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Per cui io so: che cos'ho, da cosa dipende, in quali casi si manifesta, in quali casi non si manifesta, quali sono le componenti che lo innescano, in che modo si manifesta anche indirettamente, le strategie involontarie che adotta il mio cervello per convincermi che vada tutto bene e molto altro. Non so: come uscirne fuori. Se il tuo sistema può dirmi qualcosa che non so allora spiegami come fare. |
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I meccanismi che innestano l'ansia possono essere contingenti, se sono contingenti non sono necessari, si possono fare tutte le congetture possibili e poi metterle alla prova. Per esempio, posso fare la congettura che "se non faccio quella particolare associazione mentale prima di salutare X, salutare X non mi provoca ansia", e provare a verificare questa congettura. Naturalmente per verificarla devo essere sicuro di non aver fatto quella associazione mentale prima di salutare X, e questo può essere impegnativo, ma non impossibile. |
Complimenti ad HurryUp, l'articolo è certamente interessante ed offre molti spunti...
Solo un'obiezione: sei sicuro che il presupposto sia corretto, cioè che un sistema intelligente sia necessariamente un sistema che ha consapevolezza di sè? Secondo i fautori della teoria dell'intelligenza artificiale forte non sarebbe così... Hai presente l'esperimento della stanza cinese? E se la vera intelligenza fosse nella perdita della consapevolezza? Se l'uomo con la sua consapevolezza fosse solo uno stadio evolutivo intermedio, a cui dovrebbe fare seguito come naturale evoluzione un super-uomo privo di consapevolezza a livello personale, ma dotato di una consapevolezza collettiva, come ad esempio le api? |
delirio
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solitudine
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Re: Spunto per terapia intelligente
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Inoltre maggiore è l'estensione della consapevolezza di sè, maggiori saranno le possibilità di osservazione delle proprie dinamiche interiori, e quindi le possibilità di controllo, correzione, dei blocchi. Se invece l'estensione della consapevolezza non è sufficientemente ampia, possiamo curarci solo attraverso l'intuito vago, supposizioni, o sotto la guida di una spontaneità inaffidabile, cioè, in pratica, saremmo costretti ad andare a tentoni, perciò progrediremmo più lentamente. Certo, l'esercizio della consapevolezza potrebbe portare dei problemi, perchè se usata male può indurre a perdere la spontaneità, per questo per la mia terapia intelligente richiedo individui che abbiano un'intelligenza elevata e siano disposti a studiare la logica. Non penso che la massima autorealizzazione sia rappresentata da uno stato di inconsapevolezza di sè, ma se mai che la massima realizzazione sia data dalla massima consapevolezza, che copre l'intera ampiezza del proprio essere ma non mette nulla in evidenza. Questo non mettere nulla in evidenza può far sembrare, dall'esterno, che sia in uno stato di inconsapevolezza, ma in realtà è una consapevolezza totale che, dando uguale intensità ad ogni dettaglio diverso, è in equilibrio sullo zero, ma è uno zero dato dall'equilibrio di vettori uguali e opposti, non uno zero dato dalla mancanza di attività della consapevolezza. |
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