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Re: Isolamento e soluzioni
Caro Alakazam..eccome se mi trovo in una situazione molto simile (se non UGUALE) alla tua.
Vivo da mesi chiusa in casa, in totale isolamento. Le uniche uscite che faccio sono per andare a trovare i miei genitori, a pranzo, ma mi sono abituata così tanto alla solitudine che ci vado malvolentieri. Quelle poche volte che esco alla sera è per uscire con tre persone che facevano la scuola superiore con me..e ho 30 anni. Nessun nuovo tipo di amicizia, tendo a non confidarmi molto con gli altri perchè, ogni volta che è accaduto, alla fine anche le cose più personali venivano "spettegolate". La maggior parte della gente nuova che conosco cerco di tenerla a debita distanza, non ho voglia di investire daccapo le mie energie con persone di cui non so se posso fidarmi..e per fidarmi intendo poter parlare di come sto VERAMENTE, di quante volte pensi di farla finita senza sentirmi giudicata. a dir la verità, non ne parlo mai con nessuno, come non parlo della mia solitudine.. Sono mesi che tengo la facciata di chi ancora lavora, in realtà sono stata "licenziata" a marzo, dopo la promessa di un contratto a tempo indeterminato. Sto impazzendo, più sto chiusa in casa più mi cresce la rabbia e il malumore, al contempo - paradossalmente - sento il bisogno irrefrenabile di comunicare con qualcuno.. |
Re: Isolamento e soluzioni
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Oppure hanno una "vita" (sociale) extra lavorativa: allora il lavoro diventa un mero costo per poter poi iniziare a vivere dopo, un sacrificio che si accetta volentieri. Per questo molti qui sono demotivati nel cercare o nel continuare un lavoro: se non si ha una "vita" fuori dal lavoro e il lavoro stesso fa schifo sia in termini pragmatici che come ambiente e relazioni sociali, allora si paga un costo per ottenere nulla, "solo" la sopravvivenza in termini alimentari e poco più. Che nella vita difficile di oggi potrebbe essere visto comunque come un gran traguardo, ma rimane comunque "insufficiente" per l'individuo, in termini di bisogni di base, per essere quantomeno sereni. In fondo è una questione di numeri: se rappresenti l'individuo medio del posto dove vivi (Italia o cultura occidentale) e quindi condividi pensieri, esperienze, preferenze etc, ti troverai bene con la maggior parte delle persone, rispetto a chi si trova nella coda della distribuzione ed è...."strano": ci sono pochissime persone come lui. Come appunto capita in questo forum: tra di "noi" qui magari abbiamo molte cose in comune, ma nella realtà, nel posto in cui si vive, ognuno è isolato, non conosce persone simili. Quote:
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Io ormai sono decenni che non esco la sera con delle persone, ho chiuso quei pochi contatti sociali che avevo e mi sono isolato quasi completamente.
Le mie uscite negli anni successivi si limitavano a sbrigare delle commissioni per la mia famiglia e qualche uscita sporadica con mio fratello tipo al centro commerciale della provincia più vicina, o un giretto al mare ecc, e poco altro. Ma forse per tanto tempo probabilmente o non mi rendevo conto che mi stavo isolando sempre di più oppure mi andava bene vivere così lontano da tutto e tutti il più possibile, perché al di là della fobia sociale che allora avvertivo in maniera troppo pesante, sentivo di non avere nulla in comune con quel posto e la maggior parte delle persone,che spesso si comportavano con me con modi ostili o diffidenti, perché almeno da più ragazzo nonostante la mia timidezza ho tentato di avvicinarmi ad alcune persone inutilmente, venendo scartato ed evitato. Poi quello stesso atteggiamento ho iniziato ad attuarlo io negli anni seguenti, con parallelo aumentare del mio malessere ansioso fobico. Ma da sei o sette anni circa ho provato a venire fuori dal guscio in cui mi ero cacciato, cercando di inserirmi gradualmente nel contesto sociale, frequentando qualche corso per provare a socializzare e a stare in mezzo alla gente, mi sono iscritto anche in palestra, cerco di uscire il più possibile, ho trovato qualche nuovo hobby ecc. Però non riesco a trovare persone con cui entrare in sintonia e fare nascere i presupposti per diventare suo amico, perché anche io come te vivo in un paese di poco più di 10000 abitanti e lì non conosco nessuno per via del isolamento che ho praticamente avuto per tanti anni, e i gruppi di amicizia di solito si formano ai tempi scolastici. È con gli anni è tutto più complesso riuscire ad inserirsi nel meccanismo specie se si abita in ambienti piccoli con poche opportunità di conoscere persone nuove. Io mi trovo più o meno in questa situazione se non peggio della tua, perché non ho proprio nessuna conoscenza, posso solo consigliarti di non isolarti ancora di più, come invece ho fatto io perché dopo diventa ancora più difficile uscirne. |
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Re: Isolamento e soluzioni
Il mio attuale isolamento non ha soluzione, scaturisce da un senso di rabbia/delusione/impotenza ormai irreversibile. Le persone che vorrei frequentare sono fuori dalla mia portata, quindi spariscono altrove verso lidi più stimolanti, quelle che restano sparse qua e la sono spesso tediose e ammorbanti. In taluni casi posso essere una specie di tampone temporaneo in particolari fasi di transizione, non qualcuno con cui condividere le cose della vita. Al massimo il vecchio amico di adolescenza da rivedere due volte l'anno per ricordare i bei tempi spensierati, ma poi c'hai famiglia e non hai più tempo. Essere segregati a questi ruoli di riempitivo è mortificante ma inevitabile se dopo una certa età non sei entrato nelle dinamiche della coppia e della famiglia. A questo punto preferisco l'isolamento totale, senza compromessi, piuttosto che dover subire ancora questa umiliazione.
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Re: Isolamento e soluzioni
Più esco più mi rendo conto che stare chiusi in casa è la cosa migliore
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Re: Isolamento e soluzioni
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Ad esempio le persone disagiate mentalmente sono una minoranza, in genere che si fa? Si cerca di farle socializzare tra loro in luoghi appositi, ma spesso la cosa non funziona molto bene, le persone disagiate mentalmente preferirebbero comunque frequentare altre persone e non solo altri disagiati mentali. Certo ci sono gli operatori, ma si tengono a debita distanza, non c'è un vero scambio. Chi è strano non è detto che preferisca frequentare un altro strano per svariati motivi, ora cerco di spiegarmi. Io ricordo che a scuola riuscivo a socializzare con altre persone che si trovavano ai margini come me, ed erano quelle che più mi accettavano, ma si restava comunque tutti ai margini e non si riusciva mai ad accedere alle risorse sociali che contavano davvero... Persone dell'altro sesso ad esempio :mrgreen:. Si crea solidarietà ed empatia, è vero, ma poi certi bisogni relazionali lo stesso rimangono inappagati, il singolo era isolato, poi però rimaneva isolato il gruppo. Viene a crearsi un piccolo gruppo comunque isolato dal resto, conoscere solo il simile può non riuscire a produrre un vero allontanamento dall'isolamento sociale che faceva star male. |
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Vedi però, questa è la prova che gli amici non te li fai in quei luoghi e che di solito molti consigliano di andare in quei posti ma non cambia nulla. Diciamo che andare in palestra, fare corsi, pure roba come pugilato, muay thay etc...non serve per socializzare ma giusto come passatempo per non stare sempre chiusi in casa. |
Re: Isolamento e soluzioni
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Ho sempre pensato che sia meglio lavorare 12 ore al giorno, anche un lavoro del cazzo, e poi almeno vivere e uscire piuttosto di non fare niente e stare sempre in casa isolato ed emarginato. Anche perché possiamo dirne tante ma se non lavori e non studi tutti ti vedono male. |
Re: Isolamento e soluzioni
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Re: Isolamento e soluzioni
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Probabilmente più passa il tempo sto iniziando a pensare che la mia condizione di isolamento sociale sia dovuta alla mia personalità rigida e introversa, all' ambiente familiare iperprotettivo e troppo carico di aspettative e forse soltanto alla fine al luogo di crescita, che pure ha fatto la sua parte come ho scritto precedentemente. Negli ultimi anni mi stava venendo in mente sempre più l'idea di trasferirmi per provare a cambiare ambiente, per vedere magari se le cose si potevano aggiustare un po' o se anche in un altro luogo anche più evoluto fallivo ugualmente , questo dubbio c'è l'ho tutt'ora , poi è venuto questo virus e ho rimandato i buoni propositi di cambiare vita. |
Re: Isolamento e soluzioni
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Per quanto fosse triste, riuscivo a confortare chi perdeva qualcuno..il che è un paradosso, visto che ho tendenze suicidarie..ma questa è un'altra storia. |
Re: Isolamento e soluzioni
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Se però ci sono magari persone strane come te, dunque, continueresti a far parte della minoranza e con tutti i relativi svantaggi, però magari eviteresti di rimanere completamente solo, come capita a molti qui. Poi se potresti scegliere magari sceglieresti di frequentare persone non "strane", ma non sempre, come abbiamo visto, è fattibile. Quote:
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