![]() |
C'è anche il logorio fisico e mentale,inevitabile,già a 35 il caldo lo reggo meno di anni fa,mai avuto problemi ai piedi,ora ho una tendinite da un anno,mal curata,se dovessi fare un concorso,il calo cognitivo non c'è più,ma studiare dopo 8 anni che non tocchi un libro..tra l'altro quando ti percepisci intelligente e prendi mille euro grazie ai sussidi,dici ma dici con un carattere diverso avrei fatto un lavoro migliore,dietro una scrivania,avrei finito l'università,poi pensi sono Asperger bipolare,avevo comunq una zavorra,una Ferrari col motore fiat,almeno non sono per strada a fare il barbone..per anni avevo pensato di aver fatto meno,però quelle diagnosi rivalutano tutto un percorso perché ci sono delle attenuanti..e come quando c'è un crimine non puoi non tenere conto di alccol,droghe,psicofarmaci,non e come essere lucidi...da giovane ero più severo con me stesso oggi non più,perché ci sono patologie e uno fa quello che può..
|
Re: Fra adolescenza e vecchiaia
Quote:
|
Re: Fra adolescenza e vecchiaia
Quote:
|
Beh purtroppo c'è un tempo per tutto. Io tra due mesi compirò 34 anni, non ho mai lavorato, non sono riuscita a finire l'università. Ho avuto (e ho) problemi familiari ed economici molto gravi. Un carattere molto chiuso, molto bullismo. Amici nella mia città non ne ho, ma poco importa, ormai quando diventi adulto la gente si fa la propria famiglia e gli amici diventano marginali. Un fidanzato lontano, che però mal digerisce sta situazione e mi tiene lontana con un "deve succedere qualcosa", ma che diamine può succedere? Un tubo! Io penso che ad un certo punto tocchi imboccare la via della rassegnazione, io ormai non ho più speranze di nulla, e di tentativi ne ho fatti. Ma cosa potrei aspettarmi per il futuro? Lavorativamente sono a 0, al massimo potrei ambire a lavare le scale dei palazzi e sinceramente non è il caso, purtroppo non ho una professionalità, né un titolo di studio spendibile. A livello relazionale ho sta situazione traballante, che se si dovesse concludere, metterebbe la parola fine ad ogni tipo di relazione sentimentale, sia perché mi sento ormai fuori tempo massimo, sia perché sono una persona irrisolta ed impresentabile sotto ogni punto di vista. Posso solo sperare di ammalarmi e morire. Tutti i discorsi sul pensa positivo, la porta, il portone... devo dire che mi disturbano molto e mi irritano, mi sembra una presa in giro e un insulto a tutto quello che ho passato e passo.
|
Re: Fra adolescenza e vecchiaia
Quote:
|
Quote:
|
Re: Fra adolescenza e vecchiaia
Purtroppo molta gente non capisce, non afferra cosa significa essere a zero, non afferra cosa vuol dire balbettare e sudare e tremare quando si deve interagire per forza con gli altri.
Qualche anno fa più di un utente qui, forse neanche più registrato sul forum e non ricordo neanche il nick, ha scritto che è solo colpa nostra se stiamo così,che il mondo è la fuori che ci aspetta e basta fare quello che fanno tutti e basta vestirsi uscire. Come se noi ci divertiamo a stare male così... troppo semplice dire ah ma lo avete voluto voi. A nessuno piace stare così, quindi sono frasi superficiali, che denotano mancanza di empatia e di tatto verso chi sta male, e come sempre, bisogna esserci veramente dentro per capire fino in fondo cosa si prova e come ci si sente a non aver vissuto la vita come hanno fatto gli altri |
Re: Fra adolescenza e vecchiaia
Quote:
Quote:
Certo che credo a quello che dico ,anche senza essere la guru di un bel niente problema è riuscire a metterlo in atto ,senza farsi abbattere. Mi dispiace,io non sono quel tipo di persona che ti da la spalla su cui piangere ad oltranza.Io ti do anche la mia spalla,ti capisco,ma ti dico;.Prendi un fazzoletto ,sciacquati e studiamo un modo per riprenderti la tua vita. Non sono quella che si piange in continuazione addosso ,che cerca consolazione altrui, non è il mio carattere. |
Re: Fra adolescenza e vecchiaia
Quote:
Bisogna discernere dal cambiare qualcosa su se stessi, lavoro, andare a vivere da soli, fare viaggi da soli, fare diete e palestra da soli eccetera a cambiare qualcosa inerente ai rapporti umani e sociali. Io posso girare il mondo, andare a vivere nella città più popolata e rumorosa del mondo, ma essere sempre e comunque la persona più sola di questo mondo perché non ci sono le basi per vivere i rapporti come li vivono gli altri, non c'è nulla alle spalle dal punto di vista di esistenza sociale. Troppo semplice dire è colpa vostra lo avete voluto voi, siete voi che vi isolate... Eh certo, uno a 14 anni si sveglia e dice "cià che mi diverto a rovinarmi la vita facendo il solitario e l'asociale... Troppo superficiale pensarla così, ma non dico te, ma molti fanno questo discorso |
A questi guru direi lo sai cosa e lasperger mi pare che faccio anche abbastanza,non so neanche se un Asperger non ricco e famoso abbia mai avuto una relazione,manco gli psicologi lo sanno..qualcuno ce..ma che percentuale..io in alcuni contesti mi sono impuntato per un pregiudizio verso lintroversione..potrei essere più estroverso,ma intanto approcciatevi in maniera diversa e siate rispettosi e poi vediamo..
|
Re: Fra adolescenza e vecchiaia
Forse non è ancora chiaro che alcune persone hanno difficoltà persino ad andare dal panettiere o al supermercato e non hanno mai avuto nessuna esperienza alle spalle, mi sembra mancanza di tatto dire a persone così prendi vai esci buttati che li c'è il mondo che ti aspetta.
|
Re: Fra adolescenza e vecchiaia
Quote:
Quote:
Cosa dovrei dire?.-Si è vero vez,è una merda la vita,non c'è speranza per noi,siamo destinati e OBBLIGATI a vivere così per sempre.Meglio la morte ,condita con qualche versetto leopardiano magari.....Molto utile. |
Re: Fra adolescenza e vecchiaia
Quote:
Qui si parla di determinati problemi, specifici, quali fobia, evitamento, disturbo schizoide eccetera. Ogni tanto leggo di persone fidanzate, che vanno a fare pizzate ai tavoli con amici degli amici, aperitivi, il 31 dicembre con amici nei locali. Vi sono persone che si sognano cose del genere nel senso che non hanno mai avuto niente di tutto ciò, neanche un bacio a 15 anni, a causa di problemi del genere. Ovviamente buon per loro che qualcosina riescono a fare, ad avere un minimo di vita normale e sociale e relazionale. Ci sono persone che neanche lontanamente hanno avuto niente di ciò, ne prima ne ora. Si parla di persone con un grave compromissione del funzionamento sociale, con forte inibizione anche ai più semplici rapporti con gli altri. Non si parla del semplice timido che ha solo bisogno di sbloccarsi e poi va... Sono cose con una differenza abissale |
Re: Fra adolescenza e vecchiaia
Quote:
|
Re: Fra adolescenza e vecchiaia
Quote:
dire che la vita è una merda non serve a nulla, certo; ma dispensare frasi generiche può essere altrettanto inutile. |
Re: Fra adolescenza e vecchiaia
Quote:
Invece dire che piangersi addosso serve a poco e che nulla è immutabile nel tempo, lavorandoci su seriamente e mettendosi in discussione ( magari fallendo, ma almeno provandoci ), è dire cose generiche mentre invece va fatta una personalizzazione totale per singola persona:interrogativo: |
Quote:
|
Quote:
|
Quote:
A 25 anni mi sento già come un decrepito di 50 che magari ha lavorato 30 anni. Lo faccio solo per mantenermi l'auto e pagarmi le mie cose senza chiedere ai genitori ma tra un anno molto probabilmente sarò di nuovo alla spass. |
Re: Fra adolescenza e vecchiaia
Quote:
Cavolo sei arrivata "a secco" a 34 anni, mi dispiace molto per te |
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 20:02. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.