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Re: Non lavorare
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Secondo me è anche giusto prendersi una pausa e smettere di lavorare/studiare se si sta male o se si sente il bisogno di cercare altro (l'ho fatto anche io); il dramma è che non tutti ne hanno l'opportunità, chi è da solo e non può godere del sostegno economico di altri, a meno di non avere tanti risparmi messi da parte deve lavorare per forza. |
Re: Non lavorare
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Io non ce la farei mai, è una questione di principio che poi possano aiutarti è un altro discorso. A parte per il proprio mantenimento (che già di soldi ce ne vogliono), senza un soldo non potresti neanche dedicarti ai tuoi hobby e alle tue passioni |
Re: Non lavorare
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però senza lavoro vieni mangiato dai sensi di colpa, io mi sento proprio una merda nei confronti di chi mi mantiene. lavorando vivi a testa alta, sapendo di stare facendo la cosa giusta. |
Re: Non lavorare
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se un giorno tutti decidessero di non lavorare non avresti più neanche da mangiare visto che l'agricoltore non produrrebbe più, i negozi sarebbero tutti chiusi, ecc... Oppure potresti provare con l'agricoltura di sostentamento, pero' vuol dire lo stesso lavorare e anche di più (e vivere con molto meno). I miei nonni e bisnonni non è che se la passassero tanto bene facendo gli allevatori/agricoltori (cioè avevano da mangiare, a dire il vero appena a sufficienza e poi mangiavano poco e spesso le stesse cose - tipo tutti i giorni la polenta-). facevano comunque orari di lavoro pesanti e lavori manuali pesanti.. Mio nonno quando ha potuto andare in fabbrica (e quindi guadagnare dei soldi) ha cambiato radicalmente la qualità della vita della sua famiglia... |
Re: Non lavorare
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Penso che effettivamente ci siano troppe persone e troppo poco lavoro. E trovo ridicolo l'invito a spingere sui consumi e sulla natalità solo per tenere in piedi un carrozzone che sta sbandando e prima o poi uscirà completamente di strada. Però temo che se ci saranno i frutti di questo sconquasso, li vedremo troppi tardi davvero. Intanto mi sarò fatto una vitaccia da emarginato senza alcun sostegno economico mentre tutto il resto del mondo lavora e consuma. Per fortuna ci accomuna il crepare, alla fine :ridacchiare: Non lo sanno, ma sono in tanti a lavorare per pochi ricconi che guadagnano una sproporzione. E sono bravi a tenere tutto bello fermo e immobile. Non pagano mai alcuna crisi. E i politici tutti al loro servizio, e viceversa. Basta tirar fuori lo spauracchio degli immigrati e i voti arrivano. Il problema sono le disuguaglianze sociali, e quello è colpa di chi sta in alto, non dei disperati che arrivano dal mare! |
Re: Non lavorare
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Re: Non lavorare
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Re: Non lavorare
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Re: Non lavorare
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Re: Non lavorare
siete sicuri che non avere un lavoro sia fonte di depressione e invece averlo, di gioia?
io ho lavorato 11 anni in un posto di merda, dove la mia ansia è aumentata, le mansioni erano orribili e noiose, la gente insopportabile e i capi molesti. e dovrei essere depresso ora che non lo faccio? al limite si è depressi perche' la societa' ti obbliga ad avere del denaro da spendere e se non lavori non lo hai. ma non mi manca certo stare 8 ore li dentro a marcire |
Re: Non lavorare
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Re: Non lavorare
Gran parte dei problemi lavorativi non ci sarebbero se le persone più fragili a livello psichico potessero lavorare in un contesto non ostile.
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Re: Non lavorare
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A parte poi che i genitori non ci sono per sempre, abituare un figlio a non lavorare e a fare il "mantenuto" puo' essere controproducente anche per il figlio stesso.... Un genitore al contrario dovrebbe "spronare" un figlio a rendersi economicamente indipendente (ma per il suo bene non per il loro). Quote:
In teoria ci sarebbe altre soluzioni per lavorare meno e beneficiare di maggior tempo libero, c'è gente che lavora troppo e gente che il lavoro non lo trova, bisognerebbe ad esempio aumentare i part-time (lavorare meno lavorare tutti) |
Re: Non lavorare
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Dal momento in cui le macchine apparvero per la prima volta, fu chiaro a tutte le persone pensanti che la necessità di un lavoro ingrato umano, e quindi in larga misura della disuguaglianza umana, era scomparsa. Se le macchine fossero state usate deliberatamente per quel fine, la fame, il superlavoro, la sporcizia, l'analfabetismo e la malattia si sarebbero potuti eliminare nel giro di poche generazioni. E infatti, senza essere usato per uno scopo del genere, ma con una sorta di processo automatico - producendo ricchezze che a volte era impossibile non distribuire - le macchine aumentarono notevolmente gli standard di vita dell'essere umano medio in un periodo di tempo di circa cinquanta anni alla fine del diciannovesimo e all'inizio del ventesimo secolo. Ma fu anche chiaro che un aumento a tutto tondo della ricchezza minacciava la distruzione, anzi, in un certo senso, era la distruzione di una società gerarchica. In un mondo in cui tutti lavorassero per poche ore, avessero abbastanza da mangiare, vivessero in una casa con un bagno e un frigorifero e possedessero un'automobile o addirittura un aereo, la più evidente e forse la più importante forma di disuguaglianza sarebbe già scomparsa. Una volta diventata generale, la ricchezza non avrebbe conferito alcuna distinzione. Nel lungo periodo, una società gerarchica era possibile solo sulla base della povertà e dell'ignoranza. Il problema era come mantenere le ruote dell'industria in moto senza aumentare la vera ricchezza del mondo. Le merci devono essere prodotte, ma non devono essere distribuite. E in pratica l'unico modo per ottenerlo era la guerra continua (1984, George Orwell) |
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1) L'helicopter money --> https://www.ilpost.it/2016/05/17/helicopter-money/; 2) Tassare parte dei profitti che le aziende ottengono attraverso i robot per redistribuirli fra i disoccupati. |
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Re: Non lavorare
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Vabbè però erano fortemente agevolati dai tempi che correvano...prima il lavoro lo si trovava come il pane....avere un posto a tempo indeterminato già magari sui 18-19 anni era una solida certezza se non proprio per tutti per moltissimi....oggi i genitori invece sono spesso costrette ad intervenire economicamente sui figli anche dopo i 25 anni..... Quote:
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Re: Non lavorare
Io dico che il benessere viene prima di tutto. Poi, naturalmente, bisogna vedere la situazione. Se si sta male in famiglia, è chiaro che trovare un lavoro diventa una necessità, a prescindere da quanto il lavoro possa far soffrire.
Per quanto mi riguarda, vivo con i miei, ma stare tutto il giorno a oziare non mi piacerebbe affatto. Mi sentirei una fallita e non lo troverei giusto nei confronti dei genitori. Allo stesso tempo, un normale lavoro full time non potrei mai farlo. La via di mezzo è il lavoro autonomo, l'unica soluzione per me, che infatti mi permette di lavorare quando voglio (e se voglio). Naturalmente ha molti lati negativi (ad esempio, se mi ammalo sono ca**i miei e posso scordarmi la pensione, ma tanto secondo me quella non la percepirà quasi nessuno :sarcastico:) |
Re: Non lavorare
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