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Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
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Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
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Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
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Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
No..se lo fai per gli altri e non per te..
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Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
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Ci sono giudizi sociali molto duri e molto netti vs certe categorie. |
No, non è un passo fondamentale in assoluto, lo è solo se lo si vuole, se si può ed è funzionale alla propria vita, diversamente non serve a nulla e può danneggiare ulteriormente, salvo casi particolari ovviamente, buttare un sacco di soldi(e stare sempre in bolletta)e acuire la solitudine non la vedo come una cosa buona.
E non è vero che non si fa niente, se uno vuole contribuisce alle spese e faccende di casa, quindi... Per la mia visione bisogna essere almeno in due, (non scordiamoci anche del fattore economia...) tutti quelli che conosco nessuno se ne andato non accoppiato, ma è solo la mia visione. Poi io abborro sia affitto che mutuo, l'idea di pagare per trent'anni o addirittura a vita qualcosa... Sarò infantile, immaturo bla bla ma solo l'idea mi fa soffocare. Uno deve fare quello che realmente vuole, non quello che parenti e società vogliono. Concludo dicendo che comunque le persone criticano e giudicano sempre e comunque, anche se hai un capello fuori posto. Che si fottano le persone. |
Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
non c'è nessun passo fondamentale e nessun obbligo, mentre questa storia dell'indipendenza a tutti i costi è più una pressione sociale (ma anche un fattore di "business" visto che diversi settori, a partire da quello immobiliare, hanno tutti gli interessi affinchè la gente viva da sola piuttosto che in famiglia o a gruppi...)
Per il resto dipende dalle mere esigenze personali e/o dagli avvenimenti della vita o particolari necessità: si ha una casa troppo piccola e si vogliono maggiori spazi? non si va d'accordo con i genitori? si lavora a 50 km da casa e si preferisce avvicinarsi alla sede lavorativa? ecc... allora penso che non sia così anormale che uno voglia andarsene come sono da rispettare le scelte di chi vive ancora in famiglia (o con un genitore) qualunque età abbia. Tra l'altro se uno va d'accordo con la famiglia, ha i suoi spazi, ecc non vedo cosa ci sia di male viverci assieme. Che poi molto spesso si tratta anche di una questione affettiva (visto che il discorso cade sempre solo sull'aspetto economico, indipendenza, ecc), a non tutti puo' piacere vivere in solitudine e mangiare da soli tutte le sere... Per questa storia delle ragazze che non vogliono chi sta in famiglia prima di tutto dico che sono estremamente superficiali (e spero non siano tutte così "limitate"), seconda cosa non capisco come certi ragazzi possano considerare ragazze che hanno mille pretese e che già all'inizio hanno una bella lista delle cose che non vanno nel partner (beh io non avrei proprio il minimo interesse per persone del genere, mi starebbero già sulle p... fin da subito) terza cosa... non è mica una condizione irreversibile lo stare in famiglia... metti che inizi una relazione che dopo un po' diventa seria... si trovano soluzioni assieme, magari si opterà di prendere intanto qualcosa in affitto per starci nei fine settimana e poi successivamente si andrà a convivere. Comunque ci sono intere generazioni che stavano con i genitori fino al matrimonio (magari con anni di "fidanzamento" alle spalle), e tutti si sono arrangiati per vedersi e per stare in intimità. |
Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
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Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
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Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
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Se mi frequento con una ragazza e dico che vivo con mia madre scappa perché è da sfigati? Tanto per cominciare chissenefrega, secondo non mi interessa più frequentare e conoscere donne che tanto so come va a finire. E poi al di la di con chi vivo e dove non ho niente da offrire. |
Se possibile però vivere soli ritengo sia una esperienza che vada fatta
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Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
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Come detto da altri, se si ha una vita normale, si può anche pensare di andare in una casa con una compagna dopo un po', ma il dover fare il fagotto e andare a vivere da soli per evitare di prendere dello sfigato dagli altri è assurdo. Certo, quando al lavoro capito vicino a gente che parla di mutui, casa, rogito, scelta di mobili con la compagna eccetera, cerco di non farmi tirare nel discorso perché non ho niente da dire in merito. Sinceramente dare dello sfigato a uno perché non ha l'appartamento da solo, mi sembra da persone piccole, che cazzo ne sanno dei motivi che ogni persona può avere |
Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
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magari potessi, è un passo a parer mio che aiuta in tanti modi.
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Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
A me sembra che nel nostro paese viga lo stereotipo della famiglia come unica cellula sociale dotata di valore, del resto è anche per questo che nel nostro paese gli ammortizzatori sociali sono sempre stati scarsi, tanto c'é la famiglia che tutto vede e provvede.
La famiglia è sacra, Natale con i tuoi, la mamma è sempre la mamma...fin dai proverbi si vede come in questa nostra cultura tutto sia centrato intorno alla famiglia, mentalità dannosa anche ai fini dello sviluppo sociale e del progresso, in quanto porta con sé tutti i germi del malaffare (raccomandazioni, conoscenze). Tutto è una famiglia, anzi non mi stupisce che a famigghia sia anche l'asse portante su cui si fonda il crimine organizzato. |
Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
Io al titolo della discussione farei una integrazione :
Andare a vivere da soli è un passo fondamentale per chi soffre di fobia, evitamento, emarginazione sociale? Secondo me no, ma alcuni utenti, se non ho capito male, quel passo lo hanno già fatto, e allora l'invito a loro è che dicano se da quando vivono da soli, la loro situazione dal punto di vista di emarginazione sociale, isolamento, mancanza di amici e relazioni è migliorata o è rimasta uguale Non parlo del crescere per imparare a pagare bollette, spadellare e fare le lavatrici e pagare l'affitto. Parlo adesso, solo dal punto di vista della propria condizione di emarginati sociali e totale mancanza di amici, fidanzata, relazioni eccetera eccetera. |
Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
Ma nessuno ha il problema come me che avendo la madre vedova se andassi via la lascerei sola e visto che non guida la macchina e ha una pensione bassa non sarebbe il massimo?
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Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
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Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
Parto dal presupposto che se uno non sente la necessita di andare a vivere da solo, visti anche i costi, fa bene a rimanere a casa coi genitori e fregarsene della pressione sociale e delle sue critiche. Capisco moltissimo l'autore della discussione quando parla di non avvertire questa esigenza per il fatto di avere a disposizione i suoi spazi anche "fisici", intesi come dimensione degli spazi dell'ambiente domestico.
Io però devo dire che da una parte sento una forte esigenza di indipendenza pur avendo i miei spazi. Ne sento il bisogno, per sentirmi più indipendente e forse anche più "uomo", per imparare a districarmi in responsabilità burocratiche e di vita quotidiana che non ho mai avuto la possibilità di affrontare fino in fondo complici anche dei genitori che in questo ambito occupano fin troppo spazio e mi mettono all'angolo. Il mio problema è economico... non lavoro, ho problemi anche solo a pensare di lavorare visto un carattere evitante e abituato alla sconfitta e a percepirmi come sconfitto ad ogni sfida da affrontare,cosa che mi tiene in una sorta di prigione che mi sono costruito da solo, anno dopo anno. Però sento un gran bisogno di autonomia ed è da un po che sogno la mia indipendenza. Il problema per me è che per essere indipendenti bisogna lavorare e io ho problemi solamente a pensare di fare domanda. |
Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
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Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
Insomma, le opinioni sono miste.
Tra l'altro vorrei precisare una cosa: io SONO STATO fuori casa per 6 anni fino a che per il lockdown non ci hanno messo in smart working ed ora sto da più di un anno a casa dei miei risparmiando i soldi dell'affitto (dato che lavoravo in un'altra città). La cosa non mi ha fatto crescere in alcun modo, anzi, soffrivo ancora di più la solitudine in un paese in cui non conoscevo assolutamente nessuno. Sono molto interdetto nei confronti di questo psicologo che a me pareva una persona equilibrata (avendolo conosciuto per altre cose). Gli do il beneficio del dubbio in altre 2 sedute, se non mi convince lo lascio stare... Non è che dico ciò perche mi piace stare nella mia zona di comfort, ho già detto quale è stato il mio background e non sono un bamboccione solo perchè in questo periodo ho la fortuna di ptoer lavorare da casa senza avere inutili spese aggiuntive... Ma a parte ciò, io non credo nemmeno che si è bamboccioni a prescindere se si rimane in casa con i genitori, dipende dai casi e certe volte è semplicemente una scelta fatta su base razionale... Tutti i miei coetanei hanno lasciato il nido solo nel momento in cui si sono sposati o sono andati a convivere, oppure come nel mio caso, sono andati a lavorare in un'altra città... E'un malus agli occhi delel ragazze? benissimo, caxxi loro, non mi piego alla loro superficialità. Aderire a certi stereotipi solo per un'assurda pressione sociale secondo me è il primo passo verso il fallimento personale. Io sono si un fallito ma 3000 altre ragioni, non certo perchè vivo con i miei.. |
Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
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Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
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hanno vissuto da studenti fuorisede con coinquili e poi sono passati a vivere con la loro ragazza, quindi molti adulti anche estro, a vivere da soli non ci sono mai stati |
Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
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Ma in questo topic si è letto invece il contrario, ovvero che saremmo in una società che stigmatizza chi alla famiglia rimane attaccato, anche in modo disfunzionale. A me pare proprio il contrario di ciò che è sempre avvenuto in Italia. |
Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
Per certi aspetti in molti sono obbligati a restare attaccato alla famiglia (poi c' è anche chi lo fa per comodità, sia chiaro)
Come già detto da altri, se uno ha un lavoro mal pagato difficilmente potrà permettersi di andare ad abitare da solo... |
Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
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Andare a vivere da soli ritengo sia meglio per la mia esperienza, ma non risolve problemi di fobia e ansia
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Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
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I sistemi tribali esistono in tutte le società di ogni epoca storica da che esiste l'uomo. A me sembra che hai tu la fissa per i genitori tossici e le famiglie disfunzionali visti che tiri fuori sempre sta roba in ogni discussione. Poi comunque non capisco cosa c'entri questo discorso con l'andare a vivere da soli o meno. |
Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
Io sono andato a vivere da solo appena ho avuto modo di farlo, cioè quando il contratto di lavoro è diventato indeterminato. Ma nel mio caso c'era un ambiente famigliare pessimo da lasciare alle spalle. Non ho avuto scelta. Non vedo niente di strano a rimanere in casa coi genitori se le condizioni sono favorevoli. Anzi, fortunato chi può, risparmia anche dei bei soldini.
Io ho cambiato anche paese, più vicino al lavoro e sono in affitto. Questo non mi ha guarito dai miei problemi (difficoltà a rapportarsi con le persone, amicizie, solitudine, ecc...) ma mi ha sollevato non poco fin da subito. E' comunque una prova con se stessi. |
Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
Poi ho notato un'altra cosa, ma qui non mi riferisco a chi vive da solo che scrive su questo forum ed è fobico, evitante eccetera, mi riferisco a quello che sento dire al lavoro da chi ha la casa da solo o comunque vive con la compagna eccetera, insomma mi riferisco a quelli che hanno fatto questo passo ma non hanno i problemi tipo i nostri:sento in loro una estrema sicurezza nel parlare di questa cosa, quando comprano /cambiano casa, sanno districarsi in qualsiasi eventuale intoppo possa capitargli, sono sgamati, sanno come muoversi in ogni situazione, non danno l'idea di aver paura di fare qualche errore nella scelta della casa, o di andare a pagare troppo di mutuo e affitto, ho la sensazione che sanno benissimo affrontare queste situazioni burocratiche in maniera disinvolta, senza ansia. Tutte cose che io non riuscirei ad essere sereno nel farle, avrei paura di fare passi sbagliati o che mi fregano facilmente perché capiscono che non ho esperienza in queste cose.
Spero di essermi fatto capire su cosa intendo dire. Penso dipenda dal fatto che loro hanno la serenità che un fobico, evitante e depresso non può avere. |
Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
max sono quelle cose che una volta imparate dici -tutto qui?-
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Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
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Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
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Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
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C'è pure da dire che in due è più facile. Non sempre ma di solito la donna ha più gusto nell'arredare, forse anche più intuito nello scegliere la casa giusta. Che poi non esiste la casa o il mobile perfetto.. esiste solo se hai un botto di soldi, ma quando sei di reddito normale cmq dovrai scendere a compromessi su qualcosa. Inoltre la gente non fobica è avventata e più istintiva, che non è detto che sia una cosa negativa, può esserlo ma può essere anche una cosa buona. Io da fobico, ma non so come sono gli altri fobici, ho paura di sbagliare e allora rimando, valuto.. ma poi sbaglio lo stesso.. allora tanto vale "azzardare" e poi in caso rimediare.. che è quello che fanno i normali. Per un fobico, solo e un po' insicuro scegliere casa non è facilissimo, per me non lo è stato.. e lo so che in due è più facile.. ma mi urta anche a veder limitati i miei desideri solo perché sono da solo.. e alla fine faccio uguale, e sbaglio.. però finché stai in affitto lo sbaglio ha un prezzo relativo.. quando devi comprare.. se poi sbaglio è una bella rogna.. infatti ancora non ho comprato, ma lo farò. |
Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
Tralasciando che molto spesso la maggior parte delle persone non passano dal vivere con i genitori a vivere da soli ma dal vivere con i genitori al convivere con la compagna/o che è una cosa assai differente anche se viene valutata erroneamente allo stesso modo. Detto questo ci sono tante cose pro e contro che variano a seconda delle singole situazioni, personalmente io l'unico motivo per il quale non vado a vivere da solo è la totale solitudine che non riuscirei ad affrontare, anche la sola presenza di qualcuno mi aiuta in tal senso, al di la che io ho un buon rapporto con i miei genitori. Se vivessi da solo, ritrovarmi al rientro dal lavoro in una casa totalmente vuota non potendo scambiare mezza parola con nessuno (nel mio caso non avrei nemmeno qualcuno da chiamare al telefono o da messaggiarci per passare un po' il tempo) non lo reggerei, tempo un mese e probabilmente mi impiccherei. Sembra un paradosso per uno che non ama stare in mezzo alla gente, ma nemmeno la solitudine totale è facile da gestire. Per il resto delle cose ci si arrangia (facendo magari dei disastri :D) e si impara col tempo secondo il mio punto di vista.
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Re: Andare a vivere da soli è un passo fondamentale?
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