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Re: Il grande problema dei timidi
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Re: Il grande problema dei timidi
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Non penso che ci sia nulla da migliorare in una persona che è timida, diverso il discorso se è bloccata. Il blocco impedisce di esprimere qualcosa, la timidezza invece è di per se un'espressione di se stessi. Che poi non sia coincidente con il modello ideale del "uomo che non deve chiedere mai"... Questa ovviamente è la mia convinzione, non è legge scritta nella pietra. Ma rimane una cosa in cui credo. Poi mi si può accusare di incoraggiare le persone a non auto-migliorarsi a tutti i costi snaturando se stessi. Onestamente non la vedo come una colpa, anzi.. Se una persona è ignorante, informarsi è un obbligo. Se una persona è mentalmente chiusa, esplorare è caldamente consigliato. Se una persona è paranoica, farsi meno domande è una validissima opzione. Se una persona ha un carattere schivo anziché espansivo, onestamente non penso che debba fare molto. A parte trovare persone in grado di apprezzarlo. |
Re: Il grande problema dei timidi
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1. ''Una persona schiva non può far nulla''. PERFETTO. QUESTO E' RIVOLTO A TUTTI GLI UTENTI DEL FORUM, VOI CHE SIETE PERSONE SCHIVE E EVITANTI, SAPPIATE CHE NELLA VOSTRA VITA NON POTRETE FARE NULLA. PER UN CARATTERE ESSENZIALMENTE GENETICO, SIETE DESTINATI A NON POTER MAI MIGLIORARE VOI STESSI, A NON TROVARE MAI LA FELICITA' CHE TANTO AGOGNATE. 2. ''A parte trovare persone in grado di apprezzarlo'' Pensi che le persone vengano da te? Così? Senza far nulla? Ti posso fare una domanda retorica ma un po' cattiva (Ti prego, perdonami)? Dall'iscrizione su questo Forum e dalle tue risposte traspare che tu non abbia trovato le persone giuste (chissà perché)...quanti anni hai (non rispondere)? Cerca di capirmi...continua così... |
Re: Il grande problema dei timidi
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Sull'età ti rispondo volentieri perché è un dato pratico che non ho motivo di nascondere, ne ho 28 compiuti da poco. Per il resto le provocazioni puoi tranquillamente tenertele. |
Re: Il grande problema dei timidi
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i locali trendy son una puttanata per chi non ha argomenti da dire in genere gli argomenti ci son sempre, dipende quindi dall'impegno da ambo le parti della conversazione.. se uno parla cerca di socializzar e l'altro fa il muso diventa difficile.... |
Re: Il grande problema dei timidi
Resto in silenzio semplicemente perchè sono introversa e non vedo il motivo di riempire ogni cavolo di silenzio con cavolate inutili. E che non mi si dica che sono noiosa e voglio parlare solo di massimi sistemi (ma quando mai?): trovo più significativo e pregno di significato un gesto o uno sguardo che inutili vocalizzi atti a riempire un imbarazzo che potrebbe dissolversi con molto poco. Invece bisogna per forza dar aria alla bocca.
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Re: Il grande problema dei timidi
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Io non ti derido assolutamente, siamo tutti nella stessa barca, non ne avrei bisogno. A cosa mi servirebbe in questo momento deridere te o altri utenti? Ho rispetto per la tua visione di vita, meno per alcuni tuoi ragionamenti che di certo non distorco. Ancora, perché mai dovrei farlo? Non siamo in duello...nessuna diatriba. Le belle figure, se vuoi, le fai tu...a me interessa esprimere la mia opinione che sia condivisa o meno. La tua età non mi interessa. Non ci voleva un Genio per fare 2015-1987. Il punto in cui io volevo farti arrivare era un altro, spero che la ''provocazione'' (che in realtà non è una provocazione, in quanto dato di fatto) sia stata recepita... |
Re: Il grande problema dei timidi
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Sono una persona timida e di poche parole, non ci vedo nulla di male. Discorso diverso per il blocco che ho in occasioni di compagnie oceaniche, o contesti festaioli: quello riconosco che è un blocco, perché in quei momenti semplicemente vorrei essere da un'altra parte e non sono me stesso. Ultimamente ho compreso comunque che la mia timidezza è un tratto caratteriale mio, ed assieme al resto del mio carattere determina il mio modo di essere e per me è tanto naturale quanto lo sono le mie impronte digitali, e se qualcuno ci vede qualcosa di negativo con questo qualcuno è bene che non ci sia nulla che vada oltre al saluto di cortesia. |
Re: Il grande problema dei timidi
Secondo l'idea che mi sono fatto io bisogna distinguere introversione da timidezza. Per come uso il termine io, timidezza è proprio l'essere bloccati, introversione è semplicemente l'indole a stare bene da soli, a non avere bisogno della continua comunicazione con altri per stare bene. Per esempio, se ha un giorno libero, l'introverso ricarica le pile stando da solo, l'estroverso non ci riesce e deve cercare qualcuno, chiunque sia. Ovviamente, descritta così, non vedo nulla di male nell'introversione e anzi mi piace.
Io uso il termine timidezza in un'accezione più negativa, intesa proprio come blocco psicologico di fronte all'interazione con gli altri. Quindi è quello che vorrei superare. Boh, questa era la mia inutile digressione terminologica. |
Re: Il grande problema dei timidi
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Re: Il grande problema dei timidi
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Non l'ho mai identificata con un blocco nel compiere attività sociali o la caratteristica determinante di tali problematiche. Discorso analogo per l'essere introversi. |
Re: Il grande problema dei timidi
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L'introversione è per me l'attitudine a rivolgere la propria attenzione verso se stessi e verso la propria dimensione interiore. E' una caratteristica, nella quale vi sono molti aspetti positivi tanto che io sono contento di essere tale. Comunque sono termini appartenenti al linguaggio comune, non tecnico, almeno "timidezza", quindi il significato è abbastanza opinabile e flessibile. |
Re: Il grande problema dei timidi
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Però, quando si è in un gruppo di più persone, trovo un po' meno comprensibile l'accusa di essere silenzioso, perchè ciò non dovrebbe disturbare l'equilibrio del gruppo visto che gli altri parlano tranquillamente. Quindi ci deve essere una cattiva interpretazione del comportamento dell'introverso oppure la necessità sentita dalle persone che in compagnia deve risultare per motivi di apparenza che tutti i componenti siano partecipi (non necessariamente parlando molto, ma anche comunicando non verbalmente con una certa apertura verso gli altri), in modo da non aver dubbi di risultare noiosi, non interessanti o non sopportati, agli occhi dell'introverso o persona a disagio. Quote:
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Re: Il grande problema dei timidi
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Rispondendo alla prima domanda. I timidi non so che cosa siano, parliamo degli introversi: all'introverso manca la quantità di legami verso l'esterno, e il prossimo traduce questa scarsità di legami con le seguenti sensazioni: che l'altro "dorme", che l'altro è sulla difensiva, che l'altro ha paura di essere giudicato, che l'altro non è spontaneo. Queste sensazioni del soggetto che ci giudica vengono declinate in base al livello di conoscenza. Solitamente, il guaio per l'introverso non è tanto all'inizio dove tutti più o meno sono un po' diffidenti e si tende a temporeggiare prima di dare il giudizio perentorio; si rimane invischiati nella rete del ragno quando, con la frequentazione il giudicante ci aspetta che "venga riconosciuto come tale", cioè come individuo, e noi invece lo deludiamo non dandogli la confidenza di cui sperava. La confidenza e il riconoscimento piacciono per un semplice motivo che ho messo a fuoco solo pochissimi anni fa: simulano simpatia nei confronti dell'altro. Invece io ho un comportamento da tipico introverso, cioè sono molto sulle mie, ho sempre paura di esagerare nella confidenza, in quanto non disdegno un rapporto di rispetto reciproco tra persone scrupolose, come tra due introversi. E' ovvio che manco di duttilità, perché essendo le persone diverse, è vantaggioso dare confidenza a chi la vuole e non darla a chi potrebbe esserne ferito. Sulla mancanza di argomenti interessanti, c'è da dire che difficilmente nei contesti informali si fanno argomenti interessanti; solitamente ciò che domina è lo small talk, quindi il linguaggio confidenziale (scherzoso, non da confessione) di cui parlavo sopra. Migliorare lo small talk corrisponde a migliorare i rapporti ed essere più simpatici. Non è facile, perché poi subentra un nuovo capitolo che non posso trattare ora e sarebbe troppo lungo. Cioè, in termini molto terra terra, mi rompo le balle. |
Re: Il grande problema dei timidi
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Re: Il grande problema dei timidi
Non voglio quotare nuovamente quanto scritto da Warlordmaniac ma lo condivido pienamente; e aggiungo che lo "small talk" è composto in gran parte da esperienze personali di vario tipo, che un introverso (nella fattispecie io) sono una miseria, e, anche volendo, si avrebbe ben poco da dire...
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Re: Il grande problema dei timidi
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Re: Il grande problema dei timidi
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Re: Il grande problema dei timidi
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Noi possiamo rispondere ben poco, ci possono domandare ancora meno ovvio che facciamo da tappezzeria....i discorsi diversi dallo small talk , sui massmi sistemi, metafisica o altamente culturali quando si esce in gruppo durano al max 2 minuti.... |
Re: Il grande problema dei timidi
Nonostante tutti i messaggi, mi sto ancora chiedendo cosa sia lo small talk xD
Comunque... per quanto riguarda la mia timidezza, non penso ci sia un fatto di ansia. Se sto insieme a delle persone e non parlo, non è tanto il perchè non saprei cosa dire (oddio magari in qualche situazione si) ma perchè NON HO PROPRIO INTERESSE a dire la mia, preferisco ascoltare gli altri. |
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