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Re: Fra adolescenza e vecchiaia
Puoi fare ancora tante cose a 40 anni di che stiamo parlando vladimir klichko si è ritirato a 40 anni dal professionismo, vecchie amicizie, amici che si separano e li devi sopportare facendoli sfogare, x molti inizia dopo i 40 la vita
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Re: Fra adolescenza e vecchiaia
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Re: Fra adolescenza e vecchiaia
(E visto anche il fatto che è evidentemente difficilissimo fare fronte comune, rispettarsi un briciolo senza stereotipi e etichette ed aiutarsi tra persone in difficoltà.)
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Re: Fra adolescenza e vecchiaia
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Faccio un esempio su di me ,proprio per non offendere nessuno. Io ne ho 25.Adesso fino ai miei 40/45 anni evito il mondo, facendomi trassinare in basso dalla sofferenza ecc ecc.Decido seriamente di prendere in mano la situazione e a 45 provo e riprovo goffamente a rientrare in carreggiata e magari ci riesco. Mettiamo il caso che mi ammalo di qualcosa di grave ,che mi costringe seriamente ad interrompere la mia vita e lottare per salvarla.Ecco in questa situazione ,guarderei indietro,pensando che oltre ad aver "buttato" la mia vita ,magari non avrò nemmeno la possibilità di rimediare. Oppure possiamo continuare a dirci ,quanto sia sofferenze e angosciante la nostra situazione e convincerci che non ci sia rimedio, alla fine sembra funzionare. |
Re: Fra adolescenza e vecchiaia
Comunque, a chi dispensa consigli ovvi, chiederei perché secondo loro le persone non se li danno da soli/non li seguono. "Depressione" non è una risposta.
Alla fine è vero che il problema principale è non affrontare i problemi, o affrontare quelli sbagliati. |
Ragazzi io ci sto provando davvero, forse in maniera troppo lenta e ragionata però sto mettendo in atto delle migliorie gradualmente . Non sto facendo terapie d’urto, piani quinquennali come Stalin
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Re: Fra adolescenza e vecchiaia
Alle persone che forse non capiscono la differenza tra ovvietà ed essere realisti.La depressione ,anche quella maggiore è una dei disturbo più diffusi nel mondo.Si puo provare a gestire e convivere serenamente con essa, senza che si prenda tutto.Quante persone nella storia hanno sofferto di depressione?Alcuni l'hanno superata e sconfitta ,facendone un punto di forza,altri sono rimasti per il resto della vita in quella condizione.Ed altri ancora hanno deciso di porre fine precocemente per dare fine alla sofferenza.
Anche perché non ci sono molte altre alternative. |
Re: Fra adolescenza e vecchiaia
La cosa che mi fa incazzare è che la fuori ci sono persone davvero problematiche e disturbate che riescono comunque ad avere una vita sociale, delle relazioni amorose, soddisfazionei in ambito lavorativo... (perché i loro problemi non intaccano quegli aspetti della vita). Mentre quelli che hanno semplicemente un carattere molto chiuso sembrano molto più problematici di quello che in realtà sono solo perché non riescono ad integrarsi in questa società.
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Re: Fra adolescenza e vecchiaia
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Non è che a uno viene la depressione così, senza motivo: é ovvio che ci sono delle cause scatenanti ed è su quelle che bisogna intervenire, non sul sintomo (va bene anche trattare il sintomo ma questo approccio non può essere la soluzione). Se io sono depresso per determinati motivi, finché non risolverò, anche solo in parte, quelle problematiche che mi hanno fatto venire la depressione, la depressione non mi passerà e non è accettabile trattare i sintomi della depressione continuando a conviverci finché non si viene consumati completamente dalla malattia. |
Re: Fra adolescenza e vecchiaia
Nel mio caso l’età anagrafica che cresce è irrilevante.
Non mi rispecchia minimamente. Ho l’esperienza di un 15 enne in tutti gli ambiti della vita. Esteticamente mi danno sui 18/19 anni. Il problema della questione è che un quindicenne può ancora svolgere tutte le sue esperienze, il tempo ne ha. Per me invece no. |
Re: Fra adolescenza e vecchiaia
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La depressione, il ritiro dalla vita, dipendono quasi sempre dal veder sfumare il senso dell'andare avanti. Tu (in realtà non tu, che ripeti stereotipi) cosa consigli? "Andare avanti", riprendendo a calpestare le proprie emozioni da dove si era lasciato. Why? Andare avanti è quello che si è sempre fatto fino alla crisi. Forse lo stop ha un motivo, e può essere visto come un'occasione invece che un problema. Ci si può anche prendere sul serio, o almeno desiderare di farlo, o difendere il proprio bisogno di farlo. |
Re: Fra adolescenza e vecchiaia
Sono fermo allo stesso punto di quando avevo 15 anni. Ho sempre fatto da spettatore della vita dei coetanei, che vivono, fanno esperienze, fanno cambiamenti, hanno relazioni, hanno amici, si sposano, hanno figli.
Ora mi ritrovo a 48 con il vuoto totale. Persone della mia età sono tutte sposate con famiglia o chi non è sposato non è comunque da solo ma magari ha la compagna, convive eccetera. I single della mia età, magari separati, possono si attrarre una donna, ma devi essere un single con la vita attiva, con delle esperienze alle spalle, sveglio. Un single di 48 anni con il vuoto alle spalle chi vuoi che se lo caga? Questione amici :a questa età se non hanno i problemi che ho io, sono tutti sistemati con famiglia, casa, compagna, quindi è un capitolo neanche da aprire. Non facciamo credere che si può uscire con i 20 enni o i 30 enni. Al lavoro, che è l'unica cosa che ho, per fortuna, non mi dicono nulla in faccia ma so benissimo cosa pensano di me. Altro punto :I forum tipo questo dove in teoria ci sarebbe gente in grado di capirci. No, non funziona neanche così. Basta vedere la gente che si scanna, anche qui, tutti i giorni. E poi una persona con questi problemi, per un meccanismo di difesa, evita proprio rapporti con chi ha i suoi stessi problemi. Vuole una persona normale che alleggerisca la sua condizione... Ma la persona normale a sua volta non starebbe mai con gli asociali sfigati e depressi, e quindi è un circolo chiuso, un vicolo cieco dal quale non se ne viene fuori. |
Re: Fra adolescenza e vecchiaia
Fra adolescenza e vecchiaia, ma quello che c'è nel mezzo è il vero dramma. La vita che conta, finita prima di cominciare che si trascina inerte e vuota. Come un animale ferito che si trascina agonizzante lasciando dietro di se una scia di sangue e alla fine stramazza al suolo senza vita. Non c'è redenzione ne rinascita a 40, 50 e così via, solo accanimento terapeutico nel lasciare in vita ciò che è già morto da un pezzo. Bastano per se stesse tutte le belle parole del "non è mai troppo tardi", tardi è tardi non significa un'altra cosa, chi lo dice non sa niente, vive nella sua bolla dorata dove tutto funziona ed ha funzionato. Me ne fotte sega della serenità, dello stare bene con se stessi, sono solo mostri che tieni chiusi in un armadio ma sono sempre li e ti fanno compagni fino alla fine.
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Re: Fra adolescenza e vecchiaia
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Re: Fra adolescenza e vecchiaia
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Inoltre, penso che la quasi totalità delle persone che stanno male già provino - a modo loro - a stare meglio. Del resto, sarebbe masochista non provarci o addirittura agire contro se stessi. Ognuno ci prova nei limiti dettati dal suo carattere e dalla sua situazione. Per questo ci sono tanti tentativi fatti con sforzi e impegno che vanno comunque a vuoto. C'è gente per cui il provarci vuol dire riuscire a uscire di casa. Altri per cui la soglia massima del provarci invece è fare un viaggio in Indonesia con degli sconosciuti. È molto relativo. Io tutti i giorni provo a migliorare la mia situazione nei limiti di ciò che ritengo fattibile. Solo che questi limiti del fattibile sono piuttosto ristretti e quindi alla fine cambia poco o nulla. Ma non si può dire che non ci provi. Inoltre, il pensiero "almeno ci ho provato" non dà nessuna soddisfazione ma aggiunge solo frustrazioni. |
Ci vorrebbe una donna frizzante tipo lestroversa di Raikkonen,con cui fare paracadutismo rinascere a nuova vita e cancellare anni di semi nulla,di vita piatta..ma invece l'unica chances e andare in Giappone e sfruttare il fascino italiano,o tornare al paese d origine di 3 Milà anime,e prendersi la prima che ci sta data la concorrenza minima,alla Zeno Corsini..o provato a scrivere pure una che si definisce introversa,ma vorrà il bello e estroverso alle solite..la scala di valori bello e estroverso,normale e estroverso,bello e introverso,e poi gli altri..le prime 3 opzioni sono quelle,ahinoi,lo dovrebbe dire una donna lo dico io..o migliorano le abilità sociali,o se no trippa per gatti..sul tema centrale be ma a 48 anni io non mi sento nonostante il mio predicare grinta tenacia,ottimismo,non e giusto illudere nessuno,io già a 34 sono col fiatone a recuperare figurarsi a 50..io ho cominciato da almeno 3 anni questo cambiamento,non e partito ieri..nel fisico e nella mente..l'atteggiamento grintoso e sempre preferibile,però 50 anni sono 50..qualcuno trova l'amore a 60 anni per carità ma sono chimere,se tu sei single da sempre la logica dice che devi cercare in luoghi con più single...al di là del carattere..che poi io ho sempre visto una donna riservata accanto a me,le estroverse non ci siamo mai neanche incrociati per anni,forse c'era pure dell' astio,dell' odio represso,da entrambi i lati,ora tutto questo interesse per la donna estroversa..forse perché in Italia ti bombardano quel modello di donna,sarà così inconsciamente..
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Qualsiasi tentativo anche goffo, è meglio del non fare nulla.
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Re: Fra adolescenza e vecchiaia
Qua non si tiene conto del fatto che con il passare degli anni il fisico si deteriore, a 40 non ce la fai più a fare le cose che volevi fare a 20. Ti stanchi presto e hai non autonomia, anche le mente comincia a cedere, ti dimentichi le cose e fai fatica a memorizzare. Quindi ci possono essere tutte le buone intenzioni del mondo ma non ce la fai più perché il tempo è ormai passato. Al tempo non gli ne frega niente che ti vuoi svegliare e recuperare, il tuo corpo stesso ti dice che è andata.
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Ho cominciato a odiare i compleanni a 18 anni,io li festeggiavo con i 4 a casa,e gli altri con gli amici e mettevano le foto sui social,ho tolto i social anche per questo,meglio che dall' esterno regni il mistero su qualcuno,meglio che pensino di tutto nel bene o nel male,ma almeno non c'è la certezza,e forse è questo che fa paura della riservatezza..il non saper nulla di un personaggio..
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Re: Fra adolescenza e vecchiaia
Capisco il senso di malinconia e i vari rimpianti guardando il passato, a volte li ho anch'io, però penso che la vita ci ha dato queste carte, immagino che ognuno di noi con le sue difficoltà ha cercato di fare il meglio che ha potuto, ma non sempre è andata bene.
Non è già facile vivere in questo mondo senza "problemi" figuriamoci se c'è qualche disturbo, fobia o paranoia, paura, che ti blocca. Non tutte le persone capiscono e accettano. E' difficile. Si tratta di sopravvivere, ne più ne meno, e lo so, "bella roba". Ma questo è. E poi ho visto che anche quelli che sembra se la passino bene, hanno la loro dose di sporco sotto il tappeto. Ho visto molti "insospettabili" crollare proprio da un giorno all'altro, e magari sembrava avessero la vita dei sogni. Di base si, se vuoi puoi ancora ribaltare tutto, non è detto, 40 anni al giorno d'oggi non è come anni fa, ci sono delle possibilità, se ti svegli una mattina con la giusta rabbia da dire "oggi faccio questa cosa che ho sempre voluto fare e me ne sbatto" buono, ottimo, potrebbe anche andarti bene. E se va male metti via, tanto la cosa positiva è che si è abituati anche ad incassare. Nulla da perdere. |
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