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Re: Utilità sociale della prostituzione
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Inutile dire che la frase evidenziata ha ben poco senso. E che i parametri di scelta potrebbero essere quelli come altri, mica li decidi tu. Quote:
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Re: Utilità sociale della prostituzione
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Il succo però rimane che bisogna avere dei meriti. Contesto solo la tesi di chi sostiene che sia un diritto avere accesso al sesso. Forse è un diritto per chi è disabile ma per gli altri non lo è ed è il motivo principale per il quale critico gli escamotage del sesso a pagamento. Quote:
Non vedo il danno che provoca nel momento in cui coesiste col libero arbitrio di scegliere se ricorrere alla prostituzione o meno. Criticare la prostituzione in toto od auspicarne la sua estinzione lo trovo inutile moralismo, alla stregua delle crociate anti pornografia. Quote:
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Re: Utilità sociale della prostituzione
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Meriti e diritti sono concetti che riserverei ad altri ambiti. Quote:
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Re: Utilità sociale della prostituzione
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fattene una ragione che per fortuna molti non la pensano come te e anziché rompersi i cogl.. col provarci van a pay direttamente :D |
Re: Utilità sociale della prostituzione
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magari sei una di quelli che è contro la prostituzione, contro chi vi a prostitute e poi si guarda i film porno fatti da attori e attrici porno che in cambio di soldi fanno sesso con altre persone? esistono sicuramente attori e attrici che fanno film porno perchè magari non hanno un altro lavoro, quindi il discorso non cambia. Non si può sapere se l'attrice che fa un determinato film porno lo fa per indigenza o no, se gli fa schifo l'attore con cui sta facendo sesso o no, se è "obbligata" a fare certe pratiche o no. Non per farmi gli affari tuoi ma tu li hai mai guardati o no? se la risposta è no allora sei coerente altrimenti leggo molta incoerenza |
Re: Utilità sociale della prostituzione
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Re: Utilità sociale della prostituzione
Sfugge che io non ho interesse a provare disgusto o disprezzo per chi va con prostitute, a me interessa mettere in discussione la prostituzione stessa e quindi sì, questionare anche chi vi ricorre.
Inoltre mi pare poco avveduto parlare della prostituzione come vorremmo che fosse e non come è. E mi interessa anche andare contro quello che è il mercimonio della sfera intima, privata, affettiva. Troppo semplice liquidare la questione con “sono maggiorenni, col loro corpo ci fanno quello che vogliono (anzi ne avessero sedici ancora mejo zio)” senza farsi alcuna domanda, senza mettere in discussione nulla. Mi interessa indagare quel compromesso che spinge una donna a prostituirsi. E mi interessa il “cliente”, che non va inquadrato solo come un poveretto solo e disperato che non ha altra scelta, ma anche come qualcuno che prova piacere a pagare una donna per “possederla”, che prova piacere a potersela scegliere come se pescasse da un catalogo. E mi interessa la maniera in cui la prostituta è costretta a dissociarsi da quello che sta facendo, per tirare avanti. Per onorare quel compromesso, che sia per mangiare, per sopravvivere, per dare i soldi ai genitori, per mandare i soldi alla famiglia, per mantenere i figli, per fare shopping consolatorio, per scalare le vette e arrivare a fare “la bella vita”, per sentirsi “inclusa” dalle altre pischellette della Roma bene, e via così. Mi interessa la maschera di cinismo, freddezza e pragmaticità che si cala sul volto per andare avanti, determinata, fino a raggiungere l'obiettivo. |
Re: Utilità sociale della prostituzione
Vorreste davvero che divenisse una professione come un'altra e che il vocabolo che designa la persona che dovesse esercitare questo mestiere perdesse progressivamente qualsiasi connotazione negativa?
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Re: Utilità sociale della prostituzione
Capisco madame, ma ciò significherebbe verrebbe a scomparire quell'esempio assoluto di infamia e degradazione prerogativa delle aggregazioni d'uomini fin dalla notte dei tempi. Siamo proprio sicuri che il rendere moralmente indifferente qualsiasi scelta si compia sia segno di autentica libertà ed emancipazione?
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Re: Utilità sociale della prostituzione
La prostituzione è una professione come tutte le altre e anzi è molto più onorevole fare la prostituta che il politico o il venditore, senza contare che è sempre esistita dall'antica Roma ed era raffigurato in ogni dove un pene o comunque una scena di sesso, vicino anche ai templi religiosi quindi perché non regolarizzare anche questa cosa, e togliere le donne dalle mani di stronzi che se ne approfittano
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Re: Utilità sociale della prostituzione
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Siete proprio sicure poi che le ragazze che scelgono liberamente di vendere il loro corpo non vi danneggino? |
Re: Utilità sociale della prostituzione
uhhhhh, non mi ci metto in questo topic coi batti e ribatti tanto sarò in netta minoranza ed il discorso è troppo ampio per stare a dibatterlo esaurientemente u_u
per me la prostituzione non ha alcuna utilità sociale. danneggia gravemente chi la pratica e incoraggia il cliente ad assumere comportamenti scorretti che danneggiano se stesso/a e chi gli sta intorno vedreste bene il matrimonio di vostra sorella con uno che va a prostitute? vedreste bene vostra figlia fidanzata con un gigolò? il discorso è sempre quello che la sessualità è una cosa seria, piaccia o non piaccia. anche se far sesso ha una componente di "divertimento" non vuol dire che debba essere degradato a passatempo poco importante mi stupisco che in un forum dove il disagio psichico è preso giustamente sul serio si possano ignorare certi effetti collaterali di questa pratica. (la prostituzione, non il sesso ._.) non esiste una prostituta che non abbia danno dall'esercitare, neppure le escort "di classe" ricche e "felici" (così felici che l'obbiettivo è sempre quello di smettere il prima possibile) tanto pubblicizzate dai media per questo motivo sono sempre stato contrario a legalizzare la prostituzione come proposto ad esempio ora da salvini ora da qualche altro. non c'è dignità nel prostituirsi e non è una struttura o una agenzia o la regolarizzazione legale che gliela fornirà. ovviamente le ragazze schiavizzate sono un problema che esula da tutto, gli schiavisti vanno perseguiti e stop. volevo sottolineare che non è un discorso bigotto o religioso o sessuofobico, è solo la vicenda analizzata da un aspetto puramente salutistico mentale. avrei altre mille motivazioni da esporre per le quali questa pratica è solo che dannosa per la società, ho esposto questa che è la più fredda ed analitica ed a mio parere basta per mettere d'accordo qualunque tipo di visione si possa avere della vita del rispetto di sè e degli altri. la questione della "domanda" da parte dei clienti è un'altro capitolo ancora, riguarda appunto una visione errata del concetto di umanità, di sessualità eccetera, è lunga ed è sempre più approcciata (in malafede)(si fanno i big money)(cit. di qualità) modo sbagliato dalla società odierna ci siamo dentro tutti, io compreso eh, bastano due click e ti vedi le tette saltellanti di Rachel Williams (dai su non ditemi che non avete mai visto il filmato su youtube, è ipnotico ._.) può essere che per molti non sia facile restare con le mani in mano (sì, le mani ._.), cresciuti in certi contesti, o con problemi e disagi non discuto, ma un minimo di filtro al cervello andrebbe messo prima di pagare soldi ad una ragazza solo per rovinarle la vita e per rovinare un pò pure la propria |
Re: Utilità sociale della prostituzione
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@inosservato ora capisco perché fai sempre post scherzosi se il contenuto di quelli seri è questo.......... :sarcastico: |
Re: Utilità sociale della prostituzione
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Qualche civiltà a reso legale il matrimonio tra fratello e sorella, ciò non muta il fatto che il tabù dell'incesto sia il comun denominatore di tutte le stirpi, così come la prostituzione sacra di certi popoli, non elimina il fatto che quello della prostituta rappresenti un mestiere esecrabile nell'immaginario collettivo. |
Re: Utilità sociale della prostituzione
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Re: Utilità sociale della prostituzione
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Re: Utilità sociale della prostituzione
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Re: Utilità sociale della prostituzione
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Re: Utilità sociale della prostituzione
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Ormai il thread è diventato sulla condizione delle prostitute piuttosto che sulla prostituzione come fenomeno e sulle cause che la originano.
Il mio pensiero in merito alle persone che si prostituiscono perché costrette da altri o dal contesto socio-economico già l'ho detto. Ritengo sia anche un discorso proprio a sé stante. Dato che si passa da un discutere di una costrizione al discutere di libere scelte delle persone. Poi liberi di vederla tutta sotto un'unica bandiera, la prostituzione. Per me è molto differente. Quoto dal post di Inox Quote:
Stessa domanda per quanto riguarda il cliente. Trascura la sua affettività, dignità, il valore del proprio corpo etc ? Questa è la causa che porta a prostituirsi allora, non la conseguenza. Se vogliamo proprio vedere come vera questa ipotesi per forza. Se mia sorella, figlia o chi vuoi stesse insieme ad una persona che frequenta prostitute di certo non farei i salti di gioia. Ma è per via di pregiudizi tutto sommato. Se lei lo sa e le sta bene non le impedisco certo di avere quel rapporto, se lo desidera. Proprio perché non ritengo che chi frequenta prostitute, a patto che siano volontarie, arrechi danni a qualcuno razionalmente. Se glielo impedissi sulla base di pregiudizi sui clienti delle prostitute sarei io ad arrecare un danno a lei ed alla sua libertà di scelta. Quote:
Proprio perché la sessualità è importante, e proprio perché non la si degrada ad un semplice passatempo, ritengo estremamente importante capire ed ascoltare le posizioni di chi ritiene di rivolgersi alle prostitute perché è l'unico suo modo per poterla vivere. Degradare questi bisogni dicendo che la maggior parte sono solo il desiderio di "possedere" un corpo e mercificare la prostituta significa fermarsi volontariamente ad un punto in cui la visione è la propria, filtrata attraverso la propria morale, e non accettare di integrare quelle differenti. Che non significa doverle accettare per forza. Ma gli argomenti logici non mancano. Capire cosa è, che bisogno, a far muovere le altre persone ascoltando anche il loro punto di vista. Opinioni che magari se argomentate sono quelle realmente importanti per capire il perché si abbia questo fenomeno. Sulla dignità : Ok, prostituirsi non è dignitoso come lavoro e arreca un danno. Mettiamo sia così. Allora 8 ore in fabbrica, ufficio, data entry, assistenza ospedaliera, pulizie etc a fare lavori pesanti o alienanti immagino sia invece dignitosissimo e perfettamente ok a livello di salute perché non si pratica qualcosa che va contro al buon costume ? Il punto è che, come ha fatto notare Marco Russo, la prostituzione intellettuale c'è ed è accettata (e incoraggiata) regolarmente perché manda avanti la baracca tutti i giorni. Quella fisica, sessuale, no. E tra farsi fottere il culo e farsi fottere la vita/tempo/salute direi che chi sceglie la prima opzione non è così tanto da biasimare o compatire. Scusatemi ma il discorso della "poverina che sceglie di fare un lavoro così poco dignitoso come la escort di sua volontà e subisce orrendi danni di conseguenza " non lo posso reggere. Vale forse per una stretta minoranza. Se lo trova così poco dignitoso e dannoso sono sicuro che non avrà problemi allora a cercare un bellissimo lavoro di merda, ed una volta che lo trova farsi 8 ore/giorno + straordinari per tornare a casa col culo sano ma distrutta in tutto il resto. Guadagnando si e no la metà se le va di lusso. Però immagino che sicuramente scelga la prostituzione volontariamente e tra varie alternative perché non informata, disagiata etc sempre e comunque. Sicuro proprio. Ironia a parte : fa benone a far quello finché può e la società lo rende possibile. Se l'alternativa che mi si presenta è la vita del lavoratore simil-schiavo e la prostituzione intellettuale darei anche io via il culo ( cioè, farei il gigolò più che altro) piuttosto ... se solo potessi avere domanda ed essere libero da mie difficoltà a farlo facilmente. E lo dico da figlio di un operaio : ci vuole coraggio a considerare più dignitosa il lavoro di chi lavora in fabbrica e ha famiglia da mantenere rispetto a quella della escort. È molto più facile che quelli "inculati" davvero si sia noialtri e tutta la favoletta del lavoro "dignitosissimo mica come le puttanone di lusso" sia solo un modo di raccontarsela per non accettare che in fondo le puttane - legalizzate - di qualcuno lo sono in parecchi. Solo che appunto è una forma di prostituzione accettata, dignitosa. La prostituzione volontaria e consapevole , finché possibile, allora diviene dannosa per la società in quest'ottica perché diviene una via di fuga dalla prostituzione intellettuale, dal dover accettare un lavoro altrettanto poco dignitoso come fan quasi tutti per campare. Non mi stupisco infatti sia tanto osteggiata, essendo un qualcosa che spezza le regole del gioco in quella che è una società in cui il sesso e il controllo (indiretto) degli stimoli sessuali è un must. Per me la questione della sessualità è un tema spinoso ma di ENORME importanza nel mondo moderno. Io non sarei così del tutto contro (leggasi : vedo dei motivi per) ad un diritto dell'individuo a poter vivere liberamente, e concretamente, la propria sessualità sancito su carta e che venga attivamente perseguito. Rimando al tema dell'assistenza sessuale per disabili su questo punto per capire bene il perché. Ed a quel punto perchè non estenderlo a tutti coloro che hanno impossibilità a viverla mi chiedo. Che danno fanno a voi se vogliono andare a prostitute consenzienti ? La vostra libertà di avere solo rapporti sessuali che ritenete dignitosi è fatta salva. Ricordo che sessualità ed affetto sono cose diverse comunque, benché interagiscano strettamente. Tra l'altro : il ragazzo che fa pesca a strascico o va nella discoteca a rimorchiare donne per fare sesso alla one night stand con quelle che ci stanno, esattamente in cosa differisce in modo dignitoso dal cliente di prostitute ? Non desidera in fondo pure lui soddisfare semplicemente la sua pulsione sessuale con chi può, con una persona volontaria ? Perché farlo così dovrebbe essere differente a livello di dignità dal farlo mediante la prostituzione dato che, a conti fatti, la logica dietro il gesto è la stessa ? Perché c'è quest'idea del sesso come meritocratico e che se non te lo guadagni come tutti significa che non lo devi fare ? Perché se paghi sei allora una persona priva della capacità di attrarre ? E questa dovrebbe essere condizione sufficiente per non vivere la tua sessualità ? Madò, selezione naturale quasi : " sei troppo debole per scopare, per il bene della specie non farlo. E non osare adattarti cercando le prostitute ! Pure se loro sono consenzienti e lucrano sul tuo bisogno. Non è dignitoso. Seghe e basta, mi raccomando. Siamo sicuri che la tua sessualità così rimarrà sana mentre impari a fare sesso come i normali. E se non ci dovessi mai riuscire...beh, chissene, farai a meno di fare sesso ed imparerai a farti piacere la cosa senza lamentarti." |
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