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Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
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Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
Pensate a chi non ha vissuto nulla, che cosa può provare... Penso che solo chi lo vive sulla propria pelle può capire questo tipo di malessere. Avere dei bei ricordi a cui attaccarsi già è tanto.
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Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
C'è stato un periodo in cui son stata molto male e ho cercato delle vie alternative nel virtuale ma non ha funzionato per molto tempo. Non sono una che subito si mette a spasimare per qualcuno e manda cuoricini. Anzi mi chiedo sempre come fanno gli altri a illudersi e sognare con certe storie assurdamente irreali. Io preferisco la realtà, se si parla di sentimenti, per altre cose come chiacchierare a tempo perso allora sí.
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Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
Se si parte da un nulla/vuoto nella propria vita, queste esperienze sono quasi una necessità.
Pensandoci credo si possa distinguere tra esperienze vicarianti omologhe ed eterologhe. Le prime hanno la finalità di corrispondere ad una versione "artificiale" di una data esperienza che ci manca, es. leggere romanzi immergendosi nei rapporti di amicizia o di amore vissuti dai personaggi del libro. Le seconde consistono in una sostituzione appunto eterologa cioè corrisponde ad una specie diversa di esperienza rispetto a quella che ci manca o è carente, es. Tizio non ha rapporti di amicizia, allora Tizio sostituisce il vuoto di solitudine dedicandosi a un hobby oppure facendo uso di sostanze psicotrope. Personalmente tempo fa ricordo che mi appassionavano molto i film, andavo a periodi, ma spesso avevano proprio quella funziona vicariante omologa di cui ho descritto sopra. Adesso nutro poco o zero interesse per le esperienze omologhe. Invece m'è rimasto lo studio come vicario eterologo. Poi questi vicari possono diventare più che semplici sostituti (es. ci si appassiona, si acquista un senso di competenza etc.). E' anche vero che in assenza di una vita bilanciata, vanno facilmente in ipertrofia. |
Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
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Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
No, non credo. Ma a volte, se si riesce a godersene senza sensi di colpa o magari stati depressivi che appiattiscono il tutto, quelle esperienze servono a lenire il dolore e a fuggire da una realtà esageratamente ostile.
Quindi riescono in certi periodi ad essere estremamente efficaci nello spegnerti il cervello e nel farti stare apparentemente bene. Ad un prezzo molto alto, ovvero quello di spostare la resa dei conti del contatto con la cruda verità e nel tenerti bloccato in un mondo di fantasie. |
Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
Io sono rimasto infognato nel mondo virtuale per molti anni, avevo deciso di non affrontare la vita e ritirarmi in quel mondo. Il problema è quando quel mondo diventa soffocante e ti rendi conto che la realtà è drammatica...Proprio quest'anno ho preso coscienza della realtà ed è stato un trauma, ho perso piacere in tutte le attività virtuali, ed è stato come uno schiaffo che mi ha fatto risvegliare, in pratica sono passato dallo stare a giocare ai videogiochi in maniera compulsiva ad essere completamente inerme e cercare di sforzarmi a vivere normalmente, ma senza risultati perchè la fobia è sempre stata lì da anni ed io l'avevo sottovalutata.
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Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
Io ci ho passato tutto il periodo dell'università con le esperienze vicarie. Leggevo e vedevo serie tv tutto il giorno invece di studiare, per quello ci ho messo tanto a laurearmi. Mi facevo un'ora di viaggio per andare in uni per poi balzare le lezioni e andare in libreria a leggere lì.
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Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
Se consideriamo la realtà che viviamo tutti un'illusione, per me non c'è molta differenza tra sogno e realtà.
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Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
Anchio da giovane mi immergevo in questi mondi immaginari, oggi potrei definirli miraggi, ma un tempo erano per me come oasi nel deserto.
A me questo tipo di esperienze di seconda mano, surogate o come le vogliamo chiamare, non sono bastate, avevo bisogno di sperimentare perché senza non ho soddisfazione, non sono esperienze autentiche, non sono reali. Rimango con un senso di incompiuto. Per quanto agli inizi la realtà fosse sempre al di sotto delle mie aspettative, a caro prezzo col tempo ho imparato ad apprezzarla ed accettarla per quello che é, cioé imparare a vivere le esperienze senza aspettative mi ha fatto scoprire realtà che i sogni non hanno saputo darmi, parti di me che non potevo nemmeno immaginarmi, sensazioni vergini di prima mano e rimanere sorpreso! Giungo dopo lunghi rimuginamenti alla conclusione che per essere goduta la realtà bisogna faticarci e soffrirci, che sono ció che da un valore, la differenza tra il sogno e la realtà. E certo anche che nn é bastato capirlo ma é servito anche accettarlo! Ho provato a immaginare cosa avrei difeso con le unghie e con i denti. Un sogno regalato o una realtà faticata? La risposta a me pare ovvia! |
Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
be', in mancanza di alternative.
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Re: Ci si può far bastare le esperienze vicarie?
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Seppur con maggior consapevolezza e disagi che emergono con più frequenza |
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