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Re: Farmaci e ideazione suicida
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Re: Farmaci e ideazione suicida
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Se leggi libri di qualsiasi altra specializzazione di medicina di 50 anni fa troverai delle incongruenze assurde, vuoi un esempio? In caso di lombalgia acuta fino a pochi anni fa ti consigliavano riposo per settimane, adesso già dopo il secondo giorno ti dicono di muoverti xchè si è visto che i risultati sono migliori. Si chiama progresso. L'omosessualità era inclusa xchè a quel tempo socialmente nn accettabile e la psichiatria si occupa di curare nn la patologia, ma la disabilità oggettiva e soggettiva che questa provoca nel soggetto che è costretto a vivere in una società composta nella grande maggioranza da persone che certi disturbi (o comportamenti) nn ne hanno. Ormai l'omosessualità è accettata, di conseguenza nn provoca alcuna disabilità nelle persone gay. E' in base a questo che vengono definiti i disturbi di personalità, se per esempio vivessimo in un mondo di eremiti di sicuro il dep nn esisterebbe Quote:
Infatti qualcuno ha "cura" la propria depressione con la coca, qualcuno seda la sua ansia con l'alcol, ecc...tutte cose che vanno ad alterare la chimica cerebrale e che guarda caso temporaneamente risolve o elimina i sintomi. Quote:
E' impossibile convincere un credente che Dio nn esiste, per lo stesso motivo per cui nn è possibile dimostrarne la sua presenza. Di conseguenza nn posso cercare di convincerti che ti stai sbagliando se nemmeno tu porti delle prove certe di ciò che affermi Quote:
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Re: Farmaci e ideazione suicida
Sverso,
con tutto quello che ho assunto in 23 anni, so benissimo che degli effetti collaterali ci sono. Il punto è che li ignoro, perché non mi sono mai informato, perché ogni giorno mi occupo di quello che devo fare e così gli effetti collaterali sono l'ultimo dei miei pensieri. Ad ogni modo, sono tollerabili. E in ogni caso, gli antidepressivi sono farmaci salvavita. Quindi, perché temere un eventuale aumento di peso più della morte? E infine: di depressione sono morti in tanti, di effetti collaterali non è morto nessuno. |
Re: Farmaci e ideazione suicida
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questo è scherzoso, ma vero. Conviene chiedere consiglio più a un vecchio, che a un giovane. La lunga esperienza è più affidabile che la poca. I timori che adesso ha Sverso, io li ho avuti nel 1991, quando ho preso le prime pillole. Adesso, dopo tanta strada, a riguardare le mie paure di allora, mi faccio tenerezza. |
Re: Farmaci e ideazione suicida
A pensarci, in quel 1991, quando dovevo prendere le pillole, avevo veramente tanta paura. Leggere il bugiardino, mi riempiva di confusione e di altre paure.
Non mi sono mai chiesto il perché; me lo chiedo adesso. Il perché è questo: l'antidepressivo e ansiolitici non sono farmaci terrificanti, in sé stessi. Quella che è terrificante, è la condizione in cui ci arriviamo, che é quello stato -ricordiamolo- in cui abbiamo paura di TUTTO, non certo solo dei farmaci. |
Re: Farmaci e ideazione suicida
Riflettiamo:
In qualsiasi terapia ci capiti di dover fare, riponiamo speranza, che si tratti di antibiotici, di cortisonici, di intervento chirurgico, di radioterapia (questa si, piena di pesanti effetti collaterali). Solo con gli psicofarmaci nutriamo sfiducia, paura e disperazione. Dov'è la differenza? Ma è nella depressione! Perché la depressione è fatta di sfiducia, paura e disperazione. Ho provato sulla mia pelle che cos'è la depressione acuta e non mi sarei fidato nemmeno della Madonna, qualora mi fosse apparsa. |
Re: Farmaci e ideazione suicida
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Re: Farmaci e ideazione suicida
Sto un pochino dicendo la cosa di essere depresso a casa ma credo sia abbastanza deleterio specie per mio padre che prende antidepressivi e ansiolitici da una vita e a vedere un figlio col suo stesso problema dieci volte ingrandito si deprime e beve, che situazione di merda, devo cavarmela da solo nel caso, in effetti non sono più un ragazzino. :pensando:
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Re: Farmaci e ideazione suicida
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Re: Farmaci e ideazione suicida
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Re: Farmaci e ideazione suicida
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Re: Farmaci e ideazione suicida
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Re: Farmaci e ideazione suicida
In generale:
noi usiamo dire "prendo o non prendo le pillole?" Come se le prendessimo da un distributore automatico. Ma la terapia si basa sui colloqui con un medico. Dei problemi in famiglia o di particolari risposte a un farmaco, si parla. La terapia non è mica come una puntata alla roulette, dove si perde o si vince tutto in una mossa sola! Piuttosto è simile a un torneo di burraco, dove c'è tutto il tempo e il modo di aggiustare il gioco. |
Re: Farmaci e ideazione suicida
Mio padre credo sia la causa di buona parte dei miei problemi direttamente o indirettamente e ho con lui un rapporto pessimo, non pensate che uno solo perché prende antidepressivi sia simile a noi, ci sono un sacco di depressi estroversi e stronzi.
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Re: Farmaci e ideazione suicida
E' vero. Le forme sono tante. I troppo esuberanti coprono con l'euforia la depressione sottostante.
A parte ciò, penso che non ti posso parlare della terapia, con la testa che ho oggi, che ormai non ci do più peso. Devo fare retromarcia a quando ero nella tua situazione, cioè quando dovevo iniziare. I primi farmaci li buttai alla monnezza dopo due giorni, perché mi sembravano porcherie. Poi li ricomprai, ma non ci credevo e prendevo qualche pastiglia in modo irregolare. Intanto stavo malissimo, con un piede nella fossa. Buttai anche quelle. Giravo per Brindisi come uno zombie. Alla fine pensai: "proviamo, và. Che ho da perdere?". Questa volta fui regolare e in capo a 2 giorni sentii i primi miglioramenti. Stavo sempre un cesso, ma stavo meglio, quel tanto che bastava per convincermi di continuare. Altri 3/4 giorni e ne venni fuori, dopo 4 mesi di inenarrabili sofferenze. Questa è la mia storia. |
Re: Farmaci e ideazione suicida
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Penso che quasi sicuramente mi prescriveranno SSRI, questi farmaci nel periodo iniziale sono pericolosi se si ha precedentemente ideazione suicida perché alzano l'umore dopo aver aumentato le energie a quanto pare e uno potrebbe sfruttare questa situazione per suicidarsi, ma se ho resistito tutto questo tempo probabilmente posso resistere anche per qualche giorno sotto farmaci. Intanto vedo di cercare qualche psichiatra bravo perché credo di essere un caso abbastanza difficile e se vado dietro il primo idiota che capita dovrò ammazzarmi sicuro, tanto i soldi non dovrebbero essere un problema, l'unico vantaggio di questa famiglia di merda.
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Re: Farmaci e ideazione suicida
Non prenderla in modo così amaro. Tutti possono dire di aver avuto dei problemi con i genitori.
E' solo che in depressione, mastichiamo tutto amaro. Dobbiamo solo pensare a uscirne. Dài! |
Re: Farmaci e ideazione suicida
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Ho paura di non essere comunque in grado di studiare o lavorare, questo significa far esplodere totalmente la situazione familiare, a quel punto il suicidio sarebbe un gesto altruistico.
Vedrò di dargli tutto il tempo di fare effetto comunque. |
Re: Farmaci e ideazione suicida
Male che vada, il primo tentativo di gesto altruistico dovrebbe essere fare domanda per invalidità per depressione o altre cose di cui non sono a conoscenza. Ti rivolgeresti a un medico legale tramite un c. a. F e seguiresti un certo iter.
Spesso nel giro di poco tempo ti danno una pensione per depressione ecc. Sono soldi che ti permetterebbero di non farti sentire un peso per la tua famiglia. Anche se una famiglia ha il dovere di non lasciarti morire visto che ti ha messo al mondo contro la tua volontà. E se la tua famiglia è povera, allora è lo Stato(la seconda famiglia) che ha il dovere di venirti incontro. Un'impiegata del Caf mi disse che c'era un sacco di gente che percepiva una pensione per depressione. Ed era vero |
Re: Farmaci e ideazione suicida
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Se non erro, esistono pensioni solo per gravi casi di schizofrenia e psicosi. |
Re: Farmaci e ideazione suicida
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Re: Farmaci e ideazione suicida
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Ma quell'impiegata parlo' proprio di pensione per depressione quindi meglio informarsi bene e fino infondo. Oltretutto bisogna fare un test di cui nn ricordo il nome,e'importante provarci e lasciar valutare ai medici. Magari per depressioni particolarmente gravi, hanno un occhio di riguardo. |
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Con tutti i tagli che fanno allo stato sociale non so se esista ancora qualcosa come la pensione d'invaliditá per depressione. |
Re: Farmaci e ideazione suicida
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Re: Farmaci e ideazione suicida
Si, ovviamente uno deve dimostrare che ha provato a curarsi negli anni(per quanto riguarda la pensione), deve dimostrarlo con tanto di certificato medico, con l'elenco dei farmaci che ha assunto.. ma mi pare di avere capito che non hai mai provato nessuna cura..
Be ', allora non c' è altro da fare che cominciare.. ;) Se sei costretto a lavorare e riesci a uscire di casa, potresti scegliere un lavoretto semplice, tipo volantinaggio, almeno per il tempo della ricerca della cura. Non ti stressare. |
Oggi dovevo chiamare a uno psichiatra ma ho tergiversato e stasera ho avuto un peggioramento, devo assolutamente sbrigarmi perché qui la depressione sta a mangiarmi vivo, c'è da dire che confido più nei farmaci che nella terapia ma sapere che dopo qualche anno smettono di fare effetto e bisogna cambiare non è il massimo o non è sempre così?
Grazie della pazienza comunque che avete nell'aiutare un caso quasi disperato, compensate i miei che più o meno tacitamente mi istigano al suicidio. |
Re: Farmaci e ideazione suicida
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Circa l'invalidità, mi sono informato. Forse forse potrei ottenerla, ma mi sentirei un rottame. Una cosa come "inabile al lavoro" mi si attaccherebbe all'anima. E poi, a volte con più fatica rispetto ad altri, io lavoro. Poi ho studiato sempre e ho delle competenze che non vorrei buttar via. Stringo i denti. |
Re: Farmaci e ideazione suicida
Ciao Dotrue,
non dico che unipolare è facile, ma è più facile che bipolare. Capisci che ci sono due stati dell'umore opposti? La cosa peggiore è che, quando sei in mania, ti senti benissimo e non ti viene di curarti. Poi invece sono casini. Se la depressione è una bestia nera, la mania è una bestia che, fino a un certo grado, è invisibile. Sembra anzi piacevole. Ma se non è fermata, esplode. Essenzialmente , si cura la mania, mentre alla depressione , si è meno protetti. Perché sono vietati gli antidepressivi per il bipolare. Se sono depresso, me la devo tenere. |
Re: Farmaci e ideazione suicida
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Sono andato da un tizio della vecchia scuola, probabilmente in attività ai tempi della legge Basaglia, secondo cui il non voler far niente non è sintomo di depressione ma di uno stadio terminale di una dipendenza da droghe perché secondo lui i depressi vorrebbero fare le cose ma non riescono e si è rifiutato di darmi antidepressivi finché non intraprendessi un percorso di studi! Penso riproverò da uno più giovane, senza farmaci so solo vegetare e fare il minimo indispensabile per sopravvivere.
Probabilmente ritiene la depressione come un qualcosa di secondario a una dipendenza da PC, non so che pensare. |
Re: Farmaci e ideazione suicida
Per fortuna non ho mai preso psicofarmaci, una volta me li avevano proposti ma ho rifiutato nettamente, già per motivi personali sono costretto a prendere altri tipi di farmaci ( ma non sono quelli che uno potrebbe pensare, non he ho bisogno, altrimenti si potrebbe pensare male), io penso solo che se avessi preso psicofarmaci sarei messo molto peggio di quanto sono messo adesso. E dire che io non ho mai avuto l'idea di farla finita, per fortuna, non do soddisfazioni a chi mi vorrebbe vedere sul fondo.
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Finalmente sono riuscito a farmi prescrivere la paroxetina, che succederà ora? Se sparisco dal forum da qui a breve state certi che mi sono ammazzato.
Mi ha prescritto anche uno stabilizzante per i primi giorni e ho qualche dubbio se prenderlo, mi sembra un controsenso prescrivere antidepressivi e stabilizzatori insieme, mi pare che ha detto che l'ha prescritto per controllare la dipendenza da aggeggi tecnologici perché la grandissima lurida di mia madre è riuscita a far passare il problema come dipendenza da PC invece che depressione per la situazione familiare assurda in cui mi ritrovo di cui la dipendenza da PC sarà una conseguenza, ora non so se disubbidire alla prescrizione, seguirla o chiamare lo psichiatra ed esporre i dubbi, non è vita questa. |
Re: Farmaci e ideazione suicida
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Re: Farmaci e ideazione suicida
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Re: Farmaci e ideazione suicida
SversO prendi le pillole e torna sul forum ti aspettiamo ...più sereno
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Scusate se non vi rispondo personalmente ma da cellulare è un incubo, non ho amici a parte quelli virtuali e per ora non sono andato da uno psicologo e non ho iniziato ancora ad assumerli.
Praticamente ha detto che il secondo che è Depakin cioè sodio valproato che è usato per curare epilessia e fase maniacale del disturbo bipolare ma nel mio caso lo userebbe per una prrscrizione fuori etichetta per controllare l'impulso di stare al telefono, ho controllato su Wikipedia e in alcuni paesi come gli Stati Uniti e la Gran Bretagna è vietato l'utilizzo di questo farmaco a questo scopo quindi per ora non ho iniziato nessuno dei due. Mi sembra esagerato che mi venga prescritto questo farmaco visto che non è che ho un uso così ossessivo del telefono e comunque sarebbe un sintomo di altri problemi. La Paroxetina dal canto suo ha una storia controversa perché pare che sui minorenni e in generale i giovani fino ai 25 anni porti un aumento considerevole di ideazione suucida però il gioco vale la candela, per l'altro farmaco direi di no, comunque sono seguito dal CSM e non so come comportarmi, non ci sta scritto nemmeno il numero di cellulare sul foglio con le prescrizioni. |
Re: Farmaci e ideazione suicida
Ironico come tu inizi a prendere paroxetina ed io stia cercando di toglierla (sono ad un anno e mezzo dall'inizio della riduzione)
Comunque ti auguro di star meglio , magari nel tuo caso serviva per impedirti di fare una sciocchezza. Cerca comunque anche un supporto psicoteraupetico, perchè è fondamentale per la risoluzione dei problemi che stanno alla base dei sintomi (pesnieri sucidi , depressione, etc) |
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