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Re: Cosa fate, attivamente, per crearvi delle amicizie?
Comunq a gennaio lascerò il sud per cuneo presa linvalidita.non ha neanche senso mettersi più a socializzare in una città che sembra un gulag tra tante problematiche.dove e rimasto solo andare al centro commerciale come unico svago.ce ne sono 2 in una città di più di 100 mila abitanti.scommetto che a Mantova c'è ne sono di più.uno dei miei dilemmi della mia vita e l'essere incompreso.ci sono personaggi che non si riescono a comprendere li guardi esternamente e sai chi sono.di me a parte i miei familiari e i miei 3 amici di sempre.nessuno sa nulla.non avere identità sociale.percepisco che all esterno arrivi qualche stranezza eccentricità.non credo che deducano lasperger.gente così ferrata al sud non ne vedo.pero in una società diffidente piena di violenze non essere conosciuti e un problema.con la pandemia la gente è molto fredda.e nonostante cerchi di essere più cordiale possibile aperto.a volte mi sembra sempre troppo poco per uno che animale sociale non lo è mai stato.io ho anche preso 137 all esame asperger.aver preso la patente mi pare già un miracolo.poi altra cosa avvicinarsi ad uno e cominciare a parlare per iniziare un amicizia e utile.pero pochissime persone mi hanno mai chiesto cosa fai nella vita se lavoro.devo sembrare davvero un tipo molto schivo e scostante.forse a 24 anni non oggi.i rapporti tra persone vanno spesso a fedback tu mi tendi la mano e io ricambio.ero introverso d'oro da ragazzo sono diventato oppositivo ad un certo punto perché volevo la rivalsa l'indipendenza quello che non avevo mai avuto.lattenzione di qualche donna su tutto.per anni mi sono detto sono stato troppo chiuso non era cosi.ho visto uomini meno loquace di me essere cercati coinvolti.io avrò l'aria arrogante saranno i vestiti firmati neanche fosse una colpa.in certi ambienti non ci ho voluto più mettere piede perché qualche frase di troppo e gesto impulsivo non era gradito.quando hai personalità è dimostri di poter vivere bene anche solo dai fastidio.io il concetto di gruppo c'è lho ma con gente come me che parla italiano che ha un minimo di istruzione che non deve fare le tamarrate o i tatuaggi per mettersi in mostra.per gente che è se stessa.ma al meridione c'è un proliferare di tamarraggine pazzesca.io usavo onor del vero a 12 anni.la parola copulare invece di trombare.ho un aria sofisticata e altezzosa non da uomo del popolo e questo incise pure indubbiamente
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Re: Cosa fate, attivamente, per crearvi delle amicizie?
Io ho un solo amico che conosco dall'infanzia e ci siamo rimessi in contatto dopo che mi isolai per 4 anni, anche lui è un po strano ma almeno ha la ragazza e un lavoro...Ultimamente abbiamo discusso perchè io non esco più per via della depressione, ovviamente lui non sa nulla dei miei disturbi...Per il resto ho rinunciato a cercare relazioni da quando sono adolescente, sono sempre stato escluso e preso in giro per il mio aspetto e modo di agire e parlare, mi sento incapace e fuori luogo, evito proprio di parlare con le persone...Infatti questo mi sta mi limitando ovunque, non so come fare a volte se ci penso a fondo mi deprimo ancora di più, che tristezza.
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Re: Cosa fate, attivamente, per crearvi delle amicizie?
Niente.
Non cerco amici, sono arrivato a questo punto dopo aver riflettuto a lungo su cosa cerco e cosa ho da offrire. Problemi da superare come che mi sento alieno, ci sono io e ci sono gli altri non c'è il noi. Sono poco socievole, taciturno, poco interessante, nessun hobby, pantofolaio. Essendo schizo non soffro la solitudine, le relazioni non mi fanno sentire gratificato. Non credo molto nell'amicizia, credo nelle "alleanze, collaborazioni" aiuto reciproco nel raggiungere obiettivi individuali o di gruppo. Le ultime attività dal vivo in cui mi sono trovato bene è stato per attività molto circoscritte: lan party e trekking. Posso sopravvivere in una situazione grave, trovo motivazione a cambiare solo quando la situazione è critica e non è mai critica perché mitigata dalle poche amicizie online. |
Re: Cosa fate, attivamente, per crearvi delle amicizie?
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Re: Cosa fate, attivamente, per crearvi delle amicizie?
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Quello che possiamo fare adesso è solo limitare il danno al minimo, come con un giocattolo rotto provare ad incollarlo, il problema è anche che il timido erge una barriera contro il resto del mondo come abbiamo fatto noi fa, quando ti accorgi il danno è fatto ed eccoci qua... Ti ripeti sempre se mi fossi sforzato di fare certe cose, uscire, chissà oggi dove sarei. |
Re: Cosa fate, attivamente, per crearvi delle amicizie?
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Re: Cosa fate, attivamente, per crearvi delle amicizie?
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Finita per chi si sveglia tardi. |
Re: Cosa fate, attivamente, per crearvi delle amicizie?
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Certo, e allora si parte dal cercare di affrontare quei problemi. La consapevolezza è il primo passo, sempre. Molto spesso manca. |
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Re: Cosa fate, attivamente, per crearvi delle amicizie?
Io la cosa che ho notato, andando leggermente off topic, è che trovare amici è una cosa, ma mantenerli è un'altra, altrettanto importante.
Purtroppo le difficoltà caratteriali di una persona insicura o ansiosa o fobica, o con qualsiasi problema legato alla socialità, sono un ostacolo anche in quella seconda fase. Non è detto che trovare amici sia sufficiente, vanno mantenuti. Ciò che dico quindi è di tenere sempre a mente che gli amici che si hanno sono come dei piccoli patrimoni che vanno mantenuti e amministrati. Bisogna dare e ricevere, e anche la frequenza del rapporto è importante. |
Re: Cosa fate, attivamente, per crearvi delle amicizie?
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Purtroppo la società richiede che si seguano determinati tempi; chi prova a normalizzare ritardi nelle esperienze con la tipica frase "ognuno ha i suoi tempi" dice un po' una cazzata :mrgreen: Mettiamo il caso di un 25enne con scarsissime esperienze di vita che dopo le superiori si è rintanato e non ha più combinato nulla. Se gli venisse voglia di fare amicizie, cosa potrebbe fare? In quasi tutti i contesti si sentirebbe spaesato, non saprebbe cosa raccontare, si sentirebbe schiacciato dal suo passato vuoto. Anche nel lavoro i tempi sono determinanti, c'è una precisa fascia d'età in cui di solito si principiano le carriere, saltata quella son problemi. A 24 anni Rainer Werner Fassbinder aveva già diretto il suo primo lungometraggio e noi stiamo a vivacchiare e a scrivere su FS... |
Re: Cosa fate, attivamente, per crearvi delle amicizie?
Comunque per dare esempi concreti, l'amicizia che ho trovato negli anni più adulti della mia vita, quindi non derivante da scuola o università, è nata nell'ambito di un gruppo sportivo a cui ho fatto ingresso nel 2014.
Come dicevo prima, non è che dal "giorno 1" si è amici, è un percorso più lento, che richiede secondo me una certa frequenza di incontri, o anche di chat a seconda dei casi, ma soprattutto esperienze vissute insieme. |
Re: Cosa fate, attivamente, per crearvi delle amicizie?
Non faccio nulla, è quello il problema
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Re: Cosa fate, attivamente, per crearvi delle amicizie?
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Altro esempio di altro accollo: gli regalo un PC con un SSD da montare, passa le giornate a cazzeggiare in rete poi si lamenta con me che non passo a montarglielo e ovviamente ci aggiunge le lamentele che il mondo è bastardo. Ma davvero? Non è che per caso almeno parte del mondo è dispiaciuta da questo genere di atteggiamenti? Sarei stato contento se mi avesse chiesto come si fa, e l'avesse fatto. Avrei percepito di aver fatto qualcosa con un capo e una coda. Ma niente, "io queste cose non le faccio e non mi interessano", testuali parole. E nella sfera della comprensione, dell'ascolto e dello scambio a livello intellettuale i meccanismi sono spesso identici. Non è una lamentela, veramente; probabilmente faccio la stessa impressione a qualcuno che nemmeno me lo dice e poi ho capito che sono io in errore ad avere aspettative quando ce l'ho. Ma alla fine cadono le braccia se non altro perché io ho le antenne alzatissime a cercare di capire se qualcuno vuole aiutarmi e come minimo do qualche segnale che ho apprezzato. Il quadro che ne esce fuori è il solito: il depresso ha troppo spesso un fondo di profondo egoismo e la convinzione che è il mondo a rifutarlo, mentre il mondo è semplicemente l'insieme di tutte le persone che in quanto animali quali siamo fondano la vita su un rapporto di scambio. Se la persona aiutata non dà segnali di voler mettere in pratica l'aiuto e/o nemmeno di apprezzarlo perché soffocata dal dolore e altre menate, poi è ovvio che si resta soli. Purtroppo è una spirale discendente, meccanismi a valanga che sono il primo ad attuare ma di cui mi sento anche vittima. Non è un caso che il 75% del traffico del forum sono sfoghi che restano lì e non portano a niente. Vale anche per me ovviamente. |
Re: Cosa fate, attivamente, per crearvi delle amicizie?
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Nessuno è obbligato a prendersi in carico i problemi altrui (i tuoi accolli), al massimo si può chiedere aiuto, ma non si è obbligati a far beneficenza in questo senso. Forse solo la famiglia ha qualche obbligo in più. Se non altro perché in genere i problemi nascono da quella. |
Re: Cosa fate, attivamente, per crearvi delle amicizie?
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Re: Cosa fate, attivamente, per crearvi delle amicizie?
Ma lintroverso più di essere cordiale non può fare.ha bisogno di tempo per scherzare entrare in confidenza fa parte del temperamento.molti estroversi non lo capiscono.le donne sopratutto sto provando a cercare punti di contatto con donne estroverse ma sono prevenuta loro.lintroverso a primo impatto sta sempre antipatico.a me e mancata la possibilità per anni di poter uscire assiduamente con persone.mi presentavano persone che vedevo mezza volta e non riuscivo ad aprirmi.e una società basata proprio come dinamiche sul modello estroverso.i miei amici sono tutti introversi come me.anche se all università ero amico anche di due estroversi però questo è.la donna introversa e nel mio destino mia nonna mia madre mia sorella.e mi sa che cercherò li.senti troppa barriera con la donna estroversa ce un muro purtroppo che a 33 anni scalfire e dura.
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Re: Cosa fate, attivamente, per crearvi delle amicizie?
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Non ci sono scuse, questa non è l'inibizione derivante da una vita di merda. Questo è invece il risultato del pensiero di sottofondo di non dovere niente a nessuno "perché sto troppo male" o altre motivazioni che non mi va di scrivere per esteso per non scatenare flames. Non mi sto lamentando di questioni legate all'educazione spicciola, veramente; continuo sempre a non essere chiuso verso chi mi chiede qualcosa ma è da tempo che lascio cadere i vicoli ciechi, serenamente anche se con il sottofondo amarognolo. Sto solo esaminando perché una bella fetta di casi di malessere non si risolvono. Spesso il depresso è tale perché ha un ego ipertrofico. Diciamo "molte volte" invece che "spesso", ma siamo sempre lì, sono bei numeri percentuali. La sensazione di essere la sola persona a contare e che il resto del mondo non abbia importanza. E' chiaro che se si nasce con indole del genere poi tutto inizia ben presto ad andare male a valanga e si arrivi a situazioni in cui si vede solo il disagio se non la malattia. Forse sbaglierò ma il mio vissuto mi porta a dire questo. Ed è un vissuto anzitutto mio anche se lo riscontro in continuazione. Ricordo benissimo da ragazzino quanto mi incavolavo perché magari non ero invitato a una festa. Ma guardando in retrospettiva ora, sono stato pazzo, folle, autolesionista. Perché dovrei essere per forza interessante o considerato? Ma lo so solo ora. Intanto si è innescata la spirale depressiva e sono più che sicuro che se tornassi indietro con l'atteggiamento di ora, la mia vita avrebbe preso una direzione migliore. E come dicevo, potrei citare tanti casi di queste forme di ego che poi sfociano in quella che sembra una persona sofferente, isolata e quant'altro senza vedere gli steps intermedi e da dove si è partiti. Il mondo è bastardo, non ci sono dubbi, e questo è il macigno principale. Ma al momento sono convinto che almeno parte dei casi di depressione non grave, distimia, isolamento sociale siano riconducibili ad atteggiamenti come quelli che avevo io. |
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