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Re: Lo psicologo aiuta davvero?
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Re: Lo psicologo aiuta davvero?
Io non ho esperienze con psicologi per poter valutare, dovrei iniziare ma rimando di continuo. E' che sentendo alcune esperienze mi sento alquanto scoraggiata, mi sento di partire già prevenuta..
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Re: Lo psicologo aiuta davvero?
nn lo sai fino a che nn lo provi :D , pare una stronzata ma è cosi .... a molti nn serve a una mazza , a molti altri serve e aiuta molto .... è un po come le religioni :sisi:
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Re: Lo psicologo aiuta davvero?
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Re: Lo psicologo aiuta davvero?
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Se non vuoi essere salvato, nessuno potrà salvarti. Andare dallo psicologo, non è una chiacchierata con un amico, nemmeno una passeggiata di salute, dove fa tutto il terapeuta e tu non fai nulla. Esistono gli incompetenti, come in ogni altro ambito, ma son più forti le resistenze che fanno i pazienti. E ci ho messo 6 anni di csm e 7 mesi di terapia privata per capirlo. L'ultima volta ero finalmente pronta a smontare pezzo per pezzo ogni mia convinzione e mettermi veramente in discussione, fino ad allora volevo guarire a modo mio, annullare le debolezze e diventare invincibile. Magari fosse così. Se abbiamo cose che non vogliamo dire, argomenti che non vogliamo affrontare, esercizi che non vogliamo fare, ci incazziamo per ogni parola che va contro la nostra idea, e i farmaci no, e questo no, e quell'altro no, avoja a cercare lo psicologo adatto. |
Re: Lo psicologo aiuta davvero?
Io andai da alcuni terapeuti in adolescenza per un DOC abbastanza serio che mi è scomparso gradualmente del tutto ma non per problemi di relazione o altro. Quando sono scoppiati i veri problemi mio padre voleva farmi parlare con uno psicoterapeuta e farmi tornare in terapia ma io rifiutai perchè avevo capito che non mi avrebbe mai potuto aiutare, certe cose che ti fanno le persone sono come gettare un fiammifero dentro una vasca di benzina, non c'è più nulla da fare, insomma. Mi dovevo salvare da solo evitando di andare a scuola, evitando tutti i contatti sociali e uscendo solo per lo strettissimo necessario, perchè come portavo la mia faccia fuori erano dolori e sono sempre stati dolori. Pur essendo bravo e capace se non ci fossi andato - alle superiori - ora starei molto ma molto meglio, ma non ci andrei mai dallo psicathria perchè ti fotte solo i soldi e non ti aiuta davvero anche perchè come ho detto in certi casi non è questione di costruire/ricostruire una personalità ma quello che la gente non capisce è che gli stessi soldi investiti in chirurgia estetica, vestiti, cura dell'immagine avrebbero risultati molto migliori e definitivi, risolvendo alla radice i problemi, l'avessi capito anni fa non sarei qui, per dire.
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Re: Lo psicologo aiuta davvero?
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Per altri non è così, la malattia mentale è troppo cronicizzata e non può sperare di avere un grande miglioramento e magari una vita "normale". |
Re: Lo psicologo aiuta davvero?
E se uno va dallo psicologo per trovare la forza di volontà? Ma penso che quella non te la danno/aiutano a trovare..e quindi si ritorna: a che serve uno psicologo? Perché è facile dare sempre le colpe al paziente cialtrone e dire che il paziente deve essere il primo ad aiutarsi, ma se non ha gli strumenti per farlo dovrebbe essere il terapeuta a darglieli..o no? :pensando:
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Re: Lo psicologo aiuta davvero?
Scusa aurora per la risposta dai toni accesi ma al di là innanzitutto della decisione di andare in terapia, di voler "guarire", voler stare meglio etc., al di là della motivazione e dell'impegno del paziente ci deve essere anche dall'altra parte una persona in grado di aiutare, non si può attribuire solo al paziente il risultato/la responsabilità di una terapia. E percentuali come 90% per me sono fuorvianti e non vogliono dire nulla. . . Ma non è che ce l'ho con te, o che penso che gli psicologi debbano avere la bacchetta magica, magari però la pretesa che non ti danneggino e che ti siano utili la ho, visto che uno si affida a loro.
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Re: Lo psicologo aiuta davvero?
mai andato da uno psicologo quindi non so. Ma una cosa che non mi convince è come riuscirebbe ad aiutarmi.
Perchè credo che l'utilità sarebbe risalire alle cause ma non basta. Se da bambino un cane mi ha morso e da allora continuo ad aver paura dei cani e ogni volta che ne vedo uno da lontano mi viene un attacco di panico, non è detto che l'analizzare l'evento, rivivere quelle sensazioni vissute da bambino e specialmente cercare di 'razionalizzare' possa liberarmi di quella paura. Perchè se mi ha morso e ho provato dolore trovo razionale provare paura anche se la probabilità è molto bassa. Adesso sinceramente non so come lavorino gli psicologi, ma questo fatto del razionalizzare a me non farebbe nessun effetto, visto che il mio DOC si nutre proprio di un'eccessiva analisi delle situazioni per riportarle a uno stato che abbia come esito 'non c'è da preoccuparsi' o qualche volta 'non servirebbe farlo'. Non capisco neanche questa storia dei compiti da fare, perchè se una cosa non riesco a farla non riuscirò a farla perchè pago uno che mi dice di farla. A me non servirebbe un modo per avere un'analisi lucida della realtà o di me stesso, perchè questo modo lo cerco da me, se me lo dice un altro è una sua visione. Secondo me, tutto è basato sulla propria visione, su come si interpreta e ciò che si sente mentre succede qualcosa, ma ciò non si può dire che sia falso, che sia un'idea irrealistica, non lo si può dire a priori. Credo che possa cambiare qualcosa solo se nel vivere cambia spontaneamente qualcosa in se stessi. Se uno inizia a pensare 'questo è in grado di aiutarmi, credo in ciò che dice, posso affidarmi a lui' allora forse riuscirà a fare un percorso che non torni indietro (o che non finisca in qualche selva oscura). Non è detto che porti a una soluzione, ma a volte sì. Ma se non nasce quella convinzione, non è che puoi farci qualcosa, e io non credo di poter esser aiutato se si cerca di farmi fare delle deduzioni che dovrebbero farmi capire qualcosa, ma soltanto trovandomi di fronte alla realtà e riuscendo a sentire di poter reagire in modo diverso dal solito e questo si può avere senza l'intenzionalità di altri di indirizzare verso qualche 'verità'. Scusate il post confuso e un po' sconnesso, che stavolta non sottoporrò a revisione (se qualche psicologo vuole analizzarmi inizi pure da queste parole scritte di getto). |
Re: Lo psicologo aiuta davvero?
La vera domanda credo sia: lo psicologo che tipo di aiuto può dare? Può aiutare a fare cosa? A superare la "fobia sociale", che è un'etichetta? Ad essere come gli altri, che non è una soluzione a nulla? A non affrontare la propria vita? A darci sicurezze che da adulti non possiamo ricevere da nessuno, eccetto noi stessi?
Se vi sono problemi nell'offerta di cura, ve ne sono anche nella domanda. |
Re: Lo psicologo aiuta davvero?
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Bisogna anche fare un'altra distinzione. Il disturbo è di origine nevrotica o psicotica? Dalla psicosi non si guarisce purtroppo, si può tenere solo sotto controllo coi farmaci e si fa terapia per non peggiorare, non per migliorare. L'importante è comunque provarci, sento tante storie di gente che parla a sproposito o solo per sentito dire, quella non è resistenza? Paura di mettersi in gioco? Non ho soldi, non ho tempo, non ci credo, non ho possibilità, sono tutti cialtroni o truffatori, sono tutte scuse, se vuoi guarire i mezzi li trovi, e dato che esiste anche il pubblico a costo zero, nemmeno la scusa dei soldi regge. |
Re: Lo psicologo aiuta davvero?
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Ogni disturbo ha una specie di "orgoglio" che si fa fatica a superare, il disturbo da anche sicurezza e protezione, non dimentichiamocelo, fa parte di noi, è cresciuto con noi, il cambiamento spaventa sempre, "se questo non sono io, allora chi sono?" Non è affatto facile mettersi in discussione, e fidarsi di qualcuno. Se i mezzi te li da ma non tu non sei pronto, non ti serviranno a niente. Il lavoro lo devono fare entrambi, si è una squadra e si lavora insieme. Bisogna anche entrare nel mood terapia, e non è assolutamente automatico, e più tardi si inizia, più è difficile uscire dal problema. |
Re: Lo psicologo aiuta davvero?
ci sono stata per qualche mese e posso dire che non serve a nulla.
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Re: Lo psicologo aiuta davvero?
Non è fondamentale(secondo me invece è fondamentale che accada un breakpoint che rimescoli un po' le carte), ma penso che alcune persone - mi ci metto io in primis - abbiano bisogno di un supporto perché perdono di vista la vita intesa a tuttotondo.
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Re: Lo psicologo aiuta davvero?
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Ricordo in particolare una persona che abitava in un paese vicino a quello dove abitavo anni fa. Da ragazzo quando la incontravo per caso sul pullman si sedeva sempre davanti all'entrata e sputava e bestemmiava tra sé in continuazione (da lì insomma non si poteva passare). In seguito, anni dopo il mio trasloco, quando sono dovuto andare in questo centro diurno ho trovato di nuovo questa persona e ho notato che stava molto meglio, non bestemmiava più tra sé e non sputava più. Ora qualcuno potrebbe pensare che la cosa è dipesa dai farmaci, ma secondo me, in base a quel che ho visto, il miglioramento è dipeso soprattutto dalla possibilità che è stata data a questa persona di essere inserita in un contesto sociale migliore, che almeno in minima misura, la valorizzava senza richiedere performance o forme di adattamento che magari la persona stessa risultava incapace di mettere in atto altrove (la persona che ho rivisto dopo diversi anni faceva i caffé ai pazienti del centro con quelle macchinette del caffé che funzionano con le cialde ricevendo un piccolo compenso). Non è che è vera la cosa solo in un verso "la malattia mentale produce disagi e forme di disadattamento sociale", è vero anche l'assunto opposto "i disagi sociali e forme di disadattamento cronicizzano, aggravano e producono le cosiddette malattie mentali". Non avrebbe senso descrivere l'insorgere di certi disturbi in ambito familiare se si assumesse a monte che dipendono esclusivamente da uno squilibrio chimico indipendente da ogni tipo di contesto sociale e vissuto individuale (compreso appunto anche quello familiare), o ancora peggio da una qualche scelta individuale indipendente di autodeterminazione che viene decontestualizzata in modo assoluto da tutto quel che c'è attorno per motivi di ordine morale. Quando le forme di aiuto si limitano alla solita spiegazione "Stai male perché vuoi star male, se volessi star bene staresti bene" e il discorso si chiude qui, le trovo pressappoco inutili. Se uno psicoterapeuta con la sua cosiddetta cura risulta incapace di far star meglio qualcuno bisognerebbe affermare che la cura non funziona con quella persona e non che la persona non vuol star bene e che la cura risulta efficace comunque. In ambito psicologico non si può definire la cura e poi aspettarsi che una persona la segua qualsiasi cosa comporti, questo è un imbroglio! Se una persona che ha delle fobie non si espone a causa appunto delle fobie non si può affermare che non vuol farsi curare quando la cura prevede che si esponga, perché il problema a monte è proprio quello delle fobie! Se la cura prevede che si esponga e la persona non si espone i problemi sono sempre della psicoterapia che non dispone di buone strategie per convincerla, non della persona che "non vuol seguire" ed in concreto perciò "non sa mettere in atto e non ha le risorse mentali per mettere in atto" i passi della cura. |
Re: Lo psicologo aiuta davvero?
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La mia psicologa mi disse a fine terapia che lei aveva semplicemente fatto emergere risorse che erano già dentro di me, mi piace questa visione |
Re: Lo psicologo aiuta davvero?
secondo me dipende.
Ad esempio il mio disturbo di eritrofobia è una disfunzione dell'amigdala,e lo psico non ci può nulla, quando percepisco pericolo anche se infondato ed esagerato,vado in tilt,e così resterà finchè campo.Magari però mi può aiutare ad accettare che arrossire non è reato. |
Re: Lo psicologo aiuta davvero?
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Re: Lo psicologo aiuta davvero?
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Magari c'è davvero un diffuso fraintendimento circa il ruolo dello psicologo, magari spiegare per bene qual è il suo ruolo e cosa ci si può e non ci si può aspettare da lui gioverebbe a chi non sa cosa fare in questo momento. Limitarsi a dare responsi ermetici e sibillini non credo servirà a molto e non credo contribuirà a rivalutare la figura dello psicologo né a togliergli di dosso i pregiudizi. |
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