Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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E' questo il nocciolo della questione, la recita scolastica. |
Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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Re: Il terrorista norvegese non era asociale
E'il temibile estremismo laico e multiculturale,che tanto sangue ha seminato nei secoli
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Re: Il terrorista norvegese non era asociale
La cosa che mi ha + colpito dell'intera vicenda:
http://www.vanityfair.it/news/mondo/...entiva-21-anni Ha ucciso 93 persone e rischia al massimo 21 anni di carcere ???? :eek: E poi noi ci lamentiamo del sistema giudiziario italiano... Mi pare assurdo... |
Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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beh ma mi pare fin troppo "buonista" e "garantista".... certo non avranno mai avuto a che fare con un uomo che ha fatto strage di 93 persone (ma poi.. quanti hanno fatto stragi simili ??? Ben pochi anche tra i serial killer + efferati al mondo..), però omicidi ce ne saranno stati... Non dico l ergastolo ma 21 anni (massimi poi...)... molto strano. Boh.. Si fidano troppo della grande civiltà della loro popolazione.. |
Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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Colà diritto, sovra ’l verde smalto, mi fuor mostrati li spiriti magni, che del vedere in me stesso m’essalto. [...] Vidi quel Bruto che cacciò Tarquino, Lucrezia, Iulia, Marzïa e Corniglia; e solo, in parte, vidi ’l Saladino. Poi ch’innalzai un poco più le ciglia, vidi ’l maestro di color che sanno seder tra filosofica famiglia. Tutti lo miran, tutti onor li fanno: quivi vid’ïo Socrate e Platone, che ’nnanzi a li altri più presso li stanno; [...] Euclide geomètra e Tolomeo, Ipocràte, Avicenna e Galïeno, Averoìs che ’l gran comento feo. (Inferno IV, 118-120, 127-135, 142-144) |
Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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Semplificando molto, è come quando sei abituato a lasciar aperta la porta di casa, finché, un giorno, trovi qualcuno che si è autoinvitato nel tuo salotto e si sta portando via il tuo stereo: da quel momento in poi sprangherai sempre la porta :) |
Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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Poi nulla toglie che fosse matto: ma se dai in mano a un matto un'ideologia folle la sua follia si moltiplicherà per dieci ;) |
Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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L'ideologia dell'istigazione all'odio per il diverso (tipo quella di quei gruppi e della Lega) prima o poi trova qualcuno che la mette in pratica. E' come andare consegnando pistole cariche in giro, prima o poi qualche pazzo sparerà. |
Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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"Gli esseri umani sono quasi gli unici nel possedere l'abilita' di imparare dall'esperienza degli altri ma sono anche straordinari per la loro scarsa tendenza a fare ciò"(cit.) il giorno in cui questo sistema cesserà gli attentati come questo scompariranno. |
Re: Il terrorista norvegese non era asociale
io credo che volesse diventare il nuovo hitler, l' ha anche accennato dicendo di voler essere ricordato come il peggior criminale dalla seconda guerra mondiale...forse tra 21 anni potrà mettere in atto tutto ciò:thumbdown: e questo ultimo passaggio deve far riflettere su come la giustizia norvegese sia un tantino troppo leggera
e riguardo a eventuali complici penso proprio che ce li abbia avuti per uccidere 93 persone, inoltre di sicuro è appoggiato da un'organizzazione segreta |
Re: Il terrorista norvegese non era asociale
Breivik è uno fuori di testa... non è esponente di un bel nulla...
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Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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Premettendo che non credo proprio che sia incapace di intendere e volere, se è questo che si vuole intedere con "folle". |
Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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Non ce la fai stewie, ci sono prove dei suoi contatti con gruppi estremistici inglesi, di estrema destra per la precisione, che la pensavano proprio come lui. O come certi gruppi che si richiamano al fascismo duro e puro, tipo Forza Nuova...per me sono della stessa pasta, istigano alle stesse cose. E' ora che certa gente si assuma la responsabilità della propaganda di odio e di violenza verso il diverso che va predicando, Lega compresa. http://www.corriere.it/esteri/11_lug...b6586130.shtml Breivik aveva collaborato con un gruppo inglese di estrema destra, l'English Defence League (Edl), un gruppo che aveva come scopo dichiarato alimentare nei propri Paesi l'odio contro gli islamici. In un'email al sito politico norvegese Document.no, Breivik aveva rivelato di aver discusso di tattiche e strategie «anti-islamiche» anche on un altro gruppo, Stop the Islamification of Europe. Breivik ammirava l'Edl per come era riuscito a provocare reazioni estreme da parte di gruppi musulmani e di estrema sinistra e sognava di fondare un gruppo simile in Norvegia per combattere l'immigrazione dei musulmani: «Devo dire che mi ha impressionato positivamente la velocità con cui sono cresciuti e questo è grazie a sagge scelte tattiche dei dirigenti. L'Edl è un esempio e una versione norvegese è l'unico modo per combattere le molestie nei confronti dei conservatori della cultura norvegese», aveva scritto Breivik nell'email. |
Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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Il problema sarebbe come realizzare soprattutto il secondo obiettivo, appunto. |
Re: Il terrorista norvegese non era asociale
secondo me la pena di morte è poco utile... al di là del relativo effetto dissuasivo, il problema più grosso è che si mette a tacere un possibile testimone.
l'ergastolo è più funzionale. |
Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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In generale l'unica vera funzione della pena giudiziaria, all'atto pratico, è la prevenzione: cioè la dissuasione dal compiere altri reati da parte di altri soggetti. Analogamente, chi pensa che la pena debba avere una funzione punitiva cade in errore, e questa credenza errata è il primo passo falso per sostenere la pena di morte. |
Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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E comunque paragonare obesi e criminali mi sembra poco corretto. Gli obesi non ammazzano gli altri. |
Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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Non direi proprio, ci sono serial killer che sono intelligentissimi, dei veri e propri geni.. Secondariamente, sulla pena come rieducazione, da Beccaria in qua, siamo tutti concordi: vorrei sapere solo come si possono educare tizi come Albert Fish o Ed Gein... |
Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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ma credete che si possano rieducare dei surrogati umani del genere? |
Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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In quanto all'intelligenza dei serial killer: esistono tante forme di intelligenza. Il fatto che il serial killer abbia la freddezza, la furbizia, e l'abilità per compiere i suoi delitti non ne fa una persona intelligente a tutto tondo. E' solo una persona che sa fare il suo mestiere. Non possiamo conoscere le esperienze (negative) e le debolezze psicologiche che l'hanno condotto a tale via, ma è solo così che possiamo spiegarci quella scelta. |
Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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La responsabilità dei propri atti vale per entrambi, sono le conseguenze di questi ultimi a cambiare (perché diversi sono gli atti). |
Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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Ma di certo alcuni degli assassini seriali non sono nemmeno così tonti, tanto che alcuni hanno tenuto in scacco la polizia per anni o non si sono fatti mai beccare, come Zodiac. Poi ci sono anche quelli, come Donato Bilancia, che sono sì furbi ma si fanno prendere troppo la mano e vengono scoperti.. |
Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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Se dopo aver conseguito il primo scopo, otteniamo poi anche la redenzione, fino alla riabilitazione del soggetto, allora il successo sarà completo anche da un punto di vista umano. :yes: Non mi sembra però che da nessuna parte del mondo ci si stia muovendo verso quest'ultima direzione che è, per quanto secondaria, importantissima. I carceri sono visti in funzione esclusivamente punitiva: si pensa che il prigioniero debba soffrire e basta per il resto della sua vita, e nessuno si aspetta che possa esserci riabilitazione. Anche tu, quando pensi a questo terrorista, sarai convinto che bisognerebbe farlo patire finchè non cambierà idea, o sbaglio? |
Re: Il terrorista norvegese non era asociale
se metter Breivik in condizione di non nuocere è importante , ancora più importante è trovare il modo di evitare futuri attentati...
il problema è come....? un elemento è da considerare che queste persone hanno poca preoccupazione per la propria incolumità... per cui una pena adeguata(eventualmente , se possibile, riabilitativa) consentirà che il colpevole non ripeta il gesto.... ma resterà il substrato dal quale breivik è originato... |
Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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Bisogna stare in guardia da chi predica l'odio, controbattere in maniera efficace la loro propaganda e reprimere chi istiga alla violenza. |
Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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Si puniscono i reati, non i "potenziali reati". Quote:
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Re: Il terrorista norvegese non era asociale
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possa identificare no? benchè il secondo non possa essere considerato un crimine compiuto, beninteso |
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