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Re: 40... game over
Purtroppo sono piccoli segni di affetto che non significano quasi nulla.
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Di sicuro non sono diventato più alto, più bello, più giovane. Quote:
In effetti se vai dietro alle strafighe maggiorate può non essere diventato più facile :D |
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Riguardo i tuoi miglioramenti, sono molto contento per te, anche se deduco siano più che altro immaginati. |
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Guardi solo la gente bella, questa si chiama attenzione selettiva.
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Ho provato a iscrivere un finto profilo con un bel faccino creato da una app di intelligenza artificiale e raccontando tutte le cose più assurde (altezza quasi due metri, lavoro da manager nell'azienda di famiglia, passione per i viaggi ecc.) e le donne si sono fatte avanti loro. Ovviamente a un certo punto ero costretto a sparire nel nulla, ma distruggere le loro certezze mi ha creato una certa soddisfazione.
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Certe volte non capisco nemmeno questa cosa del tutto o niente che significa di preciso. Se a me certe donne non attraggono e ce ne sono altre che mi attraggono può capitare che in pratica le persone su cui potrei fare un po' di presa non riescono ad attrarmi? E' chiaro che non sono "niente" queste donne qua, ma se io le scarto questo vuol dire che pretendo di avere tutto? Tutto e niente non significa nulla, secondo me ci sono sempre delle soglie sotto le quali una persona non attrae più un'altra (e queste soglie le hanno tutti), e a questo punto a che serve osservare che c'è questa possibilità di avere relazioni sessuali se non avrei nemmeno voglia di averle con queste persone? Secondo me la cosa più abbordabile realisticamente in certe situazioni particolarmente compromesse resta il sesso a pagamento (se si hanno soldi da spendere), poi uno vuol raccontarsi altro e fare il super possibilista, può capitare quello che non è capitato in 40 anni, in 50 anni, in 60 anni, in 70 anni... To... Sei morto, ma può capitare ancora, magari resusciti :mrgreen:. Che tipo di donne si potrebbe riuscire ad abbordare? Le probabilità che piacciano poi le persone su cui si riesce a far presa, in quanto abbastanza disperate anche loro (se si è avanti conm l'età, si è bruttini, si è spiantati, si è senza esperienza) sono molto limitate. Una persona scartata da quasi tutti riuscirà ad attrarre una persona che con buone probabilità non piace quasi a nessuno e quindi le possibilità che venga a crearsi un'intesa sono scarsissime. Fare queste considerazioni è da matti? :nonso: Perché si può far finta di non saperle o capirle queste cose per qualche secondo, ma una persona che si trova in questa situazione bene o male le sa, per questo poi è demotivata, io questo dico, non è che poi questa motivazione salta fuori dal nulla. |
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Capisco il fatto che sei giù..nella vita però non si sà mai,anche se è dura...
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Re: 40... game over
No, non te la puoi cavare così. Pensi veramente a quello che scrivi? Allora che c'entra il tuo interlocutore. Quando dici "certe cose si percepiscono" è la base del pensiero pessimistico che porta alla rassegnazione. Se si percepisce il mio disagio, il mio scarso curriculum, la mia tensione, perchè dovrei espormi? 1)Perché penso di piacere con queste mie caratteristiche? 2) Oppure perché è bello schiantarsi contro un muro?
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Re: 40... game over
I miei pochissimi rapporti sessuali (3) sono stati uno frutto di una "circostanza fortuita", diciamo così, e gli altri 2 a pagamento.
Tutto questo prima che si scatenassero problemi depressivi, da cui ancora non sono uscito del tutto, che mi hanno praticamente azzerato l'interesse sessuale. Per la mia età quindi mi sento equiparabile a un vergine. Il problema di avere poca/assente esperienza sessuale oltre una certa età secondo me (oltre il fatto di non avere più l'ormone galoppante dei 20 anni) è fondamentalmente l'ansia dell'inesperienza, che se si presentasse l'occasione buona, potrebbe giocare brutti scherzi. Inviato dal mio SM-J510FN utilizzando Tapatalk |
Re: 40... game over
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Se ad una persona le diagnosticassero una malattia e le dessero pochi anni di vita prospettandole che si può far qualcosa (dovrà sottoporsi ad un intervento abbastanza doloroso e poi fare magari la chemio ma è tutto risicatissimo) ma con buone probabilità non ce la farà, la cosa penso sia abbastanza deprimente, ma questo discorso uno può non farselo se si trova in questa situazione qua? :nonso: Se dici ad una persona depressa che si trova in questa situazione "su con la vita, dai che c'è questa possibilità di guarire remota investi su questo volentieri tutto il tuo impegno, e tutto si aggiusta" ti pare una discorso sensato? A me non sembra affatto più sensato del discorso deprimente con cui si fanno i conti con questi limiti e si dovrà anche decidere se invece di provare a curarsi, visto che le possibilità reali sono risicate e l'impegno e il male da sopportare molto, se ricorrere all'eutanasia o cose del genere. |
Re: 40... game over
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Le quarantenni ancora attraenti scelgono comunque altri uomini, non certo chi sta messo male, poi quelle non ancora accoppiate cercano qualcuno con cui fare figli (visto che ormai è possibile questa cosa nessuna vuol rinunciarci), quelle non accoppiate che già li hanno avuti qualcuno con cui divertirsi o magari un compagno che assicuri una certa stabilità economica e quindi una persona fatta così è quasi sempre fuori dal loro target, le restanti sono quelle che quasi nessuno vuole e chi si trova in questa situazione qua con queste donne qua coetanee potrà relazionarsi, nella migliore delle ipotesi, ma siccome magari non attraggono nemmeno lui finirà con lo star da solo, ma magari la cosa è reciproca, anche queste donne qua comunque poi puntano a chi sta messo meglio. Ma pensate veramente che una persona dell'altro sesso che poi può scegliere altri si metterà con questa persona qua perché vede qualità nascoste che nessun'altra vede? E in quarant'anni com'è che non è quasi mai successo? Certo uno dice si può fare qualcosa, ma la prospettiva è comunque quella di metterci molto impegno per ottenere un risultato limitato e non è detto che tutti siano ben disposti a farlo. Se delle cose non le si è riuscite ad apprendere in 40 anni, si pensa che ora realisticamente si possano apprendere in poco tempo sbaragliando la concorrenza che comunque continua a vivere, non si è estinta, e grazie al divorzio continua ancora a concorrere contro? Non dico che è impossibile proprio, perché anche che mi colpisca un fulmine quando esco per strada non è impossibile, ma anche sapendo che non è impossibile io non investo molte risorse su questa possibilità remota, non è che mi barrico in casa per paura che mi colpisca un fulmine, anche se non posso escludere che accada. Posso fare anche altri esempi, potrei decidere di costrure un bunker per paura di una guerra nucleare, ma anche se non posso escludere che accada mica mi metto ad investire molte risorse in una cosa del genere? Non ne investo nessuna. Anche sapendo che queste cose sono possibili, di casa continuo ad uscire comunque anche con nuvole e pioggia e non sto risparmiando soldi per costruirmi un bunker. Qua faccio un ragionamento analogo, la scarsa motivazione ad investire risorse la trovo piuttosto comprensibile e non totalmente irrazionale se una persona si trova davvero in una situazione simile (ovviamente assumendo che le premesse siano vere, se una persona ha l'aspetto di Brad Pitt e crede di essere Danny De Vito io non posso saperlo). Io dico solo "Se queste cose qua sono vere...". Quando parlo di esame di realtà io mi riferisco a queste cose qua: "con che tipo di persone realisticamente potrei riuscire ad accoppiarmi con maggiori probabilità in relazione a tutti questi dati qua?"... Se questo è compromesso tutto il mio discorso cade. Che poi forse è anche meglio non insistere, se uno riesce davvero a farlo, così magari si occupa di altro invece di cercare ossessivamente di provarci o di rammaricarsi di non riuscire, che sia una forma di attivismo più o meno distruttivo come il forum dei brutti, un'associazione a delinquere, un'associazione umanitaria, le prostitute, fobiasociale.com, drogarsi, qualsiasai cosa, ma altro, tirarsi fuori da questo mercato di merda come concorrenti, non scendere in campo, ma uscirne. Io a questo gioco qua con queste regole qua non voglio proprio più giocarci, me ne tiro fuori. Poi se arriva un qualche premio indipendente dal gioco lo prendo, ma non voglio giocare più, non mi conviene, non mi interessa, per questo condivido quello che è stato scritto all'inizio. |
Comunque io condivido la preoccupazione del restare soli a vita, meno quella di non riuscire ad avere rapporti che seguano certi standard. La sessualità ha la sua importanza ma se per qualche motivo non si è "predisposti" per condurre una vita sessuale come riescono alcuni (avere ad es. più possibilità di scelta rispetto al livello di attrazione fisica della potenziale partner) non penso che ci sia da farne un ossessione. La cosa veramente brutta è rimanere per sempre soli, e pure qui non è che ci si possa aspettare da un singolo (l'altro, il partner) di prendersi in carico tutta la situazione di chi ha fallito finora. Che uno non possa avere più partner, che non possa averne con un livello di avvenenza che a monte si ritiene sufficiente, o non avere rapporti senza impegno, o dover iniziare non prima dei 40 anni, sono aspetti che possono mettere tristezza ma non così drammatici da dover colorare di nero la propria vita e decidere il corso che deve avere in generale. È un'opinione e visione personale e soggettiva, però mi chiedo quanto davvero siano quelle le motivazioni reali del malessere di chi esprime quei tipi di frustrazione; non tutti sono consapevoli delle cause principali dei propri malesseri e difficoltà (e non mi tiro fuori dal discorso).
Visto che si aprono continuamente topic e si ripetono post con lo stesso tipo di considerazioni, ipotizzo, come in parte è stato anche lasciato intendere, che il lamentarsi su queste questioni a un certo punto diventa quasi una ragione di vita. La fonte di soddisfazione risulterà proprio nel presentare ed esibire ogni volta quel tipo di disagio, i motivi annessi, i soggetti coinvolti (e potenzialmente responsabili), diventa una specie di hobby, di passione o di lavoro non retribuito. Non credo che sia tanto la voglia di condivisione o di comprensione il motore di questi comportamenti (cioè c'è anche questa), ma la sensazione di relativo sollievo o soddisfazione nel comunicare che qualcosa di ingiusto verso di sé sussiste in questo mondo e che se non ci sono vere colpe altrui ci sono comunque motivi per criticare ed essere maldisposti verso le categorie che non ci liberano da questa situazione (anche l'autodisprezzo potrebbe essere una sorta di rifugio dalla propria rabbia). |
Re: 40... game over
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Re: 40... game over
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Ci si aspetta di più appunto quando si desidera figli da persona con quale si vuole farli ( che sia in grado a provedere non solo a se stesso ma anche alla famiglia). Quote:
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Re: 40... game over
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Re: 40... game over
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Lei è una gattara : se hai il giardino hai più chanches, o se lo ha lei, diventi amante dei gatti. Un esempio di uno che ha trovato la sua seconda donna dopo i cinquanta ce l'ho in famiglia, dopo essere stato diversi anni senza una donna (anche se io sospetto che una l'abbia avuta, ma lui negava). OK fino a metà anni '80 era anche accettabile esteticamente, ma dopo è peggiorato parecchio, si è sposato con una donna brutta, ma più giovane di oltre 10 anni. Ora è anziano, fa il gattaro con la moglie. |
Re: 40... game over
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Re: 40... game over
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Viceversa potrei essere io quello che sostiene che gli asini volano e voi mi contraddite. Una persona dice "mi sono rotta le palle di questo giochetto" io dico "hai ragione condivido se ti trovi nella situazione x" spiegando i motivi e chiarendo la situazione. Tu dici no, "i motivi per far così nella situazione x" non ci sono, e ti spieghi. Oppure dici "non ci troviamo nella situazione x" e questo l'ho già premesso, se una persona non ha idea di come risponde l'ambiente, ha relazioni, attrae diverse donne e dice poi che nessuno le dà retta, è chiaro che ha una visione falsata, e l'ho scritto già, tutto il mio discorso fatto cade. |
Re: 40... game over
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Se non si è a proprio agio con il proprio aspetto è fin troppo ovvio che non si può attrarre nessuno , soprattutto ad una certa età matura
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Re: 40... game over
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Re: 40... game over
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Re: 40... game over
VEDRETE CHE SE VI RIPETETE ALTRE 50 VOLTE LE STESSE COSE DIVENTERANNO VERITA.
ah ma già stiamo alla 585456 volta :sisi: |
Re: 40... game over
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Re: 40... game over
Non è che uno è depresso perché è basso o pelato. La depressione è tutt'altra cosa, al massimo l'essere esteticamente non eccelsi può contribuire a complicare un quadro già ampiamente compromesso dalla depressione.
Ma non è che si diventa depressi per via della calvizie...di solito i calvi più precoci iniziano intorno ai 18-20 anni, non ditemi che prima andava tutto alla stragrande poi quando i follicoli hanno iniziato a miniaturizzarsi il mondo ti crolla addosso...quello può essere un trigger semmai. La depressione è una cosa seria e non va associata all'estetica in quanto si rischia di banalizzarla. |
Re: 40... game over
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Re: 40... game over
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Re: 40... game over
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Se prendi una busta di chicchi di mais percepisci un peso, poi prendi il singolo chicco dalla busta e non lo percepisci piú e pensi poi erroneamente che il singolo chicco non contribuisca al peso totale. Tante singole cose apparentemente irrilevanti se messe insieme possono contribuire a produrre un effetto osservabile. Secondo me si può associare a cose del genere anche la depressione in questo senso qua. Se un insieme di insuccessi può fare deprimere qualcuno può contribuire anche l'estetica a produrre questo effetto visto che magari certe volte si sarà scartati soltanto per questo. Voi direte che non è possibile essere scartati solo per questo, mentre a me pare sia vero. A parità di altre condizioni penso che sia vero che la persona esteticamente peggiore andrà incontro a piú rifiuti rispetto ad un'altra provandoci con le stesse persone. Ora se entrambe vanno in depressione dopo 10 disfatte totali o mancate risposte sociali, la prima magari non raggiungerà mai questo numero e non diventerà mai depressa, la seconda sí. Sto confrontando idealmente due individui che hanno la stessa resilienza. Perciò secondo me non è vero che questi fattori non influiscono per niente. La persona piú brutta per non diventare depressa dovrà avere una resilienza generalmente maggiore dell'altra. Uno poi pensa erroneamente anche qua che è la resilienza a non fare deprimere, ma in questo caso specifico l estetica riesce a compensare la resilienza, quindi non è completamente vero che è solo una questione di resilienza, il primo individuo resiste di piú proprio grazie alla sua estetica. Ora ho preso in esame questo singolo fattore, ma si potrebbe ragionare analogamente con altri. Certo poi ci saranno anche individui con resilienza maggiore, ma piú stai messo male e a piú disfatte devi essere capace di resistere per non deprimerti. Poi se si vuol sostenere che successo e insuccesso e cose del genere non incidono mi sembra poco credibile. Che la depressione sia slegata dal successo sociale è poco credibile dato che compare accoppiata spesso ad altri disturbi di adattamento. Per motivi morali non è possibile fare esperimenti per produrre stati depressivi in un ambiente sociale controllato appositamente ma io credo che un qualsiasi individuo, ignaro di esser sottoposto a questo esperimento si deprimerà. Per me è possibile farlo basta solo alzare il numero di insuccessi oltre il limite di sopportazione di quel singolo. Superata la soglia massima credo che prima o poi cedono tutti. Per amplificare questo effetto bisogna mostrare che altri intorno riescono molto piú facilmente. |
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