora, quali sono le potenzialità nascoste che l'altro ci invita a mettere in mostra. Se non sa rispondere allora ha effettivamente pronunciato una frase fatta e stereotipata, ma non credo sia sempre questo il caso. |
Re: Guarire dalla fobia sociale
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hai spiegato bene cmq e hai evidenziato l errore della parola "curare" |
Re: Guarire dalla fobia sociale
Sentite..tirate fuori le palle!!!
:mrgreen: |
Re: Guarire dalla fobia sociale
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Proprio perché tengo conto di questo che penso che alla fine qualsiasi soluzione di questo tipo non risolve il mio malcontento. La decisione la prendi comunque, ma il punto è che è una decisione che in relazione al problema non fa un cazzo, è solo qualcosa che transitoriamente rappresenta il minore dei mali, ma alla fine il male di base non lo risolve. Se posso fare solo certe cose alla fine comunque mi regolo (le circostanze forzano comunque una decisione), qualcosa dovrò pur farla, ma in ogni caso tutto questo mi lascia insoddisfatto, quel che vorrei mettere in evidenza è questo. Se scegli tra alternative che ti lasciano molto insoddisfatto, scegliere non risolve la cosa, mi sembra abbastanza elementare quests cosa. Per me il gioco delle decisioni lascia il cancro di fondo là dov è, la mia vera volontà resta schiacciata e deformata come un piede deformato da una calzatura stretta. É proprio il fatto che me ne occupo che mi fa scrivere quello che sto scrivendo. |
Re: Guarire dalla fobia sociale
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"Rassegnarsi" ovviamente non significa dire "mi sono rassegnato, visto? non cambia nulla" o identificarsi con un immaginario personaggio che si rassegna, o rimuginare ossessivamente sul rassegnarsi, ma gestire concretamente e nella realtà la propria vita e, appunto, le proprie emozioni, invece di ignorarle (perché, appunto, non ti senti di usare le palle, le tue potenzialità). |
Re: Guarire dalla fobia sociale
Ma se a me la cosa non va, in che senso dovrei gestirla? Non afferro proprio cosa dovrei gestire visto che quel che davvero mi interessa non c è. :nonso:
Se significa continuare a vivere, la gestisco comunque la cosa in un modo o nell altro ma il punto è che non me ne frega nulla e non sto bene. Concretamente tutti la gestiscono la vita, mi sembra anche banale dare un ordine che non si può trasgredire. Tutto questo tuo discorso non intercetta in nessun senso quel che mi disturba. |
Re: Guarire dalla fobia sociale
Secondo me non è una questione di accontentarsi, bisogna capire quello che si vuole DAVVERO e poi lavorare per ottenerlo, senza puntare nè più in alto nè più in basso. Anche a me piacerebbe essere Superman, ma non è quello che voglio DAVVERO.
Penso che se tutte le alternative che vedi ora ti fanno cagare, significa che devi guardare dentro te stesso e trovare l'alternativa che invece ti piace. So benissimo che non è facile e che magari pensi che non esista nessuna alternativa, ma bisogna sforzarsi di cercarla comunque. Le alternative che hai attualmente sono due: 1) Continuare a non fare niente senza vivere la tua vita e senza provare a cambiare la situazione con il 100% di probabilità che niente cambierà. 2) Fare qualcosa, qualsiasi cosa, nella peggiore delle ipotesi farai mille cose inutili e sprecherai un sacco di tempo in attività che non ti serviranno assolutamente a niente e ci starai male (esattamente come se avessi scelto la prima opzione), ma la cosa importante è che per quanto piccola, c'è un possibilità che facendo mille cose, tu ne faccia anche una utile, almeno in parte. Devi scegliere tra la certezza di stare male tutta la vita e la possibilità, anche piccola, di migliorare almeno un po' mettendoti di impegno. Adesso non sto dicendo di fare cose a caso solo per il gusto di farle, ma ad esempio iniziare una terapia o cambiare terapeuta se le cose non stanno funzionando, potrebbe essere un primo passo. La cosa più importante (e difficile) è mettere in discussione TUTTO di sè stessi, a partire dal proprio modo di pensare, perchè se non vedi nessuna alternativa può significare che non ce ne siano effettivamente (anche se è statisticamente improbabile), oppure significa che con il tuo modo di pensare non vedi nessuna alternativa (molto più probabile). Esistono infiniti modi di pensare e nessuno si può definire "giusto" o "sbagliato" (nemmeno il tuo), ma secondo me se riesci ad ammettere che quello che stai usando non sta funzionando come vorresti e non ti sembra di trovare nessuna via d'uscita, l'unica opzione è provare a guardare i tuoi problemi con il "modo di pensare" e il "punto di vista" di qualcun altro. Se poi questo "qualcun altro" è un professionista disposto ad aiutarti, hai tutto da guadagnare. |
Re: Guarire dalla fobia sociale
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Vivere con impegno per ottenere forse qualche briciola è un inferno comunque per me, quindi non afferro più come questo sistema possa intercettare il fatto che io ne ho le palle piene di essere incastrato in questo gioco qua al quale non ho scelto di giocare io. |
Re: Guarire dalla fobia sociale
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Se non sei disposto a metterti in gioco e a pensare che, magari, le tue idee non siano così "giuste", non credo che tu possa mai sperare di stare meglio. Poi capisco bene che mettersi di impegno per ottenere poco o nulla (almeno all'inizio) è una merda, ma tanto se non fai niente è una merda uguale, quindi merda per merda tanto vale scegliere l'opzione che ti da un minimo di possibilità di stare meglio. |
Re: Guarire dalla fobia sociale
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P S dagli psichiatri ci sono stato. |
Re: Guarire dalla fobia sociale
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Re: Guarire dalla fobia sociale
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Sei sicuro che per te il problema sia la fatica di vivere e che non ci sia nient'altro dietro? Magari talmente "dietro" che tu con il tuo modo di pensare non riesci a vederlo? Perchè sul fatto che vivere sia faticoso non ci piove, ma se riusciamo ad accettare che nella vita bisogna faticare, magari a furia di fare sforzi qualcosa lo otteniamo. Quote:
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