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è da premettere che il lavoro difficilmente si trova in 1 ora, spesso ci vuole 1-2 settimane per trovare qualcosa, se vivi in una regione economicamente attiva è senza dubbio un vantaggio, anche senza diploma in 2 settimane ho trovato 2 lavori part time nel settore pulizie, come diceva qualche utente a pagina 2 è abbastanza facile essere assunti, negli annunci chiedono tutti esperienza nel settore ma anche mentendo al colloquio un mocio e le nozioni base per pulire una scrivania le hanno più o meno tutti, di certo se siete ansiosi come me i primi giorni non sono una passeggiata ma poi ci si abitua e tutto scorre liscio, bisogna solo avere l'umiltà per fare domande e il rispetto per chiunque, il resto se non avete un superiore isterico e schizzato fila liscio.
Discorso differente va speso per chi come folle anonimo e altri non ha nessuna intenzione di lavorare ne percepisce un indennità, con una scelta simile dovete sempre ricordare che non siete più ragazzini 18ennni e che nulla vi è dovuto a parte i pasti, nemmeno una visita dal dentista o una maglietta, perché ad un certo punto chiunque non benestante si stancherà di mantenervi e vedervi in panciolle arrivato a casa dopo una giornata di lavoro, se poi proseguire con questa scelta anche dopo la morte dei genitori a lungo andare vi troverete in una situazione grama, ed esserne convinti ora con la pancia piena e il culo sotto il condizionatore è semplice, ma la realtà sarà differente da ciò che immaginate, lavorare non è una pacchia e lo dico con il mal di schiena, ma se trovate un ambiente umano non è nemmeno l'inferno che immaginate, il primo giorno è quasi sempre il peggiore poi subentra la routine |
Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Comunque questa cosa della famiggghia in Italia è davvero troppo mitizzata, non si può mai parlare male dei genitori che arriva uno che non ti conosce a metterti in riga, in Italia la famiglia è l'unico welfare esistente perchè lo stato non ti aiuta, perciò se hai genitori problematici sì, è un gran problema. Non siamo nel Nord Europa dove hanno un welfare eccellente. E li, caso strano, l'avere una famiglia problematica è accettato e la gente ne parla tranquillamente senza esserne attaccata |
Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
Parlo in generale non riferendomi a nessun utente, perchè è proprio una cosa diffusa in Italia, ma perchè la gente si sente attaccata personalmente se uno parla male della famiglia?? Voi ce l'avuta buona, bene buon per voi, se uno che non conoscete ne parla male a voi che frega? Vi insulta la vostra? Non capisco davvero, in questo Paese si può insultare chiunque, ma guai a parlare male della propria famiglia, arriva gente sconosciuta a fare la morale. Ma basta con sta famiglia, solo in Italia c'è sta ossessione, piuttosto ribellatevi contro un welfare inesistente, con uno stato decente vedete che la famigggghia sarebbe molto meno importante. Se avete l'amico che si lamenta dei genitori perchè è viziato fategli pure la ramanzina, ma altrimenti davvero non capisco perchè entrare così nelle vite di sconosciuti, sembra che la gente NON CREDA che gli altri possano avere una brutta famiglia, solo perchè loro hanno il paccodagggiù mentre studiano fuori sede, la nonnina che fa gli agnolotti, il papino amorevole, la mammina che chiama tutte le sere
Una volta una mi fa, non parlare male di TUO padre, il mio è morto l'anno scorso Ah ok scusa, smetto di parlare male di uno che faceva venire i lividi a mia madre e fa mantenere la figlia minorenne dall'ex suocera, perchè il tuo caro papino è morto, come no |
Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Con questo non dico che una persona invalida non possa avere la responsabilità delle sue azioni, ma mi viene da pensare che quantomeno, la colpa sia condivisa fra te e i tuoi problemi invalidanti. |
Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
Come? Hai la madre schizofrenica che urla sui bus a caso, mena la nonna e sulla quale non puoi assolutamente contare perchè non sa neppure leggere l'ora sull'orologio?
No scusa, sicuramente lei ti vuole bene e devi rispettarla perchè in fondo è la mAMMa, la mamma è sempre la mamma, son tutte belle le mamme del mondo, funiculi funicula, ora scusa ma devo andare a vedere la casa che mi hanno appena comprato i genitori, dopo avermi pagato 11 anni di università fuori corso. Vedi? La mia mammina è tanto brava, per cui tu sicuro stai esagerando, sei solo un viziato e racconti palle, non è possibile che esista una mamma cattiva |
Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Comunque, io non dico che i genitori non abbiano responsabilità, dico che la responsabilità non è solo dei genitori. Ci sono persone con genitori problematici che sono perfettamente nornali ed integrate e persone con genitori normali che hanno problemi di ogni genere. La colpa non è sempre degli altri... |
Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
Non si tratta di sacralità della famiglia a priori.
Si tratta di amore di una madre / padre verso un figlio/a. Le " prove d'amore " genitoriale vengono dispensate con modalità personalissime, chi protegge troppo e chi troppo poco, chi copre di baci ed abbracci e chi si prende cura della prole etc E ci sono anche genitori affetti da patologie gravi, con tutti i limiti genitoriali che ne conseguono |
Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
Fare i genitori non è facile. Io mi metto nei panni loro, a lavorare 8 ore al giorno e poi pensare alla casa e al poppante che rompe le palle in continuazione. Che poi diventa un bambino rompipalle e balbuziente, un adolescente testa di cà, poi un'adulto ansioso.. Non sono cose facili.. per me poi che non ho forze fisiche sarebbe impossibile anche fare la metà di quello che hanno fatto i miei.. e neanche loro sono perfetti, ci sta, hanno avute famiglie problematiche pure loro con i miei nonni colpiti da malattie gravi da una parte e cattivissimi ed egoisti dall'altra.. è tutta una problematicità che si tramanda, ma che con me finirà.
Le famiglie brambilla che fanno studiare economia ai figli che diventeranno dei bravi commercialisti con una brava mogliettina ci sono, ma non sono la maggioranza.. per il resto ci si arrangia come si può.. e ognuno deve fare la sua parte. |
Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Abbiamo impiegato secoli per capire che i mariti che picchiano le mogli non lo fanno "perché le amano", un giorno lo capiremo anche riguardo ai genitori. |
Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Mio Dio, non riesco proprio a pensarlo |
Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Spezzata vogliono dire che o cerchi la strada dell' invalidità quindi col certificato puoi anche non lavorare e nessuno ti dice nulla,se no dopo i 30 la società tutti pretendono tu lavora,hai chiesto il rdc ad esempio
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Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Se crei una cultura dove la famiglia non è così importante come qua, e dai i mezzi per andarsene a 18 20 anni, allora avere una famiglia problematica non sarà un grandissimo problema, se in Italia ti devi appoggiare alla famiglia per letteralmente tutto, averla problematica è una cosa ben più grave di tante altre |
Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Farsi mantenere a vita nuocerà solo al singolo individuo, purtroppo o per fortuna il suo fallimento non cambierà le sorti degli altri. Pensarlo e sperare che accada ciò , solamente perché si è in una situazione sfavorevole è un po' da ingrati secondo me. |
Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Una persona dovrebbe poter avere il diritto di scegliere per sé cosa fare e cosa no.
La vita ai genitori non l'ha chiesta il figlio, è stata una loro "colpa" o "volontà", pertanto le conseguenze spettano a loro. Inoltre non è permesso scegliere di rinunciare alla propria vita in modo dignitoso, se lo si desideri, ulteriore punto a favore del diritto di potere/dovere vivere senza dare nulla in cambio. |
Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Pensare di farsi mantenere a vita da i propri genitori o con i sussidi , a meno che non si tratti di casi ben specifici, non credo che sia giusto. |
Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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che poi oddio, uno che ha subito decine di operazioni, solitudine, emarginazione, visite mediche, apparecchi di ogni tipo, famiglia inesistente non so se abbia un carattere tanto più debole di uno che magari ha il lavoro figo perchè grazie alla genetica, all'imprinting giusto e all'università pagata dal papi non ha avuto altri problemi se non studiare per gli esami |
Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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Ci sarà sempre da continuare a "lottare" da qual punto di vista. Ma anche noi come persone singole dobbiamo pensare e contribuire. Mi hai fatto l'esempio metaforico, ma in ogni caso non del tutto corretto. Un paraplegico per x motivi non potrà ne correre ne camminare, ma questo non significa che non potrebbe lavorare se lo volesse. Lo stato dovrebbe garantire ed aiutarlo nella ricerca del lavoro più idoneo per la sua condizione. Questo si, ma comunque è assurdo non vedere che si stanno facendo dei passi avanti. Questi discorsi che stai facendo sono ricorrenti. Probabilmente anche 1500 ci sarà stato qualcuno che si lamentava e ipotizzava scenari di disgrazie economiche future. Invettive contro il governo dell'epoca e la società sempre più diversa. Non era lo stesso dante che nella dc faceva invettive in continuazione verso l'Italia e Firenze ?. Secondo me tutti sono in grado di lavorare e contribuire. |
Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
Anche io a 18 20 anni pensavo non posso più dare colpa alla mia famiglia, devo darmi da fare, ora dipende da me, e me la sono data da fare, poi nel 2020 il mio castello è crollato definitivamente, e guardando come mai è crollato, ho notato che è crollato per insicurezze, totalmente sfiducia in me stesso, incapacità di prendere decisioni. Come saranno arrivate tutte queste cose? La mia atroce paura dell'abbandono da cosa deriverà? Forse da un'educazione negligente e pessima, forse no. Sicuramente, la scelta lavorativa sbagliata che ho fatto è stata colpa mia, ma sarebbe cambiata se avessi avuto due adulti, due figure genitoriali normali (non da mulino bianco, normali) con cui confrontarmi e discutere? Forse sì, forse no. Certo, quando mi confronto con persone adulte normali, che siano professori o in un caso, datori di lavoro, mi sento molto più sicuro, meno perso, più intraprendente, conscio dei miei limiti e possibilità, sarà un caso....
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Fa tu sei un anarchico, non vuoi nemmeno scendere a un minimo di compromessi
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L'invalidità e una strada per lavorare e prendere soldi,una persona di 30 anni può fare le pulizie,la commessa o non so cosa altro...per alcuni essere invalidi deve essere mortificante,l e lo capisco,ma a 30 anni ogni strada va vagliata..
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Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
Non si tratta di mettere in discussione una disabilità certificata, che , giustamente, una società equa deve sostenere, però l'attività lavorativa ha anche dei pregi.
Il mondo del lavoro è una jungla fatta di bossing , mobbing , demansionamento, arrivismo e sgomitamento però svolgere un lavoro ti inserisce nella società , ti porta verso l'autonomo sostentamento. Non lavorare isola ancora di più , ti tiene lontano dalla realtà. Non è un caso che i pensionati , pian piano si rinchiudono nella quotidianità delle loro quattro mura domestiche e questo non giova affatto alla loro salute sia fisica che psicologica. In questa ottica io spronerei un figlio a lavorare , per sé stesso. |
Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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tranquilli che appena frigorifero e dispensa sono vuoti nel giro di 12 ore il culo lo si alza eccome, la scusa della fobia sociale sta in piedi finché lo stomaco è pieno, ripeto non tutti i lavori prevedono contatto con il pubblico e clienti, che potrebbero essere un grosso ostacolo per gente introversa, e non tutti i lavori hanno grosse responsabilità
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Re: Ho fatto un errore che non voglio rifare
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chi ha problemi invalidanti che precludono totalmente la possibilità di lavorare di certo avrà una pensione, gli altri sono semplicemente viziati svogliati che trovano la tavola già imbandita all'ora dei pasti e si nascondono dietro le difficoltà che tutti abbiamo per prolungare più a lungo possibile la pacchia, nel mentre hanno pure la faccia tosta di incolpare per qualsiasi cosa i genitori, ma che pensate che chiunque incontrate per strada sia cresciuto in una famiglia perfettamente funzionale con genitori al 100% perfetti? fino a 40 anni fa i figli venivano presi a calci in culo per qualsiasi stronzata facevano e non mi pare che tutti i 50enni siano hikikomori rinchiusi in cameretta dagli anni 60 a oggi
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quindi è meglio e più facile vivere in strada h24, circondato da potenziali ladri e malviventi che ti fottono pure i lacci delle scarpe, piuttosto che attivarsi anzitempo e imparare a lavorare? credo che tutti quelli che sbattono i piedi per continuare a farsi mantenere non abbiano ben chiaro che vuol dire vivere senza 5 euro in tasca, si vanno in contro a potenziali problemi ben più difficili dall'avere un impegno quotidiano che almeno il 70% delle persone svolge ogni giorno, e non parlo solo del cibo ma di 1000 problematiche che si risolvono acquistando prodotti o servizi che facilitano la vita, dall'avere servizi igienici funzionanti ad avere un letto normale o vestiti senza buchi, se la vita lavorativa non fa per voi credetemi quella di strada è ben peggiore e vi spezzerebbe subito
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