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Re: "Dipende da te"
È capitato di sentire anche a me questa frase, specie nella mia adolescenza.
La tipica mia reazione era di incazzatura insieme con un sentimento di svalutazione di me stesso poiché era evidente agli altri che avevo problemi di socializzazione. Col tempo però ho capito che queste frasi, dette innocentemente hanno di fondo la volontà di spronarti a fare qualcosa per migliorare la tua condizione. Quasi sempre la gente che le pronuncia non ha quadro profondo del disagio che la FS crea, e pensa sia solo una questione di volontà. Noi tutti sappiamo bene che non è così: non si possono superare schemi e convenzioni irrazionali radicate da anni solo perché l'ho deciso il giorno prima. Tuttavia l'essenza della frase rimane vera: anche se abbiamo causato noi la nascita della nostra FS, oggi siamo gli unici che possiamo fare qualcosa per indirizzare un cambiamento... |
Il bello è che le stesse persone che amabilmente ti dicono che tutto dipende da te, sono poi le prime a lagnarsi della loro condizione.
E poi sarà anche in parte vero che dipende da noi stessi, ma un po' di comprensione umana? |
Re: "Dipende da te"
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La motivazione, questa sconosciuta. Per affrontare le situazioni, le malattie, bisogna avere la fottuta motivazione. La forza di volontà nevrotica. Il sapere che "se mi curo allora staro meglio e potrò fare: (elenco di cose)" E se la motivazione non ce l'hai non dipende da te, vuoi perché tanto già sai che bene o male andrà a finire in un certo modo, vuoi per l'età etc. In parte però può anche dipendere da te se uno non aiuta la forza di volontà anevrotica, un secondo tipo di forza di volontà, indipendente dal fatto che dobbiamo conseguire un obiettivo che ci dia una soddisfazione. |
Re: "Dipende da te"
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Re: "Dipende da te"
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Re: "Dipende da te"
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Re: "Dipende da te"
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insomma è un SF che ce l'ha fatta :D |
Re: "Dipende da te"
Quello che ho raccontato, successe tanti anni fa. Credo, più di due decenni fa. Ho una buona memoria.
Di certo, parlare in pubblico mi terrorizza. Non so cosa raccontare, ma anche se lo sapessi non ci riuscirei per l'ansia. A meno che, forse, non prenda un farmaco. Per questo motivo considero una violenza che quella donna mi abbia detto: "Raccontaci qualcosa!", mettendomi in un imbarazzo tremendo di fronte a tutti. Non ho detto nemmeno mezza parola. Una persona normale, secondo me, non dovrebbe mettere gli altri nei casini. Per cui, se voleva sentire storie, doveva raccontarle lei. Io non sono un cantastorie. Posso scriverle, ma a voce di fronte a delle persone mai e poi mai. |
Re: "Dipende da te"
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Guarda che la maggior parte delle persone timide trovano conforto da un incoraggiamento. Il fatto che non abbia saputo capire la tua difficoltà non significa che l'abbia voluto fare apposta per procurarti dolore. |
Re: "Dipende da te"
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Re: "Dipende da te"
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Certo che quella persona aveva buone intenzioni. Ma il danno lo ha fatto lo stesso. Secondo la legge, l'ignoranza della legge stessa non è ammessa. Per cui, bisognerebbe insegnare alle persone, magari a scuola, che le persone di questo mondo sono molto varie tra loro. Ci sono persone che gradiscono e persone che non gradiscono certe richieste. Per cui, non conoscendo, non fare certe richieste. Io di sicuro mai le avrei fatte. Reagire come se avesse avuto cattive intenzioni può servire per far accettare questa regola sociale. |
Re: "Dipende da te"
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Vai a una cena tra sconosciuti organizzata da un locale. A che scopo? Di solito ci si va per conoscere gente. Pensavi di fare una cena tra sconosciuti senza spiccicare una parola? Dal mio punto di vista (per come l'hai raccontata), se questo genere di attenzioni non le gradisci, sarebbe stato meglio non partecipare a un evento simile. Quindi potresti prendertela con chi ti ha spinto a quest'attività. Non con chi vi partecipava. |
Re: "Dipende da te"
Bisogna impegnarsi senza la possibilità che ci sia la sicurezza che le cose vadano bene. Questo ci tocca.
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Re: "Dipende da te"
Ne ho ricevuta una simile proprio l'altro giorno.
"E' tutto dentro di te", mi hanno detto. Ci sono stata male, e ci ho rimuginato sopra per un po'. Poi niente, ho capito che quella persona sa poco o niente della sofferenza psichica. Quote:
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Re: "Dipende da te"
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Re: "Dipende da te"
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E' come dire ad un obeso "dovresti mangiare di meno", o ad un fumatore che ha la tosse "devi smettere di fumare se vuoi che ti passi la tosse". Ma va? Un obeso e un fumatore sanno benissimo cosa dovrebbero fare, e sentirselo dire fa solo peggiorare la situazione. Ognuno dovrebbe farsi gli affari propri e NON DARE CONSIGLI SE NON ESPRESSAMENTE RICHIESTI. Tanto sono sempre le solite stronzate. E poi nessuno vuole realmente aiutare gli altri, a meno che non abbia un tornaconto personale. |
Re: "Dipende da te"
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Secondo me la mia tesi è che te la prendi troppo. Gli altri vogliono aiutarti, nella loro ingenuità. Posso capire il fastidio di certi consigli non richiesti, ma non l'odio verso chi li eroga. |
Re: "Dipende da te"
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non so se il motivo è veramente quello che dici cioè la paura di fallire, ci ho riflettuto molte volte ma non sono arrivato ad una conclusione certa, mi hanno detto che ho paura del rifiuto ... Ma non sono così convinto, se fossimo degli esseri puramente razionali dovremmo non averne paura tanto alla peggio si rimane così e cioè soli. Tuttavia non siamo completamente razionali prob nel mio caso c'è dell'altro: la 'paura' di non essere all'altezza è come da ragazzino che avevo paura dell'acqua alta , non c'era argomento razionale che mi convincesse eppure sapevo nuotare benissimo, ma quando c'era l'esame in 'vasca' scappavo :ridacchiare: solo che oggi non ho più 13 anni :( |
Re: "Dipende da te"
Sono passati tanti anni.
Ovviamente, andai a quella cena, non del tutto convinto, per vedere se potevo conoscere qualcuno. Conoscere per me significava ovviamente parlare ma da singolo a singolo senza dover fare un discorso collettivo. Se avessi previsto questo non ci sarei andato. Effettivamente, notai fin da subito che l'ambiente stesso, l'aria che si respirava lì, non faceva per me. Ma ormai c'ero. |
Re: "Dipende da te"
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Se le tue difficoltà sono così nette il mio consiglio è di rivolgerti a uno psicoterapeuta. L'esposizione a situazioni nuove e difficili non è stata una cattiva idea (se ci ripensi puoi capire che c'è voluto coraggio), ma ovviamente va calibrata in base al livello di partenza. "Dipende da te", anche quando non si è in possesso delle risorse necessarie. Nessuno può chiedere aiuto per procura al posto tuo. :) |
Re: "Dipende da te"
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E' roba da ricchi. E ultimamente non ne ho sentito parlare bene. Non dovrebbe essere pacifico che alcune cose le fanno alcune persone e non altre? Chi non può fare certe cose non le fa. Ne fa altre. Perchè devo per forza essere costretto a parlare in pubblico se non solo non ne sono capace ma allo stesso tempo non mi va di farlo? Lo lascio fare a chi può e vuole farlo. Io posso fare altre cose. Apprezzatemi per le altre cose che posso fare bene e magari per come sono dentro. Non disprezzatemi per quello che non so fare. "Da ciascuno secondo le sue capacità. A caiscuno secondo i suoi bisogni". |
Re: "Dipende da te"
E poi, che il mondo non sia pieno di minacce, mi pare che lo sia.
I giapponesi uccisero mezzo milione di cinesi in poche settiamane. Ad Aleppo è in corso una strage infinita. Qui, in Italia, nel recente referendum se ti azzardi a dire come hai votato quello del fronte opposto se potesse ti ucciderebbe. L' amara verità è che la specie umana è ferocissima; non per niente stiamo distruggendo questo pianeta. C'è da temere e come. |
Re: "Dipende da te"
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Stai bene isolato? Stacci. Nessuno ti dice niente. Anche se devi ammettere che è complicato. Capita l'occasione in cui fa piacere o addirittura serve un supporto esterno. Il tutto dipende da quanto te la stai raccontando. Io ne ho conosciute parecchie di persone che affermavano di essere felici nella loro solitudine, salvo poi scoprire che avevano passato l'esistenza ad anestetizzarsi il cuore per impedirsi di provare quelle emozioni dolorose che altrimenti avrebbero spinto per cercare un contatto umano. Devi innanzitutto essere sincero con te stesso. È strano che tu vada ad una cena tra sconosciuti e poi dici che stai bene senza parlare. Sicuro? Oh, d'altra parte il problema l'hai sollevato te aprendo il thread. Ma noialtri non ti si può aiutare o suggerire contro ciò che tu credi necessario. Se quindi pensi che questa difficoltà sociale non sia rilevante, che la tua non sia rassegnazione da "volpe e uva", allora continua così. Vivrai molti anni identici a quelli che hai già vissuto. Ps: esistono psicologi economici, specie nei poliambulatori. Io pago 35 a seduta (è il minimo tabellare). E c'è pure il servizio pubblico, nello sventurato caso anche quei soldi siano troppi. Quote:
Questo alimenta ulteriormente paura e sfiducia, ti impedisce di vivere un'esistenza serena, e di avere confidenza nelle tue capacità di gestire le situazioni. Foss'anche per poter parlare di politica, di persona, confrontandosi nel merito delle idee ma senza dimenticare reciprocamente la propria umanità. Penso di essere intervenuto oltremodo in questo thread, quindi augurandomi di averti offerto qualche spunto di riflessione mi congedo. Ma se ti aspetti che la tua vita migliori per cause esterne.... ti toccherà aspettare. "Dipende da te". Scegli. Stessa vita per il resto dei tuoi giorni; oppure provare a cambiare. |
Re: "Dipende da te"
Bè, ho sbagliato, negli ultimi interventi, a focalizzare l'attenzione su me stesso.
Ammetto questo errore. Non era questo lo scopo del mio thread. Io volevo considerare la famosa frase "Dipende da te" che qui tutti si sono sentiti rivolgere dal punto di vista generale. Sul suo significato sociale e come è vissuta da tutti quelli che fanno parte di questo forum. Evidentemente non è facile non personalizzare. La mia felicità e la mia vita individuale non contano. Quello che volevo sottolineare è che questa società accetta solo individui che rispondono a ben determinati requisiti. Cio, non mi appare giusto; ma non per me, per tutti, anche per chi non vive in questa condizione. Una parte utile di umanità viene infatti esclusa "a prescindere". Una parte che potrebbe essere utile anche a chi ha i requisiti considearati gusti. La colpevolizzazione delle vittime serve ad assolvere il sistema nel suo complesso. La felicità consiste nell' essere a posto con la propria coscienza. Essere stati coerenti con i propri valori. Lascerò il mondo consapevole di esserlo stato. |
Re: "Dipende da te"
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Re: "Dipende da te"
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Re: "Dipende da te"
io penso che assieme ad un "dipende da te " dovrebbe starci anche "io però posso aiutarti, se vuoi " altrimenti è un modo per lavarsene le mani..
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Re: "Dipende da te"
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ho avuto un amico così con un'acne tremendo e so che ha sofferto moltissimo, quando l'ho conosciuto io era sempre 'infestato' poi con gli anni è molto migliorato, ce l'ha fatta in tutto direi di certo ha avuto diverse donne (se la cosa conta non so) è molto popolare , ma rimane un introverso, solo che lui si è messo in discussione ha affrontato la vita con coraggio e per ricordare un post precedente è andato dallo psicologo una volta sola e non ha più continuato , non è tipo da analisi, ecco perchè sono un pochettino scettico quando si parla di psicoterapia ; poi bisogna vivere buttarsi altrimenti è tutto inutile ... |
Re: "Dipende da te"
"Dipende da te" mi è stato detto da parecchie persone, alcune l'hanno detto per me altre contro di me.
Ma a parte tutto so, che se non riesco è perché al momento non mi è possibile fare. |
Re: "Dipende da te"
Il problema è il pregiudizio e quello NON DIPENDE DA NOI! In teoria si può anche raccontar balle per nascondere il proprio passato ma è una cosa che non si può nascondere all'infinito :testata:
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Re: "Dipende da te"
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Re: "Dipende da te"
A me da fastidio la frase dipende da te, quando non dipende da me
l'ultima volta che qualcuno l'ha detto, è stato uno che ha detto: se ti vuoi trasferire al nord puoi farlo, dipende da te, le cose se si vogliono si fanno si vediamo come lo posso fare visto che ho una madre che devo accudire e non riuscirei a fregarmene quindi non dipendono solo da noi le cose a volte |
Re: "Dipende da te"
Io tendo a sentirmi molto responsabile di ciò che mi succede nella vita. Per cui, anche se non me lo dicono gli altri, il "dipende da me" me lo dico da solo.
Certo, ci sono situazione e circostanze che non possiamo controllare. C'è la sorte, che non è governabile. Ma si può sempre cercare di fare il meglio, al netto di ciò che non è controllabile... e non sempre riesco a farlo. |
Re: "Dipende da te"
Le persone non si rendono conto di quali danno fanno queste frasi fatte.
Io che sono insicuro, ogni volta che sento una cosa del genere mi faccio sorgere sensi di colpa vari, che uniti all'oggettiva insolubilità di alcuni problemi, mi buttano ancora più giù |
Re: "Dipende da te"
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Come se qualcuno senza gambe possa farle ricrescere semplicemente volendo, o uno che non riesce ad arrivare a fine mese senza stipendio possa far condensare l'aria in banconote da 500 € solo con la forza del pensiero. Alcune situazioni sono semplicemente oggettive e la miglior cosa da fare è realizzarlo |
Re: "Dipende da te"
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Re: "Dipende da te"
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Adesso mi comporterei in modo diverso. Tuttavia, bisogna capire bene cosa si intende per essere propositivi e accoglienti. Se lo si è, lo si è a prescindere. Per esempio, avrebbe potuto scambiare qualche parola direttamente con me. E da lì capire se potevo gradire o meno il passo successivo. Se non poteva capirlo, non doveva farlo. Io ero un perfetto sconosciuto. Come poteva sapere se poteva piacermi o meno l'invito fattomi? Mi sarebbe potuto non piacere anche se mi fosse riuscito di farlo. Il che, solo per avermi costretto a farlo, gli avrei detto comunque "Addio". Non è stata accogliente e propositiva perchè si tratta di accoglienza selettiva. Accoglienza solo a chi sa parlare brillantemente in pubblico. Dal mio punto di vista la peggior selezione che ci sia. Mi sono sempre assunto troppi rischi; molti di più dei vantaggi che ho avuto, se ne ho avuti (non mi pare). La stessa solitudine è ovviamente un rischio, il più grande per me. Un rischio più grande di quello di esporsi in discorsi pubblici, sicuramente. Ma non è che io non corra questo rischio perchè non voglia. Ma perchè non posso per forza maggiore. I non fobici questo non lo capiscono. |
Re: "Dipende da te"
Aliquis, scusami davvero per l'ennesimo intervento, ma devi renderti conto che hai una visione distorta. Ed è questa che ti conduce a infelicità.
Sembri troppo orientato a far girare tutto attorno a te stesso. Quando affermi "la legge non ammette ignoranza" è come se stessi dando per scontato che le tue regole siano legge. Non è così. Le persone "normali" si buttano, provano, e poi si regolano in base ai risultati. Lei non poteva non parlarti solo perché non sapeva che ti sarebbe dispiaciuto, oppure che ti avrebbe messo in imbarazzo. Se vuoi migliorarti e diminuire le tue sofferenze devi accettare di rivedere criticamente le tue posizioni, altrimenti altro che rischi eccessivi. Ti stai solo costruendo una roccaforte di scuse per non affrontare le tue difficoltà e negare a te stesso i tuoi bisogni. |
Re: "Dipende da te"
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Tuttavia, ho già modificato allo stato attuale il mio comportamento in base a quell' episodio. L' età ti fa maturare. Ma in quel momento la mia percezione era quella. Credo che alla domanda "Raccontaci qualcosa!" avrei potuto rispondere: "Qualcosa!". Ma l'ansia non mi fa venire queste battute di spirito. Tuttavia, è sbagliato pensare che io sia infelice. E provo disagio a parlare di nuovo in termini di "io" e di "mio". Questo episodio l'ho citato più che altro per cercare di far capire come si sente un sociofobico. Se uno non può seguire le regole è naturale che sviluppi il desiderio di cambiarle. Non per se stesso esclusivamente ma anche per gli altri che condividono la sua condizione. E anche per i non fobici. Abbiamo molto da offrire. Siamo sentimentali e romantici. Ma è un romanticismo che rimane dentro di noi. |
Re: "Dipende da te"
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Il fatto è che la tua storia non mi torna. Intendiamoci, sono d'accordo al 100% sul fatto che ciascuno debba perseguire la propria felicità in base a bisogni, capacità e caratteristiche, e ciascuna di queste può essere differente dagli altri. Ma quando scegli o accetti una strada non comune, come l'isolamento sociale (o quasi), devi mettere in conto che stai andando controcorrente. Puoi farlo? Certamente, nessuno te lo impedisce. Il punto è che devi essere saldo nel tuo proposito. Se un giorno dovessi scoprire che te la stai cantando e suonando (come per l'appunto accadde a me), ti accorgerai che hai buttato la tua vita a cercare di ritagliarti un angolo protetto d'universo, quando avresti potuto impegnarti per migliorare in quelle capacità che ancora possiedi in forma inespressa (siamo animali sociali, le basi dei rapporti umani ce le abbiamo hardwired dentro di noi, non c'è bisogno di niente fuorché della capacità di osare). Quando tu, aprendo un thread simile, dichiari di accusare il colpo sentendoti rivolgere certe accuse (come il "dipende da te"), a mio avviso dimostri di non esser così disinteressato dalle situazioni sociali come ora ti vorresti presentare. La mia sensazione -forse mi sbaglio, però prendila in esame- è che tu abbia elaborato questo schema autoassolutorio per impedirti di metterti in discussione. Per poter autodifendere il tuo ego dalle critiche che altrimenti tu per primo solleveresti verso te stesso, e che sai perfettamente essere dolorosissime. Cioé, ti faccio un esempio basandomi su un aneddoto realmente accadutomi: mi metto una camicia rosa chiaro. Qualcuno mi fa una battuta sul fatto che abbia una camicia rosa. Posso ignorarlo. Posso rispondergli "ignorante, Sean Connery ha sdoganato il rosa per l'uomo ben nel '60". Posso fare lo scemo e stare al gioco, dicendo con accento effemminato "ah gvazie cavo, tvovi che dia visalto alla mia vivilità?". Posso fare un sacco di cose. Ma il fatto è che, quando mi sono preparato per uscire di casa e mi sono specchiato, mi sono visto bene con la mia camicia rosa. Sono io che decido che la camicia rosa mi sta bene. Che non è affatto né di cattivo gusto né indice di una preferenza omosessuale (se anche fosse, non ci sarebbe stato nulla di male, purchè fosse stata mia intenzione convogliare quel messaggio). Quindi difendo le mie istanze. Sono assertivo, e quindi intangibile. Significa che sono a posto con la coscienza. Viceversa, se la cosa mi tocca, evidentemente c'è qualcosa che non mi torna. Evidentemente è stato stimolato un nervo scoperto, una mia insicurezza. Io ti invito a fare introspezione sulle tue insicurezze, per riuscire a rendere coerente la tua argomentazione di fondo (sono fatto così, sono diverso, perché dovrei omologarmi agli altri) con l'immagine che si ricava dai tuoi interventi (estrema insicurezza, incapacità di difendere con assertività il proprio dichiarato bisogno di solitudine, sensazione anzi che questa solitudine pesi e non si sappia come sconfiggerla, ma senza volersi mettere alla prova in quelle sfide che porterebbero all'automiglioramento, ma che mi sembra ti inducano un terrore del quale sei riluttante a fare ammissione). Per risolvere il tuo conflitto interiore, quello che ti porta a sentirti ferito ad ogni "Dipende da te", dovrai fare uno sforzo di sincerità, ammettendo che ti fa paura sia dichiarare che, pur consapevole che raggiungere buoni livelli di socialità dipende solo da te, non sei interessato allo sforzo perché ti accetti come persona asociale, sia dichiarare a te stesso che non ti senti forte a sufficienza da metterti alla prova, attuando un percorso graduale (suggerisco psicoterapico), che ti porti a conquistare delle capacità sociali minime in grado di permetterti un senso di integrazione coerente con il tuo vero io. Quello vero, non quello nascosto dietro a mille autogiustificazioni. Spero di non esserti apparso troppo duro. Sappi che sto scrivendo le stesse cose che avrei desiderato mi fossero state dette anni fa (e infatti alla fine qualcuno l'ha fatto). |
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