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Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
Mah, la spiegazione economica di XL non mi convince. Le persone che più potrebbero arrivare a voler suicidarsi sono facilmente pesi e non risorse.
Penso invece che il fattore principale in gioco sia il rifiuto di fare i conti emotivamente con la morte. Progettare di uccidersi in astratto, a partire da un forte evitamento, è un conto, valutarlo come epilogo di una vita "vissuta" è ben diverso. La seconda cosa richiede un rispetto per sé che credo sia abbastanza raro. Viviamo pur sempre in una società in cui una bella fetta di persone, a 70 anni, viene colta di sorpresa dalla morte e dalla sua imprevedibilità. Si stupisce, si arrabbia, si deprime, ecc. A 70 anni. |
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Ma a me non convince neanche il tuo discorso sul "rispetto di sè" ... suona bene ma cosa sarebbe poi? Per me la gente in linea di massima non si ammazza perché nonostante le difficoltà vivere non gli fa schifo; e pure arrivata a una certa età, se ha alle spalle una vita che non gli ha fatto schifo, mi pare ragionevole che non è che di punto in bianco gli sorga abitualmente la voglia irrefrenabile di farla finita e confrontarsi con l'ignoto ( ignoto che poi è in sè la più grande paura del genere umano ). Insomma, non vedo il motivo di girare troppo intorno alle questioni anche quando sono piuttosto semplici: il punto è che qua a me, a XL e a tanti altri vivere piace meno che alla media delle persone,. |
Non me lo chiedo per un motivo. Pur da sempre con pensieri di autoeliminazione fisica, e avendo fatto attività che hanno aspetti pericolosi, le 3-4 volte che sora morte mi è comparsa davanti con falce e cappuccio, mi sono attaccato alla vita con tutte le forze, anche quelle che credevo di non avere.
Quindi la mia risposta è che per somma sventura andrò avanti finché il fisico mi supporterà, che io lo voglia o meno. E credo sia così per quasi tutti noi, a mia memoria qui sul forum c'è stato un solo caso "senza ritorno" (persona sempre nel mio cuore perché avevamo corrispondenza privata) e spero non ce ne saranno altri. Ciò mi fa pensare che alla fine, in barba a intenzioni e dichiarazioni, chiunque andrà avanti fino a che cause esterne non causeranno la fine della vita. |
Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
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Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
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Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
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Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
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In ogni caso ho parlato di ciò che ritengo più rilevante, bensì non esclusivo. |
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Valutazione condivisa, a volte a denti stretti, dalla grande maggioranza delle persone; non da tutte, ma sto polemizzando solo per far ammettere a XL che in realtà sta parlando per sè e di sè e non della società. :D |
Se c'è anche solo una persona che ti vuole bene il suicidio per me diventa uno straordinario atto di egoismo che rovina più di una vita.
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Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
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Ho sentito di suicidi così in macchina dentro un box con tubo che parte dallo scarico e fai entrare nella macchina e chiudi il finestrino! Ce anche un film con Andy Garcia dove il figlio si suicida così e ti fa capire poi il dolore che provano le persone che gli volevano bene! Recupero il titolo del film e lo posto se lo volete vedere! A me aveva fatto piangere ogni volta che lo vedevo!
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The un Said-sotto silenzio
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Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
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E così per il suicidio. In quanti vorrebbero suicidarsi in modo semplice, sicuro, indolore? Secondo me, non pochi. Questi sono ancora vivi perché non hanno trovato le condizioni opportune per mettere in atto il gesto. Conosco un forum in cui la gente discute dei metodi per farsi fuori, scendono nel particolare ragionando di quanti esatti grammi di una sostanza ci vogliono oppure di quanti esatti metri dev'essere alto un ponte, non è così facile morire. Del tipo, una tizia aveva ingerito delle sostanze convinta che l'avrebbero uccisa, si è svegliata dopo un giorno con le unghie blu e un forte mal di testa... niente da fare, a quanto pare una certa sostanza che le era stata spedita dalla Russia non era ben conservata e non aveva fatto effetto :mrgreen: |
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Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
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Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
Io mi chiedo tutti i giorni quanto ancora potrò resistere, o meglio, quando finirà tutto questo.
Per il momento l'unica cosa che mi tiene qui è letteralmente l'incapacità di ammazzarmi da solo; ho paura di non riuscire ad arrivare fino in fondo, di fare un lavoro a metà e quindi finire solo menomato, paralizzato o comunque peggio di ora. Spero di trovare la forza per farlo se a 30 anni dovessi ancora ritrovarmi come ora. |
Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
uno resiste quanto resiste , quando non resiste più, smette di resistere :D
improvvisamente sono diventato boskov :D |
Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
Io sono un codardo nato, ho troppa paura del dolore fisico, se esistesse un metodo indolore lo farei, aspetto quando morirà mia nonna e se non sarò uscito da questa situazione disastrosa a quel punto non vedo alternative.
Ma anche qua ci sarebbe da dirne tantissime, alla fine dipende si dallo stato mentale ma una vita di solitudine non la reggerei, il divario con gli altri si farebbe così ampio da soffocarmi, magari finirei per strada, non si può sapere...Per adesso cerco un miglioramento anche se non dovesse esistere, o forse dico così perchè sono annebbiato dagli antidepressivi? Non ne ho idea. |
Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
Non me lo chiedo più, però spesso si attende invano per anni che la vita finisca con metodi di suicidio lenti e sfiancanti come l'abuso di alcolici, tabacco e farmaci sedativo-ipnotici con il risultato di andare avanti per decenni in agonia senza arrivare al risultato voluto. A volte vorrei avere un'arma da fuoco, ma paradossalmente si dice che è uno dei metodi più fallacci poiché nel momento di tirare il grilletto la mano trema per il terrore e il colpo non va a segno. Ho sempre ritenuto il lanciarsi da grandi altezza il metodo piè efficace in quanto uno volta avviata la caduta non hai modo di arrestarla e ti schianti inevitabilmente al suolo finendo a pezzi. Non temo la morte accidentale, che sia un incidente, un infarto, un ictus. Sarei difatti categoria a rischio in quanto superati i 40 sono un gran fumatore e bevitore di alcolici oltre che fare nulla attività fisica. Sento il fiato corto e spesso dolori fra il petto e il braccio sinistro, potrebbero essere somatizzazioni come anche sintomi problemi cardio-vascolari. E' vero non mi piace vivere, ma non me faccio una colpa visto che non l'ho scelto io. C'è gente a cui piace vivere ma non per questo bisogna fargli una statua, semplicemente loro hanno avuto la fortuna di essere nati, per altri invece è stata una disgrazia.
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Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
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Ha detto volontariamente una balla o no? Le intenzioni di far qualcosa possono essere ostacolate o favorite da minacce o altro. Il dolore è una minaccia, che lo si produca artificialmente o naturalmente cosa cambia? Se minaccio una donna di torturarla con scariche elettriche se questa non sta con me, se questa poi ci sta, dobbiamo dedurre che non era davvero motivata a non stare con me, se fosse stata davvero motivata avrebbe sopportato le scariche? La minaccia di tirtura è una motivazione superflua o irrilevante? Tutti questi discorsi sull'essere veramente motivati a fare qualcosa non mi convincono per nulla, poi se fossero veri perché rompono tanto le balle e certi medicinali li hanno resi irreperibili visto che chi si vuol suicidare davvero lo farebbe comunque ed in ogni caso? Come fa a reggere questa spiegazione, fa acqua da tutte le parti. Voi siete convinti? E liberalizziamo tutto in modo controllato, in maniera tale che non possano vendere merda ma medicinali per raggiungere questo scopo (di buona qualità). Se uno pensa che se uno vuol delinquere lo farà comunque, si potrebbero togliere di mezzo le sanzioni, le forze dell'ordine, praticamente tutto, se l'espressione della volontà di fare qualcosa o meno fosse davvero indipendente dal resto e dal contesto un mucchio di cose le si potrebbe eliminare. Che la volontà degli individui sia indipendente da queste cose qua è generalmente una cosa falsa. Nel caso specifico è ancora più falsa, hanno messo delle reti sotto a dei ponti, che senso avrebbe fare una cosa del genere visto che uno poi può suicidarsi anche con altro e lo farebbe comunque? Se questo ostacolo in più non fungesse da deterrente per nessuno perché hanno fatto una cosa del genere? :nonso: https://www.tvsvizzera.it/tvs/preven...berna/40526370 Sono dei completi coglioni? Anche per questo non penso che la volontà sia un'entità indipendente ma dipendente, ma comunque l'ho detto non conviene al consorzio umano fare ammazzare le persone per questo cercano di impedirlo, mica perché necessariamente gli stia a cuore il benessere, il tuo benessere inizia ad interessare ad altri giusto quando il tuo malessere li danneggia, se no per quanto tu stia male se sei un ingranaggio che fa funzionare la macchina, non gliene può fregare di meno. Si cura il depresso per poterlo riattaccare alla catena e produrre e farlo funzionare a dovere, mica perché sta male e sta a cuore agli altri questo destino? |
Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
Dipende da cosa si intende con "non resistere più". Se si intende lasciarsi andare e vivere alla giornata senza preoccuparsi troppo del proprio futuro (nonostante mi faccia paura) si può dire che io mi sia già arreso.
Vivo come un fantasma, molte cose belle della vita non le ho mai conosciute, quindi non sono molto attaccato a questa esistenza perché alla fine non ho niente da perdere. Comunque credo che se si vive male sia più facile ammalarsi e morire prima del tempo, penso che a me succederà questo. |
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Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
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Oppure ragioni in maniera non oggettiva (come XL). XL dice: la società rende il suicidio impossibile perché ci vogliono tutti schiavi, obbligati a vivere perché la regia oscura del sistema cattivone ci vuole tutti criceti incatenati e costretti a girare nella ruota, dal primo all'ultimo. Io dico: non è vero, il suicidio non è impossibile perché di suicidi ne avvengono, e questo è un dato di fatto incontestabile. Quindi stai girando intorno alla questione riguardo il perché non riesci a suicidarti tu, costruendo un ragionamento sovraelaborato ipotizzando un problema globale di tutti che invece non c'è, non nella misura in cui lo teorizzi almeno. Non ho parlato di colpe, non mi interessano le colpe in questo discorso anche perché non trovo neanche il caso parlare di colpe riguardo al suicidio. La società ha le sue responsabilità, ma gli individui sono tutti diversi e c'è chi riesce a vivere meglio e chi riesce a vivere peggio, chi fa meno fatica e chi di più: descrivere la propria situazione, cioè quella di chi vive peggio, come la situazione di tutti è scorretto, se "il cervello funziona a dovere". E anche qui, nessuna colpa, il fatto di sperimentare maggiori difficoltà a stare al mondo per me non è affatto una colpa, mai parlato di colpe. |
Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
Potrei anche fare un paragone con le epoche passate tramite un esempio.
Nel passato una corda andava costruita a mano, e costruire una buona corda è un processo laborioso e che richiede molto tempo: a volerne comprare una credo si possa ipotizzare con un certo grado di certezza che fosse un oggetto piuttosto costoso. Se pensiamo invece a come vanno le cose oggi quella corda è diventata un oggetto alla portata di tutti non appena lo si desideri: quindi in realtà potremmo dire che oggigiorno suicidarsi è a tutti gli effetti molto più semplice rispetto ad ogni altra epoca precedente, sono aumentati gli strumenti disponibili e sono pure più facilmente ottenibili. Più semplice materialmente. |
Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
se non fosse arrivata la benedizione della vendita della casa, forse avrei fatto qualcosa di dannoso non a me ma a chi mi ha fatto del male
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Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
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Ad esempio se io dovessi andare da un dentista perché ho mal di denti, è molto probabile che non mi sottoporrei ad alcuna cura se dovessi sopportare un certo dolore persistente e non fossero disponibili forme di anestesia. Oggi che c'è l'anestesia accedono a queste cure volontariamente molte molte più persone di prima, quando non c'era. Se mi dici che è una cosa falsa questa, non penso proprio che sia vero. Prova a mettere fuori legge ogni forma di anestesia e vedi se delle persone riescono a star ferme mentre un chirurgo o un altro medico le squarta. Pochi riuscirebbero, e dovremmo dedurre da questo che solo questi pochi volevano guarire davvero? Quanti resisterebbero a certe forme di dolore pur di guarire? Il decidere di sottoporsi o meno a certe cure dipende anche da questi fattori qua, e stiamo parlando di cose che in linea di principio le persone desiderano ottenere. |
Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
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2) oggigiorno accedono alle cure mediche più persone solo o principalmente grazie alle anestesie? La accendiamo? Non è che oggigiorno c'è un sistema medico enormemente più sviluppato, per cui paragoni mele con pere per sviare la questione con i tuoi consueti sofismi? |
Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
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Se è vero che morirebbero lo stesso numero di persone per suicidio, ma di che cosa avete tutti paura? Io vorrei solo verificarlo effettivamente. Se hanno ragione quelli che sostengono che alla fine si ammazzano le stesse persone e che questi ostacoli sono irrilevanti, di che stiamo discutendo? Perché cercano di impedirle queste cose? Ci vogliono salvare la vita? Hanno a cuore la nostra salute e benessere? Ma se scoppiasse una guerra questi salvatori di vite sarebbero i primi a spedirci al fronte, non regge. Lessi una volta in un libro di sociologia che salvarono un tizio dal suicidio che era condannato a morte per poterlo impiccare. Leggi bene sotto cosa ho riportato... |
Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
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Magari la carabiniera invece che star lì a perdere tempo doveva tagliar corto, estrarre la pistola e sparare? Per una volta sono d'accordo con Folleanonimo invece, se proprio vogliamo sognare una società ideale allora mi verrebbe in mente una società che aiuta a vivere, non ad ammazzarsi. |
Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
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E' ovvio che delle scelte sono irreversibili, anche se firmi il consenso per farti operare e poi muori compi una scelta drastica e non puoi sapere che sarebbe successo altrimenti. Poi possono rimanere in piedi comunque le forme di sostegno, aiuto e dialogo, ho mai detto che non possono esserci persone che cercano di convincerti a non farlo con le parole, sostegno economico o di altro tipo? Dove l'ho scritta questa cosa? :nonso: Secondo me se si liberalizza tutto queste forme di sostegno bisognerà incentivare se non si vuole che qualcuno si ammazzi. Devi cercare di non farlo arrivare proprio un tizio sul ponte con l'intenzione di buttarsi giù e non mettere una rete sotto. |
Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
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Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
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Non vedo il miglioramento sociale in questo. Ma il punto è che stai facendo un ragionamento falsamente oggettivo, mentre in realtà è fortemente frammisto a implicazioni emotive personali; implicazioni legittimissime e sui cui non mi permetto di obiettare, ma mettilo giù integralmente come sfogo allora. Nel momento in cui vuoi farlo passare per ragionamento "obiettivo" allora mi puzza abbastanza di disonestà intellettuale. O di grosse difficoltà a rapportarsi con la propria emotività, forse il tuo caso è più questo. |
Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
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Io non gli farei neanche una siringa a mio fratello. Poi è ovvio che l'altro deve essere d'accordo, ma comunque non si pone il problema, se esistono persone disposte a farlo, anche con l'aborto ci sono gli obiettori, ma ci sono poi anche altri medici che lo fanno. Se c'è un contratto entrambe le parti devono essere d'accordo. |
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Trovo etico il secondo approccio sul primo ho molte molte riserve. Io sono contrario anche alle cure obbligatorie qualora non comportino grossi rischi per altri ma solo per sé. C'era un film di Totò sul suicidio... https://it.wikipedia.org/wiki/Il_coraggio Io davvero poi mi presenterei a casa del poliziotto o poliziotta di turno per sapere come vivere poi visto che se ero arrivato a quel punto magari il problema era questo, o no? |
Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
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Se fossimo in uno stato dove il suicidio tramite pillole fosse legale, e tuo fratello, ad esempio causa depressione, volesse porre fine alla sua vita comprandole in farmacia, facendosele dare dal medico di famiglia o salcazzo.... A te andrebbe bene? |
Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
Xl, stai menando il can per l'aia come tuo solito, quello che avevo da dire l'ho detto e l'hai anche capito. Poi vuoi avere ragione a tutti i costi e vabbè, pure io sono un po' così.
Comunque il fatto che continui a modificare i post per mezz'ora non aiuta, scriverò al webmaster per per toglierti questa possibilità, questo forum è troppo liberalizzato. :D |
Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
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Non è mica a me che deve andar bene, appunto perché la sua vita è sua e non è mia. In questo contesto penso che sia più importante tutelare l'autonomia individuale che gli interessi collettivi. E' il singolo che deve decidere se la sua vita gli piace, gli sta bene così, e così via, ora se il problema è questo e il contesto circostante non si preoccupa minimamente non vedo perché non dovrebbe essere poi libero di mollare le cose. La società perde una risorsa? E ci doveva allora pensare prima nel cercare di dare una vita vivibile a certe persone, non poi, col salvataggio forzato o con gli ostacoli o con le minacce. |
Re: Vi chiedete quanto potete resistere ancora?
La società ideale che aiuta a vivere non potrebbe esistere. Ci sarebbe comunque una larga parte di individui contrari a questo sistema di aiuti che non li accetterebbe. Un individuo depresso non accetta la vita in qualunque forma gli si viene proposta, prova ribrezzo anche verso aspetti che ai più sono piacevoli e gratificanti, altrimenti non sarebbe una malattia ma un capriccio. E di fatto molti "depressi" come per magia guariscono una volta ottenuto quello che volevano a costo della vita.
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