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Re: Il grande problema dei timidi
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l'inquadrare tutto solo in termini di risultati pratici. In questo modo si spoglia tutto del valore intrinseco. Che valore ha la generosità ad esempio? Cosa mi da? A meno che si creda nel karma o si abbracci in modo puro il cristianesimo, dare senza ricevere è inutile. Eppure molta gente lo fa, e penso sia da ammirare. Cosa ottengono? Per me nulla perché sono ateo e penso che una persona che dona tempo/denaro/risorse senza chiedere nulla in cambio, non ottenga niente ne di pratica ne di astratto o spirituale. Ma questo non rende il suo gesto meno nobile e continuo ad averne stima. E attenzione io non ho detto che ci si comporta in modo più diretto è necessariamente superficiale, ma non si cura spesso delle conseguenze. Inoltre chi lo dice che non sappiamo affrontare la vita? Ma ha idea di quante sono incasinate le persone cosiddette normali? Noi d timidi e repressi spesso vediamo solo i loro risultati, ma dietro ci sono disastri inenarrabili. Nessuno sa affrontare la vita, spesso è più il caso a fare la differenza che altro. |
Re: Il grande problema dei timidi
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Quando parlo del non saper affrontare la vita, mi riferisco a livello sociale. Siamo o no su un Forum per Fobici o Timidi. Non è vero che la Generosità non porta a nulla. Dare senza ricevere è inutile? Chi ti dice che non ricevi nulla? Quando ti mostri generoso al prossimo, ti guadagni solo la stima del prossimo...la generosità è male quando è troppa. Bisogna anche dire no, e non sempre assecondare le proprie volontà |
Re: Il grande problema dei timidi
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2. la generosità è un'atto spontaneo e privo di logiche egoistiche, se fai qualcosa per ottenerne premeditatamente (e non per riflesso) un'altra non è generosità, si chiama scambio. Sono due concetti differenti. 3. ragionare solo in base ai risultati è nella mia opinione un ragionamento cieco, questo non significa che non si debbano perseguire risultati ben definiti, ma se ne fai il tuo unico dogma mah... In riferimento in particolare al punto 3, la mia non voleva essere un'ode alla timidezza ma semplicemente sottolinearne una virtù, cioè il fatto che spesso (non sempre) accompagna individui caratterizzati da una maggiore sensibilità e ricchezza interiore. Cosa che ha inevitabilmente dei pregi e dei difetti, come tutto nella vita. Anche essere arrivisti e calcolatori ad esempio ha dei pregi e dei difetti, certo in un'ottica incentrata unicamente ai risultati personali è un'indole positiva a tutto tondo. Mi permetto di dire che è un modo molto triste di concepire la vita. Io poi sono un romantico inguaribile, i miei personaggi preferiti sono gli eroi perdenti, sia in ambito letterario/cinematografico che nella vita reale. Criticabile, ma onestamente non mi frega molto di quello che dicono gli altri. Per me continuano ad essere dei personaggi da ammirare. E mi permetto di dire che sono da ammirare anche tutti quei timidi che magari hanno tanto da offrire. E auguro a tutti di trovare l'occasione per far vedere quanto valgono, senza dover necessariamente brutalizzare e deformare a tutti i costi ciò che sono. |
Re: Il grande problema dei timidi
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Re: Il grande problema dei timidi
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Spero che al di là dell'interesse o meno (conta relativamente poco) sia chiaro il concetto, amico! Quote:
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Domanda numero 2: Ti piace la tua vita? Quote:
Mi rivolgo ai vari utenti: volete uscire sì o no dalla vostra situazione? Bene continuate a non cambiare e ad essere timidi e vediamo dove arrivate. Perché tanto alla fine della vostra vita dei conti finali ve li farete... |
Re: Il grande problema dei timidi
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Credo che l'educazione ricevuta, lo stile di vita, il modo in cui sono state coltivate le relazioni sociali, una buona componente genetica, la presenza di 'traumi' psicologici siano elementi molto importanti per definire i nostri comportamenti e le nostre ansie. E con l'avanzare dell'età diventa sempre più difficile migliorare in tal senso. |
Re: Il grande problema dei timidi
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Re: Il grande problema dei timidi
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Re: Il grande problema dei timidi
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Di certo, non facendo nulla nessuno risolve nulla ma , anzi, ci perde. :pensando: |
Re: Il grande problema dei timidi
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Re: Il grande problema dei timidi
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Per quanto mi riguarda, pur essendo ateo e avendo una concezione del karma ben diversa dalloriginale, provo davvero piacere, soddisfazione nel fare del bene. Mi fa stare in pace con me stesso, sento di essere quella persona che vorrei essere, mi aiuta ad apprezzarmi. E questo è assolutamente un grande appagamento spirituale. |
Re: Il grande problema dei timidi
L'assenza di ansia data dagli psicofarmaci non da comunque quell'interesse e/o entusiasmo che servono per intrattenere una conversazione.
Comunque dall'alto della mia insignificante esperienza penso di avere capito che le conversazioni nascono mattone dopo mattone, io dico una cosa insignificante, tu ne dici una altrettanto insignificante, e così via si parla e si parla, si parla non parlando, che è in fondo quel che fanno le persone: dato un impulso iniziale e una risposta degna del primo impulso, a poco a poco si costruisce qualcosa insieme. Arrivati a questa consapevolezza bisogna solo imparare a saper dosare le parole e costruire linearmente, sia questo fatto di significati o del nulla, assieme alla persona con cui si interagisce. Io ci sto lavorando su, ma sono ancora all'inizio. |
Re: Il grande problema dei timidi
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Re: Il grande problema dei timidi
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Io ritengo lo star bene con me stesso un grande (direi enorme) risutlato pratico. Chiaramente, se mi comporto in modo generoso, non lo faccio per avere un tornaconto personale... tuttavia, il fatto che queste azioni mi facciano stare meglio, mi incentiva a continuare. |
Re: Il grande problema dei timidi
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io andrei cauto con l'autodefinirsi timidi , o definire qualcun altro timido , spesso le scene mute o altre cose cosi sono solo espressione di disagio non timidezza vera e propria .... io un timido devo ancora conoscerlo e quasi la totalità di quelli che affermava di esserlo non lo era affatto. e sopratutto esistono anche i timidi a comando ... che quando gli conviene son timidi per evitare e non per una reale timidezza interiore. |
Re: Il grande problema dei timidi
Non prendo farmaci ma ho notato che pure quando bevo alcool rimango quasi sempre muta pero ci sono delle eccezioni. Le eccezioni sono quei casi in cui sono in compagnia delle personi con le quali so di poter essere libera. Mi e successo anche dentro la stessa serata di passare da scena muta a scena loud.
E come se ci fosse un ordine interno . |
Re: Il grande problema dei timidi
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Questo non cambia il fatto che non stai ottenendo un risultato pratico, per come la vedo io stai semplicemente seguendo la tua impronta caratteriale. Il che è comunque positivo ovviamente. |
Re: Il grande problema dei timidi
non so se lo avete già detto ma a volte è proprio la mancanza di esperienza data dalla timidezza che non ci dà argomenti. Per esempio io che ne so dei locali più trendy del mio paese? Mai messo piede! O di viaggi, che non faccio perchè non ho con chi andare? Oltre questo non è che la poca ansia sia indice di sicurezza: tieni a bada la prima ma la seconda ti dice che la tua opinione è sciocca e che è meglio non esprimerla.
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Re: Il grande problema dei timidi
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Re: Il grande problema dei timidi
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Comunque vedo che non hai risposto alle domande da me poste...troppo retoriche? Va bene, dai... |
Re: Il grande problema dei timidi
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Re: Il grande problema dei timidi
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Non penso che ci sia nulla da migliorare in una persona che è timida, diverso il discorso se è bloccata. Il blocco impedisce di esprimere qualcosa, la timidezza invece è di per se un'espressione di se stessi. Che poi non sia coincidente con il modello ideale del "uomo che non deve chiedere mai"... Questa ovviamente è la mia convinzione, non è legge scritta nella pietra. Ma rimane una cosa in cui credo. Poi mi si può accusare di incoraggiare le persone a non auto-migliorarsi a tutti i costi snaturando se stessi. Onestamente non la vedo come una colpa, anzi.. Se una persona è ignorante, informarsi è un obbligo. Se una persona è mentalmente chiusa, esplorare è caldamente consigliato. Se una persona è paranoica, farsi meno domande è una validissima opzione. Se una persona ha un carattere schivo anziché espansivo, onestamente non penso che debba fare molto. A parte trovare persone in grado di apprezzarlo. |
Re: Il grande problema dei timidi
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1. ''Una persona schiva non può far nulla''. PERFETTO. QUESTO E' RIVOLTO A TUTTI GLI UTENTI DEL FORUM, VOI CHE SIETE PERSONE SCHIVE E EVITANTI, SAPPIATE CHE NELLA VOSTRA VITA NON POTRETE FARE NULLA. PER UN CARATTERE ESSENZIALMENTE GENETICO, SIETE DESTINATI A NON POTER MAI MIGLIORARE VOI STESSI, A NON TROVARE MAI LA FELICITA' CHE TANTO AGOGNATE. 2. ''A parte trovare persone in grado di apprezzarlo'' Pensi che le persone vengano da te? Così? Senza far nulla? Ti posso fare una domanda retorica ma un po' cattiva (Ti prego, perdonami)? Dall'iscrizione su questo Forum e dalle tue risposte traspare che tu non abbia trovato le persone giuste (chissà perché)...quanti anni hai (non rispondere)? Cerca di capirmi...continua così... |
Re: Il grande problema dei timidi
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Sull'età ti rispondo volentieri perché è un dato pratico che non ho motivo di nascondere, ne ho 28 compiuti da poco. Per il resto le provocazioni puoi tranquillamente tenertele. |
Re: Il grande problema dei timidi
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i locali trendy son una puttanata per chi non ha argomenti da dire in genere gli argomenti ci son sempre, dipende quindi dall'impegno da ambo le parti della conversazione.. se uno parla cerca di socializzar e l'altro fa il muso diventa difficile.... |
Re: Il grande problema dei timidi
Resto in silenzio semplicemente perchè sono introversa e non vedo il motivo di riempire ogni cavolo di silenzio con cavolate inutili. E che non mi si dica che sono noiosa e voglio parlare solo di massimi sistemi (ma quando mai?): trovo più significativo e pregno di significato un gesto o uno sguardo che inutili vocalizzi atti a riempire un imbarazzo che potrebbe dissolversi con molto poco. Invece bisogna per forza dar aria alla bocca.
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Re: Il grande problema dei timidi
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Io non ti derido assolutamente, siamo tutti nella stessa barca, non ne avrei bisogno. A cosa mi servirebbe in questo momento deridere te o altri utenti? Ho rispetto per la tua visione di vita, meno per alcuni tuoi ragionamenti che di certo non distorco. Ancora, perché mai dovrei farlo? Non siamo in duello...nessuna diatriba. Le belle figure, se vuoi, le fai tu...a me interessa esprimere la mia opinione che sia condivisa o meno. La tua età non mi interessa. Non ci voleva un Genio per fare 2015-1987. Il punto in cui io volevo farti arrivare era un altro, spero che la ''provocazione'' (che in realtà non è una provocazione, in quanto dato di fatto) sia stata recepita... |
Re: Il grande problema dei timidi
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Sono una persona timida e di poche parole, non ci vedo nulla di male. Discorso diverso per il blocco che ho in occasioni di compagnie oceaniche, o contesti festaioli: quello riconosco che è un blocco, perché in quei momenti semplicemente vorrei essere da un'altra parte e non sono me stesso. Ultimamente ho compreso comunque che la mia timidezza è un tratto caratteriale mio, ed assieme al resto del mio carattere determina il mio modo di essere e per me è tanto naturale quanto lo sono le mie impronte digitali, e se qualcuno ci vede qualcosa di negativo con questo qualcuno è bene che non ci sia nulla che vada oltre al saluto di cortesia. |
Re: Il grande problema dei timidi
Secondo l'idea che mi sono fatto io bisogna distinguere introversione da timidezza. Per come uso il termine io, timidezza è proprio l'essere bloccati, introversione è semplicemente l'indole a stare bene da soli, a non avere bisogno della continua comunicazione con altri per stare bene. Per esempio, se ha un giorno libero, l'introverso ricarica le pile stando da solo, l'estroverso non ci riesce e deve cercare qualcuno, chiunque sia. Ovviamente, descritta così, non vedo nulla di male nell'introversione e anzi mi piace.
Io uso il termine timidezza in un'accezione più negativa, intesa proprio come blocco psicologico di fronte all'interazione con gli altri. Quindi è quello che vorrei superare. Boh, questa era la mia inutile digressione terminologica. |
Re: Il grande problema dei timidi
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Re: Il grande problema dei timidi
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Non l'ho mai identificata con un blocco nel compiere attività sociali o la caratteristica determinante di tali problematiche. Discorso analogo per l'essere introversi. |
Re: Il grande problema dei timidi
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L'introversione è per me l'attitudine a rivolgere la propria attenzione verso se stessi e verso la propria dimensione interiore. E' una caratteristica, nella quale vi sono molti aspetti positivi tanto che io sono contento di essere tale. Comunque sono termini appartenenti al linguaggio comune, non tecnico, almeno "timidezza", quindi il significato è abbastanza opinabile e flessibile. |
Re: Il grande problema dei timidi
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Però, quando si è in un gruppo di più persone, trovo un po' meno comprensibile l'accusa di essere silenzioso, perchè ciò non dovrebbe disturbare l'equilibrio del gruppo visto che gli altri parlano tranquillamente. Quindi ci deve essere una cattiva interpretazione del comportamento dell'introverso oppure la necessità sentita dalle persone che in compagnia deve risultare per motivi di apparenza che tutti i componenti siano partecipi (non necessariamente parlando molto, ma anche comunicando non verbalmente con una certa apertura verso gli altri), in modo da non aver dubbi di risultare noiosi, non interessanti o non sopportati, agli occhi dell'introverso o persona a disagio. Quote:
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Re: Il grande problema dei timidi
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Rispondendo alla prima domanda. I timidi non so che cosa siano, parliamo degli introversi: all'introverso manca la quantità di legami verso l'esterno, e il prossimo traduce questa scarsità di legami con le seguenti sensazioni: che l'altro "dorme", che l'altro è sulla difensiva, che l'altro ha paura di essere giudicato, che l'altro non è spontaneo. Queste sensazioni del soggetto che ci giudica vengono declinate in base al livello di conoscenza. Solitamente, il guaio per l'introverso non è tanto all'inizio dove tutti più o meno sono un po' diffidenti e si tende a temporeggiare prima di dare il giudizio perentorio; si rimane invischiati nella rete del ragno quando, con la frequentazione il giudicante ci aspetta che "venga riconosciuto come tale", cioè come individuo, e noi invece lo deludiamo non dandogli la confidenza di cui sperava. La confidenza e il riconoscimento piacciono per un semplice motivo che ho messo a fuoco solo pochissimi anni fa: simulano simpatia nei confronti dell'altro. Invece io ho un comportamento da tipico introverso, cioè sono molto sulle mie, ho sempre paura di esagerare nella confidenza, in quanto non disdegno un rapporto di rispetto reciproco tra persone scrupolose, come tra due introversi. E' ovvio che manco di duttilità, perché essendo le persone diverse, è vantaggioso dare confidenza a chi la vuole e non darla a chi potrebbe esserne ferito. Sulla mancanza di argomenti interessanti, c'è da dire che difficilmente nei contesti informali si fanno argomenti interessanti; solitamente ciò che domina è lo small talk, quindi il linguaggio confidenziale (scherzoso, non da confessione) di cui parlavo sopra. Migliorare lo small talk corrisponde a migliorare i rapporti ed essere più simpatici. Non è facile, perché poi subentra un nuovo capitolo che non posso trattare ora e sarebbe troppo lungo. Cioè, in termini molto terra terra, mi rompo le balle. |
Re: Il grande problema dei timidi
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Re: Il grande problema dei timidi
Non voglio quotare nuovamente quanto scritto da Warlordmaniac ma lo condivido pienamente; e aggiungo che lo "small talk" è composto in gran parte da esperienze personali di vario tipo, che un introverso (nella fattispecie io) sono una miseria, e, anche volendo, si avrebbe ben poco da dire...
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Re: Il grande problema dei timidi
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Re: Il grande problema dei timidi
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Re: Il grande problema dei timidi
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Noi possiamo rispondere ben poco, ci possono domandare ancora meno ovvio che facciamo da tappezzeria....i discorsi diversi dallo small talk , sui massmi sistemi, metafisica o altamente culturali quando si esce in gruppo durano al max 2 minuti.... |
Re: Il grande problema dei timidi
Nonostante tutti i messaggi, mi sto ancora chiedendo cosa sia lo small talk xD
Comunque... per quanto riguarda la mia timidezza, non penso ci sia un fatto di ansia. Se sto insieme a delle persone e non parlo, non è tanto il perchè non saprei cosa dire (oddio magari in qualche situazione si) ma perchè NON HO PROPRIO INTERESSE a dire la mia, preferisco ascoltare gli altri. |
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